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Commissione Trasporti: approvato il Dl sulla continuità marittima fra Sardegna e Corsica

Data: 31/01/2018 ore 10:00

La commissione Trasporti presieduta da Antonio Solinas ha approvato, con l’astensione dell’opposizione, il Dl n.475 sulla continuità territoriale marittima fra Sardegna e Corsica. Relatori del provvedimento che domani sarà esaminato dal Consiglio saranno il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta, per la maggioranza, e Giovanni Satta Psd’Az-La Base) per l’opposizione.

Nel dibattito che ha preceduto il voto sulla legge numerosi consiglieri regionali (Pierfranco Zanchetta di Cps, Antonello Peru di Forza Italia e Giovanni Satta per il gruppo Psd’Az-La Base) hanno richiamato l’attenzione dell’assessore dei Trasporti Carlo Careddu, presente alla seduta, su alcuni punti che dovranno caratterizzare la nuova gara di affidamento del servizio: tipologia della flotta impiegata, miglioramento delle condizioni di sicurezza nella navigazione, politica tariffaria con particolare riferimento ai residenti sardi, riassorbimento di una quota dei lavoratori ex Saremar che il prossimo 30 aprile resteranno senza la protezione sociale della “Naspi”.

Nella risposta l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu ha condiviso le finalità delle indicazioni dei commissari, pur sottolineando la difficoltà di inserire nella legge passaggi eccessivamente rigidi sui diversi punti. Su questi contenuti, ha aggiunto, si potrà lavorare in sede di predisposizione del bando.

Successivamente, rispondendo ad una domanda del consigliere di Forza Italia Antonello Peru, l’assessore Careddu ha annunciato che nei prossimo giorni sarà prorogata la continuità territoriale aerea in scadenza per il prossimo 9 giugno, in modo da consentire l’apertura delle prenotazioni fino ad ottobre.

Per quanto riguarda il nuovo regime delle continuità aerea, l’assessore ha affermato che entro il mese di febbraio si concluderà il negoziato in corso fra Regione, Governo ed Unione europea. Un negoziato difficile (l’ultima riunione si è svolta a Palazzo Chigi il 22 dicembre scorso), ha ricordato Careddu, “che ruota attorno alla definizione dei cosiddetti servizi minimi, che cioè secondo le regole della Ue garantiscono la mobilità senza sconfinare nel campo degli aiuti di Stato; noi riteniamo che, nel nostro caso, debba essere considerato prioritariamente che rispetto alla penisola non abbiamo alternative di trasporto in grado di rispondere a normali tipologie di domanda (salute, formazione, studio, lavoro ed altre)”.

(Af)

 

 

 

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