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Commissione Sanità: audizione dell’assessore Luigi Arru sulle problematiche della riabilitazione

Data: 06/10/2016 ore 11:00

“I nuovi tetti di spesa per la riabilitazione sono coerenti con i Lea (livelli essenziali di assistenza) e sono stati fissati tenendo conto sia della media del periodo 2013-2015 sia del Piano di rientro, che impone una riduzione dei costi”.

Lo ha dichiarato l’assessore della Sanità Luigi Arru alla commissione Sanità del Consiglio regionale presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) che, nella seduta precedente, aveva ascoltato le associazioni di categoria.

Arru ha ricordato fra l’altro che, secondo dati dal Ministero della Salute riferiti al periodo 2010-2012, “la Sardegna è assieme al Trentito-Alto Adige la Regione dove le attività di riabilitazione non hanno portato ad una riduzione dei ricoveri, segno che occorre una riflessione complessiva sul settore, dall’effettivo utilizzo delle risorse da parte delle Asl, all’appropriatezza delle prestazioni, al potenziamento della formazione; a breve scadenza forniremo alla commissione un quadro dettagliato della riabilitazione in Sardegna”. Le Asl, ha proseguito Arru, “hanno comunque significativi margini di autonomia, non solo definiscono accordi e stipulano contratti ma, rispetto ai tetti di spesa, possono redistribuire le risorse assegnate in una percentuale massima del 25% fra le 12 principali tipologie di prestazioni”.

Successivamente l’assessore ha affrontato il problema dei nuovi criteri di accreditamento per i laboratori di analisi, tema che le strutture private hanno portato all’attenzione della commissione per quanto riguarda la soglia di 200.000 esami annuali. Si tratta, ha spiegato Arru, “di criteri messi a punto dalla Conferenza Stato-Regioni che puntano a definire standard omogenei di qualità ed appropriatezza e, per raggiungere questo obiettivo, è necessario anche recuperare efficienza superando la frammentazione attuale del sistema: in Sardegna si effettuano ogni anno oltre 3 milioni e 600.000 analisi di laboratorio in 53 strutture dove operano 183 addetti, appartenenti a diverse figure professionali (prevalentemente biologi)”. Strutture che nessuno vuole chiudere, ha assicurato Arru annunciando a breve la presentazione di un report completo sul settore, sottolineando però che “le tendenze consolidate all’invecchiamento della popolazione da una parte ed allo sviluppo tecnologico dall’altra ci dicono che bisogna pensare anche a nuove reti di impresa o network pubblici e privati; un processo di cambiamento che potrà essere portato a termine con gradualità nei prossimi anni ma non potrà essere rinviato”.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Augusto Cherchi (Pds) e Giorgio Oppi (Udc).

(Af)

 

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