CCCXVI Seduta
Giovedì 2 agosto 2018
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 17 e 11.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 24 luglio 2018 (312), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Alessandro Unali ha chiesto congedo per la seduta del 2 agosto 2018.
Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.
Comunicazioni del Presidente
Comunico che il Gruppo consiliare "Fratelli d'Italia-Sardegna", con nota del 1 agosto 2018, ha informato di aver modificato la propria denominazione in Gruppo "Fratelli d'Italia".
Discussione congiunta delle mozioni Cherchi Augusto - Congiu - Desini - Manca Pier Mario - Unali - Cocco Daniele Secondo - Dedoni - Ledda - Rubiu - Truzzu - Zanchetta - Zedda Alessandra - Agus - Crisponi - Cossa - Cozzolino - Dessí - Gaia - Gallus - Lai - Meloni Giuseppe -Oppi - Usula - Zedda Paolo Flavio in merito alla mancata applicazione del documento di ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 25 ottobre 2017 e agli atti adottati dalle Aziende sanitarie in contrasto con il documento, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (424), Cossa - Tocco - Dedoni - Crisponi - Tedde - Tunis - Lampis - Coinu - Peru - Fasolino - Carta - Gallus - Rubiu - Marras - Sechi - Cherchi Augusto - Congiu - Desini - Manca - Zedda Alessandra sulla procedura di verifica di coerenza da parte del Ministero della salute della riorganizzazione della Rete ospedaliera della Regione ai sensi della legge n. 164 del 2014, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (427) abbinate all'interpellanza Zanchetta sulla necessità di fare chiarezza sullo stato di esecutività del piano di "Ridefinizione della rete ospedaliera" (da oltre 8 mesi in attesa del parere ministeriale) e sull'urgenza di dare attuazione (364/A) e della mozione. Tedde - Zedda Alessandra - Coinu - Contu - Fasolino - Peru - Tocco - Tunis - Truzzu - Lampis - Fuoco - Orrù - Satta - Gallus - Ledda - Dessì - Dedoni - Cossa - Rubiu - Sechi circa la discutibile e dannosa gestione delle problematiche sanitarie relative ai diabetici sardi e la richiesta di immediata rimozione dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale (435)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione congiunta delle mozioni numero 424, 427, 435 e dell'interpellanza numero 364.
Dichiaro aperta la discussione.
Il presentatore della mozione numero 424 ha facoltà di illustrarla.
CHERCHI AUGUSTO (Partito dei Sardi). Presidente, la mozione in oggetto pone al centro il tema della mancata attuazione della riorganizzazione della rete ospedaliera votata in Consiglio regionale in data 25 ottobre 2017, le date sono importanti, rispetto a tema, sia lei Assessore, che il Direttore Generale di ATS, avete sostenuto da un lato che bisognava attendere la validazione da parte del Ministero, e dall'altro trattandosi di un piano triennale si disponeva di tre anni di tempo per dar gambe al provvedimento votato in Consiglio. Ebbene, il primo degli argomenti è stato sconfessato dal suo direttore generale, in Commissione VI, in occasione dell'audizione dei rappresentanti del Mater Olbia del 10 maggio 2018, ha affermato che la riorganizzazione della rete ospedaliera esitata ad ottobre 2017 è valida ed operante sin dalla data della pubblicazione della legge sul BURAS, che è del dicembre del 2017. Il secondo argomento, cioè quello del termine triennale, è sconfessato per tabulas dalle norme che disciplinano l'attività programmatoria del Consiglio e delle Commissioni. Il richiamo alla triennalità è riferito alla complessiva validità ed efficacia dell'atto di pianificazione, e non certamente allusivo ad alcun termine di operatività. Con questo voglio dire che lei non ha tre anni di tempo per mettere a regime la rete ospedaliera, semmai il contrario, la rete ospedaliera ha validità triennale, e va aggiornata ogni tre anni, e questo è un dato inconfutabile. Dal giorno della promulgazione del riordino della rete ospedaliera abbiamo assistito al proliferare di atti aziendali il cui contenuto è palesemente contrastante con il contenuto del documento votato dal Consiglio. Ora, se è vero quanto ritenuto dal suo direttore generale circa l'operatività della rete coincidente con la sua pubblicazione, e se la ridefinizione della rete ospedaliera votata in Consiglio non vale solo quando si parla di Mater Olbia, ma anche quando si parla di ospedali di zona disagiata, o di laboratori, ci spieghi la ragione per la quale gli atti aziendali continuano a dispiegare i loro effetti e non sono ancora stati modificati.
Assessore, la stessa solerzia che ha dimostrato nella pubblicazione delle linee di indirizzo per la stesura degli atti aziendali sulla base della sua rete ospedaliera, votata e votata dalla Giunta, doveva dimostrarla per quella votata dal Consiglio regionale e dal popolo sardo, perché quella delibera doveva dispiegare tutti i suoi effetti della riorganizzazione di quel settore della sanità sarda. Su questo punto, Presidente Pigliaru, lei un anno fa assunse in Commissione, e più volte gliel'ho ricordato anche in Consiglio, in Aula, il ruolo di garante che mai sarebbero stati adottati atti esecutivi contrastanti con la determinazione del Consiglio e della Commissione, sappia che è accaduto, con provvedimenti in palese contrasto con quanto votato dal Consiglio regionale e non ancora messo in atto. assessore, quando ha intenzione di impartire le direttive ai suoi direttori generali per modificare gli atti aziendali? Non è ancora sufficiente un anno di attesa? Non è ancora sufficiente il sentimento di precarietà e caos organizzativo che tutti i giorni si deve registrare? Quanto ancora dobbiamo aspettare? Questa situazione di incertezza organizzativa e di attesa di nuovi provvedimenti ha di fatto creato confusione, disordine organizzativo, malcontento nel personale e nei pazienti, ha generato difficoltà, se non soppressione dei servizi, ha aumentato un preoccupante sentimento di non appartenenza e di sfaldamento del sistema, con preoccupanti ripercussioni sulla qualità dei servizi resi. La mozione pone l'accento anche su un altro problema, quello del programma sanitario triennale, non possiamo ignorare che questo importante atto di programmazione regionale è stato delegato al direttore generale dell'ATS contravvenendo a quanto disposto dalla legge numero 17 del 2016, all'articolo 7 del comma 1 e 2. Assessore, il programma sanitario triennale dell'ATS non è stato mai votato in Giunta, né la competente Commissione consiliare ha mai espresso il suo parere in merito. Dall'atto di programmazione sanitaria triennale discendono tutta una serie di deliberati aziendali, come ad esempio la determinazione delle prestazioni sanitarie erogate direttamente dalle strutture pubbliche o tramite le strutture private accreditate o politiche del personale che determinano i fattori di produzione delle aziende. Questo fondamentale strumento di programmazione sanitaria regionale che sarebbe dovuto essere promulgato sì dal Direttore generale dell'ATS, e difatti lo ha promulgato con una delibera, la "1122" del 14 novembre del 2017, ma sarebbe dovuto essere stato votato dalla Giunta sentita la Commissione consiliare competente entro il 31 dicembre 2017, non ha mai visto i banchi della Giunta e meno che mai quella della sesta Commissione. Caro Assessore, in Sardegna non si fa così e sino a quando non esistono disposizioni di legge che regolano queste procedure ci si deve adeguare, piaccia o no, almeno sino a prova contraria. Assessore, Presidente, questa mozione vi chiede di riferire in merito a questi problemi, ma anche ad altri problemi che saranno presenti nell'arco della discussione e che emergeranno con la discussione. Come quello dei pazienti diabetici che a suo tempo discutemmo con una mozione presentata dal nostro e da altri gruppi e che presentano comunque nella sua soluzione profili di indecisione, di poca chiarezza, di dichiarazioni che non corrispondono alla verità, come un dispositivo che lei ha dichiarato in distribuzione nella nostra Isola, assessore, quando un suo funzionario, alcune settimane prima, con motivazioni ampiamente quantomeno discutibili, ne aveva bloccato la distribuzione il mese prima, un paio di settimane prima, ma non solo, dopo le due sue dichiarazioni in Aula è stato stralciato anche il lotto di acquisto di questo dispositivo è scomparso, l'"85" lo ricordo, per il secondo semestre del 2018, quindi non solo non corrispondeva al vero che veniva distribuito, ma non viene più neanche acquistato. Infine, quanto detto sinora e soprattutto quanto verrà ulteriormente detto nel prosieguo del dibattito, consegna un comportamento politicamente censurabile da parte dell'Assessore regionale alla Sanità, come altrimenti definire le affermazioni veritiere di questi mesi sui temi rilevantissimi come la mancata attivazione della rete ospedaliera, le clamorose inosservanze dei deliberati consiliari sul tema dei malati diabetici, gli atti gestionali palesemente violati delle determinazioni assunte in Consiglio. Tutto questo non può essere sottaciuto e la sanità è un tema troppo alto per non pretendere che chi ha responsabilità, che sia conseguente alle aspettative della salute del popolo sardo, auspichiamo che quest'Aula sappia fare sintesi intelligente, di trovarsi coralmente in un atto di censura politica che richiama la struttura assessoriale al rispetto dei ruoli della competenza e sia coerente con gli atti assunti dal Parlamento sardo. Annuncio sin d'ora che presenteremo, al termine della discussione in Aula, un ordine del giorno su una censura politica, grazie.
PRESIDENTE. Un presentatore della mozione numero 427 ha facoltà di illustrarla.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Il tema della mozione numero 427 è il medesimo che ha appena affrontato il collega Cherchi, cioè il tentativo di fare chiarezza su quello che è l'iter della riorganizzazione della rete ospedaliera, perché attorno alla riorganizzazione della rete ospedaliera si è sviluppata una vicenda inusuale, poco chiara rispetto ad un provvedimento di importanza straordinaria. La domanda è: questa rete ospedaliera è in vigore o non è in vigore? È vero quello che ha detto l'Assessore a più riprese, che cioè è necessario aspettare il via libera del Ministero a più riprese, oppure è vero quello che ha dichiarato il Direttore generale dell'assessorato davanti alla Commissione sanità, che cioè la rete ospedaliera è pienamente vigente? Se la rete ospedaliera è pienamente vigente cosa succede se il Ministero farà delle censure tali da richiedere una profonda revisione della rete ospedaliera? E se la rete ospedaliera è perfettamente vigente perché rimangono in piedi degli atti aziendali adottati, per come la vediamo noi, in maniera non corretta perché sono stati adottati durante la discussione della rete ospedaliera da parte della Commissione in difformità rispetto alla rete ospedaliera? Quegli atti aziendali verranno adeguati o non verranno adeguati? Quello che è già stato fatto medio tempore che fine farà? Verrà adeguato alla rete ospedaliera o ormai verrà considerato come dato acquisito per cui ci si dovrà in qualche maniera mettere l'anima in pace? Dico questo, Assessore, perché quello che è successo in questi anni nella sanità è inverosimile, poi mi riservo di intervenire nella discussione generale perché ritengo utile, così come immagino faranno anche altri colleghi, affrontare anche aspetti diversi rispetto a quello che è oggetto della mozione di cui sono primo firmatario, però è evidente che la riorganizzazione della rete ospedaliera è uno dei provvedimenti di primaria importanza, ed è stato adottato, e naturalmente questo tema è stato evocato più volte durante la discussione, senza che la Giunta abbia affrontato il tema della sanità territoriale, perché quello che è successo nel frattempo, cioè prima dell'approvazione della rete ospedaliera, cioè l'approvazione dell'azienda per la tutela della salute, la famosa ASL unica, ormai è passato molto tempo, si pensava di poter cominciare a vedere qualche risultato, il risultato che oggi si ha è che l'ATS non ha ancora posto mano ad una reale riorganizzazione dei servizi perché regna il caos nella Sanità territoriale, per quella che è la situazione attuale della sanità territoriale, il personale è distribuito in maniera ancora disomogenea, tra l'altro soprattutto nella fase iniziale con un supplemento di pena per i dirigenti dell'ATS costretti, molti di essi, ad una transumanza settimanale o bisettimanale tra Cagliari o gli altri centri principali delle diverse ASL verso Cagliari con problemi e diseconomie enormi per tacere poi anche sui rischi legati all'incolumità personale di chi è costretto a recarsi col mezzo proprio a Sassari anche per questioni minimali, era costretto, adesso pare che questo problema sia stato parzialmente risolto, con una situazione dicevo dell'ATS che oggi definire caotica è dire poco, Assessore, perché oggi il sistema si regge sulla abnegazione di alcuni, sul senso di responsabilità e sulla abnegazione di alcuni, senso di responsabilità e abnegazione che rischiano però di cedere davanti a un sistema che oggi è in preda al caos. Allora, siccome è passato più di un anno dall'insediamento del Direttore generale e non sono stati adottati i provvedimenti che si sarebbero dovuti adottare per incominciare a mettere dei punti fermi. Assessore, io chiedo a lei perché guardi io sono assolutamente convinto che lei non sia la causa della situazione attuale, che la situazione attuale sia frutto di una gestione che forse si può riportare ad alcune legislature, credo che lei sia in perfetta buona fede, credo anche però Assessore che a distanza di quattro anni e mezzo dall'insediamento di questa Giunta essere arrivati ad una situazione mai vista prima richiami delle responsabilità politiche precise, che non possono che essere incardinate nella sua persona. Perché essere arrivati ad una situazione in cui è stata istituita una ASL unica senza avere la minima idea, a quanto pare, da dove iniziare per mettere ordine nella unificazione dei servizi non è una cosa che può essere imputata a un destino cinico e baro, ma è evidente che ci sono delle responsabilità. E noi non possiamo che richiamarci alle responsabilità politiche perché l'impressione che si ha, Assessore, - e mi riservo ripeto di intervenire successivamente per dettagliare ulteriormente queste affermazioni - è che su alcune cose lei non abbia il controllo della situazione, che ci sia un pezzo della burocrazia regionale che prende decisioni, che vengono prese evidentemente in maniera disgiunta da quella che è la parte politica, e che la parte politica o non sappia nulla oppure non sia in grado di intervenire in quelle decisioni. Parlo, Assessore, tanto per accennare al tema, parlo dei farmaci equivalenti dove sono state date delle direttive che stanno mettendo in ponte le aziende sanitarie, in cui l'Assessorato e l'Assessore non può assumere un atteggiamento pilatesco sottraendosi a responsabilità e lasciando a chi dirige le aziende la responsabilità di decidere e di esporsi, rispetto alla Corte dei conti, in ordine alle decisioni che assumerà. Tornando sulla mozione Assessore, noi ci aspettiamo oggi che si faccia chiarezza sui punti che ho detto prima: su quali siano le azioni che la Giunta regionale intende porre in essere per rafforzare il filtro della sanità territoriale, prima che salti il sistema ospedaliero; vorremmo degli aggiornamenti sulla funzionalità dell'Areus; e sul ruolo che l'ATS intende svolgere nelle attività di committenza e sulla centralizzazione dei servizi, che è la mission principale dell'ATS. Grazie.
PRESIDENTE. Un presentatore della interpellanza numero 364 ha facoltà di illustrarla.
ZANCHETTA PIERFRANCO (Cristiano Popolari Socialisti). Grazie Presidente, signor Presidente della Giunta, Assessori, colleghe e colleghi. Cinque minuti sono pochi, ma io cercherò di utilizzarne forse meno per sottolineare l'interpellanza con la quale riaffermo, ancora una volta, la necessità di dare attuazione alla riforma della rete ospedaliera che abbiamo approvato, dico abbiamo perché io ho votato a favore consapevole che quello strumento di riorganizzazione poteva dare impulso ad una nuova e più efficiente sanità in Sardegna, comprese le aree disagiate da cui provengo. Debbo dire però che oggi regna un'inconcepibile e dannosissima incertezza, Assessore, sull'esecutività appunto di questo piano di riforma della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna. Lo abbiamo approvato, è stato ricordato, il 25 ottobre dello scorso anno è passato troppo tempo e oggi noi abbiamo necessità di avere risposte e certezze, perché chi ha votato convintamente, e lo debbo sottolineare, con senso di responsabilità quella riforma perché la considerava un elemento che andava a salvare e a migliorare la qualità soprattutto degli ospedali delle aree cosiddette periferiche o disagiate. Quella convinzione oggi non vorrei che fosse vanificata e che si dovessero assumere altri provvedimenti per farla attuare. Io vorrei ricordare, Assessore, che non è più rinviabile la necessità di applicare la riforma e nel sottolineare la necessità di non rinviare più o di trovare, in qualche modo, incertezze e affidarci, come abbiamo fatto a chi deve decidere al nostro posto, le vorrei ricordare cosa prevedeva e cosa prevede la riforma per gli ospedali di area disagiata: un pronto soccorso presidiato h 24 da un organico medico dedicato all'emergenza urgenza preferibilmente inquadrato nella disciplina specifica, così come previsto dal decreto ministeriale del 30 gennaio '98, e da un punto di vista organizzativo integrato alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l'aggiornamento relativo; di un'unità di degenza di 20 posti di medicina generale, con proprio organico, di medici e personale sanitario non medico; - procedo nella lettura del dispositivo perché è importante - di una chirurgia elettiva di media-bassa intensità di cura che effettua interventi in day surgery e o week surgery con attività non prettamente di urgenza, ma che assicura con proprio personale medico, anche attraverso l'istituto della pronta disponibilità, l'urgenza di bassa e intermedia complessità risolvibile in loco e che svolge la propria attività in stretto raccordo con il pronto soccorso; il team chirurgico in grado di disporre delle professionalità necessarie ad affrontare nelle 24 ore l'emergenza chirurgica, secondo i protocolli di trattamento; l'area di degenza organizzata in un unico modello di ricovero con procedure di ricovero a ciclo continuo, dove è prevista un'area di degenza modulare, modulo di area medica e modulo di area chirurgica, dotata di posti letto aggiuntivi, a sviluppo preferibilmente orizzontale; sono presenti un'area per gli esami di diagnostica di laboratorio, un servizio di radiologia con trasmissione di immagini collegati in rete al centro hub o spoke più vicino, di anestesia, di farmaceutica, di emodialisi, un'emoteca, nonché gli ulteriori servizi specialistici e di supporto delle attività internistiche e chirurgiche. L'atto aziendale disciplina le modalità di rinforzo del pronto soccorso negli ospedali di zona disagiata soggetti per stagionalità - soggetti per stagionalità - a forti variazioni di utenza. Negli ospedali di zona disagiata insulare sono assicurati 3 posti letto tecnici aggiuntivi di pediatria ed è confermato altresì il servizio di camera iperbarica. Questa è la sintesi di quello che prevede appunto la riforma della rete ospedaliera negli ospedali di area disagiata e anche quelli insulari, è il caso di La Maddalena. Quindi, io reclamo la non più rinviabile attuazione per il concreto raggiungimento degli obiettivi e dei suoi…
PRESIDENTE. Un presentatore della mozione numero 435 ha facoltà di illustrarla.
TEDDE MARCO (FI). Grazie signor Presidente, onorevoli colleghi. Credo che oggi il Consiglio regionale, l'Assemblea legislativa dei sardi si avvii a celebrare, comunque vada, la votazione il crepuscolo della dignità della sanità sarda. Credo che sia questo il quadro nel quale si inseriscono gli atti che noi discutiamo e nel quale si inseriranno gli interventi dei colleghi di maggioranza e di opposizione. Abbiamo tutta una serie di atti fortemente censori, abbiamo una mozione di sfiducia, è evidente che occorre sottolineare che una mozione di censura, che verrà seguita da un ordine del giorno censorio nei confronti dell'Assessore proviene da un Gruppo di maggioranza, e questo fatto non è un fatto irrilevante e politicamente, signor presidente Pigliaru, io credo che lei ne debba prendere atto. È un fatto di un peso politico straordinario, negativo ovviamente, lei ne deve prendere atto: il secondo partito di maggioranza, il secondo Gruppo di maggioranza punta il dito censorio contro l'Assessore e contro la gestione della sanità. Questo è il quadro, che però non nasce oggi, questo quadro non viene realizzato e strutturato oggi, questo quadro, signor Presidente, inizia a prendere forma esattamente nel febbraio del 2015 allorché, ricordo a tutti i colleghi e ricordo anche al Presidente della Regione, allorché alcuni consiglieri di maggioranza, fra i quali il Presidente della Commissione sanità, chiedono la rimozione con una interrogazione dell'Assessore della sanità: il Presidente della Commissione sanità che chiede la rimozione dell'Assessore della sanità, ecco qual è il contesto nel quale si inseriscono gli atti che oggi noi discutiamo. E per di più un consigliere del secondo Gruppo di maggioranza ha accusato l'Assessore di nefandezze: sono parole gravissime, sono atti che hanno un rilievo politico di straordinaria importanza, che non possono assolutamente rimanere confinati nell'alveo dell'indifferenza, e la nostra mozione invece è una mozione, come dicevo poc'anzi, di sfiducia nei confronti dell'Assessore, che però punta l'attenzione sul problema della patologia diabetica. E' un problema che più Gruppi hanno affrontato e a più riprese, un problema che sicuramente sta a cuore a tutta l'Assemblea legislativa, ed è purtroppo un problema che l'Assessore della Sanità a nostro avviso ha affrontato in modo del tutto insufficiente, per utilizzare un eufemismo, ma io direi che a volte il tema è stato affrontato dall'Assessore in modo malizioso, in modo levantino, non so quali siano le motivazioni vere, non so se le responsabilità vere siano dell'Assessore o della struttura, non so se l'Assessore sia nelle mani di una struttura inadeguata, non so se la struttura abbia collaborato con l'Assessore, però i fatti parlano chiaro: la gestione è del tutto inadeguata. E noi, già con atti di sindacato ispettivo, numero 1045 e 1458, che tra l'altro son rimasti privi di riscontro, signor Presidente, avevamo interrogato lei, signor Presidente della Giunta, circa la mancata introduzione e distribuzione gratuita dei dispositivi per il monitoraggio flash della glicemia FreeStyle libre a favore della popolazione sarda affetta da patologie diabetiche. Fin da allora noi sollevammo il tema della inadeguatezza dell'Assessore della sanità; a seguito di questi atti di sindacato ispettivo, la Consulta regionale della diabetologia si era poi espressa favorevolmente sulla distribuzione gratuita dei dispositivi FreeStyle; a seguito poi del pronunciamento favorevole della Consulta regionale della diabetologia del 16 aprile di quest'anno, l'Assessore regionale della Sanità ha assunto l'impegno di procedere alla immediata distribuzione gratuita dei dispositivi per il monitoraggio flash della glicemia, meglio noti come FreeStyle libre. Lo stesso Assessore regionale della Sanità, poi, nella seduta del Consiglio dei 14 marzo di quest'anno durante la discussione di alcune mozioni sul tema diabete, ha dichiarato che non c'è un problema di soldi, enfatizzando poi di aver già messo a disposizione i nuovi dispositivi CGM per il controllo e il monitoraggio completo e automatico della glicemia, meglio noti come Eversense, con sensore impiantabile sottocutaneo di lunga durata. Ebbene, contrariamente a quanto dichiarato dall'Assessore in quella seduta, e nonostante l'espletamento della procedura di acquisto compresa nell'accordo quadro aggiudicato con una determina dell'Azienda Sanitaria di Olbia, a oggi i sensori impiantabile sottocutaneo, meglio noto come Eversense, non viene acquistato e distribuito ai pazienti diabetici sardi ritenuti eleggibili dai medici curanti. E ancora, dobbiamo sottolineare che la delibera della Giunta regionale del 10 agosto 2016, relativa alle linee di indirizzo regionali per la prescrizione e la gestione della terapia insulinica con microinfusori e sistemi di monitoraggio in continuo della glicemia in età pediatrica ma anche in età adulta, ha previsto questi sensori fra i dispositivi prescrivibili con oneri a carico del Servizio sanitario regionale. Alcune recenti e autorevoli analisi hanno evidenziato che i nuovi sensori sottocutanei impiantabili di lunga durata e i relativi trasmettitori per il monitoraggio continuo della glicemia hanno un costo terapia che, rapportato alla durata di dispositivi, è di circa la metà di quelli tradizionali a breve durata. Nonostante i nuovi dispositivi siano stati inseriti nel DPCM 2017 che disciplina i LEA e abbiano ottenuto la medesima classificazione dei dispositivi tradizionali più costosi già in uso e distribuiti in convenzione dal Servizio sanitario nazionale e regionale, i nuovi strumenti per la cura della patologia diabetica non vengono forniti di fatto gratuitamente ai pazienti sardi.
A oggi è evidente che l'Amministrazione regionale non ha assunto atti amministrativi idonei a far seguire i fatti alle parole e agli impegni assunti a più riprese - ahimè a più riprese - dall'Assessore della sanità. Alla luce di quanto dichiarato dall'Assessore della sanità, la mancata distribuzione dei nuovi dispositivi per il monitoraggio della glicemia dipende, e questo è evidente, dalla mancanza di volontà politica da parte dello stesso Assessore e dell'Amministrazione regionale.
In tutte le Regioni italiane - aggiungo ancora - è rimborsabile un nuovo farmaco per la cura del diabete di tipo 2 in grado di minimizzare le pericolose ipoglicemie, costituito da una associazione fra un'insulina basale e un analogo del GLP 1, la Sardegna, ahimè, è l'unica Regione in cui il nuovo farmaco non è rimborsabile. Secondo la SID, Società italiana di diabetologia, la Sardegna con oltre 100 mila malati indossa la maglia nera fra le Regioni italiane per accesso a terapie e farmaci innovativi contro il diabete, e questa posizione di retroguardia che vede la Sardegna imporre regole restrittive per la prescrizione dei farmaci di ultima generazione viene assunta in violazione delle linee di indirizzo dell'AIFA, dell'Agenzia italiana del farmaco. L'utilizzo dei farmaci di nuova generazione purtroppo è vietato da una commissione del prontuario terapeutico regionale, che non presenta al suo interno specialisti in diabetologia e che non può esprimersi in questa materia in quanto questa attività secondo i pronunciamenti del Consiglio di Stato e della Corte costituzionale competono soltanto all'AIFA, quindi all'Agenzia italiana del farmaco, e queste cose le abbiamo dette anche in una precedente interrogazione.
Queste sono le premesse, sulla base di queste premesse con questa mozione impegniamo il Presidente della Regione, il Presidente Pigliaru, affinché prenda finalmente atto di questa discutibile e dannosa gestione di queste problematiche sanitarie in Sardegna, e in particolare delle problematiche relative ai pazienti diabetici sardi, e revochi con decorrenza immediata l'incarico assessoriale con conseguente rimozione dell'Assessore regionale della sanità, e ancora, chiediamo che il Presidente intervenga comunque presso l'Assessorato della sanità allo scopo di dare seguito agli impegni assunti qualche mese fa dall'Assessore circa la distribuzione gratuita ai diabetici sardi dei dispositivi per il controllo e il monitoraggio della glicemia, e ancora, chiediamo che il Presidente si attivi con l'Assessorato affinché in Sardegna, come in tutte le Regioni italiane, siano rimborsati i nuovi farmaci per la cura del diabete tipo 2 in grado di minimizzare le pericolose ipoglicemie.
Questa è la nostra mozione, questo è il quadro nel quale si inserisce la mozione, c'è sicuramente una gestione complessiva della sanità sarda che non è dignitosa, come dicevo in apertura della mia relazione, della mia illustrazione della mozione, non lo diciamo soltanto noi, non lo dice soltanto l'opposizione, lo dice una buona parte della maggioranza, una parte titolata della maggioranza che punta il dito contro l'assessore Arru e non viene assolutamente smentita dall'assessore Arru, quantomeno pubblicamente. Lo dicono le associazioni degli ammalati, lo dicono i medici ospedalieri e non, lo dice tutto l'universo mondo della sanità sarda: c'è una sottovalutazione, è evidente, dei problemi della sanità sarda, c'è un modo di atteggiarsi nella gestione della sanità sarda a volte levantino e con la fattispecie, per esempio, della riorganizzazione, Assessore, della sanità sarda che è andata al Ministero non si sa per quale motivo, perché al Ministero deve andare soltanto per la verifica dei posti letto ammalati della deroga concessa a Olbia per i posti letto ammalati ma non per tutte le altre questioni. E non lo diciamo noi, lo dice una norma di legge e quella deroga funzionava soltanto fino al 31 dicembre del 2017, quindi noi ci chiediamo cosa ci sta a fare al Ministero questo piano di riorganizzazione, mentre in Sardegna il piano di riorganizzazione da alcuni viene attuato, da alcuni altri viene bistrattato è un caos totale. Diceva bene il collega che mi ha preceduto è un caos totale, del quale caos lei, Assessore, ha la responsabilità politica assieme al presidente Pigliaru. Noi le chiediamo, prima di arrivare al voto, Assessore, un atto di responsabilità che le farebbe sicuramente onore: se lei rassegna le dimissioni in quest'Aula sicuramente avrà il nostro ringraziamento innanzitutto ma avrà anche i ringraziamenti della comunità sarda, avrà i ringraziamenti della comunità medica, avrà i ringraziamenti di tutti coloro che soffrono per le patologie più disparate e che non riescono ad affrontare in modo dignitoso la loro malattia. Assessore, io credo che lei sia nelle condizioni di comprendere che un atto di responsabilità di questo tipo avrebbe il gradimento di tutta la Sardegna, grazie signor Presidente.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC). Gradirei sapere, non conosco le procedure che si seguono, è un'anomalia cioè ci sono tre mozioni, si è deciso nella Conferenza dei Capigruppo, così mi diceva il mio Capogruppo, che in effetti si unificheranno, ma si deve intervenire soltanto dopo il primo intervento per tutte e tre?
PRESIDENTE. Sì la discussione è unificata, poi le mozioni saranno messe in votazione singolarmente.
OPPI GIORGIO (UDC). La votazione va bene, ma è chiaro che il primo che interviene non ci possiamo iscrivere nel complesso delle tre, grazie.
PRESIDENTE. Assolutamente, grazie a lei.
Discussione congiunta delle mozioni Cherchi Augusto - Congiu - Desini - Manca Pier Mario - Unali - Cocco Daniele Secondo - Dedoni - Ledda - Rubiu - Truzzu - Zanchetta - Zedda Alessandra - Agus - Crisponi - Cossa - Cozzolino - Dessí - Gaia - Gallus - Lai - Meloni Giuseppe -Oppi - Usula - Zedda Paolo Flavio in merito alla mancata applicazione del documento di ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 25 ottobre 2017 e agli atti adottati dalle Aziende sanitarie in contrasto con il documento, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (424), Cossa - Tocco - Dedoni - Crisponi - Tedde - Tunis - Lampis - Coinu - Peru - Fasolino - Carta - Gallus - Rubiu - Marras - Sechi - Cherchi Augusto - Congiu - Desini - Manca - Zedda Alessandra sulla procedura di verifica di coerenza da parte del Ministero della salute della riorganizzazione della Rete ospedaliera della Regione ai sensi della legge n. 164 del 2014, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (427) abbinate all'interpellanza Zanchetta sulla necessità di fare chiarezza sullo stato di esecutività del piano di "Ridefinizione della rete ospedaliera" (da oltre 8 mesi in attesa del parere ministeriale) e sull'urgenza di dare attuazione (364/A) e della mozione. Tedde - Zedda Alessandra - Coinu - Contu - Fasolino - Peru - Tocco - Tunis - Truzzu - Lampis - Fuoco - Orrù - Satta - Gallus - Ledda - Dessì - Dedoni - Cossa - Rubiu - Sechi circa la discutibile e dannosa gestione delle problematiche sanitarie relative ai diabetici sardi e la richiesta di immediata rimozione dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale (435)
PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi entro la conclusione del primo intervento.
È iscritto a parlare il consigliere Edoardo Tocco. Ne ha facoltà.
TOCCO EDOARDO (FI). Grazie Presidente, Assessore, questo credo che sia l'epilogo di una situazione dalla sanità in Sardegna che ormai ha rasentato veramente il massimo. Prima dicevamo che stava implodendo adesso purtroppo è implosa definitivamente. E la definizione il quadro definitivo credo della legislatura, perché quando si parla di sanità si sta parlando della salute dei sardi, si sta parlando di quello che è più importante per la Sardegna e quando non si rispettano queste prerogative, queste esigenze dei cittadini sardi alla fine veramente vuol dire che una Regione, che un esecutivo, che un Governo regionale assolutamente non ha rispetto per nessuno.
Il mio collega prima ha parlato di dignità, Assessore, io penso anche che probabilmente sarebbe meglio anche evitare le dimissioni, forse è meglio che lei vada avanti, perché se lei va avanti continuiamo nella distruzione definitiva, quindi alla fine veramente per noi è gioco facile. E noi staremo come stiamo sulla sponda del fiume ad aspettare, come diceva qualcuno, e mi piacerebbe che molti colleghi della maggioranza che in questa discussione, in questo dibattito non interverranno ma sarebbero intervenuti volentieri e non a parlare negli anditi o nelle stanze chiuse, ma avere il coraggio, il coraggio di essere tutori e difensori dei cittadini sardi, quelli che vi hanno eletti. Questa è la cosa più importante, Assessore. Io vorrei sapere, lei mi dica un parametro solo che dimostri qualcosa di positivo sulla sanità, qual è il parametro che almeno possa essere condiviso non tanto da noi ma dai sardi. Sotto questo palazzo oggi ci sono i lavoratori dell'AIAS e questa è l'ennesima dimostrazione di una mobilitazione di un malcontento di 1300 persone, non si è riusciti ancora a trovare una soluzione, io non voglio entrare nel merito, ma qui si tratta di padri di famiglia, di persone che hanno la necessità di sopravvivere dopo 11 mesi che non vengono stipendiati. Vogliamo parlare di 14.000 firme che sono state mandate all'Assessorato, una petizione di 14.000 cittadini sardi che hanno firmato per tutelare un reparto, una struttura dell'ospedale Brotzu, e sapete bene che parlo del reparto di chirurgia plastica e di grandi ustionati, oggi ci sono due ustionati in quel reparto, Assessore, due ustionati e manca il medico direttore del reparto, quello che chiaramente non lo sarà più da domani. Allora questo perché? Perché l'Università di Cagliari ha chiesto che quel reparto dovesse essere dismesso per dare una mano a un altro reparto del Policlinico universitario, io non ho vergogna, posso essere anche querelato, Assessore, lei lo sa che io parlo chiaro e son trasparente e mi dispiace che accada questo perché questa è la violazione della norma, del DM 70 che parla chiaro ne abbiamo discusso in Commissione. L'ospedale Brotzu, Assessore, io gliel'ho chiesto più volte, l'ospedale Brotzu è un ospedale di secondo livello, il DM 70 parla chiaro, parla della struttura complessa della chirurgia plastica dei grandi ustionati, invece queste persone oggi non saranno neanche portate al Policlinico perché chi è al Policlinico non è in grado neanche di suturare e di fare una addominoplastica e verranno spostati a Sassari, quindi si utilizzerà il mezzo dell'elisoccorso, che lei tanto ha sponsorizzato, per carità. Ma questo elisoccorso, Assessore, è stato utilizzato anche impropriamente: San Sperate - Cagliari: 20 chilometri l'elisoccorso. Sedilo - Nuoro 50 chilometri l'elisoccorso; a me fa piacere sponsorizziamo l'elisoccorso, però i soldi li spendono i sardi, ogni volta che si mette in volo l'elicottero son 20-30.000 euro, Assessore, son soldi. Son soldi, qui dobbiamo farci anche i conti in tasca. Poi mi potete anche smentire, però smentitemi.
Terapia del dolore tolta dal Brotzu, portata all'Oncologico perché c'è l'accorpamento giustamente atto aziendale della manager del Brotzu, e di tutti questi grandi luminari che avete messo a gestire la sanità in Sardegna ennesima stupidaggine, consentitemelo, perché adesso le liste d'attesa aumentano e lei sa bene che quando scade un anno le liste d'attesa devono ripartire da zero. Non le parlo neanche più dei piccoli ospedali, che lei sa bene quanto ho difeso i piccoli ospedali ma soprattutto il problema peggiore qual è? Assessore, noi abbiamo una Commissione sanità, questa Commissione sanità ha lavorato per quattro anni e mezzo ed è stata umiliata, perché non è stato assolutamente ottemperato ad un atto, e sono stati completamente annullati come Commissione, allora che cosa serve la Commissione per prendere le macchine e fare le passeggiate nei sopralluoghi. A quel punto non serve neanche a niente. Assessore, per intenderci il problema qui è uno solo: uno scatto d'orgoglio da parte vostra veramente, un ultimo scatto d'orgoglio, diversamente lo scatto d'orgoglio ve lo concederanno i sardi, fra breve tempo.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Mariano Contu. Ne ha facoltà.
CONTU MARIANO (FI). Grazie Presidente, credo che dagli interventi di presentazione delle mozioni e dell'interpellanza si sia capito il tenore delle preoccupazioni che attanagliano noi rappresentanti della popolazione sarda rispetto alle grida di dolore e di aiuto che ci arrivano non solo dal nostro mondo della sanità, ma ci arrivano dal popolo, quel popolo che vede sempre più ridotti i servizi, che vede sempre più la sanità che si allontana e che non viene assicurata ai nostri cittadini, e che sta andando lentamente, ma inesorabilmente a negare un diritto, quello alla salute.
Credo che fin dalla presentazione della prima mozione da parte del collega Cherchi, noi abbiamo potuto così percorrere i tratti che hanno portato all'approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale di quel riordino della rete ospedaliera regionale dopo la prima delibera di Giunta del 2015, e arrivando al 25 ottobre 2017 noi abbiamo esitato una programmazione della rete ospedaliera dimenticando, come ho avuto già occasione di dire in quest'aula, che noi siamo partiti nell'approccio alla sanità andando a toccare proprio l'ultimo tassello che avremmo dovuto toccare, ovvero dopo aver riordinato i servizi territoriali ci sarebbe stato da riordinare i servizi all'emergenza urgenza e a seguire la rete ospedaliera, che doveva conformizzarsi a quelli che erano i bisogni rilevati dai primi provvedimenti e a seguire, appunto, riorganizzare la rete ospedaliera. Bene, noi abbiamo voluto procedere, come si usa dire, partendo dal vertice e andando a creare una base di cui non ci avete dato neanche la più lontana idea, se avete davvero un'idea di come si faccia una programmazione sanitaria che sia rispondente alle esigenze e ai bisogni di salute. Allora, dire che a questo punto si arrivi anche a fatti estremi partendo dalla richiesta dei colleghi del Gruppo di maggioranza del Popolo dei Sardi, credo che si sia puntata e portata l'attenzione proprio ad evidenziare quelle che sono le carenze e le criticità, ma soprattutto quelle che sono state le falsità che si sono imbastite dal momento dell'approvazione di questa legge per arrivare a non avere una risposta, soprattutto quando, richiamo l'attenzione del collega Cherchi in modo particolare, in sede di Commissione si è andati puntualmente a ricercare quelle risposte ai bisogni di salute che erano contemplati in modo particolare in quel provvedimento che era quello di salvaguardare i presidi di zona disagiata, e credo che sul tema si sia discusso abbondantemente. Bene, onorevole Cherchi, vorrei sapere da lei se l'Assessore è stato in grado di darle un'idea, e l'Assessore forse ce la darà stasera, da dove partono le iniziative nel riordino per i piccoli ospedali di questa rete dei presidi di zona disagiata. Ma quando andiamo a constatare che noi non abbiamo ancora un'idea di quella che è la rete delle case della salute, non abbiamo ancora un'idea di quelli che saranno i servizi e la programmazione dei servizi territoriali, per arrivare alla conclusione e dirci che spesso e volentieri noi abbiamo potuto verificare quanta poca coerenza nelle iniziative, ma soprattutto nelle prese di posizione volta per volta in sede di Commissione e in sede di Consiglio, quanta incoerenza c'è stata tra le affermazioni fatte da lei, Assessore, e quelle che ha fatto il direttore generale dell'Assessorato. Allora dirci, non voglio ricordare l'incontro con i rappresentanti del Policlinico Gemelli, dove si è evidenziata in quella sede, oggi siamo ad agosto, noi avevamo da aprire i primi servizi al Mater Olbia nel mese di giugno, siamo arrivati praticamente a settembre, vorremmo sapere per il prosieguo cosa è stato fatto di quegli accordi, cosa è stato fatto di quelle programmazioni, cosa è stato fatto nell'interesse di noi sardi di quelle iniziative, di quegli accordi firmati, sottoscritti, anche scaduti, come è stato già detto, e vorremmo sapere quando la sanità sarda potrà avere una programmazione reale su quelli che fino adesso sono stati atti disattesi di questo Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Raimondo Perra. Ne ha facoltà.
PERRA RAIMONDO (Cristiano Popolari Socialisti). Io voglio ripartire da un'affermazione che ha fatto l'onorevole Tocco, che dice che noi dobbiamo essere i difensori dei cittadini sardi, e io credo che questo abbiamo fatto. Perché vorrei ricordare a tutti i colleghi da dove siamo partiti, allora siamo partiti da un disavanzo spietato che raggiungeva quasi 400 milioni, siamo partiti dal fatto che la Regione Sardegna era uscita dal monitoraggio dei LEA, dobbiamo ricordarci che il Ministero aveva già detto alla Regione Sardegna che avrebbe inviato un proprio commissario per vedere le questioni della sanità che erano allora, sì, fuori controllo, e da lì si è partiti, perché altrimenti, colleghi, se non ci ricordiamo da dove siamo partiti diventa difficile anche affrontare il dibattito odierno. E allora forse le cose non sarebbero andate così come andranno, come sono andate e come andranno dopo questa riforma, perché il commissario del Ministero non sarebbe stato magnanimo nei confronti dei sardi, avrebbe applicato pedissequamente il DM numero 70, avrebbe certamente chiuso cinque ospedali, cinque ospedali, e lo sapete bene tutti quanti, lo sappiamo bene tutti quanti, avrebbe applicato il blocco totale del turnover, altro che situazione attuale, altro che situazione attuale, e allora invece il Consiglio regionale ha messo mano a questa situazione, ha messo mano affrontando e pianificando una riforma che intanto riqualifica il ruolo dell'ospedale, perché il ruolo dell'ospedale non era e non è ancora, perché la riforma deve essere ancora pienamente applicata e pianificata, deve essere l'ospedale per gli acuti, e la riforma della rete ospedaliera va in quella direzione, quella che ha approvato il Consiglio regionale, che toglie, sì, posti agli acuti per dare alla lunga degenza e al territorio, perché ce n'erano troppi, non venivano utilizzati, perché non c'era la circolarità tra ospedale e territorio e viceversa, che invece è quello che serve per dare risposte adeguate ai cittadini, risposte che non venivano date perché, badate, i problemi, con questo voglio dire che non è che non ci siano i problemi, ma i problemi vi erano prima così come ci sono ora, ma vi erano prima, le liste d'attesa vi erano prima, e forse, e forse, e lo dico spogliandomi da quello che è il ruolo che io adesso ho qui, ma come dipendente di strutture ospedaliere, forse erano anche più pesanti rispetto a quanto non sono adesso. Poi è chiaro che nel giro di qualche anno non puoi rimettere a posto un sistema che davvero, come dicevo prima, è uscito fuori da ogni controllo. Quindi, dicevo che gli ospedali non erano strutturati e non davano il servizio per quello che loro sono nati, ma davano risposte diverse, non c'era appunto la circolarità. Io voglio ricordare a tutti quanti, a me per primo, colleghi, gli sforzi davvero straordinari che sono stati fatti in Commissione sanità non quattro anni e mezzo, ma almeno per un anno e mezzo, gli sforzi straordinari che sono stati fatti per cercare non di correggere, ma per cercare di dare risposte più adeguate, più vicine ai bisogni dei cittadini e più vicine ai bisogni dei territori, audendo e ascoltando tutti quanti, Associazioni, sindaci, cittadini comuni, i quali ci ponevano i problemi del loro territorio. Quindi abbiamo fatto sforzi enormi per cercare di dare queste risposte, cercando di non applicare pedissequamente il DM 70, ma cercando di aggirarlo per quanto era possibile, per cercare di vedere la nostra realtà sarda, quali erano i bisogni della nostra realtà sarda. Ebbene, è tutto a posto? Io credo di no, che non sia tutto a posto. Ma perché, colleghi, vi risulta che qualsiasi riforma sia stata fatta nel nostro Paese, nella nostra Regione o comunque nelle Regioni, possa dare risposte nell'immediato? Ma vi risulta che esistano riforme che possono accontentare tutti quanti, che possano dare risposte a tutti quanti? Questa è una di quelle, 25 anni che non si metteva mano alla riforma della sanità in Sardegna e una riorganizzazione della rete ospedaliera, poi capisco che cambiare genera insicurezza, però l'obiettivo di questo Consiglio regionale, della Giunta prima e del Consiglio regionale era quello sicuramente di dare più sicurezza, più appropriatezza e più qualità nell'erogazione del servizio sanitario, nell'erogazione delle prestazioni ai cittadini e a tutti i sardi. Ecco, queste poche considerazioni nel tempo breve che abbiamo a disposizione, ma colleghi, io credo che bisogna avere un po' di pazienza, perché siamo usciti davvero da un tunnel, adesso sì che siamo…
PRESIDENTE. Onorevole Perra, il tempo a sua disposizione è terminato.
E' iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (FI). Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, Assessori, avrei continuato a lungo ad ascoltare le considerazioni del collega Perra che mi ha preceduto perché credo che saranno tra le poche che, pur restando al di qua del limite del ridicolo, cercheranno in qualche maniera di non dare un tono univoco al processo che oggi rischia di occupare i lavori di quest'Aula. Però, per correttezza istituzionale, voglio chiarire dall'inizio che cercherò di interpretare nel modo più preciso quella che è la reale intenzione delle mozioni che oggi ci stanno impegnando, che è quello di mettere sotto processo non certamente un uomo come l'Assessore alla sanità o le sue specifiche responsabilità, quanto le decisioni strategiche che questa maggioranza e questa Giunta hanno assunto in questa legislatura e che necessariamente devono essere ricondotte al suo più alto rappresentante e quindi al Presidente della Giunta regionale. Perché in due momenti precisi, cioè quando si è andati incontro alla decisione della creazione della cosiddetta ASL unica e poi successivamente con la cosiddetta riforma della rete ospedaliera, si è andati su un livello di interesse, su un livello strategico più alto, su un livello strategico che andava nel primo caso a cercare di offuscare i dati che evidenziavano il fatto che il deficit della sanità nel corso dei primi due anni di gestione di questa maggioranza era aumentato rispetto a quello che era stato ereditato, allo stesso tempo si è dato precedenza rispetto all'ordine logico che la riforma del sistema sanitario avrebbe previsto alla riforma della rete ospedaliera perché era un impegno preciso preso dal presidente Pigliaru quello di mettere il Mater Olbia nelle condizioni di iniziare ad operare. Si è agito per puro interesse politico e non nell'interesse dei sardi, per questo oggi non io, non soltanto l'opposizione, ma tutta quanta l'Assemblea che responsabilmente punta il dito su queste questioni, sta in maniera sottesa puntando le responsabilità sul Presidente della Giunta regionale. Caro Presidente, nella lunga campagna elettorale che attende noi, non ci saranno questi toni perché lei e le sue politiche, soprattutto sulla sanità, saranno giubilate dai colleghi che si ricandideranno assieme a un altro candidato Presidente al posto suo, per il quale lei oggi ostinatamente, ponendo la fiducia su queste mozioni, sta tenendo in caldo la sedia, perché tra qualche mese i colleghi che oggi cercheranno di barcamenarsi come ha fatto il collega Perra sul tentativo di difendere l'indifendibile, punteranno il dito su di lei come unico responsabile! Prevenga questo, utilizzi la sua statura, intervenga dopo di me sull'ordine dei lavori e rassegni ora le dimissioni, liberi quest'Isola, quest'Assemblea dal peso, perché in questo momento la minaccia di interrompere prematuramente questa legislatura, Presidente, non spaventa francamente nessuno, anzi libererebbe chi viene dopo di lei dalla necessità di doversi inventare chissà quale trucco per potersi candidare alle elezioni. Siamo qui per suggerirle appassionatamente di prendere atto di questo, perché io non voglio sentire tutti loro per mesi dire: "La colpa è tutta del presidente Pigliaru e di chi lo ha sostenuto", voglio invece una campagna leale, perché chi vuole venire dopo di lei deve assumersi la precisa responsabilità della continuità politica rispetto a questa Giunta, perché a nessuno sarà consentito di dire "io vengo dallo spazio" perché chi verrà dopo di lei è qualcuno che ha condiviso le scelte strategiche, che è stato zitto quando il cuore della sanità è stato spostato dal capoluogo a un altro pezzo della Sardegna, chi viene dopo di lei non può fare la Vergine Cuccia, chi viene dopo di lei deve essere in piena responsabilità e continuità amministrativa, perché quella è l'area politica che lo esprime. Allora, signor Presidente, signori colleghi del Partito dei Sardi, avete svolto in diversi momenti il ruolo responsabile di voce critica all'interno della maggioranza, non possiamo noi criticare questo, siamo orientati sino al perdono. Però, cari colleghi, a un certo punto bisogna scegliere da che parte stare, se dalla parte di chi vuole condividere una responsabilità pregressa, pur avendo votato magari non convintamente certi atti, e chi invece vuole dire, pur sbagliando, sono pronto a costruire un futuro, un futuro diverso, un futuro che si occupi dei problemi della gente di quest'Isola.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az-La Base). Presidente, io non so se il mio intervento possa essere scambiato o sarà scambiato per un sostegno all'assessore Arru, credo che comunque cercare un capro espiatorio per una situazione come quella che stiamo vivendo sia una cosa non corretta. Oggi però è questa la moda, bisogna trovare un capro espiatorio per tutto, i politici prima di tutto sono stati considerati gli artefici della rovina dello Stato italiano, della Sardegna, abbiamo avuto fulgidi esempi anche qui dentro di persone che hanno contribuito a far sì che tutte le critiche che venivano riversate verso i politici fossero ampiamente giustificabili. Credo comunque che riuscire a esaminare da dove partono i mali della sanità in Sardegna non possa far apparire questo Consiglio regionale come ragazzi della prima comunione che per la prima volta si approcciano al sacramento. Credo che nessuno sia immune e indenne dai danni della sanità in Sardegna, credo che nessuno sia immune e indenne dall'avere, quando è stato possibile, utilizzato la sanità ai fini che sono sicuramente legittimi, altrimenti credo che la magistratura avrebbe avuto di che lavorare, ma sicuramente non coincidevano esattamente con gli interessi generali del popolo sardo. Detto questo, non voglio certamente assolvere il responsabile della sanità oggi in Sardegna, né il responsabile della Giunta regionale, perché comunque l'aver voluto a tutti i costi unificare in un'unica azienda sanitaria credo che sia e che fosse un obiettivo che io personalmente condividevo, non ne ho condiviso il modo attraverso il quale voi avete proceduto. Doveva esserci una gradualità maggiore, doveva esserci la possibilità di far meglio quello che invece si è voluto fare in una accelerazione che ha prodotto quello che oggi è stato ben descritto sia nelle mozioni, sia negli interventi. Non è un qualcosa che i sardi hanno capito, non è un qualcosa che la Sardegna sta accettando, non è un qualcosa che ha migliorato la sanità in Sardegna, è qualcosa che l'ha peggiorata, ne ha ridotto le potenzialità e sicuramente ha un obiettivo condivisibile, credo che debba unirsi, l'aver scelto male il modo col quale farlo.
Come è stato scelto? E' stato scelto con una legge di questo Consiglio regionale approvata dalla maggioranza, quindi io pur d'accordo sulla responsabilità dell'assessore Arru, pur d'accordo sulla responsabilità del presidente Pigliaru, credo che la responsabilità di quello che oggi sta accadendo, di quello che è accaduto fino a oggi e di quello che accadrà da oggi in poi, debba essere ben distribuita fra tutta la maggioranza che da marzo 2014 sta amministrando la Sardegna. E non mi unisco assolutamente a quello che è il coro, nell'additare un capro espiatorio, perché non esiste un capro espiatorio, esiste una responsabilità diffusa di una maggioranza che ha sbagliato nel modo attraverso il quale ha perseguito un obiettivo che io ripeto condivido, ma è stato fatto nel modo sbagliato. Chiaramente partendo col piede sbagliato si fanno passi falsi e l'Assessore li ha fatti, il presidente Pigliaru li ha fatti, tutto il sistema l'ha fatto, ma oggi io avrei preferito che insieme all'Assessore, insieme al Presidente ci fosse anche il dottor Moirano perché comunque non è che un Moirano qualunque venuto qui chissà da dove non ha una responsabilità, ha delle responsabilità che voi dovevate sicuramente tenere sotto controllo e qui avete sbagliato. Io non ho firmato la mozione nella quale si chiede la rimozione dell'assessore Arru, ho firmato l'altra, ma non l'ho firmata perché non condivido l'individuare un capro espiatorio, non avendola firmata io non la voterò però resta tutta la responsabilità che io credo vi sia da parte di tutta la maggioranza nell'aver fatto scelte del tutto sbagliate, scelte che da un obiettivo che poteva essere condivisibile hanno condotto la Sardegna e la sanità in Sardegna a una situazione come quella attuale.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Si va delineando sempre di più il quadro fosco della gestione della sanità in Sardegna anche se c'è qualche tentativo di retroguardia da parte di qualche consigliere di maggioranza che aveva chiesto la rimozione dell'Assessore, qualche tentativo di retroguardia di valorizzare la gestione della sanità. Io credo che qui siamo tutti adulti, siamo consapevoli delle cose che diciamo e delle cose che firmiamo e sottoscriviamo e siamo anche consapevoli che le cose che firmiamo e sottoscriviamo sono rinvenibili nel portale del Consiglio regionale. Quando un consigliere regionale di maggioranza o un Presidente di Commissione, peraltro, chiede la rimozione dell'Assessore della sanità e poi dimenticandosi ne valorizza l'agire, io credo che qualche riflessione si ponga in quest'Aula. E comunque credo che sia incontrovertibile che la sanità in questi anni ha toccato un punto bassissimo, siamo arrivati probabilmente o certamente all'ultimo gradino dei valori della sanità dell'ultimo decennio. Le liste di attesa sono di dimensioni bibliche, per una mammografia ci vogliono 255 giorni, per una ecografia all'addome 235, per una TAC 127, il 118 è al collasso, il sistema di emergenza e urgenza è al collasso, completamente al collasso, ed è la colonna portante della sanità assieme alla medicina distrettuale. Mancano decine di medici nelle postazioni medicalizzate, nelle centrali pochi medici fanno turni settimanali anche di 60 ore, gli infermieri fanno turnazioni e turni di reperibilità impossibili da sostenere e questo soltanto per il 118, poi non parliamo della inappropriatezza dell'uso dell'elisoccorso perché questo tema è stato affrontato dal collega Tocco in modo più che esauriente. Però anche l'utilizzo dell'elisoccorso è problematico e a oggi appare quantomeno svincolato dalle regole di buon uso di un sistema di questo tipo. E ancora il deficit cresce e io spero vivamente che l'Assessore oggi ci racconti qual è il risultato economico del consolidato regionale del Servizio sanitario regionale, qual è il valore delle perdite degli esercizi precedenti non ripianate perché in tema di deficit non abbiamo le idee chiare, sentiamo voci delle più disparate, sentiamo cifre delle più disparate, però non c'è assolutamente la cristallizzazione di valori certi sulla base dei quali noi possiamo poi ragionare e riflettere. Un sistema allo sfascio quindi che peraltro era stato già certificato dalla famosa interrogazione di alcuni consiglieri di maggioranza che avevano chiesto la rimozione dell'Assessore nel 2015. Già nel 2015 parte importante della maggioranza chiedeva all'Assessore perché già aveva individuato un orizzonte tetro della gestione delle politiche sanitarie. E ancora è recentissima l'accusa, l'atto di accusa di un consigliere di maggioranza che si rivolge all'Assessore dicendo che nella sanità sarda si fanno nefandezze, è recentissimo. Non sono i consiglieri di opposizione che hanno raccontato queste cose, sono consiglieri di maggioranza, evidentemente c'è un comune sentire, c'è un comune sentire verso una valutazione negativa dell'operato dell'Assessore e del presidente Pigliaru che comunque ha la responsabilità ultima o prima, primigenia dell'operato e dell'agire o delle negligenze dell'Assessore. E poi la grande questione del diabete di cui abbiamo parlato poc'anzi, con promesse non mantenute, promesse da marinaio, promesse da pescatore, con affermazioni che nella realtà non hanno mai trovato una conferma, una risposta, con soggetti privati che si dimettono da associazioni per la tutela dei diabetici, si dimettono solo ed esclusivamente perché viene definita del tutto inappropriata la gestione della patologia diabetica da parte dell'Assessore, quindi è una situazione veramente deficitaria. E poi ancora l'AIAS che viene accusata di non pagare le retribuzioni ai dipendenti mentre la Regione non paga o meglio mentre ATS non paga l'AIAS per le prestazioni dovute, ed ecco che si ingenera questo meccanismo perverso nel quale emerge soltanto l'AIAS come debitrice e non l'ATS che è la debitrice principale. Quindi io credo che ciò che ho detto poc'anzi, che ho chiesto poc'anzi all'Assessore sia la soluzione, cioè quella di dimettersi in modo volontario e consapevole.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (PD). Qualcuno ha parlato di capro espiatorio, è chiaro che è facile trovare una persona, crocifiggerla e così tutti abbiamo lavato la coscienza. Così come potremmo facilmente fare questo col Presidente che poi si presta alla crocifissione, ha anche una sua predisposizione al martirio, una personalità moderata, mite e quindi tutti a tirare schiaffi al primo che passa. Potremmo scaricarlo sulla maggioranza, sull'odiato Partito Democratico che ha quattro consiglieri insigni nella Commissione competente. Cosa hanno fatto questi? Hanno lasciato spadroneggiare il lanzichenecco Arru che ha distrutto la vostra meravigliosa sanità, quella descritta prima dal Presidente Perra, di quando scorreva il latte e il miele presso ogni ospedale della Sardegna, invece è una pratica buffonesca che non mi interessa approfondire, la colpa non è di una persona sola, la colpa non è della maggioranza, la colpa è sicuramente mia. Colpa mia che quando ho tradito la fiducia di quasi metà dei colleghi di quest'Aula, che hanno sostenuto l'istituzione della Commissione d'inchiesta sulla spesa sanitaria, e l'ho vista fallire nell'incapacità di questo Consiglio di prendere in mano l'aspetto centrale del bilancio della Regione, non ho combattuto sufficientemente, non ho denunciato, quando serviva, all'opinione pubblica che questo Consiglio anziché occuparsi del nodo cruciale della struttura della spesa della Sardegna si occupa, imbeccata dall'uno o dall'altro portatore di interesse, di volta in volta, di quella malattia, di quella medicina mancante, di quel presidio difettoso, o di quell'affaruccio di periferia, naturalmente perché ciò è fondamentale nella vita di un Consigliere, che questo deve fare, il Consigliere. Il Consiglio invece non ha più nessun ruolo, il Consiglio come corpo che controlla la spesa pubblica non esiste, tutto è ridotto alla personalità dell'Assessore, alla personalità del Presidente, o alla querelle pre elettorale. Noi qua non celebriamo con questi documenti un processo pre giacobino, in attesa dei "giacobini" che verranno grazie alla nostra opera in seguito a occupare i banchi di questo Consiglio, perché noi distruggiamo con la nostra stessa azione la credibilità delle istituzioni. Non celebriamo un processo all'assessore Arru, noi celebriamo il processo alla nostra incapacità di essere Assemblea legislativa, di essere Assemblea che controlla i conti pubblici credibilmente, per conto del popolo. Poi certo che qualcuno dice che i parlamenti non servono a nulla! La più grande inchiesta sulla più grande fetta di soldi, che questo Consiglio deve controllare, fallisce nell'incapacità di un Consiglio di verificare i conti. Oggi in questo palazzo sono depositati i dati di tutta la sanità sarda rispetto alla spesa dei dieci anni precedenti all'insediamento e nessuno li ha letti. C'è una miserabile relazione di maggioranza? di minoranza? presentata da me, fatta alla bell'e meglio con i modestissimi mezzi che avevo, grattando la superficie di questa montagna di dati, ed è lasciata lì, in questo Consiglio senza memoria, che giustamente come richiamava l'onorevole Perra non si ricorda nemmeno in che condizioni versasse prima la sanità, e adesso celebra il processo contro l'infingardo assessore Arru, che ha distrutto quella "Svizzera" che prima c'era al posto della Sardegna.
Che cosa voterò io su queste mozioni lo dirò nelle dichiarazioni di voto, anche per poter contribuire maggiormente allo spettacolo che oggi celebriamo, anche inserendo un po' di suspense. Vi dico che non considero assolutamente utili questi argomenti, quando il Consiglio non riesce a fare invece sulla sanità un dibattito complessivo che badi prima di tutto al fatto che questa è una spesa gigantesca, ed è stata una spesa gigantesca. I nostri cittadini hanno prima di tutto il diritto di sapere dove sono andati questi soldi, dove vanno, se si possono ridurre, se li possiamo usare per altro, se ce ne servono diversi per diversi piedi impieghi, forse questo è il nostro dovere, anziché improvvisarci in Alta Corte di bassa giustizia, come adesso stiamo facendo. Avrei citato un paio di poeti, me compreso, mi limito a citare il poeta Pindaro, il quale diceva:" Lode in famiglia, si mescola di biasimo"…
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.
SATTA GIOVANNI (PSd'Az-La Base). Presidente, mi rivolgo anch'io al Presidente Pigliaru che notoriamente è una persona di grande buonsenso, come persona ovviamente, non come politico, perché ovviamente non condivido niente della politica che lei ha portato avanti, e non potrebbe essere diversamente. Però da povero consigliere regionale, perché questo è il ruolo che io penso di avere in questo Consiglio, così come tutti gli altri miei colleghi di destra e di sinistra di quelli che non contano niente, mi verrebbe anche voglia di non parlare perché tanto non serve a niente, però mi chiedo se il Presidente Pigliaru ha fatto un giro per gli ospedali, ha parlato con i pazienti, ha parlato con i medici… vabbé, non mi riferivo al suo problema personale, per cui ovviamente ha tutta la mia personale solidarietà, ma la inviterei a fare un giro e a venire ad Olbia, venire al pronto soccorso di Olbia, andare a Tempio. Ieri ho cenato con due medici che sono titolari come operatori sanitari al Brotzu di Cagliari, e capire come è ridotta la sanità. Poi ovviamente sappiamo tutti, ma non ce lo dobbiamo inventare in quest'Aula, che molti problemi sono cronici, vengono da lontano, su questo non ci piove. Però, non possiamo non dire che due anni fa qua, in quest'Aula, a luglio del 2016, si è approvata la riforma sanitaria, in quella occasione il sottoscritto si astenne, non votò contro, perché diceva che aveva ragione il collega Pietro Cocco quando diceva "Noi la riforma la stiamo facendo, non sarà la migliore, però stiamo facendo", ecco, non solo non è stata la migliore, ma dopo due anni possiamo dire che è stato un disastro. E' un disastro, l'aver applicato l'ATS è stato un disastro, ma non lo dico io, lo dicono gli operatori, quelli che tacciono quando vengono alle riunioni perché non possono parlare, perché sono dipendenti dell'ATS. Abbiamo approvato oltre un anno fa la riorganizzazione della rete ospedaliera, anche qua niente di applicato, e lì anche avevo anche criticato l'assessore Arru, l'avevo fatto anche duramente, dicendo che aveva violato la Costituzione, perché ad Olbia, l'ho detto anche ieri e lo ribadisco oggi, posso citare due piccoli casi, e l'assessore Arru che è medico sa cosa voglio dire. Al pronto soccorso di Olbia ci sono due medici per ogni turno, con 250 accessi giornalieri, dai 200 ai 250 accessi giornalieri, una rottura di due tendini della mano sinistra di un di un paziente continentale, quindi un ospite, di quelli che dovrebbero poi dire che sono stati benissimo in Sardegna, che invece non trovano neanche l'essenzialità del servizio, è stato giudicato codice verde, è stato preso in cura dopo sette ore buttato al pronto soccorso.
Lei sa cosa vuol dire intervenire su un tendine, dopo sette ore? Lo sa meglio di me.
Posso citare un caso di una signora del mio paese, di Buddusò, che cade, viene portata ad Ozieri, rottura del femore, il femore non può essere operato ad Ozieri perché è crollata la sala operatoria, sicuramente non è colpa sua, ma sicuramente una ATS più organica, più organizzata, poter avrebbe potuto intervenire prima, non si può procedere a fare l'intervento, hanno chiamato Sassari, hanno chiamato Olbia, il primo intervento si fa dopo 15 giorni. Stiamo parlando di una rottura del femore con tutti i rischi che comporta una rottura del femore, con il rischio emboli eccetera.
Quindi questa è la situazione. Per dire che ad Olbia, in Gallura, dove ci avete preso in giro con la storia del Mater Olbia che non partiva, quando io feci una richiesta a questo Consiglio dicendo: "I servizi che dovrebbero essere dati al Mater Olbia, momentaneamente, diamoli al pubblico". Perché ad Olbia c'è una situazione disastrosa, è una popolazione che in questi mesi raggiunge le 500.000 persone, quindi è pari alla popolazione di Cagliari, dell'area metropolitana di Cagliari, e non c'è neanche l'essenzialità dell'assistenza. Tutto questo in un contesto, caro Presidente e caro Assessore, dove c'è un cerchio magico all'interno dell'assessorato e di chi dirige la sanità, nel quale non si può entrare, ma queste non sono parole mie, sono parole di colleghi del centrosinistra, che oggi taceranno, non diranno niente, non si alzeranno perché hanno paura di andare a casa, io sinceramente non ne ho, perché fino a due anni fa ero fuori da questo Consiglio e sono sopravvissuto lo stesso e sopravviverei lo stesso, e sicuramente non vorrei rimanere in questo consesso a queste condizioni. La sanità è troppo importante, avete rimediato a quelle che sono le manchevolezze del 118 con l'invenzione dell'elisoccorso. Anche su questo voglio farvi un appunto, siccome abbiamo tanti soldi, abbiamo un bilancio florido, noi abbiamo tre elicotteri per un milione e mezzo di abitanti, in Lombardia ci sono 9 milioni di abitanti e hanno cinque elicotteri quindi hanno un elicottero ogni milione e mezzo di abitanti, noi ne abbiamo uno ogni 500 mila abitanti, la morfologia della Sardegna è diversa, perché è diversa? Loro hanno le Alpi, hanno i laghi, hanno le grandi città, quindi riescono a sopperire a questa manchevolezza e poi, come ha detto il mio collega, oggi si ricorre all'elisoccorso che poteva essere comunque una cosa importante averlo creato e averlo fatto partire, anche per la rottura di un braccio, purtroppo questo non possiamo permettercelo, non dovrebbe essere fatto, poi voglio tacere un attimino sulla storia dell'AIAS dove sicuramente anche lì la verità sta nel mezzo, perché ha anche delle responsabilità l'azienda, le ha anche grosse, però quello che mi dispiace è che alle Commissioni alle quali ho avuto l'onore di partecipare ho avuto dovuta modo di assistere alle bugie dette da Moirano o anche dall'Assessore, soprattutto riguardo ai pagamenti, sì anche riguardo ai pagamenti, riguardo ai pagamenti, si è detto che erano stati fatti e invece non erano stati fatti, non erano stati fatti! Non lo dico io, lo dicono tutti, è stato detto anche in Commissione, quindi tutto questo a me dispiace, penso che sia più giusto avere rispetto.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi) Sì grazie Presidente, Assessore, lei dovrebbe fare lo speaker nei convegni a tempo pieno perché in questi tre anni ha detto delle cose bellissime, salvo poi non essere consequenziale rispetto alle cose che ha detto, mi dispiace, l'intervento che ha fatto l'onorevole Deriu, perché io riconosco all'onorevole Deriu una grande onestà intellettuale, ma dire che in tutti questi anni non si è cercato, soprattutto da parte della minoranza, di mettere il dito sulla piaga delle tante scelte sbagliate che sono state fatte in questo periodo è come minimo ingeneroso, Assessore, delle cose che lei ha detto niente o quasi niente è stato fatto, ci ha detto spesso delle cose bellissime, ha preso impegni e per i primi tre anni è campato, così come anche ha continuato a fare oggi l'onorevole Deriu sui disastri che lei ha trovato quando si è insediato come Assessore, io presumo che questo legittimerà chi si insedierà dopo di lei a campare per almeno tre anni sui disastri che lascia lei come Assessore, io mi auguro che non si voglia continuare su questa falsariga ma che finalmente ci si possa concentrare sui problemi e i problemi sono stati affrontati da molti colleghi, stasera, a parte le difese d'ufficio che francamente lasciano il tempo che trovano e ci si aspetterebbe anche di trovare difese d'ufficio poco poco più appassionate e poco poco anche più attrezzate di motivazioni vere, lo ribadisco, l'ho già detto nel mio intervento illustrativo, la riorganizzazione dell'ATS è tuttora ferma per quanto riguarda soprattutto gli approvvigionamenti e la gestione del personale, perché le gare sono sostanzialmente ferme, io ho denunciato l'altro giorno la mancanza addirittura dei libretti pediatrici, dei libretti pediatrici, una cosa banale, sono quei quadernetti che vengono dati ai bambini appena nati, situazioni in cui non si fanno le gare e non si capisce perché, non si capisce perché oggi siamo arrivati a dover dire alle mamme che devono aspettare sei mesi per avere il libretto pediatrico. venne un attimo e badi non è un problema di singoli, è un sistema che si è incartato, Assessore, abbiamo voglia noi di costituire Commissioni di inchiesta, è lei che deve mettere il naso in queste cose qua, la questione della reumatologia di cui ho accennato prima, oggi abbiamo pazienti abbandonati a se stessi, centinaia di persone a cui i medici prescrivono determinati farmaci con una circolare del suo direttore generale che dice che non soltanto si devono prescrivere farmaci equivalenti, al di là della valutazione dei medici, ma minaccia velatamente neanche tanto velatamente, i direttori delle aziende che se per caso non dovessero fare altrimenti ne risponderanno loro alla Corte dei Conti, ma che discorsi sono questi Assessore? Questo è solo l'ultimo di un lunghissimo elenco di atti che io non saprei come altro classificare, non so come classificarli, la parola che mi viene è incompetenza, incompetenza. Discorso analogo per il diabete, Assessore, alcuni mesi fa c'è stata una discussione, onorevole Deriu, una discussione approfondita sul tema della diabetologia, alla conclusione della quale l'Assessore ha dato rassicurazioni amplissime alle quali non è seguito nulla, Assessore, perché la situazione è pressoché immutata, i diabetici a tuttora affrontano le stesse difficoltà di prima, anche qui spesso con questioni che sono di natura semplicemente organizzativa perché lei ha detto che non è un problema di soldi, è vero, non è un problema di soldi, è un problema organizzativo perché si costringono queste persone ad un calvario che rappresenta un supplemento di pena inaccettabile nel 2018, inaccettabile! Vogliamo parlare delle liste d'attesa? Vogliamo parlarne? Oggi stanno prenotando una visita epatologica a settembre 2019, un anno! Epatologica non un raffreddore! Colonscopie a 18 mesi! Assessore, sta scadendo il tempo, in cauda venenum c'è il tema dell'AIAS, lo ha detto il collega Satta, ancora oggi non si riesce a capire qual è la situazione dell'AIAS, chi la racconta in un modo, chi la racconta in un altro, quello che si sa è che ci sono delle sentenze, sentenze, alle quali almeno bisognerebbe dare attuazione ed è venuto fuori anche che le famose prestazioni aggiuntive che vengono contestate sono prestazioni che vengono disposte dalle stesse ASL, che sono state disposte negli anni dalle stesse ASL, le quali impongono all'AIAS di fare prestazioni aggiuntive e poi le contestano amplificando un contenzioso che si riverbera… io credo che sia sciocco distinguersi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Sardegna). Certo è difficile in sei minuti parlare di tre mozioni, comunque, Presidente, Assessore, colleghi, la tutela della salute è la cartina di tornasole dell'evoluzione di una società, dunque la Sardegna vive il periodo di massima involuzione della sua storia autonomistica, mi sia consentito fare un'osservazione all'onorevole Deriu, ha fatto male a parlare di dieci anni, la faccia per 15 anni, due gestioni del centrosinistra, una del centrodestra, forse sarebbe più corretto, il minimo storico praticamente è avvenuto nel 2005, per quanto riguarda una situazione certamente fallimentare, con la Dirindin, questo per essere chiari, sto parlando di deficit, mai la sanità sarda si era trovata immersa in un marasma organizzativo tale da scontentare contemporaneamente malati, medici, sanitari e cittadini, l'enumerazione delle questioni che sono gravemente carenti sarebbe totalmente lunga da sfiancare qualsiasi lettore, anche il più coraggioso, per questo mi limito a elencare alcuni fatti la cui gravità è condivisa oramai da tutte le forze politiche comprese quelle di maggioranza, preferisco non citare nessun esempio. Le liste d'attesa per la diagnostica, già detto da alcuni colleghi, le visite specialistiche sono talmente lunghe da costringere i cittadini a rinunciare a salvarsi la pelle, gli appuntamenti urgenti vengono fissati mesi e mesi dopo la richiesta c'è tutto il tempo per morire e farsi anche dimenticare, altro che curare, ci giunge voce che in questi giorni l'ATS sta cercando di potenziare praticamente il CUP e questo ovviamente è legato al fatto che se io potenzio il CUP riducono le liste d'attesa quindi lo faccio finalizzato a una scadenza elettorale. La riforma della struttura di governo della sanità in Sardegna con la creazione dell'azienda unica è stata la toppa peggiore del buco e l'abbiamo sempre detto, il manager venuto dal Nord non ha prodotto null'altro che disordine, ed è il primo a dire che abbiamo fatto male a fare una unica USL, l'ha detto in varie sedi. Qualcuno ha citato una mia richiesta alla sua presenza Assessore, fatta al Direttore la dobbiamo applicare oppure no la razionalizzazione della rete ospedaliera? È stato dichiarato in Aula e agli atti che praticamente era vigente, però non avete attivato niente, e di questo possiamo fare tanti e tanti esempi lampanti, è chiaro che sta succedendo di tutto, pensate per esempio quello che è successo ad Iglesias, io lo dico per una mia conoscenza specifica. Ebbene, è la CTO di Iglesias dove succede anche quello del crollo del soffitto del locale adiacente alla sala operatoria, qualche mese prima in un diverso ospedale, il Santa Barbara, ma stesso copione - crollo del controsoffitto nei corridoi del laboratorio di analisi - come dire la sanità sarda cade a pezzi, non c'è ombra di dubbio, ma potremmo citare altri casi. È chiaro che si è data una spinta a favore dei piccoli ospedali, soprattutto per i pronti soccorso, però succede spesso che un codice giallo al San Marcellino lo mandano al Marino di Cagliari, non si capisce perché. Mancano i medici, potrei citare qui esempi, per esempio siamo stati con la Commissione a Ozieri e abbiamo riscontrato che le carenze maggiori è che non ci sono i medici, ma è riscontrabile all'otorino, lei Assessore ha promesso 5 medici su 10 e ce n'erano 5: 2 si sono ammalati, 1 gli è venuto l'esaurimento nervoso per l'eccesso di lavoro, ebbene praticamente l'hanno chiuso e hanno fatto bene; e così via. Credo che questi siano degli esempi, così come vorrei dire all'onorevole Perra faccia anche lei uno studio attento e preciso perché non ci sono i 400 milioni, la lettera del Ministero parla che oggi abbiamo un deficit nettamente superiore, stiamo cercando di sanarlo attraverso rattoppi, che sono addirittura illegittimi. Credo che ci sono tanti e tanti casi specifici che possono essere messi in evidenza, ma ci vuole un po' di grinta, Assessore. Per esempio le dico ma possiamo essere offesi attraverso il giornale "La Stampa.it", anche dal direttore e coordinatore del Qatar, che dice che ne hanno un po' le scatole piene anche a Doha non riescono né a comprendere né a giustificare i fondi che sono stati stanziati per il 2018. Quali fondi? Lei a me per due volte, a una specifica domanda se era vero che c'erano dei fondi e per che cosa, lei ha risposto negativamente, per poi fare una delibera che non poteva fare, di quel milione e mezzo, e per cui sulla stampa è apparso che possono al massimo dare garanzia per qualche mese. Quale qualche mese? Voi non farete niente gliel'ho spiegato, se non lo vuol capire evidentemente questo è grave.
Allora per quanto riguarda il Mater Olbia voi dovete fare un protocollo d'intesa, come ha fatto il Presidente nel 2014! Avete parlato che a fine giugno sarebbe partito, giugno è passato, anche luglio è passato, dopodiché arriviamo a settembre, ma cosa si può fare a settembre? Quando devono comprare attrezzature, quando hanno mandato via le imprese, c'è una sola impresa con 10-15 laboratori e quando anche volessero fare questo è chiaro che ancora non c'è la struttura, e in qualsiasi caso devono essere certificate le attrezzature, e poi bisogna fare le domande. Non è così facile e quindi questo vuol dire che bisogna essere corretti e leali nel dire non si può fino al 2018, non cambia la storia d'Italia, ma è una cosa corretta fare questo. E credo che sia corretto, visto che qualcuno ha parlato dell'AIAS, anche questo: ci sono delle sentenze per cui sono stati pagati 3 ASL hanno pagato e 3 non hanno ancora pagato. Se sono decreti ingiuntivi non capisco perché i 3 non devono essere pagati. Quindi anche il buon Moirano cerchi di scegliere le persone giuste perché è responsabile di aver scelto persone pessime persone nei posti migliori, e questo ha creato…
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Emilio Usula. Ne ha facoltà.
USULA EMILIO (Gruppo Misto). Grazie Presidente, come Rosso Mori e come autodeterminazione ho sostenuto a più riprese l'inadeguatezza e l'incoerenza della riforma sanitaria proposta da questa Giunta, inadeguatezze rispetto al fabbisogno dei cittadini sardi e dei territori della Sardegna. Ho cercato anche di contrastare in Commissione il lascia passare alla delibera di Giunta che dava il via libera al direttore generale di ATS di scrivere e predisporre l'atto aziendale, da solo in quella Commissione ho votato contro quel via libera. Un atto aziendale unilaterale calato dall'alto, senza una vera credibile analisi e stima del fabbisogno di servizi, di personale e di prestazioni sanitarie. Atto aziendale che è diventato prepotentemente operativo, senza il necessario passaggio in Giunta e il ritorno in Commissione, come il Regolamento e la stessa legge di riforma, invece, chiaramente prevedono. Ho votato contro la proposta di riordino della rete ospedaliera, difendendo le ragioni di quel voto contrario, perché a mio parere è una proposta che deriva da un'accettazione passiva nei fatti del DM 70, è frutto di una visione economicista che ha di fatto avviato, a mio parere sempre, un progressivo impoverimento dell'offerta di servizi sanitari e un indebolimento anche della rete ospedaliera pubblica sarda, con le conseguenze drammatiche testimoniate quotidianamente nei quattro angoli, e ancora di più nel centro della Sardegna. Ma di fronte a queste testimonianze, di disservizi e di carenze, troppo spesso abbiamo visto fare spallucce e ci siamo sentiti dire che si trattava di segnalazioni aneddotiche. La stessa attività nella sesta Commissione, a tratti, è sembrata percepita dall'Assessore come una fastidiosa incombenza, piuttosto che un momento di reale confronto sul progetto di sanità in Sardegna. Siamo alla fine della legislatura e gli aneddoti negativi sono diventati talmente tanti da risultare la realtà incontestabile che darà testimonianza, anche futura, di cosa questa Giunta ha fatto, è riuscita a fare, o peggio a non fare. Territori, cittadini e personale sanitario lasciati a se stessi, sindaci e amministratori locali diventati contenitori e collettori di rabbia, di malcontento e disorientamento per la mancata garanzia di servizi e risposte al fabbisogno di salute e di sanità. Un continuo gioco delle parti e rimpallo di responsabilità e competenze tra Assessorato, Direzione generale di ATS, direttore generale dell'Assessorato, direttori di ASSL e aziende sanitarie che ha spesso assunto le sembianze di una drammatica presa in giro. La rete delle cure territoriali è rimasta un'idea solo annunciata, vaga e incompiuta l'AREU sta muovendo adesso i primi incerti passi questi giorni, la stessa gestione della vicenda AIAS rimane piena di contraddizioni e aspetti poco chiari e a tratti anche, dico, inquietanti. L'unica cosa certa di questa vicenda è la disperazione di 1300 lavoratori senza stipendio e il pericolo chiaro di una possibile perdita di posti di lavoro e sottrazione di servizi alle persone più deboli e bisognose, come sono appunto i pazienti affidati all'AIAS, che oggi corre il rischio di chiudere. Sia chiaro stiamo parlando di servizi e prestazioni affidati a una gestione privata a cui evidentemente non si è voluto né saputo creare una credibile ed efficace alternativa pubblica, ma la responsabilità non è di nonno, o solo delle Giunte precedenti, ormai la quindicesima legislatura sta finendo e il tempo per correggere storture e disservizi c'è stato abbondantemente. Con una gestione sempre in capo alla stessa cabina di regia, senza soluzione di continuo o alternanze che potevano in qualche modo distrarre. Non ho partecipato ad alcuna riunione di maggioranza perché sono sempre più convintamente all'opposizione, non sono certamente organico o in sintonia all'opposizione di centrodestra che, di fatto, molti scheletri ha nell'armadio anche rispetto al disavanzo in sanità, ma nemmeno intendo in alcun modo favorire oggi giochi e giochetti di forze politiche multi-faccia, che pretendono di ricoprire il ruolo di oppositori e allo stesso tempo gestori e depositari di spazi di potere derivato dall'essere parte integrante e determinante di questa maggioranza, e anche della gestione della sanità in Sardegna; forse, forse vogliose magari di ulteriori spazi di potere. Per questo voterò la mozione 424, che ho convintamente sottoscritto, non voterò altre mozioni né alcuna sfiducia perché in questa fase la ritengo inutile e strumentale e forse, come dicevo prima, anche potenzialmente più dannosa. Voterò la mozione per sottolineare l'inadeguatezza dell'operato di questa Giunta regionale e ancora una volta la distanza, l'incoerenza e il mancato rispetto del programma elettorale di una maggioranza che mi ha visto all'inizio anche farne parte, grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Ruggeri. Ne ha facoltà.
RUGGERI LUIGI (PD). Io ero convinto che dovessimo ragionare oggi sul merito degli argomenti, quindi sul problema del diabete, sul problema dell'applicazione della rete ospedaliera, credo che con uno switch piuttosto abile l'argomento della discussione sia stato traslato sulla sanità in generale, sulla gestione della sanità in generale, più ancora, in una traslazione successiva, sulle politiche di questa Amministrazione, di questa maggioranza, di questa Giunta, sull'assetto istituzionale.
Io cerco di tornare alla verità fattuale e non voglio seguire i colleghi nemmeno sulle affermazioni apodittiche e spesso smemorate; la sanità è certamente un bersaglio facile, perché ha un'ampiezza tale per cui è facilissimo estrapolare dei singoli aspetti su cui appuntare specifici rilievi critici, sarebbe come se noi andassimo in giro per le strade della Sardegna, e, trovando alcune strade in situazioni disagevoli, appuntassimo il dito contro l'assessore Balzarini, contro l'ottimo assessore Balzarini, imputandogli una condizione su alcune strade che prescindessero da tutta la storia e omettessero di valutarlo per i miglioramenti che abbia portato, anche per il solo mantenimento in funzione che abbia portato alla rete viaria, piuttosto che non su uno stato fotografico che non ha nessuna memoria del pregresso. E' evidente che questo non può essere, perché ci muoviamo su uno scenario di sanità che era avvitato in una dinamica di costi incrementale, derivante da tanti fattori, che siano l'incremento dei costi delle cure per l'affacciarsi di molte cure innovative, l'invecchiamento della popolazione, una politica che era assoggettata alle norme finanziarie del Patto di stabilità e spendeva le risorse sulla sanità, e oggi quella dinamica è stata fermata e riavvitata all'incontrario e ha, in una politica attenta, liberato delle risorse. Però, attenzione, perché si imputano all'Assessore delle manchevolezze, per esempio sulla gestione di tutta la patologia diabetica, allora ricordo che il primo atto che fece sulla materia questa Giunta è stato nel 2014, quindi nell'anno dell'insediamento, la costituzione di una Consulta diabetologia, perché attraverso la Consulta diabetologica si mettevano in rete tutte le esperienze vigenti nella Regione Sardegna e si superava quel problema che è stato rilevato dagli osservatori nazionali e internazionali che ascrivono alla rete assistenziale diabetologica della nostra Regione essenzialmente il problema della disomogeneità delle cure e della difficoltà all'omogeneità delle cure. Qui il problema che è stato ulteriormente sollevato è stato legato all'affacciarsi di alcuni presidi, il FreeStyle, capaci di misurazione, oppure l'Eversense, su cui credo che stiamo facendo un po' di confusione, anche molta confusione. Perché non è che non esistano meccanismi di monitoraggio della glicemia in continuo, non è che non esistano assegnazioni di microinfusori coordinate attraverso specifici protocolli regolati appunto da questa Consulta, esistono, oggi si sono affacciati degli ulteriori strumenti che permettono un monitoraggio più friendly, chiamiamolo così, uno dei quali è il FreeStyle. Il FreeStyle è stato approvato all'uso in questa Regione nei termini di 2699 apparecchi per gli adulti e 500 per i bambini; quando parliamo di Eversense confondiamo le acque, perché per l'Eversense stiamo parlando di 40 apparecchi non di 3000! E la Regione Toscana ne ha sperimentato 30, e la Regione Puglia, che ha il triplo dei nostri abitanti, 4: di che cosa stiamo parlando?! Facciamo confusione, come quando parliamo di farmaci come le insuline: non stiamo parlando di farmaci innovativi, stiamo parlando di farmaci come il Toujeo che sono già approvati a prontuario e che semplicemente ad una verifica di efficienza sono meno indicati che alcuni farmaci, come il Degludec, così come il Lantus, che sono insuline che già esistono in commercio. Oggi il problema vero sui farmaci è l'utilizzo dei biosimilari, per esempio, su cui dobbiamo affinare certamente le prescrizioni ma su cui esistono delle regole AIFA e che comunque ad un'analisi ci dicono che la Sardegna è il luogo dove i biosimilari sono meno applicati, quindi è evidente che dobbiamo attenerci ad un criterio di efficacia, non sul fatto che dobbiamo mettere per forza a prontuario il farmaco di ultimo grido, ma dobbiamo dare indicazioni ai prescrittori, su cui come dice AIFA ricadere la responsabilità finale di prescrivere il farmaco, più efficiente al minor costo, questo dice AIFA su questi farmaci; farmaci su cui non si facevano gare da 15 anni, su cui sono stati riversati 150 milioni per le gare e se alcune gare sono bloccate è perché semplicemente ci siamo adeguati alle…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Ruggeri, il tempo a sua disposizione è terminato.
E' iscritto a parlare il consigliere Antonello Peru. Ne ha facoltà.
PERU ANTONELLO (FI). Io penso, ne sono convinto, che nessuno della minoranza vorrebbe parlare oggi di sfiducia e di censura all'assessore Arru; io sono convinto che noi avremmo voluto invece fare un plauso all'Assessore della sanità, fare un plauso se ci fosse veramente in Sardegna una buona sanità. Io penso che questo non sia il nostro sport preferito, però troppi, ormai troppi in questa Sardegna parlano di malasanità e parlando di una sanità sicuramente non efficiente, e noi della minoranza abbiamo deciso veramente di difendere quella parte dei più deboli, e l'abbiamo fatto partendo anche dai diabetici, l'abbiamo fatto il 14 marzo con una mozione che è stata presentata dal nostro Gruppo e dal Gruppo del Partito dei Sardi, in quell'occasione l'Assessore ci disse "non ci sono problemi, non è un problema di soldi", questa è diventata una frase famosa anche nei social, e io vorrei invece adesso citare elementi, con atti alla mano, giusto per smentire quello che ha detto il consigliere Ruggieri che ha parlato di FreeStyle e ha parlato di Eversense. Noi abbiamo sentito cinque minuti fa i diabetologi della Sardegna e nessuno ancora ha un dispositivo FreeStyle, e in un tweet l'assessore Arru il 26 giugno 2018 pubblicò la delibera della Giunta regionale dicendo che metteva a disposizione del Flash monitoring del FreeStyle, che ancora oggi assolutamente nessuno ne ha gratuitamente, e in quell'occasione qualcuno le scrisse, non vado a citare chi ma ho qui il tweet, le scrisse "e l'Eversense dove è finito?", l'assessore Arru rispose "l'Eversense verrà dato sempre su indicazione dei diabetologici", ha fatto capire che effettivamente su richiesta dei diabetologi l'Eversense si poteva dare gratuitamente. Ma lo stesso giorno, il 26 giugno 2018, l'ATS trasferì una nota che parlava dell'Eversensee è scrisse che è vero che doveva essere individuato anche dai centri di diabetologia ma che l'Assessorato della sanità doveva vedere con attenzione e non autorizzava assolutamente questo, questa è la nota. Quindi noi abbiamo cercato di dare una mano ai diabetici sardi, abbiamo cercato di dargli una mano per cercare di migliorare la qualità della vita di questi cittadini, che noi abbiamo sempre sostenuto che sono 110 mila in Sardegna, i primi al mondo addirittura, e qualche giorno fa ci sono state delle note stampe di protesta dei diabetologi di tutta l'Isola che hanno scritto di pazienti che volevano addirittura cambiare residenza, e sull'Unione Sarda ci sono, caro Assessore lei l'ha letto, nomi e cognomi di persone che vorrebbero trasferirsi in altre Regioni dove quei sensori li possano dare gratuitamente. Ma questa è una delle cose che oggi si discute in quest'Aula del Consiglio regionale, perché qualcuno che mi ha preceduto l'ha sostenuto, l'ha dichiarata in maniera molto forte, l'ha richiamato che la Sardegna sicuramente non ha migliorato la sanità in Sardegna in questa legislatura non ha migliorato e quindi le liste d'attesa sono aumentate, i Pronto Soccorso si fanno ore e ore interminabili di attesa. Da poco nel Pronto Soccorso di Sassari anche un malato SLA con un protocollo diretto è rimasto sette ore e mezzo. Senza discutere dei problemi dell'AIAS, dei 50 del portierato di Sassari che sono a casa. Ma vorrei in riferimento alla rete ospedaliera, caro Assessore, farle una domanda ben precisa perché all'AU di Sassari in relazione al riordino della rete ospedaliera si sta ventilando dei tagli importanti per quanto riguarda la medicina e la chirurgia e la gastro. E allora lei su questo io vorrei veramente che ci dia una risposta ben precisa, perché vengono sottratti alla medicina dell'AU Sassari e alla chirurgia oltre 50 posti letto.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (SDP). Grazie Presidente, proverò nel poco tempo a disposizione a fare un ragionamento sul perché in una delle mozioni mi trovo firmatario e perché oggi, come ho già annunciato insieme al mio Gruppo, voterò contro la mozione di sfiducia. Voterò contro perché oggi è troppo semplice addossare sull'assessore Arru tutte le responsabilità di una situazione che non è sicuramente semplice, non è sicuramente estremamente lineare ma reputo che non si possano addossare tutte le responsabilità ad un'unica persona.
Non si può nascondere il fatto che si è ereditato, che questa maggioranza di centrosinistra ha ereditato una situazione sulla sanità estremamente disastrosa al di fuori di ogni tipo di LEA, al di fuori di ogni tipo di ragionamento e di programmazione. Non si può dire che questa maggioranza non ha ereditato una situazione sul personale disastrosa, solo oggi grazie all'operato di questa maggioranza stanno partendo le stabilizzazioni, grazie all'operato di questa maggioranza partiranno i nuovi concorsi e solo oggi dopo diverso tempo si è affrontato il problema del primo intervento, attraverso un efficiente, nonostante quello che si dice e si è detto, servizio di elisoccorso che va incontro alle esigenze delle zone interne, che favorisce la sanità e la buona sanità nelle zone interne. E non si può non apprezzare il coraggio che l'Assessore ha avuto nell'interpretare il volere del Consiglio regionale proprio sul problema AIAS. Perché, badate, io non sono uno che nasconde la testa sotto la sabbia, io sono uno che parteggia e parteggia per i diritti dei lavoratori, parteggia per i diritti dei pazienti, parteggia per tutte quelle famiglie di lavoratori che già da una marea di mesi, 9, 10 adesso non ricordo bene, non ricevono puntualmente lo stipendio e non sanno come mettere insieme il pranzo con la cena, non sanno come pagare gli studi ai propri figli. E allora è giusto che la politica si occupi di diritti dei lavoratori, è giusto che la politica prenda in mano la situazione e trovi le soluzioni. È normale che anche noi chiediamo che nessuno dei lavoratori, anche nella situazione futura, venga lasciato a casa, che a nessuno dei pazienti venga negato il servizio di una giusta assistenza e su questo penso discuteremo anche nei prossimi giorni e discuteremo anche in maggioranza, perché ognuno dei Gruppi avrà una posizione. Personalmente penso che sia il caso di costituire una Fondazione, una Fondazione pubblica che svolga il servizio che porta avanti il servizio e che garantisca il diritto ai lavoratori a continuare il proprio servizio.
A fronte di questo però non si può dire che abbiamo approvato una riforma sanitaria che è già entrata in vigore perché sarebbe dire qualcosa che non è corretta; la riforma sanitaria, Assessore, va applicata non ci si può trincerare solo ed esclusivamente dietro le scuse: "non c'è personale e quindi determinati servizi soffrono, vanno in sofferenza non offrono le prestazioni". Non si può dire a interi territori: guardate stiamo studiando il miglior strumento, il miglior dispositivo per contrastare il diabete e poi magari all'interno dei presidi, come quello del mio territorio, ci si trova in forte difficoltà e se la diabetologa va in ferie addirittura non viene neanche sostituita e chiude il servizio. O se la radiologia vede una mobilità di una persona poi deve chiudere alle 20 e riaprire l'indomani mattina oppure il fine settimana deve chiudere, non può esserci una situazione di questo genere. Qui tutti quanti destra, sinistra, centro tutti quanti, tutto il mondo politico gioca la propria credibilità. Sul diritto alla salute tutta la politica maggioranza e opposizione sia dentro e fuori dall'Aula devono dare le risposte. Perché è semplice trincerarsi dietro le difficoltà, è più difficile affrontarle e risolverle. Quindi questo noi le chiediamo, Assessore, con un'apertura di credito, voteremo la fiducia, però è un'apertura di credito. Chiediamo che la riforma della rete ospedaliera non attenda più la propria applicazione. La riforma della rete ospedaliera va applicata, perché bisogna anche smentire tutti coloro che dicono che con la riforma ospedaliera vengono chiusi i servizi, la riforma ospedaliera conferma i servizi. Però ci deve essere posto anche il personale per svolgere quei determinati servizi, e bisogna che i Direttori e i manager incaricati applichino la riforma ospedaliera decisa in questo Consiglio regionale, non vadano nei territori a dire un qualcosa di diverso rispetto a quello che si è deciso qui con fatica, con senso di responsabilità, con mediazione e con forte anche responsabilità. Quindi è un invito che le facciamo…
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Partito dei Sardi). Grazie Presidente, son contento che l'assessore Arru risparmi i costi di una telefonata oggi, vista la presenza del presidente Pigliaru qui in Aula, così dopo il mio intervento non c'è bisogno di chiamarlo. Intervengo da uomo libero, da cittadino libero e da consigliere regionale libero. Cioè non ho in quota nessun primario, non ho in quota nessuna assunzione, non ho in quota nessun trasferimento, non ho in quota nessuna segnalazione di impresa, non ho in quota assolutamente niente. Poc'anzi ho fatto fare una ricerca dai nostri collaboratori del Gruppo è emerso che ad oggi il sottoscritto come primo firmatario o come cofirmatario in tema della sanità ha presentato 25 interrogazioni, 13 mozioni e 9 interpellanze. Perché dico questo? Perché qualcuno si meraviglia ogni tanto quando ci sono dei toni un po' sulle righe, un po' vivaci, vibranti ma non sono altro che la conseguenza a delle azioni o a dei comportamenti o atteggiamenti che non sono assolutamente corrispondenti e rispondenti a quelle che sono le sollecitazioni che sono state fatte in materia di sanità. Scusi, collega Lai, grazie. Continuo questa mia battaglia a volte quasi solitaria, ma fortunatamente appartengo a un Gruppo e a un partito che convintamente sostiene il principio dei diritti e la salvaguardia della dignità dei cittadini, e ricordo, come se fosse oggi, con grande nitidezza il giorno che noi facemmo la riunione di maggioranza nell'agosto del 2014, dove avevamo evidenziato tutta una serie di criticità in materia della sanità, e l'Assessore ci rispose dicendoci che stavamo ereditando una situazione disastrosa che condivido pienamente, e che non aveva la maglietta di Superman. Questo le fa onore perché riconosce una certa umiltà nel personaggio di Superman, però le devo dire che non indossa neanche quella del gladiatore, quella del salvatore della patria, ma la prenda in maniera sportiva, Assessore, non se la prenda a male, mi auguro che abbia un po' di spirito, dopo quattro anni e mezzo io ritengo che la maglietta più consona da indossare sia quella di Pinocchio, per tutte le bugie che sono state riferite in quest'aula ai sardi in materia di sanità. Presidente Pigliaru, ricordo le numerose volte che le ho evidenziato tutta una serie di criticità, come gli interinali alle ASL di Sassari, dove non si prendono dalle graduatorie e invece si fanno lavorare gli interinali, mi ricordo quando denunciai in quest'aula il fatto che la ASL di Sassari acquistava una risonanza magnetica senza gara d'appalto fuori, ormai obsoleta, e che l'Assessore mi mandò un messaggio e mi disse: "Scusami, non poteva sconfessare gli uffici", però dopo ci ha pensato la Guardia di finanza con un'indagine e la revoca in autotutela di quel provvedimento. Come ricordo le lacrime dell'assessore Arru in occasione della conferenza stampa per la presentazione dell'ATS, della riforma sanitaria, ebbene, a distanza di tempo io penso che quelle lacrime possano essere paragonate a quelle dell'allora ministro Fornero, e tutti i cittadini italiani sanno come è andata. Lei mi ha risposto qualche tempo addietro su "L'Unione Sarda" dicendomi che, per quanto riguarda le liste d'attesa, c'era una buona dose di malafede. Bene, Assessore, le rigetto con forza, con determinazione e in maniera unilaterale questo tipo di accuse, e di questa censura che noi oggi presenteremo con l'ordine del giorno ne siamo fortemente convinti, ma sa perché? Ne siamo convinti noi del Partito dei Sardi, ma soprattutto ne sono convinti tutti i sardi. Io le auguro le migliori fortune e mi auguro soprattutto che non ci sia una nuova esperienza politica per quanto la riguarda nel bene dei sardi. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Gruppo Misto). Le discussioni che vedono questo Consiglio impegnato sul tema della sanità di solito non hanno mezze misure, o sono ottimi dibattiti, com'è stato quello sul tema dei pazienti affetti da diabete, io non ero presente in aula però ho potuto leggere nei resoconti un approfondimento dettagliato su un tema che riguarda da vicino decine di migliaia di pazienti sardi, oppure, ed è il caso della discussione odierna, sono discussioni che toccano tutti gli argomenti, che non approfondiscono niente e che ovviamente vedono tutti schierati nel loro gioco delle parti. I problemi sono evidenti, non li ho nascosti e anzi sono tra quelli che più volte ha sottolineato alcune problematicità, l'ho fatto sperando, e continuo a sperarlo, che alcuni possano trovare soluzione o possano comunque trovare un miglioramento, è evidente però che, così come non tutte le cose positive trovano loro origine nell'attività amministrativa corrente, allo stesso modo è ingiusto e sbagliato pensare che tutte le cose negative, tutti i problemi, anche quelli marginali, periferici e ultra circoscritti, trovino la loro origine nell'azione politica di questa Giunta e di questo Assessore della sanità. Lo hanno detto bene i colleghi, un disavanzo superiore ai 400 milioni, una Regione prossima al commissariamento, e anzi col commissario ormai davanti all'uscio della porta, una proposta di rete ospedaliera trovata nei cassetti dell'Assessorato della sanità molto più vessatoria, molto più dura rispetto a quella poi che è stata approvata dal Consiglio, e una gestione delle strutture che in pochi rimpiangono. Io lo dico anche per l'onorevole Tocco, perché io sono molto attento ai discorsi dei pazienti, dei medici, di chi lavora tutti i giorni nella sanità, sento dire tante cose sulla sanità sarda, una cosa però non l'ho mai sentita, non ho mai sentito nessuno avere nostalgia dei tempi in cui i manager della sanità sarda erano più attenti ad assumere i propri colleghi degli studi di commercialista o a gestire parcheggi a pagamento, pochissime volte mi è capitato, anzi, questa cosa nessuno me l'ha mai detta. Per cui, questo, onorevole Tocco, per dire semplicemente che i bei tempi andati, forse… riguardo gli altri temi portati all'attenzione dei colleghi, ho apprezzato l'incipit dell'onorevole Deriu, credo però, come ha detto bene il collega, che quello per questa legislatura rimanga un'occasione perduta, perché l'approfondimento di una Commissione d'inchiesta, lo studio dei dati all'inizio della legislatura ci avrebbe potuto portare in questa fase a non avere alibi e ad avere modo finalmente di poter capire meglio quello che è avvenuto anche in questo recente passato nella gestione sanitaria. Purtroppo la confusione generata dal non aver approfondito quel frangente, dal non aver approfondito il punto di partenza, ci dà oggi un punto d'arrivo complicato, confuso, in cui tutti dicono tutto senza timore alcuno di essere smentiti e in cui è anche difficile capire quelli che sono realmente i dati. D'altronde, il recente caso AIAS ci dimostra come a volte anche i dati economici, anche i bilanci, anche le fatture non sempre sono univocamente interpretabili e anzi spesso diventano diversi a seconda degli osservatori che si trovano a leggere quelle fatture. Riguardo però le scelte compiute, oggi ci sono diverse mozioni con testi diversi, mi sarebbe piaciuto parlare del tema del diabete, vista l'importanza come ho già detto, il tema però centrale di questa riunione è diventata la rete ospedaliera approvata da questo Consiglio e non ancora applicata. Io credo che parte dei problemi che oggi vengono attribuiti a quella scelta, io non la votai, non la votai perché ritenni, anche in quel caso, quella discussione troppo ampia, e ne avrei voluto votare una parte, ma non ne condivisi il 100 per cento dei suoi contenuti. Credo però che gran parte dei problemi che oggi vengono attribuiti alla rete ospedaliera trovino origini diverse, sicuramente trovano origine nel rapporto che ha la Sardegna con lo Stato in termini di entrate e di risorse, siamo legati a un accordo di dodici anni fa che risente dei dodici anni di tempo passato e che probabilmente oggi non è più in grado di portare alla Sardegna le risorse necessarie…
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luca Pizzuto. Ne ha facoltà.
PIZZUTO LUCA (SDP). Presidente, io trovo che l'impostazione di questa discussione sia completamente sbagliata e che la minoranza abbia sbagliato nella strategia, perché è chiaro che se il tema è far dimettere un pezzo di questa maggioranza noi difendiamo il fortino, se il tema invece fosse stato quello di discutere dei problemi e di impegnare l'Assessore e l'Assessorato a risolverli, quella sarebbe stata un'altra cosa. Non si può continuare con il gioco del fatto che l'ultimo che arriva ha la colpa di tutto, perché non può essere così. Noi abbiamo ereditato quattro anni fa una Regione, una sanità che era allo sfascio dal punto di vista del bilancio, dal punto di vista dell'organizzazione, dal punto di vista delle risorse. Distrutta. Se fossimo stata una qualsiasi azienda avremmo dovuto semplicemente chiudere per fallimento, invece stiamo cercando di rimettere a posto le cose con enorme fatica e, perdonatemi, non potete venire a fare la morale sulle liste d'attesa. Il punto critico che noi dobbiamo acquisire è il fatto che non stiamo riuscendo a migliorare in maniera netta le cose, ma le liste d'attesa e i dati che avete letto erano assolutamente peggiori cinque anni fa rispetto a quelli che ci sono oggi. Dopodiché anch'io sono critico con l'Assessore su molte cose, sono deluso da alcune scelte che sono state fatte, ma è naturale che chi fa sbaglia. Io non ho condiviso, per esempio, la scelta di condivisione, di rimodulazione del progetto del Mater Olbia e la combatteremo con tutta le nostre forze, io ritengo che sull'oncologia si siano fatti dei piccoli passi avanti importanti, ma che nel sistema quadro strutturale si debba dare più valore alle professionalità che ci sono e si debba avere la capacità di rendere un sistema come quello che riguarda la peste del secolo brillante e iperfunzionale. Ma ci sono risultati indiscutibilmente positivi che devono essere difesi e raccontati. Per esempio il fatto che abbiamo un elisoccorso, che non è un semplice elicottero con le ali, ma una rianimazione che vola, che è uno strumento che le periferie più disagiate - e lo dice un carlofortino - aspettavano da anni. Per esempio il fatto che l'ATS finalmente sblocca concorsi che possono consentirci di assumere qualche migliaio di operatori sanitari di cui c'è bisogno. Per esempio, l'ultima azione fatta in ordine di tempo, finalmente mettere ordine nella questione AIAS dove per dieci mensilità quasi 2000 lavoratori si sono ritrovati a non avere più lo stipendio e si vada verso una soluzione pubblica, perché la riabilitazione deve essere finanziata dal pubblico e allora possiamo fare in modo che sia direttamente il pubblico a gestirla e dobbiamo da quest'Aula rassicurare anche quei lavoratori, non andranno a peggiorare, andranno a migliorare nettamente le loro condizioni di vita e di lavoro, altrimenti non staremmo facendo questa battaglia. Io voglio difendere con orgoglio il lavoro fatto sulla riforma sanitaria, che non è un lavoro che ha fatto solo la maggioranza di quest'Aula, è stata fatta anche con l'aiuto e la collaborazione preziosa di pezzi dell'opposizione, riforma sanitaria che, voglio ricordare, ha impedito l'applicazione del DM 70 in Sardegna. Questa cosa noi ci dimentichiamo di dirla e di spiegarla dove il DM 70 è legge dello Stato e si applica come una mannaia. Per darvi un'idea noi, se stessimo al DM 70, dovremmo avere circa 4 emodinamiche in tutta la Sardegna, perché si ha diritto secondo il DM 70 a un'emodinamica H8 ogni 350.000 abitanti, ne abbiamo nove. Il DM 70 avrebbe cancellato nove ospedali dalla Sardegna e noi abbiamo cercato di mantenerli tutti, nonostante l'enorme crisi finanziaria che abbiamo ereditato dal punto di vista sanitario e nonostante la mannaia che ci dava il Governo. Questo è un risultato che se fossimo un attimino più accorti tutti quanti rivendicheremo tutti come Consiglio regionale, perché le forze che stanno fuori di qua e che ci accusano di qualsiasi cosa non avrebbero avuto la capacità di farlo. Però io dico, Assessore, la domanda del collega del Partito dei Sardi è più che pertinente e esige una risposta chiara, perché sono passati mesi, la riforma è stata approvata, io la vorrei vedere applicata nel mio territorio, quindi vorrei capire se la risposta è stata accettata dal Ministero e quindi in questo senso tutti devono lavorare perché sia realizzata o se invece ci sono dei problemi, perché se ci sono dei problemi questo deve essere detto e dobbiamo fare e organizzare una battaglia dura e aspra nei confronti di questo Governo che allora vuol dire che li vuole chiudere gli ospedali. Quindi, nonostante io abbia elementi di delusione nei confronti di alcune gestioni fatte dall'Assessorato alla sanità e dall'Assessore, voterò a favore, scusate, voterò contro la sfiducia e darò fiducia all'Assessore nella speranza che anche quelle criticità che io ho evidenziato in questo mio intervento possano essere risolte positivamente, ma difendo con orgoglio il lavoro che questa maggioranza ha fatto perché noi abbiamo salvato la sanità sarda da un disastro ben più grande di quello di cui veniamo accusati oggi.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Fratelli d'Italia). Presidente, io volevo tranquillizzare l'ottimo collega Pizzuto e dirgli che tra qualche mese avrà tutta tutte le occasioni per coordinare le strategie della minoranza, quindi aspetti qualche mese e potrà fare tutto il coordinamento che crede. Io non penso che oggi ci sia un capro espiatorio e non penso nemmeno, Assessore, che ci sia un processo, penso che ci sia una situazione politica, che è sotto gli occhi di tutti, che abbiamo il dovere, come Consiglio, di analizzare, perché questo è il nostro compito e non possiamo nemmeno pensare che la paura della marea gialla ci porti a non discutere di quello che è successo in questi anni. Allora, se questo è il ragionamento, noi dobbiamo partire dalle scelte che sono state fatte nel corso di questa legislatura, ben sapendo, badate, colleghi, che non c'è stata un'età dell'oro in cui tutto andava bene, in cui tutto era perfetto, perché l'età delle favole non esiste, non ci crede nessuno. C'era sicuramente un'offerta sanitaria di un certo tipo e c'è un'offerta sanitaria di un certo tipo e una qualità della salute oggi. Allora la domanda che noi ci dobbiamo porre è se dopo quattro anni e mezzo di governo del centrosinistra e delle scelte politiche che voi avete fatto, che ha fatto l'Assessore, che ha fatto il Presidente, che ha fatto la Giunta (che oggi ringraziamo per la presenza folta e penso che dovremmo presentare più mozioni di sfiducia per vederli più spesso) e che ha fatto questa maggioranza, dobbiamo chiederci se la qualità della salute e dell'offerta sanitaria in Sardegna sia migliorata o peggiorata, perché questo è il nostro compito e dobbiamo cercare di capire quello che ci dicono i cittadini, cioè quelli che ogni giorno hanno a che fare con la sanità, che entrano in ospedale, vedono un medico, incontrano i servizi amministrativi sanitari, perché tutto nasce da una scelta ben precisa che voi avete fatto, che è la costituzione dell'Azienda unica e ve ne dovete prendere la responsabilità per intero. Se siete convinti di questa scelta dovete andare a difenderla dovunque, perché non è possibile sfilare nelle piazze contro la riforma ospedaliera con la fascia tricolore e contro la ASL unica e poi venire qua in Consiglio a difendere l'operato dell'Assessore e della Giunta. Dovete fare una scelta chiara, dovete avere il coraggio di raccontarlo ai cittadini, ai vostri concittadini. Onorevole Agus, il suo sindaco ha tuonato contro certe scelte della sanità. Allora, diciamole tutte le cose, ricordiamoci non più tardi di un paio di giorni fa il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ha fatto un intervento durissimo contro le scelte di questa Giunta, di questa maggioranza. Ricordiamoci tutto, perché non possiamo far finta che ci sia, come dicevano, quello Piero.. Paolo… Paolo, non la dico perché non è il caso… e allora quella scelta che voi avete fatto di creazione della ASL unica, dell'ATS, ha creato una condizione di spoliazione politica, perché voi avete tolto alla politica il suo ruolo, il ruolo di controllo per mettervi nelle mani di un tecnico, perché oggi qua non dovremmo discutere con l'Assessore, dovremmo discutere col vero dominus della sanità in Sardegna che è il dottor Moirano a cui avete dato la possibilità di commissariare l'Assessore o il Presidente della Giunta se volete, non so chi dei due abbia convinto l'altro ma sicuramente chi è stato convinto dovrebbe chiedere i danni all'altro perché la scelta folle è stata quella, che ha creato una confusione generale, che ha creato una devastazione della sanità nei territori e nel momento in cui contestualmente non si riusciva a migliorare il livello delle strutture di eccellenza. Perché badate, io invito chiunque di voi ad entrare al Brotzu che è considerato il fiore all'occhiello della sanità sarda e non solo, che era una delle strutture più importanti nel Meridione d'Italia, se oggi voi parlate con gli operatori del Brotzu c'è una situazione di sconforto, di sconforto generalizzato, una situazione in cui gli operatori ti dicono che i vari reparti sono stati messi uno contro l'altro e ti dicono chiaramente che sarà una situazione dalla quale è difficile risorgere, è difficile risorgere per chiunque vincerà le prossime elezioni regionali e cercherà di mettere mano a questa folle riforma che voi avete fatto, sarà molto difficile riuscire a recuperare i danni che avete creato. Poi possiamo parlare anche del passato, anche di cinque anni fa, però state governando quasi da cinque anni, dovreste avere il coraggio di prendervi le responsabilità delle vostre scelte. Assessore, io glielo dico con tutto diciamo l'affetto del caso e con tutta sincerità, anche l'elisoccorso di cui vi vantate che è un fatto importantissimo e finalmente la Sardegna ha l'elisoccorso, non può essere utilizzato come un giocattolo personale, non è il portantino l'elisoccorso, non è il portantino dei malati sardi perché ha un'altra funzione e dobbiamo anche raccontare ai sardi che in gran parte degli ospedali della Sardegna l'elicottero non può atterrare oggi, di notte…
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pierfranco Zanchetta. Ne ha facoltà.
ZANCHETTA PIERFRANCO (Cristiano Popolari Socialisti). Io ribadisco i concetti espressi nel tempo breve con cui ho dovuto illustrare l'interpellanza e che sono in qualche modo anche la sintesi degli interventi che ho sentito soprattutto dai banchi della maggioranza e da chi rappresenta anche le aree che noi consideriamo periferiche, marginali e disagiate della Sardegna.
Ribadisco quindi la non più rinviabile necessità, la necessità urgente quindi, Assessore, di passare dalle parole ai fatti. Noi abbiamo necessità di procedere speditamente all'attuazione del Piano di riordino della rete ospedaliera per realizzare gli obiettivi e i principi ispiratori della riforma e i contenuti di questa riforma che non è vero che è un disastro, ma che contiene elementi che qualificano l'offerta sanitaria regionale. E così come ha richiamato anche il Presidente della Regione, perché io lo ricordo: "noi dobbiamo dare servizi di qualità adeguati agli standard nazionali di maggiore livello e di eccellenza migliorando l'efficienza del sistema nel suo complesso, parità di livelli di assistenza in tutto il territorio regionale, riduzione o azzeramento della migrazione sanitaria e al contempo razionalizzazione della spesa". Sono parole del presidente Pigliaru che io ho richiamato e che sono l'elemento caratterizzante di questa riforma. E allora Assessore non è più rinviabile l'attuazione della riforma della rete ospedaliera che io chiamo con il suo nome e non in modo dispregiativo come alcune parti, anche politiche, fanno fuori da quest'Aula svilendo anche il lavoro e il ruolo che noi abbiamo di legislatori della Sardegna. Però il richiamo e l'urgenza all'attuazione della riforma sono un principio fondamentale e lei non può lasciare quest'Aula se non assume questo impegno, ma non a parole, nella formalità degli atti che devono essere conseguenti all'assunzione di responsabilità. Solo così noi possiamo uscire da una palude, da un pantano in cui ci troviamo per dare risposte e certezze ai nostri concittadini e al popolo sardo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC Sardegna). "Sanità, Sardegna ultima in Italia, la Giunta Pigliaru è la accabadora della sanità sarda". Questo è il titolo di un giornale on line di qualche giorno fa che riportava la notizia del Consorzio di ricerca economica applicata dove ha riconosciuto alla Sardegna il Nobel, il primato di ultima regione d'Italia in qualità di servizio assistenziale. Grazie assessore Arru, grazie presidente Pigliaru, questo è il grande risultato che ha portato la vostra riforma sanitaria. I cittadini sardi attendono con ansia il mese di febbraio del 2019 per ringraziarvi. Veniamo ai fatti. E' sotto gli occhi di tutti i sardi che l'operazione di riordino può essere sintetizzata in un mostro che ha creato un disastro della sanità con uno scadimento dell'offerta sanitaria con conseguente perdita della qualità delle prestazioni e l'allungamento delle liste d'attesa per le prestazioni diagnostiche e terapeutiche. Questo è il grande risultato. Alcuni territori della Sardegna, quelli più marginali, tra questi il Sulcis Iglesiente, si ritrovano con un CTO, un ospedale che è stato il fiore all'occhiello del territorio con un pronto soccorso che è praticamente fatiscente, con locali privi di qualsiasi confort per le sale d'attesa, sia per i medici e pazienti negli ambulatori. Carenza cronica di anestesisti, carenza cronica di infermieri, carenza cronica di medici, continuiamo a tenere aperta una rianimazione fittizia, una rianimazione dove casualmente vengono richiesti dei pasti e questo lei Assessore mi dovrebbe spiegare come si può in una rianimazione chiedere dei pasti, sarebbe sufficiente chiudere la rianimazione e aprire la terapia intensiva al CTO per liberare spazi e posti di anestesisti che oggi servono come il pane per cercare di venire incontro alle esigenze. Le quattro sale operatorie da lei inaugurate in pompa magna oggi sono state riaperte per pochi giorni per poi riandare in chiusura per le ferie del medico. Ma sul criterio delle ferie come può un'azienda, anche la più scalcinata azienda privata sarda, concedere le ferie a tutti i medici tutti insieme? Ma è da persone sane di mente? Dobbiamo chiudere le sale operatorie perché i medici sono in ferie? E' una vergogna pubblica ma avremo modo poi di ringraziarvi nei prossimi giorni.
Certo, sappiamo bene che il contratto prevede che da giugno a settembre io devo garantire al medico almeno 15 giorni di ferie, ma da giugno a settembre, non ad agosto, tutti insieme ad agosto! Per non parlare poi delle liste d'attesa infinite. Devo interrompere su questo argomento e parlare ovviamente del problema dei diabetici, i pazienti sono costretti a tornare alle iniezioni perché è stato negato loro il micro diffusore, prescrizioni ignorate dal Servizio farmaceutico. Il micro diffusore è uno strumento che per molti diabetici rappresenta una forma importante di libertà in quanto non devono più pungersi quotidianamente con alta frequenza, non devono più preoccuparsi di monitorare le glicemie e soprattutto non mettono a rischio la propria salute proprio grazie a una regolazione automatica ed istantanea dell'andamento glicemico. Tradotta in parole molto semplici, grazie al micro diffusore anche il diabetico può condurre uno stile di vita normale, anche il diabetico ha diritto di vivere. Senza questo semplice ma efficace strumento essi si trovano costretti a perdere giornate di lavoro o sfruttare giorni di ferie per trascorrere ore e ore presso un presidio ospedaliero specializzato che risulta essere estremamente ridotto per la mole di pazienti che si rivolgono e pertanto questi sono considerati come dei numeri senza diritti e senza dignità. Lei, Assessore, è a conoscenza del fatto che il servizio di diabetologia di Cagliari non è in grado di fare più di una visita al giorno? O che la lista d'attesa media è di un anno e mezzo? Sa che i pazienti vivono nella perenne incertezza delle forniture e che possono contare su un minimo di continuità delle stesse? Sa soprattutto che molti pazienti, in particolare gli sportivi, o coloro che conducono una vita attiva, ritengono totalmente insufficiente la quantità di striscette reattive, e pertanto per poter monitorare le glicemie sostengono a proprie spese l'acquisto delle stesse? E così via, la lista è infinita.
Anche qui, devo cambiare argomento Assessore, le chiedo un intervento, una risposta sui lavoratori Aias, su queste 1300 famiglie. Lei ha dichiarato che la fideiussione rilasciata è fideiussione fasulla, è falso quello che lei sta dicendo, c'è un istituto l'IVAS, sull'istituto di vigilanza di assicurazioni, e la Banca d'Italia che ha garantito quelle fideiussioni. Forse lei non sa, Assessore, che il 95 per cento delle fideiussioni rilasciate dalle imprese pubbliche per la Regione Sardegna sono fatte da assicurazioni non italiane, quindi dovrebbe chiedere a tutti di chiudere quel tipo di attività. Io gradirei da lei stasera una risposta su come intende procedere su questi lavoratori. Lei ha detto che ha pagato regolarmente, questo non corrisponde al vero…
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SDP). Presidente, diceva il mio amico e collega Luca Pizzuto che siamo chiamati a difendere il fortino e il fortino difenderemo. Allora noi, amici dell'altra parte, amici davvero, siamo coerenti, io infatti andrò a votare la mozione che ha come primo firmatario Augusto Cherchi, perché tra l'altro sono cofirmatario, e di quelle cose che abbiamo chiesto all'Assessore eravamo convinti e siamo convinti, e credo che oggi l'Assessore potrà rispondere anche rispetto a quelle che erano le istanze riportate in quella mozione. Siamo qui però in quest'Aula a ricoprire ognuno di noi un ruolo, il gioco delle parti, e questo gioco delle parti porta voi oggi a chiedere le dimissioni dell'Assessore, e di conseguenza del Presidente, e a noi a fare in modo di contrastare quella vostra richiesta. E sono certissimo che se in questo momento i Capigruppo di maggioranza annunciassero un voto favorevole alla sfiducia dell'assessore Arru, voi sareste i primi ad esserne molto sconfortati, ed è la verità, sapete che sto dicendo la verità perché la pensiamo tutti allo stesso modo. Dei 60 Consiglieri, oggi, credo non ci sia nessuno che voglia andare a casa per ovvi motivi. Se poi c'è qualcuno si può anche dimettere subito, e lo dimostri! Questo per dire che non stiamo ragionando sul merito di quelle che erano le mozioni, perché io dico, l'ho detto in tempi non sospetti, che c'erano delle difficoltà, che c'erano delle partite aperte, che c'erano dei problemi irrisolti, che probabilmente continuano ad essere partite aperte, difficoltà e problemi irrisolti. Di lista d'attesa io ho cominciato a parlarne nell'altra legislatura, ho continuato a parlarne in questa legislatura, e mi rendo conto delle grandi difficoltà che ci siano per dare una soluzione che sia davvero soluzione, ci hanno provato le strutture dell'assessorato a creare un circuito virtuoso che possa dare queste risposte, io gliel'ho detto, ne abbiamo parlato anche con l'assessore Arru, non mi convincono del tutto perché io avrei fatto altro. Da poco la notizia che la Toscana apre i turni negli ambulatori di diagnostica ad esempio sino a mezzanotte, io credo che sono delle cose che potremmo fare anche noi, e le potremmo fare anche risparmiando delle risorse perché sappiamo bene che, faccio un esempio, una risonanza magnetica fatta in un ospedale costa molto meno di una risonanza magnetica fatta in uno studio privato. Ma io credo che non siano sufficienti sei minuti, o una seduta pomeridiana a potere parlare nel merito delle questioni e a proporre quelle soluzioni che davvero vorremo fossero proposte per dare soluzioni davvero ai problemi. Dico siamo qui per difendere il fortino e lo difenderemo, perché siamo coerenti, perché noi siamo stati eletti comunque dentro questa maggioranza, con questo Presidente, che poi ha nella sua possibilità quello di scegliere gli assessori, e se il Presidente Pigliaru ha fiducia nell'assessore Arru, anche noi avremo fiducia nell'assessore Arru, però Assessore io le chiedo, qualcuno le ha chiesto uno scatto d'orgoglio, per la sua fisicità credo che uno scatto sia difficile, perché potrebbero chiedergli una marcatura ad uomo, di posizione, più che uno scatto di orgoglio, però io credo che siamo ancora in tempo e lei è ancora in tempo, oggi, a dirci sì, quelle istanze che noi abbiamo posto sono istanze che possono avere risposta. Io capisco bene che lei quando la chiama il consigliere, la chiama Daniele Cocco per rappresentarle un problema dell'ospedale di Ozieri non può essere a conoscenza di quel problema, ci mancherebbe altro, è così. Effettivamente, io lo dissi un'altra volta che lei era un allenatore e probabilmente non tutti gli undici giocatori in campo rispondevano a quelle che erano le ipotesi sue di schema di gioco, e questo lo penso ancora perché credo che ci siano comunque dei dirigenti che non sono al posto giusto e che non rispondono a quelle che sono le loro competenze. Però io credo, e glielo chiedo non sommessamente, glielo chiedo con molta determinazione, moltissime delle istanze che sono presenti in queste mozioni e in questa interpellanza possono avere risposta, perché quella riforma che noi abbiamo approvato l'abbiamo approvata sapendo che era una riforma coraggiosa, molti di noi l'hanno approvata con molte perplessità. Ricordo agli amici del centrodestra, ad esempio, che sul Mater Olbia avete votato tutti a favore, noi abbiamo votato contro, quindi ricordatevelo questo. Sull'elisoccorso sino a ieri ci criticavate perché l'elisoccorso non c'era, adesso che c'è vi lamentate perché fa troppi interventi. Vorremmo davvero capire! Comunque noi ribadiamo l'assoluta contrarietà a qualsiasi mozione di sfiducia, a qualsiasi mozione di censura, noi se rimarrà presentata voteremo la mozione che abbiamo firmato.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Congiu. Ne ha facoltà.
CONGIU GIANFRANCO (Partito dei Sardi). Ho vivissimo il ricordo dell'enorme lavoro preparatorio per arrivare in quest'Aula a riformare profondamente la prima versione della riforma della rete ospedaliera datata 2015, che proveniva dall'Esecutivo, e che in questi banchi è stata caricata sulle spalle dei consiglieri, dei singoli gruppi, di chi ha partecipato in quei mesi ad una fatica immane. Solo la nostra forza politica ha firmato 80 emendamenti migliorativi e non si contano le pagine e pagine di approfondimenti specifici che alla fine hanno portato in quest'Aula un lavoro raffinato, un lavoro che è il frutto di un impegno collettivo, il lavoro di un parlamento sardo. E ricordandomi quel lavoro e quell'impegno mi viene in mente di ricordare a tutti che sanità fa rima con dignità, e per una volta non è la dignità del popolo e dei cittadini sardi, è la nostra dignità di consiglieri. Quella dignità che richiamava Roberto Deriu. Ma come, Consiglieri, non siete stati in grado di portare a termine un lavoro sull'analisi dei costi e della spesa in sanità, e volete avere il credito per portare avanti oggi mozioni censorie? Bene, noi abbiamo avuto la dignità, la forza di licenziare una riforma di rete ospedaliera, e l'abbiamo portata a casa, abbiamo conseguito un risultato. Il DM 70 di cui parlava Luca Pizzuto, erano la sintesi di una serie di emendamenti che noi presentammo e di un rapporto durissimo che incardinammo proprio per valorizzare il fatto che i DM 70 non fossero un dogma intoccabile, e se oggi è patrimonio collettivo affermare che siamo una delle poche regioni d'Italia che ha equiparato il DM 70, alle nostre leggi regionali, beh, questo è un primato di questo Consiglio, Sanità fa rima con dignità, la nostra dignità oggi di andare a valorizzare il lavoro politico e non di annacquare i temi che noi abbiamo posto, specifici, su due argomenti: perché non decolla la rete ospedaliera? Quella rete ospedaliera che ci è costata tanta fatica, perché sui malati diabetici sono state dette delle cose qui in Aula, sono stati presi degli impegni, sono stati votati degli ordini del giorno e sono stati clamorosamente disattesi? Due cose, due, nessun fortino da difendere, io non estendo a dismisura il dibattito sulla Sanità, io non faccio mozioni civetta per portar dentro con la scusa di una innocua mozioncina tutto il mare magnum della sanità! Due temi due: rete ospedaliera e diabetici, due impegni, voti di quest'Aula, disattesi, conditi anche da affermazioni non veritiere e smentite dalle strutture assessoriali, due temi colleghi Consiglieri, due temi, è semplice, è in ballo la dignità nostra del Parlamento sardo, di chi ha lavorato, di chi ha votato e di chi oggi viene qui, e siete tutti della stessa opinione che l'Assessore sul tema della rete deve rispondere, che l'Assessore sul tema dei diabetici deve rispondere, non ci sono aspetti formali, non c'è da offendersi, non c'è da difendere il fortino, ma c'è da difendere la nostra dignità di chi ha lavorato, di chi ha consegnato una riforma che non decolla. Non sono per lasciare una traccia indolore, non sono per anestetizzare, sono per valorizzare due argomenti due! Due! Diamogli un senso politico a questi due argomenti, a queste due questioni che sono state disattese, che corrispondono al nostro lavoro di legislatori, ecco perché, nel corso del dibattito, registrata la condivisione di tutti voi su questi due argomenti abbiamo pensato di convertire la mozione in un ordine del giorno per lasciare un segnale politico che è la censura disciplinata dall'ordinamento, io non apro linee di credito, io non sono un istituto bancario, non ho bisogno di difendere il fortino, ma sono conseguente, ho lavorato, ho contribuito con il mio voto a licenziare una riforma che io penso che funzioni, non viene fatto, qual è la conseguenza ragazzi? Ciascuno si guardi allo specchio, io sono per censurare questo atteggiamento, non so voi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Anna Maria Busia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BUSIA ANNA MARIA (Gruppo Misto). Imbarazzo e difficoltà, io sono in imbarazzo e in difficoltà, caro collega Congiu, a Cagliari si dice gi è nudda! Vuoi parlare della rete ospedaliera, limitarti a parlare della rete ospedaliera e della sua mancata attuazione? Ti sei fatto una domanda? Dati una risposta sul perché non è stata attuata, io lo so bene, ne sono convinta, attendo una smentita che son sicura non ci sarà, e cioè il fatto che non può essere attuata perché è stata una riforma sbagliata. L'ho detto e non ho cercato di modificarla, l'avevo spiegato allora, con 80-100 emendamenti, avevo detto che era sbagliata l'impostazione, avevo illustrato le ragioni, quelle ragioni sono tuttora in essere e sono quelle che impediscono alla rete ospedaliera di trovare attuazione, sono quelle che hanno portato quella riforma a esser sottoposta al controllo del Ministero. La responsabilità è di tutti, è di tutti coloro che l'hanno votata e di tutti coloro che evidentemente non si sono opposti con la giusta veemenza, quindi anche la mia. La discussione di oggi è curiosa perché è un elenco, un cahier de doléances che prevede però una curiosa convergenza, anche nelle firme leggevo, nel senso che le mozioni sono state presentate dagli uni e dagli altri, da chi ha votato la rete ospedaliera, da chi non l'ha votata, da maggioranza e opposizione, ecco perché sono confusa e perché sono in difficoltà perché io ritengo che chiedere oggi la sfiducia dell'Assessore Arru sia cosa tardiva, arrivi troppo tardi, io avevo chiesto le dimissioni dell'Assessore quando è successo un fatto gravissimo di cui ritengo responsabile anche il Presidente, ed è bene ricordarlo, un fatto gravissimo che anche in quel caso aveva visto una curiosa convergenza di maggioranza e di opposizione, anche in quel caso quella pietra che avevo lanciato convintamente, motivando, per quanto facessi parte allora di una maggioranza che era stata ben motivata, era stata spiegata, era un fatto assolutamente grave, un fatto che se risolto nella maniera giusta avrebbe portato intanto in cassa denari che potevano essere utilizzati per soddisfare tutte le esigenze che oggi lamentiamo e dall'altra per rendere giustizia e riportare ad equità una situazione che invece va creato grossissimi problemi e che non è stata ancora risolta, perché ovviamente si è arrivati tardi. Quindi non capisco, le dimissioni adesso dell'Assessore Arru a che cosa porterebbe? Ad una soluzione? Ad un rimedio della situazione disastrosa in cui ci troviamo? Qui non si tratta di sanità percepita o di sanità come realmente è, qui c'è una situazione che è drammatica, realtà come il Brotzu che erano di altissimo livello che vedono carenze mostruose, non c'è più chirurgia d'urgenza e non mi si venga a dire che comunque è garantita perché c'è un Dipartimento più ampio, io non auguro a nessuno, faccio una un riferimento personale, di finire, lo sapete molto bene perché mi è capitato qui dentro, di finire in fin di vita e di dover ricorrere a una chirurgia d'urgenza, perché sarebbe molto rischioso per ognuno di coloro i quali finiscono a dover ricorrere a un intervento d'urgenza, perché il fatto che è successo anche al reparto di cardiologia è gravissimo, è dovuto intervenire un giudice per riportare la situazione a quella precedente, attraverso una scelta scellerata della manager del Brotzu, manager come ricordava l'onorevole Tocco, e come questa altre scelte sono state fatte. La breast unit, ho presentato un'interpellanza, quel problema che avevo paventato quando non avevo votato e avevo cercato in qualche caso di rimediare durante la discussione della rete ospedaliera, quella situazione della breast unit si sta svolgendo esattamente come avevo paventato, come temevo, non cioè non c'è quel team dedicato alla chirurgia della mammella così come doveva essere, come impongono le linee guida, quell'emendamento era stato bocciato, la situazione ovviamente si sta presentando terribile, esattamente come avevamo detto. Allora io non voterò a favore di nessuna di queste mozioni, ritengo che non possano, così come impostate, così come sono state presentate, portare alla soluzione delle questioni che sono proposte, ritengo che il fallimento di…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Grazie Presidente, io ho ascoltato gli interventi dei colleghi, le ragioni per le quali hanno presentato le mozioni e le interpellanze, vedo adesso gli ordini del giorno, con le censure o la sfiducia che di volta in volta si organizzano nei confronti dell'Assessore regionale, le domande sono: abbiamo fatto bene o non abbiamo fatto bene a fare la riforma sanitaria e la riorganizzazione della rete ospedaliera? Se sto ai risultati dal punto di vista, diciamo così, del consenso ovviamente fare le riforme è sempre una cosa complicata, perché scardinare il sistema, qualsiasi esso sia, è una cosa complicatissima, e vale per chiunque. Toccare la patina delle cose conosciute scatena la reazione di tutti coloro che vogliono difendere le cose per le quali hanno impegnato il loro tempo da molto. E così è per la riforma della sanità, la riforma della riorganizzazione della rete ospedaliera. Io credo che oggi si discute di due temi importanti e certamente discuterò di questi due temi, così come credo dovrà fare l'Assessore rispondendo, diceva un collega, bisogna che si discuta su due temi la questione del misuratore della glicemia e dei sensori e la questione della riorganizzazione della rete ospedaliera e della sua mancata applicazione. Questi due temi, due soltanto, è vero. Però, le cose vanno messe in fila, perché non nascono mai per caso e noi la domanda Assessore abbiamo fatto bene a riorganizzare la rete ospedaliera, abbiamo fatto bene a fare la riforma, è una questione che ovviamente dal punto di vista dell'interrogativo pongo anche io. E io credo di sì, io credo di sì e accada quel che accada, certo dobbiamo vigilare, va tutto bene? Certo che no. È evidente che quando si fanno riforme di questa portata ci sono le cose da controllare ogni giorno e lei è per primo tenuto a fare in modo che il controllo sia effettuato, perché ci sono questioni che vengono imputate ovviamente la riorganizzazione della rete ospedaliera e lei per primo ne deve rispondere, compreso il Presidente della Regione, e magari l'organizzazione delle varie aziende socio-sanitarie locali che non funzionano bene e devono essere eseguite nella maniera dovuta. Magari ci sono delle reazioni importanti che possono essere, come dire, risolte intervenendo direttamente capendo come risolvere quel determinato problema.
Sui diabetici, un tema importante del quale io stesso mi sono occupato più volte, vi ho chiesto conto per capire come intervenire perché non si può stare insensibili di fronte alle tante persone che chiedono interventi appropriati rispetto ad una questione come questa. Riguarda tutti i cittadini ancor di più quando si tratta di bambini, di minori e sono numerosissimi in Sardegna i minori che hanno necessità di essere seguiti e monitorati tutti i minuti della giornata per evitare che ci siano problemi di varia natura. Però la discussione, siccome come dire si è conclusa anche qua nelle interpellanze e nelle mozioni che sono state presentate e a quelle mi attengo, parlare di sensori chiamarli per nome e per cognome i cosiddetti freestyle oppure gli eversense qual è la differenza fra gli uni e gli altri? Di che cosa stiamo parlando? E, quindi, Assessore dia chiarezza anche delle cose di cui si discute, perché se parliamo di eversense stiamo parlando di interventi che vengono fatti e valgono per due volte l'anno e stiamo parlando di 40 misuratori, se parliamo di freestyle parliamo di 3.200 misuratori, per la gran parte delle persone mi pare che funzionino. Quindi, lei è chiamato a dare risposte su questo e credo che sia interesse suo, soprattutto, dare risposte delle cose che si fanno. Io credo che se noi non avessimo organizzato la rete ospedaliera, che va ricordato mancava da vent'anni Sardegna, vent'anni non son due giorni, vent'anni nel senso che nessuno c'era riuscito, era riuscito Soru a organizzare una rete ospedaliera, attraverso una delibera di Giunta, attraverso un atto che poi era stato respinto perché era stato presentato un ricorso, dopodiché il silenzio. E coloro che oggi parlano a gran voce raccontandoci che cosa dovrebbe essere la rete ospedaliera non si sono mai degnati di mettere mano sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e della sanità in Sardegna, perché gli va bene l'andazzo generale che abbiamo conosciuto per tempo e il quale non ha certamente dato una sanità all'altezza della situazione per la Sardegna o certamente migliore di quella. Ognuno di noi vive in un territorio e conosce come funziona la sanità e come ha funzionato, se io dovessi dire oggi funziona benissimo la sanità, dico di no perché è evidente, non si può nascondere che non funziona come dovrebbe funzionare e come noi abbiamo pensato che debba funzionare riorganizzando la rete ospedaliera. Ma funzionava bene sei anni fa, sette anni fa, dieci anni fa? Non mi pare che sia così, non mi pare che coloro che oggi dicono che c'è un fallimento totale a gran voce ci possono raccontare cose differenti, e non è per cercare giustificazioni sui mali organizzati da altri e anche noi dobbiamo continuare su quella strada, noi abbiamo avuto il coraggio, perché di questo si tratta, di riorganizzare la sanità in Sardegna. Abbiamo raccontato una storia nuova, la nostra storia che è stata condivisa da molti e avversata da tanti, ma certo questo abbiamo fatto e lo abbiamo approvato questa però va controllata e va seguita fino in fondo. L'alternativa quale sarebbe stata non adempiere a quelli che sono i dettati del decreto ministeriale 70 del 2015 e quindi avremmo avuto l'imposizione dall'alto rispetto alle questioni. La domanda Assessore che le viene fatta è: per quale ragione gli atti aziendali ancora hanno la prevalenza sulla riorganizzazione della rete ospedaliera? Mi pare che in questi mesi sia stata data… perché ci sono ritardi alle assunzioni? Racconti che ci sono state delle assunzioni, sono state date delle priorità alle cose, se ci sono dei problemi tecnici perché la riorganizzazione della rete ospedaliera ancora non può essere messa in piedi, lo faccia fino in fondo. Tuttavia, io credo che qua siamo di fronte a censure, a mozioni di fallimento che non stanno né in cielo né in terra, è bene discutere dei problemi, è bene affrontarli, ma certamente non si tratta di mettere censure a nessuno perché chi fa censure deve avere innanzitutto il titolo per farlo.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Grazie Presidente, anche dalla difesa così molto leggera che c'è stata in quest'Aula ovviamente a difesa dell'assessore Arru è una difesa blanda anche perché, Assessore, non credo che ci sia bisogno di difenderla perché lei non è l'unico in discussione in quest'Aula. Voglio partire proprio dal fatto che citava l'onorevole Rubiu, i numeri del Ministero della sanità ci mettono agli ultimi posti, per non dire l'ultimo, in Italia, e non solo, in tantissimi tra medici, personale sanitario, aziende, sindacati, sindaci, pazienti si lamentano di una sanità che nel minimo è sempre carente e in affanno, si contano decine di manifestazioni quotidiane, il Ministero dell'economia sta per restituire una riforma della rete ospedaliera sostanzialmente bocciata, noi ci chiediamo anzi ve lo chiesi tempo fa: che male vi hanno fatto i sardi, vi hanno pure votato. Oggi, dico che sinceramente nel 2014 avete tentato di fare una riforma con materiali scadenti, come quando si costruisce una casa per poco tempo, avete usato terreni farraginosi e avete provato anche a farci credere che stavate invece costruendo la casa del futuro, quella della sanità. Seppur sbagliando, avete tentato di procedere almeno però dalle fondamenta in quel momento poi, invece, avete aperto le danze con la nomina dei commissari, il ballo dei debuttanti, e dei deficit sulla spesa sanitaria, ancora, debito e poi la riforma scegliendo l'ATS, il male peggiore, per dare un senso a tutta la vostra riforma in termini sanitari. Credo che, passando per gli accorpamenti dei vari ospedali e per la riforma della rete ospedaliera, non avete certo fatto un buon lavoro per i sardi e tanto meno per la sanità. Credo ancora che oggi continuate a far operare le varie aziende con degli atti aziendali che, a mio avviso, non sono rispettosi affatto né della rete ospedaliera né della normativa vigente, sia nazionale che regionale. Avete messo nelle mani di un'unica persona, anzi io credo di due persone - ho avuto modo anche di dirlo palesemente all'Assessore - il dottor Sechi e il dottor Moirano, vi hanno commissariati. Assessore, lei non è neanche corretto forse oggi, se non perché è responsabile, farle una mozione di sfiducia, perché lei appunto non è l'unico responsabile, in quest'Aula a partire dal presidente Pigliaru, per finire con la Giunta e tutta la maggioranza non eravate obbligati a farla una riforma così devastante, non ve l'ha chiesto nessuno di farla per forza, se la dovevate fare la dovevate fare perché doveva rispondere a dei bisogni, e non di certo perché dovevate riempire una caselletta, in termini normativi, non era necessario o quantomeno avreste poi dovuto controllarla e monitorarla invece l'avete lasciata nelle mani di persone che avete nominato per rispondere a, ovviamente, dei desiderata che non erano certo quella dei pazienti sardi. E, comunque, qui non c'è nessun capro espiatorio oggi per quanto ci riguarda ma appunto una responsabilità fortemente condivisa, e lo dico a voce alta che sia censura che sia mozione di sfiducia, gli unici qui dentro che possono parlare di coerenza e di avervi detto dall'inizio dove stavate sbagliando, e che vi avrebbe portato ad un baratro, purtroppo, avrebbe portato a questi numeri di oggi, a queste discrasie, a questi deficit nella nostra sanità siamo stati noi, è stata questa minoranza. Nessuno da quei banchi provato con forza ad opporsi ad un disastro del genere, nessuno, neanche quelli che oggi parlano di sfiducia o di censure. E dico ancora, una spesa che è cresciuta a dismisura: quando a fronte di un dipartimento se ne fanno altri tre, mi riferisco a San Gavino così parliamo di fatti concreti, non si va di certo a diminuire i costi perché le strutture sono organiche.
Non solo, vogliamo parlare di Aias, Assessore? Lasciamo perdere tutti gli aspetti, io mi limito ad osservargliene uno, quello che riguarda la nostra Regione: è mai possibile che il dottor Moirano non sapesse che la Regione ha cambiato il tesoriere, e per quel motivo sono passati altri venti giorni, oltre ai ritardi delle determinazioni senza copertura di cassa si è dovuto aspettare altri 20 giorni? E' possibile che la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra? Ecco perché siete commissariati, ecco perché vi espongono a continue figuracce e a delle azioni che dobbiamo portare continuamente nei tribunali civili e amministrativi! In questo senso credo che l'Aias abbia tutte le ragioni di dire che non li avete pagati, perché sta nei fatti, e se vogliamo parlare di quota sociale, quella che è incriminata, vi dico che gli stessi problemi nel sociale li avete quando si parla della…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'igiene, sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene, sanità e dell'assistenza sociale. Presidente, onorevoli consiglieri, cercherò di attenermi ai fatti, nel senso che la riforma che noi abbiamo proposto era una riforma necessaria, ma senza usare aggettivi di catastrofe perché fanno testo i documenti della Corte dei conti e del MEF che dicono che i conti della Sardegna erano fuori controllo. La sostenibilità del sistema poteva essere garantita cercando di analizzare correttamente quella che era l'organizzazione del sistema e dando un miglioramento dei servizi, questi sono i documenti che ci chiedeva allora il MEF e ci chiede tuttora, perché ci spiega un po' della situazione relativa alla rete ospedaliera. La rete ospedaliera è vero che è valida, perché a differenza delle altre Regioni è approvata dal Consiglio e quindi è una norma, però è anche vero che noi siamo stati chiamati dal Ministero della salute in diverse occasioni a presentare dei documenti, per capire se, per quanto approvata dal Consiglio, rispondesse ai LEA, quindi se rispondesse alle norme di tutela generale dei cittadini sardi. Ci hanno fatto delle osservazioni per capire se il modello che noi abbiamo cercato per il presidio di area omogenea, per esempio, garantisse quello che viene specificato nel DM 70: qual è il punto d'accesso per le patologie tempo dipendenti, qual è il pronto soccorso? E voi sapete che abbiamo cercato un modello che tutelasse una storia della Sardegna in cui in un'area omogenea esistevano più stabilimenti, e abbiamo cercato di fare una razionalizzazione per garantire un punto d'accesso pronto soccorso per le patologie tempo dipendenti, che è quello che ci impone e ci chiede il Ministero. Così come hanno voluto chiarire, per esempio, come era il modello organizzativo e quale era la relazione dei presidi di area disagiata con i presidi di aree omogenee. Quindi non c'è nessuna bocciatura, ci hanno fatto delle osservazioni che non hanno esitato, verosimilmente anche per la fase transitoria del passaggio dei governi, in niente di preciso.
Un fatto positivo l'abbiamo raggiunto, abbiamo presentato un documento che permette di sbloccare i 250 milioni ex articolo 20, questo è un primo risultato perché finalmente la Regione Sardegna presenta dopo anni un modello con tutti i limiti di rete ospedaliera. L'applicazione… certo che c'è una fase in cui abbiamo dovuto discutere, noi stiamo resistendo con il Ministero dell'economia al tentativo nei nostri confronti e di altre Regioni a Statuto speciale di farci entrare, quando c'è un disavanzo superiore al 7 per cento tra costi e ricavi, tra finanziamento, in un piano di rientro formale, noi abbiamo resistito e siamo orgogliosi perché un piano di rientro formale avrebbe implicato il blocco totale del turnover, addizionale IRAP, addizionale IRPEF e ticket. Noi non abbiamo messo il ticket dei farmaci, ci dobbiamo pentire di questo?
Il disavanzo, onorevole Oppi, non è aumentato, noi abbiamo tirato fuori per la prima volta ammortamenti non sterilizzati che risalivano a dieci anni prima di noi… no, non c'entra niente la Dirindin perché risalgono al 2010, e questo è il MEF, e li abbiamo tirati fuori noi, e stiamo trovando anche la soluzione tecnica per risolvere quel problema lì.
Detto questo, era necessaria la riforma? Sì, era la necessaria la riforma, e non avrebbe cambiato tre o uno, perché è un processo complesso, necessario per garantire la sostenibilità di un sistema che stava viaggiando a 400 milioni fuori, senza misurazione dei LEA, lo dice il Ministero della salute, perché non veniva fatta la misurazione dei LEA!
Diabete. Ha ragione, onorevole Cherchi, ci sono state delle difficoltà nell'applicazione della delibera che prevede non un acquisto, io con la delibera ho fatto un calcolo in seguito a un ragionamento fatto con la Consulta, evidentemente mi devo pentire dopo cinque anni di vuoto di aver riorganizzato il sistema della Consulta e del coordinamento delle associazioni dei diabetici, che prima era scomparsa. Evidentemente ci dobbiamo pentire come Giunta di aver assegnato un maggior numero di punti di distribuzione dei farmaci, perché mi dicono i diabetologi che abbiamo un numero superiore a qualsiasi Regione, e il 3 luglio EuroBarometer, che valuta la distribuzione dell'Eversense, del FreeStyle, sull'impatto importante del diabete di tipo 1 in Sardegna conclude con questa frase: "La rete specialistica sarda è una delle più vaste e diffuse di tutte le Regioni d'Italia, con ottime performance di qualità e risultato. Se si pongono le condizioni per una più stretta collaborazione tra i diversi specialisti si potranno ottenere ottimi esiti e ricadute", quello che stiamo cercando di fare. Lo stesso paziente di Iglesias che ha avuto un problema nella prescrizione dell'Eversense, io ci ho parlato per due ore e alla fine le osservazioni maggiori erano, certo ritardi e burocrazia che stiamo cercando di semplificare, ma il vero problema da quello che mi ha detto era la mancanza di educazione terapeutica, la mancanza delle reti integrate, che stiamo facendo.
Ma ci dobbiamo pentire di aver proposto la rete oncologica, che non esiste? Ci dobbiamo pentire di aver approvato l'elisoccorso? Onorevole Tocco, una delle indicazioni maggiori è lo sfondamento del cranio, e anche se sono quindici minuti c'è un'indicazione per l'uso dell'elisoccorso. Dai consulenti che utilizzate fatevi vedere i dati scientifici internazionali. La persona che è stata portata da Sedilo a Nuoro è stata portata per sfondamento della teca cranica, quella è un'indicazione maggiore. Un bambino che viene portato dalla costa orientale all'ospedale di Nuoro, è sufficiente che abbia una caduta che è pari al doppio della sua altezza. Bisogna informarsi, e allora creare casi per singoli problemi… e io non offendo nessuno parlando di aneddoti, però bisogna misurare.
Mi devo pentire che il numero di infartuati (…) al Brotzu è passato dal 50 al 75 per cento dal 2015 al 2017?
Ci dobbiamo pentire all'ospedale Santissima Trinità di aver fatto passare gli interventi per frattura del femore dal 50 all'80 per cento?
Certo che non va bene, ci sono situazioni che non vanno bene, mai abbiamo detto che vanno bene le cose, mai abbiamo detto che il problema delle liste d'attesa l'avremmo risolto, perché è un problema complesso, e la difficoltà dell'applicazione della rete ospedaliera nasce dal fatto che la Sardegna è una delle Regioni che ha tenuto per dieci anni un numero di lavoratori enormi a tempo determinato in precariato, e stiamo risolvendo per la prima volta con 500 stabilizzazioni e 500 nuove assunzioni. Non è colpa nostra se è intervenuto il "231" che ha limitato le prestazioni aggiuntive, limitando il numero di anestesisti che potevano andare in giro, e stiamo cercando di colmare.
Ci dobbiamo pentire di aver fatto la rete oncologica per la prima volta con i percorsi per il carcinoma del colon retto?
Ci dobbiamo pentire di aver fatto abbattere, con tre PET in Sardegna, i tempi d'attesa per fare una stadiazione?
Certo che non va bene, ci sono tantissime cose che non vanno bene, ma questo richiede continuità, determinazione, programmazione, che noi abbiamo messo su, e richiede certo una continuità come hanno avuto altre Regioni che vengono utilizzate come modello e come esempio.
Mater Olbia. Ci dobbiamo pentire di aver fatto in due mesi quello che non è stato fatto nella precedente legislatura, tenendo la schiena dritta nei rapporti sia col Qatar sia con lo Stato dicendo che si doveva integrare nella rete ospedaliera e con le università sarde. Non è responsabilità nostra se sono stati cambiati tre partner scientifici, non è responsabilità nostra. Noi in due mesi abbiamo fatto un documento che è stato firmato dal presidente Pigliaru chiedendo di fare ricerca, chiedendo di mettere in rete un sistema che aveva condizionato col San Raffaele, non è che prima si chiamasse San Raffaele andava bene, che aveva condizionato con due posti per mille i posti letto per acuti della Sardegna. Allora io capisco che cambiare è difficile, un processo di riforma come quello che abbiamo avviato noi e tante altre Regioni è difficile, cambiare ventuno mila persone, cambiare abitudini inveterate è sicuramente difficile.
AIAS ne discuteremo anche in altre sedi, ne discuteremo anche in altre sedi. Noi i soldi li abbiamo messi a disposizione. La stessa AIAS quando è stata chiesta l'applicazione della mozione del Consiglio gli abbiamo chiesto la certificazione del bilancio ci ha mandato un prospetto in cui dichiara che ha ricevuto 150 milioni da quando ci siamo noi. Qualsiasi azienda che riceva 150 milioni è un'azienda stabile, e come ha certificato il TAR non c'è nessuna correlazione tra il non pagamento di nove mensilità e i soldi che potevano arrivare in ritardo, ma ci siamo presi l'impegno sia con i commissari, sia con l'ATS di far pagare entro i sessanta giorni, non c'è nessun'altra azienda che abbia questa tipologia di problemi. Quando arrivai nel 2014 il prefetto Giuffrida mi presentò il verbale dell'incontro in Prefettura a Cagliari in cui c'era la dichiarazione che i mancati pagamenti erano legati a 42 milioni di contenzioso, prima che arrivassimo noi. Quando abbiamo analizzato noi il problema andando a vedere decreto ingiuntivo per decreto ingiuntivo, provvisorio ricordo che è provvisorio, arriviamo a 15 milioni. Eravamo pronti a liquidarne 8 milioni e abbiamo chiesto una fideiussione per 3 milioni e non lo diciamo noi che ci sono problemi con quella fideiussione. Perché vorrei evitare di leggere il documento e il commento sulla fideiussione. Noi non abbiamo nessun pregiudizio nei confronti dell'AIAS, diciamo solo che è ora di finirla con avere famiglie messe alla fame non per responsabilità né della Giunta né della Regione. Perché se anche pagassimo i 15 milioni non sarebbero in grado di pagare i lavoratori tanto che i sindacati propongono un piano di rientro alle spalle dei lavoratori chiedendo di rateizzare le rate solo del 2018 non parlando dei soldi degli anni precedenti, sono nove mensilità che non vengono dati. I soldi sono qui a disposizione con i numeri di pagamento ed i certificati, vediamo chi ha ragione. Ho già proposto in altra sede, l'ho proposto nel tavolo tecnico che una terza parte KPMG analizzi quello che ha dato la Regione e quello che è il bilancio dell'AIAS, una buona volta per tutte si vede un piano industriale e si vede se c'è responsabilità di questa Giunta o di questa Regione. È ora di finirla di trovare sempre la responsabilità in altri posso accettare la responsabilità sui ritardi, come ha detto l'onorevole Cherchi dell'applicazione del libre ma perché si cita solo il libre e l'eversense quando ci abbiamo cinque varietà che son state giudicate dalle associazioni dei diabetici le più varie come pacchetto in offerta. Certo che ci sono ritardi nel momento in cui abbiamo creato una gara unica con centrale di committenza che poi deve trasferire i diversi passaggi con ATS, uffici nelle diverse farmacie, c'è da semplificare un processo. Non vogliamo fare niente contro i cittadini sardi perché pur pagandoci la sanità abbiamo pagato 170 milioni per i farmaci anti epatite C e ce li siamo assunti totalmente noi. Quindi non c'è nessun calcolo ragionieristico c'è da far funzionare una macchina più correttamente e dare risposte ai sardi in maniera tempestiva.
Con la rete ospedaliera abbiamo tutelato i diversi territori anche quando lo stesso DM 70 dice che un ospedale che stia a meno di 50 chilometri, meno di 50 chilometri, dell'hub del Dea non dovrebbe aver ragione d'essere, e volete che vi elenchi quali sono gli ospedali della Sardegna che stanno a meno di 50 chilometri? Li abbiamo tutelati, rispettando, sapendo che erano forme di inefficienza, sapendo che avevamo 28 rianimatori divisi in 14 che non davano tutti i servizi. Perché è inefficiente un sistema che vede a trenta chilometri due ospedali per acuti. Dobbiamo pentirci di aver messo 150 milioni per ristrutturare gli ospedali sardi e metterli in sicurezza? O la colpa è nostra se ha piovuto molto ed è caduto il tetto perché da trent'anni non si metteva mano agli ospedali della Sardegna? Penso che si possa affrontare tutto con molta determinazione, io sono molto contento di ritornare a fare il medico. Però penso che anche altri dovrebbero assumere la responsabilità di evitare i danni, evitare i danni ai cittadini sardi. Io mi assumo la responsabilità di quello che ho fatto di aver messo la faccia per questa situazione non venendo a fare né Superman né Pinocchio, mi permetto di dire. Sono a disposizione, come sono sempre stato per tutti i cittadini, ho affrontato tutti, ho parlato, non ho privilegiato né primari né interinali, tenendomi ben distante da una politica che ha influenzato a volte la città di Sassari con 300 gare non fatte per cui la magistratura e la Guardia di Finanza ci chiama a responsabilità e non c'eravamo noi certamente.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Augusto Cherchi. Ne ha facoltà.
CHERCHI AUGUSTO (Partito dei Sardi). Grazie Presidente, io avrei voluto replicare solo sulla mia, sulla nostra mozione però sia il dibattito in Aula sia le dichiarazioni dell'assessore Arru mi porta a toccare anche altri argomenti.
Parto dall'inizio della risposta dell'Assessore sulla rete ospedaliera. Assessore, i rilievi del Ministero se il Ministero fa rilievi sui LEA io le chiedo perché il Ministero non monitorizza i LEA in Sardegna dal 2010? Per quale motivo non monitorizza i LEA dal 2010 e fa i rilievi sui LEA in Sardegna! Mi sembra una grande cavolata gliel'ha ricordato questo al Ministero, Assessore? Gliel'ha ricordato? Non vengono monitorati, quando andiamo a guardare i sistemi di monitoraggio dei LEA in tutta Italia la Regione in cui mancano i LEA è la Sardegna e loro fanno i rilievi sui LEA! Non è corretto! Non è corretto! Resistenza del disavanzo del 7 per cento, Assessore, le voglio solo ricordare la sentenza della Corte Costituzionale del 2015 la 125 e successive, perché ce ne sono altre, in cui dice che lo Stato italiano non ha competenza per quanto riguarda le norme finanziarie nelle Regioni che pagano per intero la sanità, non ha competenza! Non può intromettersi ed è la stessa sentenza, Assessore, le ricordo quella che mette in dubbio il 3,7 per mille, Assessore, chiedo la sua attenzione, il 3,7 per mille posti letto cioè come numero di posti letto per mille abitanti, è la stessa sentenza. Io ritorno solo un attimo all'accorato intervento dell'onorevole Ruggeri che stimo come componente della Commissione sanità, come medico anche come Consigliere. Però quando io punto il dito sul FreeStyle, a me non piace parlare di FreeStyle, a piace parlare di dispositivi di misurazione della glicemia, senza parlare di uno o dell'altro. Quando però punto il dito sul FreeStyle e dico intanto la nostra precedente mozione era sul perché non venivano distribuiti in Sardegna, adesso vengono distribuiti in Sardegna, Assessore, non ci sono problemi economici, perché si deve fare una delibera che limita a 3000 persone la distribuzione del FreeStyle? Assessore, lo so ma non metta limiti numerici ci sono 12.000 persone, 12.000 sardi che potenzialmente hanno bisogno di un misuratore della glicemia, potenzialmente poi io, onorevole Ruggeri, non parlo di appropriatezza prescrittiva, non ne ho mai parlato. Nel mio intervento precedente né in questo. Assessore, non ho mai parlato del fatto che il FreeStyle, anche qua diciamo nome e cognome, non è che non viene distribuito, le ricordo che noi ci siamo accodati, non ha fatto la gara la centrale di committenza, ci siamo accodati a una gara del Piemonte e abbiamo utilizzato da più di un anno fa, ma ci siamo accodati a quella gara con procedura d'urgenza per acquistare i dispositivi per i diabetici, e le ho ricordato nella mia mozione, Assessore, che il lotto 5, quello che interessa il Free Style, è stato sospeso per la seconda volta. Allora ci sono cose nuove, Assessore, però è stato sospeso per la seconda semestralità del 2018 o comunque sia bloccati con una lettera di un funzionario per quanto riguarda l'acquisto e la distribuzione, e questo siamo pronti a confutarlo. Quindi, Assessore, io ritorno un po' a quella che era la mia la mia mozione, perché, è vero, lei ha risposto sulla difficoltà di dover applicare la rete ospedaliera, la rete ospedaliera va applicata, punto, non c'è altra discussione, va applicata, l'abbiamo votata da dieci mesi, non dobbiamo attendere i rilievi del Ministero. Che cosa stiamo aspettando? Cosa stiamo aspettando? Io dico, bene o male, che ci piaccia o no, quella è la nostra riforma della rete ospedaliera e va applicata. Però io le ho posto anche un altro problema, Assessore, e non ho avuto, ed è la seconda, terza volta che glielo pongo questo problema, ed è la seconda, terza volta che non ricevo risposta, e cioè quella dell'adeguare gli atti alle leggi votate in Consiglio. Noi abbiamo votato la legge numero 17 del 2016 che impone alla Giunta, al Direttore generale e al Consiglio precise disposizioni, ma non su un atto qualunque, sul programma triennale sanitario, è un atto di programmazione, Assessore, non può essere delegato a un direttore generale, è un atto di programmazione del Consiglio e il Consiglio se ne deve riprendere la responsabilità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Se c'è un pregio che ha avuto questa discussione è che, è stato detto, è emerso, a nessuno è lecito sottrarsi alle sue responsabilità. Giustamente qualche collega ha detto: "Voi assaltate il fortino, noi difendiamo il fortino". È vero, lo avete fatto legittimamente, giustamente, ma anche perché il fortino avete contribuito a indebolirlo enormemente tutti quanti voi, perché ognuno ha il suo pezzettino di richiesta clientelare, il suo pezzettino di responsabilità nelle scelte. È giusto dire che non dobbiamo caricare tutta la croce sull'assessore Arru, l'ho detto io per primo, sia guardando all'indietro, perché dice bene l'onorevole Oppi, torniamo indietro di almeno quindici anni, forse anche qualcosa in più, ma limitiamoci a quindici anni, e vediamo la sequenza delle scelte che ha portato a questa situazione. Ad Arru rimproveriamo cinque anni in cui la situazione è peggiorata, Assessore, nessuno pensa che lei sia Superman e nessuno pensa che lei abbia bacchette magiche, però è un dato di fatto che lei in questi cinque anni non soltanto non ha ribaltato la situazione, ma la situazione è peggiorata. Io condivido l'idea che le riforme fossero indispensabili, non necessarie, Assessore, indispensabili, forse le riforme sono state fatte tardi e forse le riforme sono state quelle che sono state fatte e sono state fatte in modo sbagliato. Perché se no non si spiegherebbe, Assessore, lo stato della situazione in Sardegna, e cosa ancora peggiore non si spiegherebbe la percezione che i sardi hanno della sanità sarda, perché alla radice di questa percezione c'è anche l'incremento, sarebbe interessante anche vedere i dati, dei cosiddetti viaggi della speranza, perché la gente va a curarsi fuori, per lo meno quelli che se lo possono permettere, perché non si fidano, anche al di là della realtà, perché poi la realtà, anche grazie all'indefessa azione di alcuni, soprattutto del personale medico e infermieristico, che sono così attaccati al loro lavoro che nonostante tutte le difficoltà reggono il sistema, però la gente tendenzialmente non si fida. E in tutto questo un ruolo devastante lo ha giocato l'attacco alla sanità cagliaritana, perché, vi piaccia o no, il sud Sardegna ha quasi la metà degli abitanti e quindi dei pazienti della Sardegna, e la vergogna che sta succedendo nell'ospedale Brotzu, che doveva essere il fiore all'occhiello della sanità sarda, incide pesantissimamente in tutto questo. Perché, con tutto il rispetto, l'ospedale Brotzu non è paragonabile ad altri ospedali, e non può essere riportato ad un presidio ospedaliero di primo livello come purtroppo sta accadendo attraverso un processo che va avanti inesorabilmente ormai da anni. Assessore, lei non poteva toccare tutto naturalmente nel suo intervento, ma in particolare non ha toccato alcune cose che io le rammento. Non ci ha detto cosa farà degli atti aziendali una volta che avremo finalmente chiaro il quadro della riorganizzazione della rete ospedaliera una volta che ci saranno le osservazioni o censure o quelle che saranno da parte del Governo, e non ha toccato il problema organizzativo. Alcuni colleghi hanno ostentato come grande titolo di merito le stabilizzazioni. Cosa buona, perché si mette fine ad anni ed anni di precariato in cui le persone si sono formate, in cui il potere pubblico ha speso anche per formare quelle persone, e finalmente queste sono state assorbite. Ma il problema è assorbire personale, perché c'è qualcuno che pensa che il problema del lavoro in Sardegna si risolva attraverso la stabilizzazione nella pubblica amministrazione di quanta più gente possibile, penso che dobbiamo avere chiaro che non è esattamente così, però, detto questo, il tema è stabilizzare il personale o efficientare le risorse umane che ci sono nelle aziende sanitarie? Perché io temo che il tema sia questo, e che il tema è questo si vede anche nel diverso modo in cui diventano progressivamente più efficienti alcune aziende rispetto ad altre, perché ci sono dei luoghi in cui si continua a pensare di poter mungere la mucca e dei luoghi invece in cui si comincia finalmente ad utilizzare in maniera razionale il personale. Assessore, io credo che sia questa la sfida.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il consigliere Pierfranco Zanchetta per dichiarare se è soddisfatto.
ZANCHETTA PIERFRANCO (Cristiano Popolari Socialisti). Assessore, io non sono per niente soddisfatto del suo intervento perché non ha risposto alle mie richieste, e io credo che si debba partire dai più deboli, da coloro che anche se hanno 50 chilometri di distanza, ma disagi pesanti di percorribilità, di condizioni meteo marine, di isolamento, e quindi anche di strade infami come abbiamo e impercorribili, si debba partire da coloro che hanno più necessità di essere attenzionati, e per quello le ho chiesto di avere risposte immediate sull'attuazione della nostra rete riforma della rete ospedaliera. La mia insoddisfazione nasce proprio perché lei ha trascurato questo aspetto, lo ha trascurato certamente nella replica, e io le concedo anche di poter aggiungere qualche elemento che possa far sì che quella che io ho considerato non più rinviabile necessità di dare attuazione alla riforma della rete ospedaliera, soprattutto per gli ospedali di area disagiata, sia immediata, perché solo così noi possiamo dare risposte a quei cittadini che oggi ci additano come incapaci di aver dato risposte ai loro bisogni. Ecco perché è necessario riprendere immediatamente quell'argomento. Adeguare gli atti votati dal Consiglio, diceva l'onorevole Cherchi, riferendosi soprattutto alla necessità di riconoscere il lavoro del Parlamento della Sardegna. Io le ho ricordato questa mattina che la Provincia autonoma di Bolzano, il Sudtirol, o l'Alto Adige, ha bandito un concorso di levatura europea per nominare il supermanager della ASL, Thomas Cahill che è stato cacciato recentemente dalla Provincia autonoma di Bolzano perché non rispondeva poi ai bisogni che la comunità sudtirolese richiedeva e la politica è intervenuta, la politica ha il dovere del governo dei processi anche di cambiamento e di riforma che noi abbiamo approvato. Questo dovere oggi noi lo abbiamo trasferito in capo a lei, per quello io attendo ancora risposte sull'applicazione immediata della riforma della rete ospedaliera.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Presidente, mi pare che le difese che abbiamo sentito provenire, difese dell'assessore Arru, dai banchi della maggioranza siano quantomeno singolari. Abbiamo sentito colleghi di maggioranza che hanno sempre contestato aspramente l'assessore Arru, lo hanno accusato in modo veemente, ne hanno chiesto le dimissioni, oggi li abbiamo sentiti dire: "Tutto va bene, madama la marchesa". E se tutto non va bene, madama la marchesa, noi siamo ugualmente contenti. Tutto va bene madama la marchesa e quindi abbiamo il consigliere che dice che c'è un gioco delle parti e bisogna difendere il fortino, una rara dimostrazione di onestà intellettuale, la difesa viene fatta non perché l'Assessore meriti una difesa, ma per difendere il fortino. Ancora, qualcuno dice: "Fare riforme è difficile", grazie, fare riforme è difficile, ma è stato molto semplice arenare quella riforma della rete ospedaliera e dopo arriverò al punto. Debbo essere sincero, una contestazione puntuale l'ha fatta invece il collega Desini che ha accusato l'assessore Arru di essere un assessore Pinocchio. La contestazione è puntuale, però io ritengo che sia poco reale, collega Desini, io credo che l'assessore Arru e il presidente Pigliaru siano il gatto e la volpe, l'assessore Arru non è un Pinocchio, Pigliaru e Arru sono il gatto e la volpe. Non vorrei suscitare le ire dei gattari, per cortesia, e quindi dobbiamo rifarci alle difese accorate e veementi dell'assessore Arru che comunque elude i temi in discussione, li ha elusi con molta eleganza così com'è solito fare, con molta astuzia, con molta classe anche. Nel fare questo l'assessore Arru è veramente competente, nel fare questo però, nel fare questo è veramente competente, utilizza sofismi molto efficaci, ma la sanità non si gestisce coi sofismi, la sanità si gestisce con azioni politiche competenti, con scelte e quando le scelte si fanno, assessore Arru, come in tema di riorganizzazione, non si fanno arenare, perché lei mi deve spiegare, se ci riesce, per quale motivo il Ministero deve dare il placet sul Piano di riorganizzazione, non lo prevede la legge. La norma di rango sovraordinato prevede che al Ministero deve essere inviato il piano per avere l'ok sulla deroga per il Mater Olbia, soltanto per quel motivo doveva essere trasmesso il Piano, ma non deve il Ministero dare l'ok sul resto del Piano, non lo deve dare, quindi lei ci dovrà spiegare prima o poi, prima o poi lo capiremo, dove è andato a finire questo piano, a meno che non si voglia con questo Piano fare lo stesso gioco che si è fatto per il presidio unico di Alghero-Ozieri che si scrive, così come qualcuno ha fatto, nel Piano di riorganizzazione che il presidio di primo livello verrà fatto entro il 2018 e poi non viene avviato assolutamente alcun procedimento, perché questo primo livello venga effettivamente riconosciuto. Abbiamo capito, assessore Arru, abbiamo capito che per quanto attiene al primo livello ne parleranno i posteri, ne parleranno i posteri, voi non sarete in grado di fare un minimo passo per il primo livello di Alghero-Ozieri e questa è una presa in giro, mi consenta, assessore Arru, questa è una presa in giro nei confronti degli abitanti di tutti quei territori.
Ancora, AIAS, avete parlato di fideiussioni farlocche, è bene che andiate in Procura e comunque anche se voi foste convinti di questo dovete fare opposizione agli atti esecutivi contro il decreto ingiuntivo esecutivo che vi è stato notificato, non potete sostenere queste tesi in televisione o sulla stampa, fate l'opposizione, oppure pagate, pagate 5 milioni deve dare l'ATS all'AIAS, 5 milioni, fra interessi e capitale, 5 milioni. Pagate e l'AIAS pagherà i dipendenti perché non può fare a meno dei dipendenti, per dare i servizi deve necessariamente pagare i dipendenti. Non si può trincerare dietro i 150 milioni pagati in questi anni all'AIAS, dovete pagare le prestazioni, ci son dei costi di esercizio, ci sono dei costi aziendali, non è che 150 milioni sono andati nei conti correnti dell'AIAS, sì, sono andati nei conti correnti, ma per pagare i debiti e non sono sufficienti. Quindi, smettetela, smettetela con questi artifizi, smettetela con questi raggiri, si assuma le sue responsabilità che in tema…
PRESIDENTE. Onorevole Tedde, il tempo a sua disposizione è terminato.
È stato presentato un ordine del giorno che raccoglie le tre mozioni, è firmato però soltanto dal Partito dei Sardi più l'onorevole Satta, quindi io chiedo se questo è un ordine del giorno unitario, perché se è così questo è ammissibile perché raccoglie anche la mozione di sfiducia che è contenuta, altrimenti questo non è votabile prima di tre giorni perché contiene una mozione di censura che è stata presentata oggi come ordine del giorno. Quindi chiariamo questa cosa qui.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Le chiedo dieci minuti di sospensione.
PRESIDENTE. Sospendiamo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 54, viene ripresa alle ore 21 e 08.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
Non si è addivenuti ad un ordine del giorno unitario, pertanto l'ordine del giorno che è stato depositato oggi con una mozione di censura non può essere discusso prima di tre giorni a partire da oggi, quindi non è votabile oggi e vanno espunte le parti che fanno riferimento alle mozioni numero 427 e 435, quindi lo acquisiamo agli atti.
Metto in votazione la mozione numero 424.
Ha domandato di parlare il consigliere Piermario Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA PIERMARIO (Partito dei Sardi). Assessore, io rispetto molto la passione che ha messo nel suo discorso ribattendo alle varie mozioni, credo che quindi ci abbia messo e ci crede nelle cose che sta facendo. Ma vede Assessore, l'errore l'abbiamo fatto noi, non me ne voglia il mio Capogruppo quando abbiamo messo dentro il mare magnum della salute quattro mozioni, interpellanze e quant'altro. Non voglio dire e voglio rinnegare le altre interpellanze o mozioni, ma noi siamo stati molto chiari, caro Assessore, le abbiamo chiesto, perché noi ci crediamo quanto lei da come ha risposto nell'intervento, che ci sono delle cose che non vanno bene e c'è una parte dell'intervento dell'onorevole Desini, aldilà degli spunti eccetera, che è emblematico, siamo dei liberi cittadini anche qua dentro. Io non ho mai difeso fortini perché non ci sono, non sono mai andato a Forte Alamo né da nessuna parte, io credo invece che qua dentro dobbiamo mettere in evidenza le cose che non stanno andando bene. Nel momento stesso che l'onorevole Cherchi che è un appassionato del settore ha detto determinate cose, mi dispiace dirlo, nonostante il suo intervento su alcune cose non ha risposto che sono le parti politiche, Assessore, quello che andiamo a dire noi, noi siamo perché l'abbiamo votata per la riforma ospedaliera, ma la riforma ospedaliera non è partita, quindi siamo noi responsabili dentro questa maggioranza che vogliamo le cose, non siamo noi i traditori di una maggioranza. Noi vogliamo che siano applicate le cose che ha deciso il Parlamento e lei, come gli ha detto l'onorevole Zanchetta, deve dare risposte su questo. Come del resto non stiamo dicendo delle cose stratosferiche, non siamo dei marziani, abbiamo il dovere di mettere in evidenza delle cose che non sono partite, emblema di tutto non stiamo difendendo dei particolarismi, emblema di tutto è il caso dei diabetici.
Sicuramente lei sta facendo, ma mi permetta di dirle, Assessore, che forse la struttura non risponde bene in termini politici a quelle che sono le esigenze del suo Assessorato e del suo Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Rinuncio a questa e intervengo sulla mia.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI).Io intervengo perché avevo ancora qualche cos'altro da dire all'Assessore e in particolare mi riferisco al discorso che riguarda alcuni ospedali. Assessore, non è un buon lavoro quando si chiudono reparti e situazioni ovviamente sanitarie e mi sto riferendo all'ospedale Marino per esempio senza dare alternative, mi sto riferendo alla declassazione del Brotzu perché Assessore lei non ci ha mai risposto sul problema della chirurgia plastica. Le voglio ricordare che quella delibera che è stata assunta, la 3416, è in spregio all'approvazione successiva della rete ospedaliera e si ravvisano veramente delle lesioni alla collettività in questo modo. Non solo, io credo anche che la delibera 6423 che è sempre successiva è contraria ai risparmi, è avulsa, non si capisce cui prodest? La chiusura della struttura complessa in un DEA di secondo livello come riporta la nostra rete ospedaliera, voglio capire perché deve essere trasferita, dove non c'è scritto da nessuna parte nelle norme sovraordinate, è stata trasferita al Policlinico perché? Per il rispetto della cattedra? Andava fatto e nessuno ha niente da dire, ma non la parte clinica, Assessore, perché io glielo sto dicendo oggi e mi auguro davvero di sbagliarmi. Domani, centro ustioni e chiusura della chirurgia plastica come struttura complessa comporterà un declassamento del Brotzu e non vorrei tanto che diventasse un ospedale di primo livello perché oltre alla chirurgia plastica parliamo anche della chiusura dell'anestesia e della rianimazione. Accorpamento, e anche questo non è riportato nella rete ospedaliera e quando qualcuno continua a sostenere che i servizi territoriali sanitari sono dissociati dall'applicazione della rete ospedaliera, sbaglia di molto, non ha una visione strategica della sanità in termini complessivi e in questo senso Assessore le dico l'aggravante. Noi stiamo ammazzando la sanità privata, lei mi deve spiegare perché i laboratori continuano a lamentarsi, i centri di riabilitazione continuano a lamentarsi, anche questi sono dei pazzi? Li obblighiamo ad associare prestazioni sapendo che in un territorio logisticamente come quello della Sardegna non è pensabile accorpare 200.000 prestazioni che per esempio riguardano i laboratori privati di analisi. Ma noi ne possiamo fare a meno, non c'è problema, tanto c'è la rete…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Partito dei Sardi). Mi atterrò brevemente alla dichiarazione di voto sulla mozione che noi abbiamo portato all'attenzione: il problema della rete ospedaliera che a tutt'oggi non è applicata e il problema dei diabetici che a tutt'oggi parzialmente non è risolto. Presidente Pigliaru, colgo l'occasione pubblicamente davanti a tutti con la franchezza che mi ha contraddistinto dal primo giorno che l'ho conosciuta, continuerò anche oggi che siamo su posizioni diverse, ci stiamo confrontando politicamente, questo non è un discorso di lealtà o di fedeltà alla maggioranza, a te, a lei, chiedo scusa Presidente o alla maggioranza, questo è un discorso di onestà intellettuale, di dire le cose come stanno e soprattutto stiamo trasferendo all'interno del Parlamento sardo quelle che sono le percezioni dei sardi, quello che vivono i cittadini, quello che vivono i pazienti. Presidente, la stima, la considerazione da un punto di vista umano non si mettono in discussione, però si è verificata una cosa in questa legislatura, che ogni qualvolta si dicono e si evidenziano delle criticità, si è visti come coloro i quali sono i rompiscatole della situazione. Caro Presidente, se per riportare a cercare di tutelare e difendere gli interessi dei cittadini e di coloro i quali ci hanno dato un mandato elettorale, sono orgoglioso allora di avere questo titolo, sono orgoglioso. E non si sta dicendo che si sta andando via, si stanno dicendo le cose così come stanno. Quindi sino all'ultimo giorno per quanto mi riguarda, sino all'ultimo giorno del mio mandato terrò fede a quelle che è il mio modo di essere, il mio modo di comportarmi e mi sono guardato allo specchio, mi faccio l'esame di coscienza, sicuramente ho commesso degli errori, però Presidente complessivamente sono con la coscienza a posto.
Mi auguro che tutti coloro i quali hanno responsabilità siano nella mia medesima condizione, voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PERU ANTONELLO (FI).E' per dare continuità al mio primo intervento e per evidenziarne una seria preoccupazione, era quella che dicevo prima, che stava circolando una tabella con delle caselline dentro, delle caselline che io spero che siano veramente un fake e che l'Assessore questa volta mi smentisca, anzi spero proprio che mi risponda questa volta. Questo tabulato con queste caselline che cosa evidenzia? Evidenzia dei reparti dell'AOU di Sassari, io gliene cito quattro a partire dalla gastroenterologia, dove da 12 posti diventano 9, perde 3 posti letto, con 300.000 abitanti da soddisfare nella provincia di Sassari. Poi vediamo che invece da 0, 10 posti letto ha il nord-est, la Gallura, ma niente quaestio su questo, anzi ben venga. Il problema è solo che la Gallura ha 150.000 abitanti, e noi vorremmo che rimanessero questi 10 posti letto. Ma dovrebbe invece motivare come mai la gastroenterologia di Sassari da 12 passa a 9, con 300.000 abitanti da soddisfare. La stessa cosa nella medicina e nella chirurgia. La medicina di Sassari a meno 28 e la chirurgia a meno 30. E la lungodegenza, che in questa tabellina, che io gli ho fatto vedere prima, si trova a zero. Allora lei dovrebbe rispondere a questo, considerando che la chirurgia di Sassari è l'unica scuola di chirurgia dell'Università, considerando che la medicina oggi con 28 posti letto in più, di questa tabellina che viene evidenziata, ha le barelle nei corridoi. Considerando che la medicina scarica completamente pazienti della lungodegenza e nella lungodegenza noi ci troviamo zero posti letto. Quindi questa è una seria preoccupazione, e che noi di questa seria preoccupazione ne vorremmo veramente oggi, se possibile, avere contezza e vorremmo che lei ci rispondesse nel merito. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Anna Maria Busia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BUSIA ANNA MARIA (Gruppo Misto). Per precisare, Presidente, il mio voto di astensione e per spiegare che l'astensione non è un'astensione passiva, ma è un'anticipazione di una attività di vigilanza che continuerà tutto il mese di agosto. Perché noi temiamo una cosa, è soltanto un'ipotesi quella che io faccio, ma temiamo che l'aggiustamento dell'atto aziendale, di alcuni atti aziendali, sia come dire ulteriormente peggiorativo della situazione attuale. E quindi astensione oggi, vigilanza per tutto il mese di agosto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Sardegna). Io intervengo sulle mozioni e devo dire subito che mi dispiace, Assessore, però che lei abbia fornito dei dati, io riscontro che lei non è ben documentato. Lei per esempio forse saprà che il Brotzu è allo sfascio completo, e che quando si prendono impegni si mantengono, non sono suoi, sono della dottoressa Pintus, la quale praticamente aveva dichiarato che avrebbe corretto l'atto aziendale per ripristinare il trapianto di rene, che è uno dei fondamenti per cui è sorto il Brotzu, e invece dopo quattro mesi non ha fatto niente. E dico anche che per quanto riguarda alcune cose sono state fatte, però non dica che tutto va bene, perché così non è. E le cito alcuni dati che lei ha sbagliato.
Primo dato, vede la spesa farmaceutica è peggiorata nel settore ospedaliero, se dice il contrario, lo dimostri, le dimostrerò che lei non ne capisce! Perché è praticamente abbassata di 2,5 - 3 punti. Questi sono dati forniti praticamente da chi evidentemente rappresenta il settore farmaceutico. Poi, c'è un altro fatto, lei ha detto per esempio che non si è fatta ristrutturazione per trent'anni, si è confuso, l'ha detto lei, io le dico che i numeri non li conosce, perché il Ministro Veronesi nel 2002 ha dato alla Sardegna 870 miliardi per realizzare opere e ristrutturazioni, e che la Regione per tanti anni ha messo 30 - 40 miliardi all'anno per poter ripristinare alcune situazioni. Dico di più, avete commesso un errore in alcuni settori, mettendo persone sbagliate in posti che sono di fondamentale importanza.
Elisoccorso, caro assessore, non avete ascoltato i tecnici che avevate nella Commissione, non li avete ascoltati, non hanno manco partecipato all'ultima riunione. E poi completo il tutto. Assessore qui c'è un giornale, un giornale sardo che testualmente dice: "Una giornata benedetta per il Mater", avete fatto una delibera, "La Giunta Pigliaru onora l'impegno preso qualche giorno fa dall'Assessore alla Sanità Luigi Arru in Commissione, approvata la delibera che permette l'avvio dell'attività del Mater Olbia", è una frottola, non partirà, non partirà quest'anno, e lei che non ci ha mai creduto praticamente sarà vincitore, perché di fatto non partirà entro il 2018. Se dice il contrario, vedremo praticamente all'atto dei fatti chi ha ragione dei due.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Fratelli d'Italia). Presidente, per dichiarare il mio voto favorevole a tutte e tre le mozioni, compresa quella di censura, e sotto questo punto di vista voglio ringraziare l'assessore Arru, perché con il suo intervento mi ha convinto anche a votare la mozione dei colleghi del Partito dei Sardi, perché penso che sia un atto veramente offensivo nei confronti di qualsiasi cittadino di questa Regione e di questa Istituzione, che lei venga a raccontarci che tutto va bene, madama la marchesa, e che ci dica che abbiamo fatto tanto ma c'è ancora da migliorare. E ci mancherebbe! La verità è che avete sbagliato tutto, perché tutto nasce da quella scelta infausta che avete fatto che risponde a una volontà di salvarvi mediaticamente sul disastro che c'era in sanità, che avete creato dopo due anni. Sicuramente la situazione di partenza non era ottimale, ma avete continuato a creare disastri, e la sfido a venire con chiunque di noi in giro per i presidi ospedalieri a sentire quello che dicono gli operatori, quello che dicono le persone che la vivono tutti i giorni, quello che dicono i cittadini che entrano ogni giorno, che hanno la sfortuna di dover incontrare queste situazioni. E le ricordo quello che lei ci ha dichiarato nel momento in cui è stata attuata la riforma, ed è stata creata l'azienda unica: "Abbiamo iniziato un percorso che ci darà una sanità migliore. E' un ottimo inizio". Bene mia figlia le risponderebbe: "Bolla!".
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 424.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 427.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione la mozione numero 435, Tedde e più.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, noi voteremo a favore ovviamente della nostra mozione, perché anche a seguito del dibattito di quest'Aula abbiamo l'esigenza di rappresentare una sfiducia totale ovviamente nell'operato, io lo risottolineo, del Presidente Pigliaru che ovviamente è il principale responsabile, che guida questa coalizione, che guida questo Governo, e a seguire di tutti coloro che sono ovviamente parte di questa maggioranza. Ma dico che personalmente come Gruppo noi censuriamo totalmente anche l'operato di chi vi rappresenta in questo senso, di ATS, e anche per alcune scelte degli indirizzi ovviamente amministrativi, quindi per la parte amministrativa dell'Assessorato. Insomma siete tutti colpevoli di aver realizzato una sanità fatiscente, assolutamente non rispettosa, non adeguata alle esigenze dei malati e dei cittadini, e degli utenti sardi. Non solo, credo anche, Assessore, questo glielo chiedo veramente tanto, per quanto ci riguarda è una cosa seria, noi siamo fermamente convinti di giudicare in maniera critica il vostro operato, lo abbiamo dimostrato anche dandovi dei fatti, le chiedo, finché è in tempo, perché a noi mancano degli elementi, vorrei capire se lei ce lo dicesse, se ne è a conoscenza, è una anche delle domande di questa mozione, qual è la posizione del Ministero in ordine alla rete ospedaliera, non solo, vorrei che lei monitorasse le azioni e gli atti relativi agli atti aziendali delle varie aziende perché noi riscontriamo, e forse andremo anche in altre sedi per far valere i diritti dei pazienti perché crediamo che ci siano delle posizioni assolutamente illegittime, quindi da questo punto di vista noi le chiediamo di farlo e avremo la stessa vigilanza, probabilmente anche andando oltre quelle che sono le nostre prerogative, che ha annunciato l'onorevole Busia, lo faremo anche noi in agosto, e non solo in agosto, quindi il nostro voto è favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Io arrivato a questo punto più che all'Assessore mi rivolgo al Presidente, al Presidente Pigliaru, io sono convinto che il Presidente Pigliaru, dall'alto della sua saggezza, abbia capito che tutte le politiche sanitarie avviate in questa legislatura sono miseramente fallite e questo emerge dal dibattito in Aula perché anche chi difende oggi l'assessore Arru dice a chiare lettere che è tutto sbagliato, è tutto da rifare, oppure è tutto sbagliato ma gestire la sanità è difficile, oppure ancora che si sarebbe potuto fare di più e meglio, abbiamo cercato di fare ciò che era possibile fare, quindi bocciatura su tutti i fronti, da parte di tutti, da parte di coloro che l'hanno difesa, assessore Arru, da parte di coloro che invece hanno puntato il dito censorio contro lei e contro il Presidente Pigliaru, il gatto e la volpe, per le vostre politiche sanitarie. Ebbene l'assessore Arru cosa fa in quest'Aula? Fa il salmone riottoso, va controcorrente, sale, cerca di salire a colpi di coda ovviamente, a colpi di coda cerca di risalire la corrente, si fa male, si fa male perché non è in grado assolutamente di controbattere alle puntuali censure che gli sono state mosse, assessore Arru, tutto va bene madama la marchesa in tema di diabete ,non va bene niente, lo dicono le associazioni dei pazienti, lo dice l'Associazione dei diabetologi italiani, lo dicono tutti coloro che hanno un attimo di attenzione verso la patologia, lo dicono i Consiglieri regionali, lo dicono i medici, solo per lei noi siamo i primi in Italia, per la società italiana del diabete siamo maglia nera, ultimi in Italia, come mai è evidente che lei ha una visione distorta della realtà, forse è proprio questo il tema, è proprio questo il problema, lei si finge cieco come la volpe e il Presidente Pigliaru si finge zoppo, ma state sbagliando, dovete uscire da queste storie collodiane, vi dovete immerge nei problemi dei sardi che sono tanti e troppi e che voi non riuscite ad affrontare. Ovviamente il voto sarà favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente, intanto per annunciare il voto contrario alla mozione, non per partigianeria e nemmeno perché devo difendere il fortino, ma nemmeno perché va tutto bene, me ne guarderei bene, scusate il bisticcio di parole, dall'affermare questo, ma non lo dice nemmeno l'Assessore e non lo dice nessuno che va tutto bene. Facciamo però un esame in relazione alla situazione di partenza e a quella in cui ci troviamo oggi, accettare la delega alla sanità in Sardegna e da temeraria, lo dico per l'assessore Arru perché si è assunto un compito molto difficile in una situazione assai complessa per la quale davvero ci vuole una buona dose di coraggio perché il mandato che gli è stato conferito e che gli abbiamo dato tutti quanti è molto ambizioso, il mandato di conciliare il controllo della spesa, di risparmiare sui costi della sanità, di migliorare l'offerta della sanità in Sardegna nel contempo non però a saldi invariati, quindi con una disponibilità di risorse sarebbe molto facile, ma con l'obbligo di riduzione della spesa e nemmeno in tempi lunghi, ma in tempi molto contratti e molto contratti, di fatto altro che a risalire la corrente come se fosse una trota, scusate un salmone, un salmone o una trota fa poca differenza, intanto gli stiamo chiedendo, il caldo mi sa che sta dando alla testa, stiamo chiedendo all'Assessore, abbiamo chiesto all'Assessore e alla struttura di fare un triplo salto mortale con avvitamento, allora credo che si tratti di tranquillizzare anche l'onorevole Tunis, c'è un massimo cambiamento, non una massima involuzione della sanità, si tratta di cambiamenti che richiedono tempo ma che stanno andando nella direzione giusta, noi dobbiamo ricordare che non abbiamo introdotto i ticket e i superticket, voglio ricordare soltanto che regioni molto più avanzate forse sulla sanità rispetto alla Sardegna prevedono addirittura per i codici verdi in Pronto soccorso il pagamento di un ticket che non è nemmeno di poco conto, stiamo parlando di una media di 150, 180 euro a prestazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Congiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONGIU GIANFRANCO (Partito dei Sardi). Le ho chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori poco fa ma non ci siamo capiti, prima di poter esprimere le nostre, le mie intenzioni di voto, volevo chiedere la votazione per parti.
PRESIDENTE. No, non è possibile la votazione per parti perché è contenuta in una mozione di sfiducia, quindi va votata come mozione integralmente, non è prevista proprio per una mozione di sfiducia una votazione per parti.
CONGIU GIANFRANCO (Partito dei Sardi). Sì, ho qui l'articolo che lo dichiara, però ho dubbi sul fatto che possa essere qualificata mozione di sfiducia, perché la mozione di sfiducia allude ad un percorso che è di sfiducia, questa invece è una richiesta di revoca di una delega, peraltro è atto inammissibile, perché la revoca di un Assessore non può essere imposta dal momento che è una prerogativa del Presidente, ma se lei la qualifica come mozione di sfiducia il gruppo del Partito dei Sardi si asterrà dalla votazione.
PRESIDENTE. Assolutamente!
CONGIU GIANFRANCO (Partito dei Sardi). Non potremo dunque votare a favore di quella parte della mozione che contiene tutte le questioni sui diabetici.
PRESIDENTE. È chiarissimo.
Ha domandato di parlare il consigliere Edoardo Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TOCCO EDOARDO (FI). Onorevole Tocco, nel confermare il voto favorevole a questa mozione di sfiducia che non avrà grandi risultati perché l'Assessore rimarrà dov'è, e in questo dibattito che c'è stato oggi, che è stato piuttosto accalorato, non solo per la discussione ma anche per la temperatura di quest'Aula, infatti non si riesce a capire come mai siamo in queste condizioni, vorrei confermare una cosa, Assessore, quanto meno vigili sugli atti aziendali dei direttori degli ospedali, e lei sa di cosa parlo, perché fanno quello che non è assolutamente descritto nella riorganizzazione della rete ospedaliera, fanno quello che voi non dite, stanno agendo arbitrariamente, e lei sa di cosa parlo, stanno agendo arbitrariamente nella scelta e nei criteri dei dipartimenti, nella scelta della destinazione delle strutture, ricordo la struttura ancora una volta della chirurgia plastica e del centro ustioni, non si faccia assolutamente dettare quello che deve fare da nessuno, da chicchessia perché lei è l'Assessore e il titolare di questo assessorato, è quello che rappresenta la sanità per tutti, quindi non nessun direttore generale, nessun primario, nessun Direttore di Dipartimento deve assolutamente permettersi di fare delle cose che non fuoriescano né da questo Consiglio né dal vostro assessorato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Grazie Presidente, beh sicuramente è stata una giornata importante perché queste mozioni ci hanno dato l'opportunità di affrontare uno degli argomenti più importanti qualcuno, scusate, ha parlato di dignità, allora diciamo che la sanità è forse il settore fondamentale per il rispetto della dignità dei nostri concittadini. Allora, ci hanno dato l'opportunità e hanno dato l'opportunità anche a lei Assessore di chiarire probabilmente alcuni aspetti. Le vorrei raccontare per una cosa quando noi abbiamo portato e abbiamo dato per raggiunto il risultato relativo ad alcuni dispositivi per il monitoraggio del diabete, io ne ho parlato con alcuni pazienti, con alcune persone che hanno questa malattia; io avrei voluto che lei leggesse la soddisfazione di queste persone negli occhi, alcune di queste erano commosse e lacrimavano, e poi la delusione delle stesse persone nell'apprendere che questo ancora non era possibile. Allora, con grande dispiacere, perché io personalmente ho sempre difficoltà a votare a favore della mozione di sfiducia, è una questione personale, però qua è una questione politica. Abbiamo uno schieramento che sostiene che la nostra sanità sarda non ha raggiunto gli obiettivi; abbiamo uno schieramento politico che sostiene che la sanità sarda da quando c'è questa Giunta è peggiorata. Voi vi dovete porre una domanda: è questo l'obiettivo che volevate raggiungere nella sanità sarda? È questo l'obiettivo politico che questa Giunta voleva raggiungere? È questa la soddisfazione dei cittadini sardi? Avete raggiunto questi obiettivi? Se voi siete soddisfatti questa mozione di sfiducia è solo rimandata ed è rimandata a febbraio. Questa è la domanda che vi…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PERU ANTONELLO (FI). Grazie Presidente. Assessore Arru, non ha risposto a ciò che gli abbiamo chiesto, poteva rispondere sulle dichiarazioni di voto anche lei come stiamo facendo noi. Noi non abbiamo chiesto la situazione delle gare a Sassari, questo non gliel'abbiamo chiesto e non gliel'ha chiesto nessuno. A noi poco ci interessa questo, a noi ci interessa la risposta che non ha dato sulla riduzione dei posti letto della medicina, della chirurgia, della gastro, della lungo degenza di Sassari; questo ci interessa e a questo non ha risposto. Ci interessa la situazione dei diabetici in Sardegna, che lei non ha degnato assolutamente di una risposta seria, oggi. Ha detto solo due parole e non ha degnato la risposta neanche perché il 14 marzo c'era stata una volontà espressa, una volontà forte del Consiglio regionale tutto e quindi a noi, ripeto, non ci interessa quello che lei ha risposto, ma ci interessa il problema dei lavoratori del portierato di Sassari, che sono rimasti a casa 50 persone, perché nessuno ha tutelato e ha vigilato i livelli occupazionali, e ci interessa il problema dell'AIAS, pagate i 5 milioni di euro e così vediamo se la soluzione si porta a casa. E qui a noi veramente ci interessano queste cose e ci interessa dare una sanità migliore, ci interessa andare a una sanità migliore ai sardi, è questo che i sardi sicuramente meritano in questo momento non hanno. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SATTA GIOVANNI (PSd'Az-La Base). Grazie Presidente. Sapevamo che sarebbe finita così, lo sapevamo dall'inizio, lo avevamo preannunciato, a tarallucci e vino, quindi si va avanti con questa gestione della sanità in Sardegna delegata all'assessore Arru e ai suoi collaboratori, il suo cerchio magico, come lo chiamo io e anche qualche mio collega del centrodestra. Quindi, ovviamente, per le ragioni espresse prima perché sono uno che pensa che la sanità in Sardegna sia peggiorata anche di molto, al di là delle responsabilità di chi l'ha amministrata nei primi vent'anni, voteremo a favore di questa mozione di sfiducia.
Un secondo, soltanto per un brevissimo intervento sull'ordine dei lavori, volevo comunicare al Presidente e ne approfitto anche perché è in Aula l'Assessore ai trasporti, Careddu, abbiamo formulato ufficialmente quella che fu una richiesta del collega Sabatini in Aula un mese fa, dove chiediamo ufficialmente a firma di una quarantina di consiglieri, di maggioranza e di minoranza, che venga convocato possibilmente a settembre un Consiglio straordinario urgente a tenersi ad Olbia che affronti tutte le tematiche dei trasporti, sia a quelle legate alle compagnie che stanno scappando dalla Sardegna, da AirItaly a Tirrenia CIN, anche se dicono che sia momentaneo, ma non ci credo, e poi tutte le altre problematiche che penso che sia una cosa irrinunciabile e da fare. E, sicuramente, ci guadagnereste anche essendo in campagna elettorale, grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (FI). Grazie Presidente. Devo dire che per lo meno la ritrovata armonia nella maggioranza, lo scambio di amorosi sensi che si riesce a percepire tra la parte più ortodossa, cioè quella del Partito democratico e più, e quella più a volte irriverente ma comunque disciplinata e incardinata nella maggioranza, del Partito dei Sardi, è un momento che comunque ci regala la serenità nella conclusione dei nostri lavori e, francamente, sono in difficoltà in questa dichiarazione di voto perché dopo l'intervento persuasivo della collega Pinna devo ammettere di aver vacillato. Però, siccome in tutto c'è un lato positivo, consenta Assessore che le dia un suggerimento sui dubbi che il MEF sembrerebbe riservare alla scelta, credo da motivare, di un importante investimento nell'ordine dei 100 milioni a San Gavino inviate l'onorevole Pinna ad argomentare sul punto, perché, a mio avviso, sarebbe capace con i suoi toni pacati di individuare le ragioni che potrebbero indurre il MEF a giudicarlo un intervento importante. Questa è un'Aula dove succedono cose strane, qualche giorno fa, svegliato di soprassalto dalle imminenti elezioni, il Sindaco di Cagliari si è messo a sbraitare contro la riforma della rete ospedaliera, contro gli interventi di questa Giunta regionale sulla sanità sarda. Mi domando ma tra qualche mese su quale canale sarete sintonizzati rispetto ai temi che ci occupano oggi? Su quello dell'attuale Presidente della Giunta regionale, oppure su quello del ridestato Sindaco di Cagliari? Voto a favore, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Annamaria Busia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BUSIA ANNA MARIA (Gruppo Misto). Non voterò a favore come ho spiegato, vista l'inutilità di una sfiducia in questo preciso momento, mi asterrò. Però le faccio, Assessore, una preghiera, e penso alle pazienti e ai pazienti di Decimomannu che in questo periodo, proprio in questo mese di agosto, saranno in particolare difficoltà, dovranno essere assorbiti dagli altri centri oncologici, dovranno fare delle terapie, ci sono state delle interruzioni, lei lo sa bene, l'ho sollecitata, ne abbiamo parlato in Conferenza dei Capigruppo quando abbiamo incontrato la proprietà, che sembra non aver risposto ad una domanda precisa ed una proposta sensata che lei ha fatto. Ebbene, io credo che lei debba rassicurarci e debba rassicurare soprattutto loro che ci sarà un'assistenza continuativa, perché ripeto agosto può essere un mese terribile per chi non sta bene.
Votazione per appello nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale della mozione numero 435. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.
Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 28, corrispondente al nome del consigliere Lampis.)
Prego la consigliera Segretaria di procedere all'appello cominciando dal consigliere Lampis.
FORMA, Segretaria, procede all'appello.
Risultato della votazione
(Il Consiglio non approva).
La seduta è tolta, il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 21 e 54.