Interrogazione n. 650/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 650/A

PIU – AGUS – – CADDEO – LOI – ORRÙ – SATTA Gian Franco – STARA – ZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione di esposizione a rischio sanitario a cui sono sottoposti gli operatori volontari 118 nella gestione di pazienti affetti da Covid-19.

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I sottoscritti,

premesso che:
– i volontari del 118 rappresentano il primo avamposto degli operatori che da mesi combattono contro il virus in quanto sono coloro che per primi entrano in contatto e prestano assistenza alle persone contagiate o che manifestano sintomi riconducibili al Covid-19;
– le 193 organizzazioni che contribuiscono a garantire, con reperibilità 24 ore su 24, l’assistenza territoriale in emergenza-urgenza sulla base di una convenzione unica per tutta la regione con l’Azienda regionale Areus, sono costantemente impegnate a supporto del sistema sanitario regionale per fronteggiare la grave situazione pandemica;
– l’incremento della mole di lavoro e il conseguente aumento del rischio di infezione da coronavirus che caratterizza l’attività di questi operatori, viene resa ancora più difficile dalla estrema preoccupazione per la perdurante mancanza, quotidianamente segnalata da tempo, di dispositivi di protezione individuale (Dpi), finalizzati a garantire le dovute condizioni di sicurezza nella operatività ad elevato biocontenimento che caratterizza la gestione dei pazienti Covid-19 sospetti o conclamati;
– gli operatori impegnati, oltre alla carenza di Dispositivi di protezione individuale, lamentano anche la mancanza della dovuta e prevista formazione riguardante i dispositivi di protezione individuale al fine di garantire la tutela della sicurezza e la salute dei volontari;
evidenziato che:
– la direttiva del Ministero della salute del 24/02/2020 n. 0005652 e la direttiva Areus PG/2020/002190 stabiliscono in maniera inequivocabile che l’attività di assistenza in parola deve essere effettuata esclusivamente da operatori sanitari provvisti di adeguati dispositivi di protezione e che hanno ricevuto la necessaria e opportuna formazione;
– i rappresentanti delle associazioni del servizio 118 di base convenzionate con l’Azienda regionale Areus hanno più volte denunciato la situazione non più tollerabile in cui si trovano ad operare i soccorritori 118, chiamati a svolgere un servizio non previsto dall’attuale convenzione per il soccorso di base con la Regione Sardegna, sprovvisti delle specifiche protezioni previste e senza alcuna formazione sull’utilizzo delle stesse al fine del contenimento del rischio contagio;
– nonostante la difficile situazione, gli operatori hanno supportato il servizio regionale di soccorso 118 anche nei momenti più difficili al fine di evitare ulteriori situazioni di disagio e disservizi ai cittadini già duramente colpiti dalla grave situazione pandemica;
– le associazioni impegnate si sono dovute far carico in completa autonomia della situazione, definendo opportuni protocolli finalizzati alla protezione di volontari e pazienti, sulla base delle direttive nazionali e di altri protocolli definiti nelle altre regioni;
– non risulta altresì che la Regione abbia provveduto ad attivare misure specifiche per l’esecuzione di test e tamponi dedicate agli operatori volontari in parola, al fine di minimizzare il rischio di contagio;
– la situazione di grave criticità, la mancanza di dispositivi di protezione individuale e di adeguata formazione in cui si trovano ad operare gli operatori del servizio 118 di base era già stata portata all’attenzione della Giunta regionale con interrogazione n. 431 del 29 aprile 2020, per la quale non è pervenuta alcuna risposta;

rilevato che:
– a seguito dell’approvazione da parte della Giunta regionale della deliberazione n. 9/35 del 22 febbraio 2019, modificata con deliberazione n. 13/22 del 17 marzo 2020, con la quale è stato approvato lo schema di convenzione transitoria per la regolamentazione delle attività di soccorso di emergenza-urgenza 118, il direttore generale dell’Azienda regionale Areus, con propria deliberazione del 25 aprile 2020 n. 85, ha autorizzato la proroga della convenzione 118 in essere fino al 31 dicembre 2020 e ha contestualmente approvato una integrazione del piano territoriale di emergenza urgenza, con contestuale variazione in aumento delle postazioni 118 di Cagliari e Sassari con variazione di orari di molte organizzazioni senza alcuna concertazione;
– le associazioni hanno più volte manifestato l’esigenza di adeguare l’atto convenzionale con l’Azienda regionale Areus, sia per la necessità di rideterminare i rimborsi che per improcrastinabile procedere al suo adeguamento alla normativa di cui al Codice del terzo settore approvato con decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117;
– quanto sopra descritto è stato rappresentato dai delegati delle associazioni di soccorso in un incontro tenuto con il capo della segreteria tecnica del Ministro della salute, durante il quale è stato, altresì, riferito il quadro allarmante degli interventi di soccorso durante l’attuale ondata di infezioni da Covid-19 e la assoluta necessità che la convenzione con l’Areus venga adeguata alla attuale situazione di crisi epidemiologica e al mutato quadro normativo;

tenuto conto che le associazioni, le cooperative e le organizzazioni di volontariato che sono parte attiva del sistema sanitario di emergenza e urgenza regionale, agendo in sinergia con gli operatori professionali del sistema di soccorso, stanno svolgendo un ruolo strategico nell’attuale situazione di crisi epidemiologica, garantendo continuità e qualità del servizio in tutto il territorio regionale,

chiedono di interrogare la Giunta regionale e in particolare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per conoscere:
1) se sia al corrente della situazione sopra esposta;
2) quali siano le misure e le soluzioni organizzative predisposte dalla Regione per far fronte alla grave e non più tollerabile situazione di esposizione a pericoli sanitari in cui si trovano a operare i volontari del 118 nella gestione di pazienti affetti da Covid-19 e supportare le organizzazioni impegnate con la fornitura di tutti i dispositivi di protezione e la formazione necessaria, tenuto conto anche dell’ulteriore momento di criticità che sta attraversando la situazione epidemiologica nell’Isola;
3) quali indirizzi e atti propedeutici abbia predisposto la Regione per procedere alla definizione della rimodulazione dell’attuale atto convenzionale con l’Agenzia regionale Areus al fine del suo adeguamento alla vigente normativa al Codice del Terzo settore approvato con decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 e della nuova definizione dei rimborsi spettanti alle organizzazioni di volontariato, tenuto conto anche della crisi epidemiologica in corso.

Cagliari, 11 settembre 2020

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