CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 379
MAIELI – MULA – SCHIRRU – FANCELLO – LANCIONI – SATTA Giovanni – USAI sulla necessità di sostenere le attività del settore dell’intrattenimento, le scuole di ballo sociale e sportivo.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– la pandemia da Covid 19 sta avendo conseguenze drammatiche sul piano sanitario ed economico in tutto il mondo;
– la chiusura delle attività e il conseguente crollo del reddito, la perdita dei posti di lavoro e l’incertezza sul futuro stanno determinando rilevanti effetti negativi in tanti settori produttivi, che molto spesso non hanno ricevuto adeguati ristori economici per i gravi danni subiti;
– tra questi, vi rientra il settore delle imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, comprese le scuole di ballo sociale e sportivo, un settore che nella nostra Regione conta circa 60 locali, i quali forniscono un servizio ricreativo, svago e sano intrattenimento, non solo alla popolazione residente, ma anche a tutti i turisti che visitano la nostra Isola, rappresentando un asset fondamentale dell’offerta turistica sarda;
– risulta pertanto importante sottolineare la stretta correlazione tra i flussi turistici – si registrano, infatti in Sardegna, ogni anno, milioni di presenze turistiche – e la diffusione dei locali di intrattenimento, delle scuole di ballo sociale e sportivo, proprio perché è nel panorama della domanda turistica continua, che sono sorte importanti e solide realtà di ospitalità e ricreazione che hanno, come perno, il settore della ristorazione e dell’intrattenimento;
– il settore dell’intrattenimento, delle scuole di ballo sociale e sportivo, inoltre, non coinvolge soltanto gli imprenditori proprietari dell’azienda ma anche lavoratori dipendenti e autonomi, professionisti, partite Iva, che stanno subendo gli effetti della crisi economica;
CONSIDERATO che:
– il settore dell’intrattenimento, comprese le scuole di ballo sociale e sportivo, si è dovuto scontrare, negli ultimi anni, con una crisi strutturale dovuta a molteplici fattori, tra cui:
• evoluzione del mercato e incremento dei servizi del tempo libero, con una conseguente deregulation delle norme di sicurezza;
• rilevante pressione fiscale. Nel settore dell’intrattenimento, infatti, il solo biglietto di ingresso nei locali è gravato dal 22% di Iva, il 16% di ISI, il 12% Siae ed il 2% Afi; il contributo netto residuo è, dunque limitato;
• assenza di qualsiasi tipo di incentivo e finanziamento, in quanto tali categorie restano sostanzialmente escluse da finanziamenti e contributi, non solo in questo periodo storico;
• abusivismo fuori controllo: molto numerose sono, infatti, le attività che erogano un servizio pressoché identico a quello dei locali di intrattenimento ma con regole e normative eluse. In molti casi in questi locali e circoli privati, gli eventi vengono organizzati da soggetti senza titoli di idoneità, senza controlli, in assenza di titoli autorizzatori (come l’agibilità e/o licenza) e con un regime fiscale di vantaggio;
– le imprese regolari, per le motivazioni sopra esposte, si trovano ad operare in un mercato caratterizzato da abusivismo e concorrenza sleale che non consente pertanto la continuità aziendale e la possibilità di fare investimenti, ripercuotendosi negativamente anche sull’offerta turistica dell’Isola, impoverendola;
– attraverso un mercato sicuro e controllato si può garantire la sicurezza dei locali e opportunità di lavoro regolare e professionalizzante per i lavoratori;
CONSIDERATO inoltre che:
– molti locali di intrattenimento isolani sono delle vere e proprie attrazioni del territorio e la loro notorietà contribuisce in maniera rilevante all’accrescimento dell’offerta turistica sarda;
– così come sono valorizzati i negozi storici e le loro attività si potrebbe riconoscere, anche per alcune aziende, il valore storico e culturale che esse rappresentano nella memoria collettiva della popolazione,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a prevedere adeguati ristori economici per il settore delle imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, comprese le scuole di ballo sociale e sportivo, operanti in Sardegna, tenuto conto che il settore ha subito una lunga chiusura e che comunque non è presumibile che possa riaprire a breve;
2) a valutare l’istituzione di un riconoscimento alla storicità dei locali di intrattenimento presenti in Sardegna tenuto conto del loro valore storico e culturale;
3) a porre in essere le azioni necessarie volte ad incentivare i controlli al fine di contrastare l’abusivismo che danneggia gli operatori economici che operano nel rispetto delle norme.
Cagliari 29 dicembre 2020