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Agus e Sabatini: la flat tax ai sardi costerà 600 milioni di euro, fermiamo per tempo il disastro

Data: 21/06/2018 ore 12:30

“Tagli alla Sanità e ai servizi essenziali per più di 600 milioni di euro: con la flat tax per la Sardegna saranno tempi durissimi ed è bene che tutti i sardi lo sappiano e che nasca un fronte comune contro questa riforma fiscale che toglie ai poveri e dà a chi già ha”.

Lo hanno detto questa mattina Francesco Agus e Franco Sabatini, presidenti della commissione Autonomia e della Bilancio del Consiglio regionale illustrando i dati di una proiezione economica effettuata sul gettito Irpef e sulla base del “Contratto di governo”, l’accordo che ha portato a Palazzo Chigi  la Lega e Cinque Stelle. I conti presentati evidenziano “una riduzione di circa 600 milioni di euro a valere sul gettito Irpef mentre le mancate entrate derivanti dal gettito Ires non si possono stabilire facilmente perché non è chiaro come il governo Conte intenda procedere ma dovrebbe trattarsi per la nostra isola di un taglio annuale dai 40 ai 97 milioni di euro”.

“Dunque”, ha proseguito Agus, “deve essere chiaro che questa flat tax è una misura cucita addosso alle ricche regioni del nord. I suoi effetti, per come ci è dato conoscere il provvedimento annunciato, “si percepiranno immediatamente nella vita dei sardi e di tutta la pubblica amministrazione isolana che con i denari trasferiti dallo Stato oggi eroga i servizi, soprattutto quelli sanitari. Se poi sommiamo gli almeno 650 milioni di mancate entrate per flat tax ai 650 milioni di mancate entrate alle quali nel 2018 la Regione Sardegna rinuncia come contributo per la riduzione del debito pubblico dell’Italia, arriviamo a 1,3 miliardi di euro. Ci vorrebbe il gettito fiscale prodotto da un’altra Saras, giusto per capirci, per compensare gli effetti drammatici della flat tax sulla Sardegna”.

Il presidente Sabatini ha aggiunto: “I vantaggi della flat tax saranno percepiti soltanto da chi ha uno stipendio fisso e da noi si tratta prevalentemente di pubblici impiegati, che pagheranno meno tasse. Chi invece oggi non ha domani avrà ancora meno e subirà pure il taglio dei servizi essenziali, non del superfluo. Per questo la settimana prossima le commissioni Bilancio e Autonomia si riuniranno per discutere una risoluzione che dica con chiarezza queste cose e avverta circa i pericoli di una manovra del genere. Chiediamo che ai sensi dell’articolo 47 dello Statuto il presidente Pigliaru partecipi a tutti i Consigli dei ministri in cui si discutono provvedimenti fiscali. E chiediamo che tutti i parlamentari sardi, compresi quelli che sostengono il governo Salvini – Di Maio, facciano fronte comune davanti a un’ipotesi nefasta come questa. Che significherebbe sul serio la fine della nostra Autonomia”.  (c.c.)

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