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Commissione Governo del Territorio: audizioni di ambientalisti e sindacati sul Dl 408 (Urbanistica)

Data: 03/05/2017 ore 16:00

La commissione Governo del Territorio, presieduta da Peppino Pinna (Udc) ha proseguito il ciclo di audizioni sul Dl n.408 ascoltando le associazioni ambientaliste e le organizzazioni sindacali del settore edile.

Aprendo gli interventi delle Associazioni ambientaliste Maria Paola Morittu di Italia Nostra ha osservato in via preliminare che, a suo avviso, “il disegno di legge e le deroghe che prevede, in alcune parti significative, contrastano con il Ppr (piano paesaggistico regionale) che, come affermato da diverse sentenze della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato, che invece le esclude tassativamente”.

Noi siamo perché il Ppr rimanga così com’è, ha sostenuto, “ed anzi riteniamo che non sia stato pienamente applicato, consentendo deroghe (anche con la legge 8/2015) che, di fatto, hanno disincentivato i Comuni dall’applicazione dei Piani urbanistici”.

A nome di Legambiente Vincenzo Tiana, pur riconoscendo l’utilità di una “manutenzione legislativa” della normativa regionale, ha messo l’accento sui limiti di una “pianificazione urbanistica che non tenga conto di una prospettiva futura proiettata nell’arco dei 30 anni”. Dopo gli accordi sul clima di Parigi, ha ricordato, “si aprono per il Mediterraneo scenari terrificanti che richiedono scelte chiare anche da parte del legislatore regionale, nel senso che solo un aumento ed un miglioramento della tutela paesaggistica possono garantire una vera salvaguardia dell’ambiente la quale deve concretizzarsi in misure come spostamenti di volumi e delocalizzazioni”.

Emblematico, a suo giudizio, “l’esempio del Comune di Stintino che ha deciso di rimuovere la strada antistante la spiaggia della Pelosa perché minacciava l’eco-sistema naturale ed ha invitato l’hotel Rocca Ruja, distante pochi metri, a spostarsi nel retroterra”.

Successivamente sono stati sentiti i rappresentanti del settore edile delle organizzazioni sindacali.

Marco Foddai (Feneal-Uil) ha sollecitato in apertura una correzione della legge 8/2015 che, “sulla base dell’interpretazione non corretta di una sentenza della Corte Costituzionale, ha spinto la Regione ad intervenire presso gli Enti locali per vietare gli ampliamenti volumetrici nelle zone E (agricole), fatta eccezione per i proprietari in possesso dei requisiti previsti dalle legge”. In realtà, ha chiarito Foddai, “si è determinato un grave blocco della riqualificazione del patrimonio esistente ritenendo prevalenti le norme di attuazione del Ppr sulla legislazione successiva ma questa è una valutazione sbagliata e lo ha già detto il Consiglio di Stato”.

Foddai ha infine rivolto un appello alla commissione perché punti decisamente sulla “nuova edilizia che non consuma ma migliora” e riveda “il divieto delle premialità volumetriche sulle zone F (turistiche), perché proprio le parti più sensibili del territorio regionale hanno un forte bisogno di riqualificazione”.

Giovanni Matta, della Filca Cisl, ha auspicato che la Regione vari al più presto “una disciplina organica della materia urbanistica che risponda alla gravissima crisi del settore affermando un nuovo modello delle costruzioni”. E’un settore che più di altri sa muovere l’economia, ha aggiunto, “ed ha bisogno di interventi mirati a cominciare da quello sui materiali; in pochi anni è stato sostanzialmente azzerato un sistema produttivo regionale importante ed oggi importiamo l’80% dei laterizi, soprattutto dall’estero”.

Per la Filcea-Cgil, infine, Enrico Cordeddu ha affermato che “la regola principale deve essere quella di evitare l’ulteriore consumo del territorio, ammettendo solo premialità volumetriche finalizzate al miglioramento della qualità e dell’efficienza del fabbricati”. Insieme all’agro-industria, ha proseguito, “il settore della nuova edilizia può diventare il principale fattore di sviluppo dell’economia della Sardegna ed occorre una forte attenzione a tutta la filiera, in modo particolare ai materiali lapidei ed al sughero che proprio in edilizia possono trovare nuovi sbocchi di mercato”.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Pierfranco Zanchetta di Cps, Giuseppe Meloni ed Alessandro Collu del Pd.

(Af)

 

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