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Consuntivo 2011: la conferenza stampa della Presidente

Data: 04/01/2012

La presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo stamattina, in una conferenza stampa, ha tracciato il consuntivo del 2011. L’anno appena trascorso – ha detto la presidente – ha segnato una continuità dell’impegno intrapreso dal Consiglio Regionale in tutte le linee di indirizzo, mirate ad assumere le iniziative volte a conferire una migliore organizzazione del suo apparato, aumentare la trasparenza e l’accesso agli atti ai cittadini e per quelle finalizzate ad adottare severe misure di contenimento dei costi, attuando sensibili tagli alla spesa ed alle indennità consiliari. In questo frangente, l’appuntamento annuale per la tradizionale conferenza stampa di fine anno, segna un passaggio fondamentale col superamento della metà legislatura. Una tappa importante che può agilmente consentirci di effettuare un bilancio esaustivo, esaminando i dati oggettivi ottenuti dall’analisi dei fatti sostanziali che hanno caratterizzato la gestione del Consiglio Regionale e la sua produttività. In riferimento alle attese derivanti dagli impegni assunti sin dall’inizio della legislatura, così come evidenziati nelle precedenti conferenze stampa, nel porre l’accento con particolare evidenza sulla volontà di perseguire una politica di alleggerimento dei costi per il funzionamento dell’Istituzione consiliare, si può constatare, in modo chiaro e inequivocabile, che alle parole sono seguiti puntualmente i fatti. Lo scorso anno, come ricorderete, ci siamo lasciati alla luce del successo conseguito dalle politiche messe in atto sui fronti ricordati in apertura, con la promessa di far seguire ulteriori sviluppi in tema di risparmio. Lo si è fatto con l’adozione di provvedimenti commisurati in rapporto all’opportunità di uniformare il Consiglio Regionale alle accresciute esigenze di contenimento della spesa pubblica, per affrontare i risvolti della crisi avendo pieno rispetto del regime dei sacrifici richiesti a tutti i cittadini. Possiamo quindi asserire che, rispetto al passato, oggi il Consiglio Regionale su questo versante non appare più così distante dalle aspettative dei cittadini. La Casa dei Sardi, come spesso è stata definita la nostra Assemblea, al momento rappresenta a pieno titolo un punto di riferimento in questo arduo frangente economico per l’oculatezza nella gestione delle proprie risorse, al fine precipuo di evitare quanto più possibile di gravare in maniera intollerabile sulla spesa pubblica. Certo, con una frase fatta, ormai ripetuta come un mantra, si può affermare che si poteva fare di più (la demagogia è sempre dietro l’angolo). E’ chiaro: si può sempre fare di più! Ma, nel caso in questione, non si è trattato di adottare comportamenti virtuosi solo per rispondere ai malumori della piazza al fine di distrarre la gente dai problemi reali. I provvedimenti adottati dal Consiglio rispondono, invece, a precise scelte di fondo sull’etica comportamentale che qualsiasi istituzione deve responsabilmente adottare nella gestione dei soldi pubblici. Da rilevare, inoltre, che tutti i provvedimenti approvati dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale sono stati improntati alla più ampia condivisione, essendo il frutto di scelte collegiali e coinvolgenti, dove tutte le componenti consiliari hanno contribuito, con spirito unanime, al risultato finale conferendo una maggiore autorevolezza alle scelte effettuate. La capacità messa in campo di assumersi responsabilmente il compito di autoridurre i propri finanziamenti, senza minare la qualità e la funzionalità dei lavori dell’Assemblea, è dunque una diretta conseguenza di valutazioni che derivano da una gestione approvata e sostenuta con convinzione da tutte le parti politiche del Consiglio Regionale. Ad esse va riconosciuto il merito di aver sostenuto, concretamente e fattivamente, le linee di indirizzo che questa Presidenza ha voluto adottare in una materia così delicata e controversa, evitando di scivolare nella demagogia e nell’inconcludenza.
Non senza legittima soddisfazione, possiamo quindi affermare che la nostra Assemblea, la prima in assoluto nella Repubblica, senza neppure attendere le avvisaglie della crisi, aveva già avviato un processo di contenimento dei costi relativi al funzionamento dell’organizzazione consiliare e di quelli afferenti le indennità dei Consiglieri Regionali. Per quanto riguarda i provvedimenti più recenti in materia di tagli ai costi della politica, su proposta della Presidente, l’Ufficio di Presidenza ha deliberato l’eliminazione del vitalizio a favore dei consiglieri cessati dal mandato. La delibera, fatti salvi i diritti già acquisiti, produrrà effetti per gli eletti dalla prossima legislatura. Va, tuttavia, evidenziato che la misura adottata non graverà esclusivamente sui futuri Consiglieri Regionali, ma anche su coloro i quali abbiano già ricoperto lo status di consigliere regionale. Infatti in caso di una eventuale nuova elezione, questa non comporterà ulteriori rivalutazioni economiche del vitalizio già maturato.
L’Ufficio di Presidenza ha inoltre deliberato:


1)  la riduzione delle indennità di carica, esemplificata secondo la seguente tabella:



 



















































PASSA DA


A


lorda


netta


lorda


netta


Presidente consiglio


5.769,53


3.288,63


4.038,67


2.302,04


Vice presidente consiglio


3.846,35


2.192,40


2.692,45


1.534,69


Questore


3.853,01


2.196,22


2.697,11


1.537,35


Segretario


2.752,15


1.568,73


1.926,51


1.098,11


Presidente commissione


2.752,15


1.568,73


1.926,51


1.098,11


Vice presidente commissione


688,04


392,18


481,63


274,53


per un risparmio annuo pari a 228.785 euro;


2)  il taglio di 11.044 euro all’anno degli emolumenti a favore dei consiglieri residenti entro i 35 km da Cagliari e di 12.844 euro per tutti gli altri per un totale complessivo di 968.148 euro;


3)  la riduzione annua di 117.915 euro del contributo ai gruppi consiliari. Per un risparmio complessivo delle tre voci di 1.314.848 euro.


Oltre al resto, si sottolinea che anche per il presente anno si è consolidato l’andamento di quello precedente, facendo prefigurare nel Bilancio preventivo per il 2012 un avanzo di amministrazione di circa 12 milioni di euro. Della medesima portata, per gli esiti che produce sulle politiche mirate al contenimento della spesa pubblica, è la proposta di legge costituzionale, approvata lo scorso mese di Ottobre dall’Assemblea, intesa a modificare l’articolo 16 dello Statuto Speciale, al fine di diminuire da 80 a 60 il numero dei consiglieri. Il provvedimento rappresenta un positivo segnale di attenzione nei confronti delle aspettative dei cittadini, proprio in un momento nel quale l’opinione pubblica guarda verso le Istituzioni alla ricerca di risposte adeguate per superare la drammatica crisi che attraversa l’Isola.
Il Consiglio Regionale, in questa specifica occasione, ha dato prova di grande maturità nel voler prontamente rivedere e modificare un proprio precedente provvedimento. Infatti, data la sua natura tecnica, non esplicitava appieno e con la dovuta chiarezza la volontà certa del Consiglio Regionale di voler ridurre il numero dei propri componenti attraverso la procedura di revisione costituzionale dello Statuto prevista dalla normativa vigente. Una nota a parte merita il capitolo relativo alle spese di rappresentanza della Presidenza per il 2010, ridotte di 50 mila euro e non utilizzate. La Presidente si è, infatti, limitata ad impiegare esclusivamente i residui delle competenze del precedente esercizio. La somma così liberata, pari a 200 mila euro, è stata quasi totalmente impiegata nel corso del 2011 per iniziative di grande impatto sociale con fini solidaristici a favore dei reparti di pediatria e di ginecologia degli ospedali sardi, uno per provincia, per finanziare interventi finalizzati a migliorare la qualità della vita delle gestanti e dei bambini ricoverati. Tale decisione sarà riconfermata anche per i fondi di rappresentanza della Presidenza gravanti sul Bilancio del 2011, anch’essi interamente non utilizzati, che saranno impegnati, nel corso del 2012, coi medesimi criteri di finalità socio assistenziali e di ripartizione territoriale.


PRODUZIONE LEGISLATIVA


Il Consiglio Regionale nel corso del presente anno ha approvato in totale 27 leggi, registrando un incremento di circa due terzi, rispetto ai 16 testi di legge approvati nell’anno precedente. Da rilevare che, nella presente legislatura, rispetto alla precedente, è notevolmente aumentata l’iniziativa legislativa del Consiglio, mentre quella della Giunta è rimasta sostanzialmente invariata. Le sedute dell’Aula tenute nel corso del 2011 sono state 117, 27 in più rispetto all’anno precedente e 36 in più rispetto al primo anno della legislatura. Le più numerose anche rispetto agli stessi anni della precedente legislatura.
Da constatare, inoltre, che i lavori delle sedute sono stati contrassegnati da una maggiore durata oraria, segno evidente che il provvedimento adottato dall’Ufficio di Presidenza, ed entrato in vigore nel mese di Settembre 2010, sulle modalità di rilevazione delle assenze dei consiglieri, ha conseguito gli effetti voluti in termini di una maggiore produttività del Consiglio che è di buon auspicio per i gravosi impegni che ci attendono con il nuovo anno. Si è verificato, inoltre, un incremento dell’attività del sindacato ispettivo (mozioni, interpellanze ed interrogazioni), che indica come il Consiglio abbia sviluppato una maggiore azione di controllo sugli atti politici della Giunta Regionale e sull’attività amministrativa della Regione e dei suoi enti. Sempre a proposito del sindacato ispettivo, rispetto alla precedente legislatura, va sottolineata una sensibile diminuzione, pari a circa il 30 per cento, delle risposte fornite da parte dei rappresentanti della Giunta Regionale alle interrogazioni presentate dai Consiglieri Regionali. Quest’ultimo dato è un chiaro indice della diminuita propensione dell’esecutivo ad assicurare ai Consiglieri Regionali il diritto ad essere informati sull’ azione politico amministrativa.
Una prerogativa parlamentare, posta a tutela del principio di vigilanza sugli atti dell’esecutivo, espressamente tutelata dal Regolamento Interno. L’istituzione di una Commissione di controllo per la verifica della puntuale applicazione delle leggi, ovvero per esaminare le cause di una eventuale mancata applicazione, palesa un accresciuto impegno dell’Istituzione consiliare verso tutti quegli strumenti che consentano una compiuta analisi degli effetti dell’azione legislativa, anche alla luce delle sue ricadute nei distinti settori di intervento. Nella stessa direzione di un incremento dell’utilizzo degli ambiti operativi funzionali in capo all’Assemblea, va il dato relativo all’aumento delle risoluzioni approvate in sede di Commissioni Permanenti, che denota una maggiore definizione degli indirizzi politici del Consiglio riguardo alla Giunta regionale. Il Consiglio, a termini di Regolamento Interno, al compimento della durata in carica dei due anni e mezzo dell’Ufficio di Presidenza, che cadeva nel mese di Settembre, ha provveduto all’insediamento del nuovo organismo eleggendo i Vice Presidenti: Mario Bruno e Michele Cossa, quest’ultimo confermato nell’incarico; i Questori: Nello Cappai, Giuseppe Cuccu, Eugenio Murgioni; i Segretari: Andrea Biancareddu, Daniele Secondo Cocco, Paolo Luigi Dessì, Massimo Mulas. Colgo l’occasione per porgere all’Ufficio di Presidenza uscente un sentito ringraziamento per il costante contributo fornito al funzionamento del Consiglio Regionale e per il prezioso apporto assicurato alla Presidenza nell’esercizio della propria delicata funzione. In ordine agli stessi adempimenti di metà legislatura, sono stati rinnovati, seppure con un certo ritardo, gli Uffici di Presidenza delle Commissioni Permanenti. Venendo agli accadimenti salienti che hanno caratterizzato l’attività dell’Assemblea, il fatto che ha segnato il momento politico più significativo del 2011 ha riguardato la lettera indirizzata dalla Presidenza del Consiglio al Presidente della Repubblica, a seguito degli indirizzi contenuti nella Mozione n. 139, approvata il 2 agosto scorso.  La lettera ha richiamato le motivazioni per le quali il Consiglio Regionale ha valutato opportuno elevare una vibrata protesta nei confronti del Governo nazionale, richiedendo l’autorevole intervento del Capo dello Stato. In particolare la Mozione ha inquadrato l’attenzione sulla mancata emanazione, da parte del Governo centrale, delle norme di attuazione per definire i criteri di determinazione del novellato articolo 8 dello Statuto di Autonomia Speciale. Seppure formalmente estranea al contenuto della Mozione, nella stessa direttrice di insoddisfazione si interseca la vertenza per la vendita della Tirrenia. Nella stessa lettera, infatti, veniva evidenziata al Presidente Napolitano la contrarietà per le procedure adottate dal Governo per la vendita della Società di navigazione, prefigurando una grave lesione dei diritti del Popolo sardo in materia di continuità territoriale, in quanto l’insufficienza dei collegamenti costituisce un freno permanente per un corretto sviluppo economico. In sintesi, sollevando il caso Tirrenia, la vertenza entrate, quella sui fondi FAS e muovendo critiche all’impugnativa del Governo sul collegato alla finanziaria adottato dal Consiglio, l’Assemblea Regionale ha inteso rappresentare i sensi del più profondo malcontento mai registrato in precedenza. Altro momento di grande partecipazione politica si è verificato con la discussione della Mozione sul caso Equitalia che ha visto l’Aula, pur nella diversità di alcune sfumature di carattere politico, esprimersi in maniera fortemente critica nei confronti della politica di recupero dei crediti adottata dall’ente in Sardegna. Sempre nel corso del 2011, il 17 marzo, il Consiglio Regionale si è riunito in seduta solenne per celebrare, con una partecipata cerimonia, il Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, in concomitanza con le altre Assemblee Legislative Regionali della Repubblica. E’ stata questa un’occasione per ricordare il grande contributo fornito dai sardi e dalla Sardegna, sia al grande processo unitario che ha caratterizzato il Risorgimento, sia alla formazione dei fatti che hanno contraddistinto la vita delle istituzioni sino ai giorni attuali.  Nel contempo è stata un’importante opportunità per riflettere sulla condizione della Sardegna all’interno dell’ordinamento repubblicano e sul nostro futuro. La parte finale dell’anno è stata caratterizzata dall’elezione, il 26 settembre, dei componenti il nuovo Consiglio delle Autonomie Locali. Si è provveduto in tal modo a colmare un ritardo di tre anni, rispetto al dettato della legge istitutiva, dovuto alla concorrenza di diversi fattori, tra cui la fine anticipata della legislatura e la crisi incombente che ha assorbito tutte le energie e l’attenzione del Consiglio Regionale. Ancora, nel mese di Ottobre, il Consiglio ha ospitato un incontro di approfondimento, nell’ambito del progetto CA.PI.Re, organizzato dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome. Il Progetto CA.PI.Re, acronimo di Controllo delle Assemblee sulle Politiche e gli Interventi Regionali, riguarda gli strumenti messi a disposizione dei Consigli Regionali per fornire un ausilio in due diverse direttrici.  La prima, nella fase di istruzione degli atti legislativi al fine di avere un chiaro quadro d’insieme sull’aderenza che le norme, intervenendo nel corpo delle leggi esistenti, si prefiggono rispetto agli obiettivi prefissati dal legislatore; la seconda, attraverso il controllo dello stato di attuazione delle leggi in vigore e sulle loro effettive ricadute nei confronti delle materie che regolano. Questo permette di effettuare una sorta di “Bilancio Sociale” che consente al legislatore di esercitare una funzione aggiuntiva di indirizzo, coordinamento e controllo sulla corretta applicazione delle leggi da parte dell’esecutivo. In conclusione, riprendendo l’argomento di apertura, è utile soffermarsi su una riflessione, opportuna e doverosa, per sottolineare che l’aver perseguito la sobrietà nei costi della politica non può e non deve costituire un alibi per la classe dirigente, al fine di poter affermare che si è assolto ai propri obblighi. Sia chiaro che il mandato per il quale siamo stati eletti, non verrà positivamente compiuto sino a quando non saremo in grado di fornire adeguate risposte per affrontare la crisi e per promuovere lo sviluppo: ricercando, studiando e adottando provvedimenti in grado di soddisfare i bisogni del nostro popolo  e assolvendo alla domanda sociale. Quando la classe politica viene meno alle proprie funzioni, come in una spirale senza uscita, i cittadini attaccano i costi della politica.  I quali però, non dimentichiamocelo mai, sono anche il motore indispensabile per il funzionamento e l’organizzazione della democrazia in una società sviluppata, evoluta e solidale, quale quella cui noi aspiriamo. Al personale del Consiglio Regionale che ha contribuito con la solita lodevole professionalità e disponibilità ai nostri lavori, voglio porgere, anche a nome dell’Ufficio di Presidenza e di tutta l’Assemblea, un sentito ringraziamento. Approfittando della vostra gradita presenza voglio esprimere un sentito ringraziamento a tutte le testate, ai giornalisti e agli operatori del settore per il prezioso contributo di informazione sull’andamento dei lavori del Consiglio Regionale che quotidianamente viene fornito ai cittadini sardi.

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