CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 675/A
(Pervenuta risposta scritta in data 05/02/2021)
COSSA, con richiesta di risposta scritta, sulla cessione a privati del ramo di azienda Cloro Soda da parte della società Ing. Luigi Conti Vecchi (controllata ENI).
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Il sottoscritto,
premesso che l’ENI già nell’anno 2015 ha abbandonato l’industria chimica del polo di Sarroch salvaguardando invece le produzioni esistenti nel resto della penisola italiana;
considerato che nel 2015, contestualmente, l’ENI ha annunciato l’avvio di un progetto virtuoso presso il sito di Macchiareddu prevedendo il rilancio della filiera salina – chimica di base e asset pontile e per il quale le organizzazioni sindacali hanno firmato accordi che hanno previsto la razionalizzazione e la conseguente riduzione del numero di risorse impegnate nelle attività;
constatato che le produzioni del sito di Macchiareddu, attraverso la rete di distributori locali, costituiscono un elemento essenziale nelle attività di potabilizzazione delle acque pubbliche garantendo sul territorio la disponibilità dei prodotti certificati;
valutato che nel biennio 2018/2019 ENI ha realizzato un polo di produzione energetica fotovoltaica, autorizzato dalla Regione allo scopo di rendere sostenibile le produzioni stesse, con l’intento di consolidare le produzioni esistenti;
rilevato che ENI, a controllo pubblico, nell’anno in corso ha avviato interlocuzioni con più operatori privati del settore per discutere la cessione del ramo d’azienda cloro soda e asset pontile con l’obiettivo di disimpegnarsi dalle produzioni del sito di Assemini;
sottolineato che l’operazione di dismissione (o cessione verso un privato) non garantisce certezze occupazionali per i circa 90 lavoratori diretti e 230 indiretti e che il passaggio ad un privato indebolirebbe in maniera sensibile la Regione sulla continuità nell’approvvigionamento dei prodotti necessari per la salute pubblica, in quanto non vi sarebbero garanzie produttive di lungo termine;
visto che ENI, già nel 2019, ha rinunciato ad un investimento annunciato “progetto CSP Energia Solare a Concentrazione” che prevedeva l’assunzione di ulteriori 20 risorse dirette;
preso atto delle intenzioni ormai non più nascoste da parte della multinazionale ENI di abbandonare il territorio in un momento storico così complicato per le famiglie sarde e per i livelli occupazionali;
ritenuto di dover conoscere le intenzioni reali di ENI per il futuro del sito produttivo e con lo scopo di pretendere il rispetto degli impegni assunti con un conseguente piano investimenti (da parte della stessa ENI) orientato ad una economia circolare che partendo dall’acqua di mare arrivi a prodotti finiti sostenibili per l’ambiente e necessari per il bene comune,
chiede di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale dell’industria e l’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere se:
1) siano a conoscenza di quanto sopra esposto;
2) non ritengano necessario intervenire tempestivamente al fine di salvaguardare i posti di lavoro e scongiurare la perdita di un ulteriore parte del tessuto industriale sardo con il pericolo reale di contribuire alla desertificazione dell’area di Macchiareddu;
3) non ritengano necessario, infine, istituire un tavolo di confronto con i vertici di ENI per la verifica dei suoi progetti produttivi in Sardegna.
Cagliari, 2 ottobre 2020