Mozione n. 336

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 336

MANCA Desirè Alma – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro in merito alla necessità di mettere a disposizione dei cittadini sardi strumenti diagnostici rapidi per il virus SARS-CoV2, con particolare riferimento ai test rapidi antigenici.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– nel Rapporto ISS Covid-19 n. 58/2020 del 21 agosto 2020, recante le “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”, relativamente ai test diagnostici a disposizione per il Covid-19, si legge che il gold standard, cioè il metodo diagnostico riconosciuto e validato dagli organismi internazionali per rivelare la presenza del virus SARS-CoV-2 in un individuo infetto, è un saggio molecolare basato sul riconoscimento dell’acido nucleico (RNA) virale mediante un metodo di amplificazione (Polymerase chain reaction, PCR) effettuato su un campione di secrezioni respiratorie, generalmente un tampone naso-faringeo, che, però, richiede di norma 24-48 ore per l’intero processo, dal prelievo alla refertazione;
– il Rapporto precisa, però, che sono stati sviluppati, e sono in continua evoluzione tecnologica, test diagnostici rapidi basati sulla rilevazione di proteine virali (antigeni) nelle secrezioni respiratorie;
– detti test rapidi antigenici sono in grado di fornire una risposta qualitativa entro un massimo di 30 minuti e non richiedono apparecchiature di laboratorio, sicché possono essere eseguiti sia nei laboratori che nei “punti di assistenza”, cioè presso gli studi dei pediatri e dei medici di famiglia, da personale sanitario che non necessita di una formazione specialistica;
– il Rapporto in questione riconosce che “è prevedibile che nuovi sviluppi tecnologici basati sulle evidenze scientifiche permetteranno di realizzare test diagnostici rapidi con migliore sensibilità” e che “la disponibilità di questi test dopo opportuna validazione potrà rappresentare un essenziale contributo nel controllo della trasmissione di SARS-CoV-2”;

PREMESSO, inoltre, che:
– recentemente, dieci esperti virologi, immunologi ed epidemiologi italiani, tra i quali anche il prof. Stefano Vella, Presidente del Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid-2019 nella Regione, in una lettera aperta all’adesione di altri colleghi, hanno evidenziato il problema della complessità del sistema diagnostico basato sui classici tamponi, che richiede personale dedicato, va eseguito in laboratorio e rappresenta un metodo invasivo e assolutamente “operatore-dipendente”, nel senso che a seconda di come viene fatto il prelievo si potrà avere un risultato più o meno attendibile;
– gli esperti hanno, inoltre, sottolineato che durante la circolazione del virus dell’influenza la maggior parte dei laboratori sarà in difficoltà e non riuscirà a produrre i referti in tempi accettabili;
– gli esperti ritengono, pertanto, che, con la riapertura di scuole e università, sia arrivato il momento di utilizzare i nuovi strumenti diagnostici economici e rapidi messi nel frattempo a disposizione dalla ricerca scientifica e, in questo senso, l’ultimo, definitivo passo per la diagnostica rapida del SARS-CoV2 è, a detta dei medesimi, rappresentato da un test salivare antigenico a basso costo e sufficientemente sensibile e specifico da poter essere ripetuto periodicamente, col minimo disagio per l’individuo e senza richiedere personale specializzato;
– al momento, sono già disponibili test rapidi antigenici prodotti da diverse imprese, che assicurano il risultato tendenzialmente entro 30 minuti dall’effettuazione dell’esame, e, ultimamente, un’azienda italiana ha deciso di investire nella produzione di un test salivare antigenico rapido capace di rilevare la positività addirittura in soli 3 minuti, test che ha ricevuto l’approvazione dal Ministero della salute e per cui è in corso la sperimentazione da parte dell’Istituto Spallanzani;

CONSIDERATO che:
– i test antigenici rapidi di ultima generazione, che consentono di sapere se si è positivi in tempo reale e hanno un’affidabilità che arriva fino all’85 per cento, sono stati utilizzati con risultati incoraggianti a partire dal mese scorso negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, dove hanno consentito di individuare tempestivamente svariate persone asintomatiche positive al virus, alcune delle quali, tra l’altro, con una carica virale molto elevata e quindi estremamente contagiose;
– inoltre, in caso di positività al virus, tali test, anche se non efficaci al 100 per cento, forniscono un primo risultato che consente di operare un’immediata scrematura nell’ambito della cerchia delle persone entrate in contatto con il caso positivo, restringendo notevolmente il numero dei soggetti da sottoporre, poi, a tampone molecolare per avere la certezza dell’esito;
– i test antigenici rapidi si prestano, pertanto, in modo particolare a essere utilizzati per effettuare screening di massa veloci, quindi se ne può ipotizzare l’impiego non soltanto negli scali aeroportuali, ma anche nelle scuole e nelle Università, negli ospedali, nonché in settori di attività che prevedono la presenza di pubblico, come lo sport o lo spettacolo dal vivo;

RILEVATO che
– mentre alcune regioni continuano a fare affidamento esclusivamente sui classici tamponi molecolari, altre hanno, invece, deciso di scommettere, in prospettiva, sui test antigenici rapidi;
– infatti, la Regione Veneto sta completando la procedura di gara per l’acquisto di un’imponente fornitura di test antigenici rapidi, alla quale hanno successivamente aderito la Regione Lazio e, a seguire, le Regioni Emilia-Romagna, Piemonte e Friuli Venezia-Giulia;
– la Regione Lazio ha, infatti, disposto l’acquisto, a sua volta, di circa un milione di test rapidi antigenici da destinare all’attività di screening soprattutto nelle scuole e ha presentato il piano di emergenza in cui prevede, tra l’altro, che, in caso di soggetto positivo, gli studenti e il personale scolastico venuto a contatto con il medesimo vengano sottoposti a tampone rapido a cura dell’Unità speciale di continuità assistenziale regionale (USCAR);

CONSIDERATO che l’esperienza recente di alcune grandi città europee ha dimostrato come la ripresa delle attività didattiche in presenza rappresenti un rischio concreto di moltiplicazione di cluster e di diffusione capillare del virus, sicché l’uso di test rapidi antigenici nelle scuole consentirebbe una migliore gestione del rischio;

CONSIDERATO, inoltre, che:
– negli ospedali, soprattutto se non hanno il laboratorio all’interno ma devono avvalersi del laboratorio di un’altra struttura, come nel caso dei presidi territoriali, il paziente del pronto soccorso che deve essere ricoverato è spesso costretto ad attendere per ore l’esito del tampone molecolare, con i conseguenti rischi per i soggetti affetti da patologie gravi, soprattutto se tempo-dipendenti;
– il medesimo problema si riscontra per le pazienti che si recano in ospedale per partorire, che, salvo il caso del parto programmato, per le loro condizioni hanno, evidentemente, urgenza di accedere al reparto e spesso l’esito del tampone arriva a parto già avvenuto;
– in Sardegna la piena ripresa delle visite specialistiche ordinarie nei presidi ospedalieri pubblici non è ancora avvenuta per lo più a causa di difficoltà organizzative legate all’impossibilità per i pazienti esterni di accedere ai reparti;
– altre regioni, come Emilia-Romagna e Veneto, si stanno attrezzando per utilizzare i test rapidi antigenici per garantire l’accesso rapido e in sicurezza agli ospedali e pronto soccorso pubblici;
– i tamponi rapidi, anche per il loro costo ridotto, potrebbero essere efficacemente impiegati per la sorveglianza attiva degli operatori sanitari;

RITENUTO che. in definitiva, l’utilizzo dei test rapidi antigenici rappresenti l’unico scenario possibile in un’epoca ormai connotata dall’esigenza di convivere con il virus,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

ad adottare gli atti e le misure di competenza necessarie al fine mettere a disposizione dei cittadini sardi strumenti diagnostici rapidi per il virus SARS-CoV2, con particolare riferimento ai test rapidi antigenici.

Cagliari, 24 settembre 2020

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