Data: 21/06/2018 ore 10:00
La commissione Urbanistica presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha completato il ciclo di audizioni sul DL 409 in materia di governo del territorio, ascoltando le opinioni e raccogliendo i contributi di tutti i portatori di interesse.
Dal confronto è emersa, come indicazione comune, la necessità di una legge organica che riordini e semplifichi la complessa materia urbanistica, garantendo più certezze per operatori del settore ed investitori nel quadro di un nuovo equilibrio, orientato verso la massima qualità e capace di “includere” anche le zone interne, fra esigenze dello sviluppo e tutela dell’ambiente.
Una grande opportunità per la Sardegna, in altre parole, che con la nuova legge, può tracciare la strada per il suo futuro.
Le differenze, concentrate nei legami fra pianificazione urbanistica e crescita del settore turistico, sono sul “come” arrivare al nuovo equilibrio fra sviluppo e ambiente e, in qualche modo, attraversano sensibilità ed opzioni diverse presenti anche all’interno della “platea” dei portatori di interesse.
Per quanto riguarda alcuni scenari di riferimento, la Sardegna presenta una situazione che la colloca in una posizione particolare nel panorama nazionale e nel Mezzogiorno. Lungo i suoi 24.000 km di coste le costruzioni occupano una percentuale di appena il 26% e, rispetto alle 915 strutture ricettive in attività, solo 100 si trovano nella fascia dei 300 metri dal mare, delle quali circa la metà ha utilizzato i premi volumetrici previsti dalla normativa regionale.
Complessivamente, si tratta di 50.000 camere per 110.000 posti letto, ma con standard molto differenti se raffrontati col mercato internazionale. In Sardegna, ad esempio, le camere degli hotel a 5 stelle hanno una superficie massima di 16 metri quadri mentre, nel mondo, arrivano invece fino a 35/40.
Da segnalare, nell’ambito della ricettività, anche gli 80 campeggi dell’Isola, tutti risalenti agli anni ’70 e quindi sprovvisti di servizi avanzati e meno attraenti per la domanda internazionale. Le strutture della Regione, inoltre, in base alla normativa vigente, non hanno la possibilità di aumentare le loro “stelle” e di posizionarsi su una fascia più alta del mercato.
A fronte di questi scenari e delle differenti posizioni espresse su alcuni passaggi della legge, in modo particolare sui premi volumetrici e sui grandi progetti, il presidente della commissione Antonio Solinas ha dichiarato che “tutta la commissione, al di là della maggioranza e dell’opposizione, vuole una legge davvero utile per operatori, imprese e cittadini, che può rilanciare l’economia della Sardegna”. Non siamo la controparte di nessuno dei portatori di interesse, ha proseguito, “ed anzi ringraziamo tutti per i contributi al nostro lavoro, sono convinto che il principio di ridurre il consumo di territorio vada tenuto nella massima considerazione fermo restando che la Sardegna non è tutta uguale e in certe zone non c’è nulla, per cui bisognerà fare valutazioni attente alle specificità locali ed alla capacità degli interventi di intercettare vere domande del mercato”.
Partendo da queste considerazioni, ha poi aggiunto Solinas, “ritengo che gli articoli 43 e 31 debbano essere mantenuti anche se vorrei ricordare che la legge non è solo questo ma anche, ad esempio, sburocratizzazione, perché sono oggettivamente troppi 12 anni per portare a termine un Piano urbanistico così come sono eccessivi i tempi per le autorizzazioni dei diversi uffici, che contiamo di concentrare e ridurre a 6 mesi, almeno per quanto riguarda quelle di competenza regionale”.
Stiamo lavorando unitariamente e continueremo a farlo, ha concluso il presidente della commissione, “perché vogliamo tutti una buona legge per i sardi, spero che sia approvata prima della pausa estiva e votata all’unanimità”.
(Af)