Data: 10/06/2010
Dopo una giornata di dibattito sulle mozioni e sulle interpellanze presentate dal centrosinistra, il Consiglio regionale ha bocciato questa sera un ordine del giorno, primo firmatario l’on. Mario Bruno (Pd) e firmato da 27 consiglieri del centrosinistra, sull’utilizzo delle energie rinnovabili e sulla trasparenza e tracciabilità degli investimenti.
Il provvedimento impegnava il presidente e la giunta regionale a porre in essere ogni iniziativa necessaria a garantire la piena funzionalità delle procedure e delle strutture regionali istruttorie e di vigilanza in materia di energie ed ambiente, a procedere alla sostituzione cautelativa dell’attuale direttore generale dell’ARPAS, ad attivare una interlocuzione istituzionale con la Commissione parlamentare Antimafia, a farsi parte attiva in sede di conferenza Stato Regioni, all’interno del Piano d’azione nazionale, per definire in un’ottica di federalismo solidale le quote di energia elettrica prodotte da Fer da assegnare alle singole Regioni e di avviare con immediatezza le procedure di adeguamento del PERS.
L’ordine del giorno impegnava anche il Consiglio regionale a porre all’esame dell’aula , in apertura della prossima seduta le norme urgenti riguardanti lo sblocco delle attività di installazione di impianti di energia rinnovabili di interesse delle piccole aziende artigiane ed agricole per gli edifici di proprietà pubblica sede di attività pubbliche, e dei singoli cittadini in linea con le disposizioni nazionali in materia. La votazione, su richiesta dell’on. Massimo Zedda (Comunisti – la sinistra sarda – Rossomori) si è svolta per parti. Prima della votazione dell’ultimo punto il presidente della Regione Cappellacci ha dichiarato che la Sardegna è geneticamente aliena a qualsiasi tipo di infiltrazione mafiosa. L’impegno di questa amministrazione – ha detto – e mio personale sarà massimo per affermare questo principio. Il Consiglio regionale è stato convocato per mercoledì 16 giugno alle ore 10 (R.R.)