Data: 23/02/2017 ore 11:00
Un emendamento alla legge di stabilità 2017 che garantisca i diritti dei lavoratori ed i servizi degli otto consorzi industriali della Sardegna (Zir): è questo, in sintesi, l’impegno assunto dalla commissione Lavoro e da quella dell’Industria (riunite in seduta congiunta e presiedute rispettivamente da Gavino Manca e Luigi Lotto) al termine dell’audizione dell’assessore Maria Grazia Piras, sulla situazioni creatasi nei consorzi industriali per effetto delle modifiche alla legge n.10\2008 introdotte in sede di assestamento di bilancio con l’approvazione della legge n.32 del 5 dicembre 2016.
Le ragioni e le preoccupazioni dei 45 lavoratori delle Zir (oggetto dell’apposita audizione tenutasi lo scorso 15 febbraio) sono state illustrate in apertura dei lavori dal presidente della Seconda commissione, Gavino Manca (Pd) che non ha nascosto le perplessità in ordine all’introduzione delle società in house tra quelle destinatarie dei dipendenti Zir e in merito alla riduzione a due anni del contributo incentivante per l’acquisizione del personale dei consorzi, nonché per l’introduzione del cosiddetto “comando” («si rischia di trasformare in lavoro a tempo, un lavoro che era a tempo indeterminato, cioè si rischia di creare lavoro precario»). Gavino Manca ha quindi sottolineato l’urgenza di interventi correttivi già in sede di approvazione della legge di stabilità ed ha insistito sul concetto che si deve garantire il trasferimento contestuale delle funzioni e del personale delle Zir ai Comuni («non si possono separare le funzioni dal personale»), nonché le risorse necessarie (il contributo incentivante fino alla fine della vita lavorativa) per garantire il corretto trasferimento dei dipendenti.
L’assessore dell’Industria ha mostrato una sostanziale condivisione per le proposte avanzate dalle commissioni ed ha ribadito che l’obiettivo dell’assessorato è soltanto quello di concludere il percorso di riforma avviato con la legge di riordino delle aree industriali (legge n. 10 del 25 luglio 20008) e si è detta disponibile a valutare positivamente ulteriori modifiche che muovono nel verso di una maggiore tutela dei dipendenti attualmente impiegati nelle Zir.
L’assessore ha inoltre ricordato l’esposizione debitoria complessiva dei consorzi (circa 20 milioni di euro) e la situazione in cui versavano le Zir di Tempio e Siniscola, prima del trasferimento dei dipendenti nei rispettivi Comuni, dove le retribuzioni avevano raggiunto i due anni di ritardo. Quanto alla riduzione a due anni del contributo incentivante della Regione, l’assessore ha affermato che “la decisione è stata assunta a suo tempo solo ed esclusivamente per ragioni di bilancio” ed in ordine all’introduzione delle società in house, tra gli enti individuati per il trasferimento dei dipendenti Zir, l’assessore Piras ha escluso qualsiasi intento penalizzante: «Abbiamo pensato solo ad allargare ulteriormente la platea degli enti così da aumentare le possibilità di trasferimento per i lavoratori».
Nel corso dei lavori, sono intervenuti per precisazioni e chiarimenti, i consiglieri Alessandra Zedda (Fi) e Salvatore Demontis (Pd) che hanno invitato le commissioni e la Giunta a valutare il trasferimento delle funzioni e del personale Zir agli ex Asi, cioè ai consorzi industriali provinciali.