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Resoconto della seduta n. 302 del 30/06/1998

CCCII SEDUTA

Martedì 30 giugno 1998

Presidenza del Presidente Selis

La seduta è aperta alle ore 17 e 11.

DEMONTIS, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana di mercoledì 27 maggio 1998 (298), che è approvato.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Giunta regionale, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute dell'11, 24, 26 e 31 marzo 1998; 2, 7, 8, 10, 14, 22 e 28 aprile 1998; 5, 8, 12, 15, 25 e 27 maggio 1998:

Annunzio di presentazione di disegni di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono pervenuti alla Presidenza i seguenti disegni di legge:

"Differimento di termini recati dalla legge regionale 19 gennaio 1998, n. 35 (Differimento di termini recati dalla legge regionale 27 dicembre 1996, n. 39 e norme sugli incarichi di coordinamento)". (434)

(Pervenuto il 22 giugno 1998 ed assegnato alla prima Commissione.)

"Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 relativa a norme in materia di bilancio e contabilità della Regione e successive modifiche". (435)

(Pervenuto il 24 giugno 1998 ed assegnato alla terza Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute alla Presidenza le seguenti proposte di legge:

Dai consiglieri BONESU - SANNA Giacomo - SERRENTI: "Normativa urbanistica per i Comuni di Arzachena e Olbia". (426)

(Pervenuta il 10 giugno 1998 ed assegnata alla quarta Commissione.)

dai consiglieri SECCI - MARTEDDU - GIAGU - LADU - LORENZONI - PIRAS - TUNIS Gianfranco: "Osservatorio economico". (427)

(Pervenuta l'11 giugno 1998 ed assegnata alla terza Commissione.)

dai consiglieri MARTEDDU - GIAGU - LORENZONI - LADU - PIRAS - SECCI - TUNIS Gianfranco: "Politiche attive sul costo del lavoro in Sardegna". (428)

(Pervenuta il 16 giugno 1998 ed assegnata alla sesta Commissione.)

dai consiglieri BALIA - DEGORTES - MANCHINU - SANNA Salvatore - MARTEDDU: "Completamento del disegno di legge n. 101 per l'attuazione della Legge 421/92". (429)

(Pervenuta il 17 giugno 1998 ed assegnata alla prima Commissione.)

dai consiglieri BALIA - DEGORTES - MANCHINU - SANNA Salvatore - MARTEDDU: "Conferenza permanente Regione - Autonomie locali". (430)

(Pervenuta il 17 giugno 1998 ed assegnata alla prima Commissione.)

dai consiglieri BALIA - DEGORTES - MANCHINU - SANNA Salvatore - MARTEDDU: "Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali". (431)

(Pervenuta il 17 giugno 1998 ed assegnata alla prima Commissione.)

dai consiglieri BALIA - DEGORTES - MANCHINU - SANNA Salvatore - MARTEDDU: "Nuove norme in materia di programmazione". (432)

(Pervenuta il 17 giugno 1998 ed assegnata alla terza Commissione.)

dai consiglieri LORENZONI - MARTEDDU - GIAGU - LADU - PIRAS - SECCI - TUNIS Gianfranco: "Istituzione di un fondo regionale per l'apertura ai mercati arabi". (433)

(Pervenuta il 18 giugno 1998 ed assegnata alla sesta Commissione.)

dai consiglieri SCHIRRU - CUGINI - CUCCA - BUSONERA - DETTORI Ivana: "Norme per favorire l'integrazione sociale e professionale delle persone disabili". (436)

(Pervenuta il 24 giugno 1998 ed assegnata alla settima Commissione.)

dai consiglieri DIANA - TUNIS Gianfranco - BALLETTO - BERTOLOTTI - BIGGIO - CHERCHI - FALCONI - LA ROSA - MURGIA - PIRAS - RANDACCIO - USAI Edoardo - USAI Pietro: "Norme per la disciplina dell'attività degli operatori del turismo subacqueo". (437)

(Pervenuta il 24 giugno 1998 ed assegnata alla sesta Commissione.)

Risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione FRAU sull'indennità di accompagnamento". (902)

(Risposta scritta in data 16 giugno 1998.)

"Interrogazione FANTOLA sull'allagamento della sala pompe della miniera di Monteponi - Iglesias. (905)

(Risposta scritta in data 16 giugno 1998.)

"Interrogazione LIORI sulle retribuzioni dei dipendenti SIPAS". (918)

(Risposta scritta in data 16 giugno 1998.)

"Interrogazione LADU sul Cras di Nuoro". (945)

(Risposta scritta in data 16 giugno 1998.)

"Interrogazione AMADU sulla necessità di ripristinare ai sensi della legge 236/93 la graduatoria per i lavoratori precari del Ministero per i beni culturali e ambientali in Sardegna". (969)

(Risposta scritta in data 16 giugno 1998.)

"Interrogazione VASSALLO sul progetto di rimboschimento e valorizzazione ambientale dell'Isola dell'Asinara". (977)

(Risposta scritta in data 16 giugno 1998.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DEMONTIS, Segretario:

"Interrogazione LIORI, con richiesta di risposta scritta, sull'installazione di un radar militare a Monte Filau". (1039)

"Interrogazione PIRASTU - PITTALIS - GRANARA, con richiesta di risposta scritta, sull'imminente entrata in vigore delle limitazioni al traffico aereo notturno". (1040)

"Interrogazione SANNA Giacomo - BONESU - SERRENTI, con richiesta di risposta scritta, sul porto canale di Cagliari". (1041)

"Interrogazione GRANARA - PITTALIS - PIRASTU, con richiesta di risposta scritta, sul ripristino delle corse serali per Calasetta ed il potenziamento delle corse nello stesso orario su Portovesme". (1042)

"Interrogazione VASSALLO sulla grave situazione che si sta determinando alla raffineria della Saras di Sarroch a causa dell'attivazione delle procedure di licenziamento dei 44 lavoratori della COSMIN e dei 25 della SPIC". (1043)

"Interrogazione FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla paventata chiusura della scuola di volo di Alghero". (1044)

"Interrogazione MILIA, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione del patrimonio turistico immobiliare dell'ESIT di Tempio Pausania". (1045)

"Interrogazione SANNA Giacomo - BONESU - SERRENTI, con richiesta di risposta scritta, sull'interporto di Cagliari". (1046)

"Interrogazione FLORIS - BERTOLOTTI - PITTALIS - BONESU - LIPPI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione degli enti regionali". (1047)

"Interrogazione SANNA NIVOLI, con richiesta di risposta scritta, sulle disfunzioni nell'aeroporto di Alghero". (1048)

"Interrogazione DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul progetto della società SO.GE.COS. per la realizzazione di un impianto per il riciclaggio di pneumatici nel comune di Siamaggiore (OR)". (1049)

"Interrogazione PIRASTU - GRANARA - PITTALIS, con richiesta di risposta scritta, sull'accordo di programma n. 328 del 28 novembre 1994 pubblicato nel B.U.R.A.S. n. 20 del 15 giugno 1995". (1050)

"Interrogazione AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di risolvere il problema della presenza di un abusivo campo nomadi nel quartiere sassarese di Baddimanna che sta creando gravi problemi di convivenza agli abitanti". (1051)

"Interrogazione MONTIS, con richiesta di risposta scritta, sul concorso per assunzioni a tempo determinato presso gli Assessorati regionali". (1052)

"Interrogazione FRAU, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nel pagamento delle rette di degenza da parte della ASL n. 1 nei riguardi della Fondazione "San Giovanni Battista" di Ploaghe". (1053)

"Interrogazione VASSALLO sullo stato di degrado dello scalo marittimo di Porto Torres". (1054)

"Interrogazione FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla Sardabauxiti di Olmedo". (1055)

"Interrogazione FALCONI, con richiesta di risposta scritta, sul progetto di depurazione e risanamento delle acque del bacino imbrifero montano del Taloro". (1056)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

DEMONTIS, Segretario:

"Interpellanza BIANCAREDDU - PITTALIS - GIORDO - MILIA - OPPIA sul costo della benzina agricola in Sardegna". (458)

"Interpellanza BIANCAREDDU - PITTALIS - GIORDO - MILIA - OPPIA sull'incongruenza della disciplina legislativa in materia di attività di cava". (459)

"Interpellanza CUGINI - SANNA Salvatore - SCHIRRU - CHERCHI - BUSONERA - GHIRRA - MARROCU sul trasferimento del Centro Regionale di Formazione Professionale (C.R.F.P.) di Cagliari di via Is Mirrionis a Mulinu Becciu". (460)

"Interpellanza TUNIS Marco sul mancato avvio della realizzazione dei Programmi Integrati d'Area". (461)

"Interpellanza SANNA Salvatore - CUGINI sul paventato rischio di blocco dei lavori del tracciato della 125 Orientale sarda relativa al tratto San Priamo-Capo Boi, a causa delle presunte incongruenze progettuali". (462)

"Interpellanza MARTEDDU - GIAGU - LORENZONI - LADU - PIRAS - SECCI - TUNIS Gianfranco sulle iniziative da adottare per la prevenzione del favismo". (463)

"Interpellanza MONTIS sull'annunciata chiusura dell'azienda vetraria di Elmas". (464)

"Interpellanza LIORI - MASALA - FRAU - CADONI - CARLONI - BIGGIO - BOERO - LOCCI - SANNA NIVOLI - USAI Edoardo sulla costituzione di una residenza sanitaria assistita nel Comune di Iglesias". (465)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

DEMONTIS, Segretario:

"Mozione MASALA - BIGGIO - BOERO - CADONI - CARLONI - FRAU - LIORI - LOCCI - SANNA NIVOLI - USAI Edoardo sul previsto aumento di capitale del Banco di Sardegna". (154)

"Mozione MASALA - BIGGIO - BOERO - CADONI - CARLONI - FRAU - LIORI - LOCCI - SANNA NIVOLI - USAI Edoardo sulla incompatibilità dell'Ufficio di Assessore regionale dell'Avv. Cogodi". (155)

Annunzio di rinvio di legge regionale

PRESIDENTE. Comunico che il Governo, in data 20 giugno 1998, ha rinviato a nuovo esame di questo Consiglio la legge regionale 27 maggio 1998 "Incarichi libero professionali per l'assistenza specialistica e di diagnostica strumentale nei poliambulatori pubblici". La legge rinviata è stata trasmessa alla settima Commissione.

Discussione generale e non approvazione del passaggio all'esame degli articoli della proposta di legge Bonesu concernente: "Provvedimenti per le società controllate dalla Regione e dagli enti regionali" (171)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge n. 171 .

Dichiaro aperta la discussione generale.Ha facoltà di parlare il consigliere Bonesu, relatore.

BONESU (P.S. d'Az.), relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la proposta di legge che ha caratteri meramente procedurali mira a porre sotto il controllo del Consiglio l'erogazione della spesa regionale, perché gran parte della spesa regionale, varie centinaia di miliardi ogni anno, è completamente al di fuori del controllo del Consiglio, in contrasto col principio che vuole che sia il Consiglio a deliberare le spese.

Sta di fatto che in questa materia delle società controllate dalla Regione il Consiglio sta deliberando le spese a posteriori, praticamente ratificando e qualche volta non ratificando l'operato di altri soggetti.

La Regione è partecipante, molto spesso in modo totalitario, e quindi rispondente per la totalità delle obbligazioni, di numerosissime società di cui il Consiglio non ha neanche l'elenco completo.

Sta di fatto che queste società sono quasi tutte largamente in passivo, e gli amministratori di queste società continuano l'attività oltre la normale prudenza che sarebbe dettata dal Codice Civile, perché sanno che tanto alle spalle c'è la Regione che provvede comunque a pagare i debiti.

Sta di fatto che questa situazione sta creando uno stato di finanza difficilmente rimediabile senza provvedimenti drastici, anche perché la stessa Giunta regionale si è preoccupata a distanza di anni - ricordiamo che questa proposta numero 171 vide la luce nel novembre 1995 - di presentare una proposta esclusivamente per l'EMSA, proposta che auspico arrivi presto in quest'aula, ma che risolve soltanto una parte, probabilmente neppure la maggiore, della situazione della galassia delle società regionali.

Sta di fatto che in ogni bilancio ci troviamo a dover, molto spesso sotto le mentite spoglie di fondi dati ad enti regionali per incrementi di capitale delle società controllate, a ripianare perdite di bilancio, non trattandosi in realtà di veri e propri aumenti di capitale sociale, ma semplicemente di reintegri, dovuti alla necessità di dover ripianare queste passività che si sono create senza che una volontà né del Consiglio, e credo in molti casi neppure della Giunta, vi sia stata.

La situazione l'avevo esposta con riguardo ai dati in possesso nel 1995, ma la situazione dei bilanci successivi abbiamo visto che si è aggravata. Il meccanismo è rimasto sempre lo stesso, e tanto per non cambiare l'ultima delibera (spero l'ultima) della Giunta in materia è quella del 4 giugno 1998 n. 2666, in cui si dà il via libera all'EMSA per il ripiano delle perdite delle consociate per oltre 49 miliardi di lire, che chiaramente escono dal bilancio regionale senza che vi sia stata una volontà del Consiglio di destinare questi fondi al ripiano di queste passività, e sono 14 miliardi la BARIOSARDA, 19 la PROGEMISA, 3 miliardi la REMISA, 1 miliardo l'ISGRA, 3 miliardi la SALSARDA, 1 miliardo la GOLD SARDINIA e 6 miliardi la MINERARIA SILIUS.

Questa, chiaramente, è una situazione che si trascina di mese in mese, di semestre in semestre, e credo che dal momento della presentazione della legge, fatti tutti i calcoli, la questione sia costata al bilancio regionale oltre mille miliardi. Ma se il Consiglio avesse deliberato in tal senso, decidendo di tenere in vita queste società, ripianando le perdite, per esigenze magari di carattere sociale, la questione la capirei pure, sta di fatto che il Consiglio ha sempre dovuto prendere atto a posteriori di scelte fatte da altri, di gestioni fatte da altri. Chiaramente, in una situazione che per le società controllate da privati non si verificherebbero perché porterebbero i libri in Tribunale, o comunque metterebbero in liquidazione la società.

La legge, quindi si propone di creare un meccanismo per cui la passività oltre i due anni comporti, per gli amministratori, la necessità di mettere in liquidazione la società, il che porterebbe chiaramente ad una responsabilità contabile degli amministratori che non lo facessero.

Questo chiaramente come indirizzo generale automatico, perché l'articolo 2 prevede che la Giunta può chiedere al Consiglio, invece, di non procedere alla liquidazione ma di tenere in vita la società, chiaramente provocando una pronuncia del Consiglio.

L'articolo 3 detta norme per la non elusione del dettato dei primi due articoli.

Faccio notare a tal proposito, ai funzionari, che nel secondo comma vi è un errore materiale, la legge nella sua proposta parlava "per tali società" e non "per tali ragioni" per cui chiedo che se ne tenga conto nell'esame del testo.

L'articolo 4 rappresenta un impegno alla Giunta per presentare un piano di dismissioni.

L'articolo 5 regola le comunicazioni dalla Giunta al Consiglio.

Chiaramente l'approvazione di questa legge porterebbe il Consiglio a dover affrontare la situazione delle società controllate dalla Regione e continuamente in passivo, e tutto questo per il materiale già pronto può essere affrontato speditamente soltanto per le società controllate dall'Ente Minerario Sardo, mentre la Giunta regionale nulla ha fatto per le altre. Comunque costituirebbe per il Consiglio una apprensione della realtà di questa variegata forma di intervento regionale che credo ormai sia al di là di ogni azione politica e rappresenti un retaggio del passato che va rapidamente superato.

PRESIDENTE.E' iscritto a parlare il consigliere Casu. Ne ha facoltà.

CASU (F.I.). Grazie, signor Presidente del Consiglio. Questa proposta di legge mi pare più che opportuna, perché nelle società a partecipazione regionale abbiamo una situazione economica sempre molto precaria. Molto precaria significa che sono miliardi, decine di miliardi, io credo che saremo intorno ai cento miliardi l'anno che in media la Regione deve sborsare per coprire queste perdite. Non meno di cento miliardi! E tutto ciò viene presentato in questo Consiglio non già come copertura di perdita. L'inganno per il Consiglio è che noi qui esaminiamo degli stanziamenti da parte della Regione in conto investimenti, il che sta a significare che c'è un aumento di capitale sociale, ma in realtà questo aumento di capitale sociale altro non è che la copertura di perdita che tutte queste società a partecipazione regionale, tutti gli anni riescono ad accumulare.

L'anno scorso abbiamo avuto esborsi finanziari di non meno di 250 miliardi, perché perdite dei gruppi EMSA, SIPAS, eccetera hanno superato i 100 miliardi; ma non dimentichiamo che altri 140 miliardi sono stati sborsati dalla Regione, oppure sono ancora in via di erogazione, per la copertura di debiti pregressi da parte delle società del gruppo SIPAS. E' diventato un fenomeno molto preoccupante, perché evidentemente molte di queste società hanno la spesa facile, molte società la cui funzione è solo quella di tenere in vita la struttura, con dei consigli di amministrazione e dei collegi sindacali, ma si tratta di società in effetti improduttive. Ecco perché mi pare sia opportuno che la Regione, prendendo atto di questo, approvi questa proposta di legge, in modo tale che dopo un bilancio negativo in perdita per alcuni periodi si possa arrivare alla liquidazione, perchè mi pare non ci sia altro da fare.

Mi preoccupa, onorevole Bonesu, l'articolo 2 nel quale si dice: "Su proposta della Giunta Regionale, motivata da ragioni economiche e sociali, il Consiglio regionale può sospendere per uno o più esercizi lo scioglimento di singole società". Mi preoccupa perché certamente in questa valvola di sicurezza verranno fatte rientrare tutte le società che ad un certo punto rientrerebbero sotto il rigore della legge, perché le ragioni economiche, le ragioni sociali quando non ci sono realmente vengono inventate, e il termine è talmente elastico per cui tutte le società che chiudono in perdita io credo che possano rientrare in questo articolo.

E` vero ciò che sostiene il collega Bonesu che almeno il Consiglio ne prende atto, perché la sospensione può essere operata non dalla Giunta ma dal Consiglio, in tempi in cui i fondi finanziari a disposizione della Regione sono limitati credo che si debba dare corso, anche rapidamente, ad eliminare tutte le ragioni di spesa che non siano giustificate sotto il profilo economico e sotto il profilo sociale. Perciò mi pare che questa proposta di legge sia assolutamente condivisibile.

PRESIDENTE. E` iscritto a parlare l'onorevole Lippi. Ne ha facoltà.

LIPPI (F.I.). Signor Presidente, colleghi, poche parole per dire che probabilmente questa proposta di legge arriva all'attenzione dell'Assemblea in maniera, se vogliamo, anche tardiva. Bene avremmo fatto tutti, il presentatore compreso, sin dall'inizio della legislatura, a prendere in considerazione il problema relativo all'eventuale scioglimento di società controllate dalla Regione. Un problema particolarmente caro ai consiglieri dell'opposizione, in particolare a quelli di Forza Italia sin dall'inizio della legislatura. Lo ricordava prima il collega Casu, in questi anni si sono davvero sperperate decine e decine di miliardi, probabilmente qualche centinaio all'anno. Soldi che si sarebbero potuti utilizzare per questioni molto più importanti, invece che per mantenere in piedi società ormai decotte, che non avevano più argomenti validi per poter stare sul mercato, se non quelli della clientela, del mantenimento del livello occupativo, che sì è importante, ma non certamente alle condizioni alle quali è stato tenuto in piedi, senza nessuna garanzia. Ed oggi probabilmente arriviamo alla resa dei conti di questo modo di fare politica, che sicuramente non sta pagando la sinistra, e sicuramente non sta pagando la Sardegna.

Quindi è giusto per certi versi che il problema relativo allo scioglimento, e quindi al controllo di società controllate dalla Regione, così come il problema degli enti strumentali, venga riaffidato alla potestà del Consiglio, un potere di indirizzo e quindi non solo di controllo, rispetto alle manchevolezze che la Giunta regionale, fino a questo momento, ha dimostrato rispetto al problema degli enti e delle società controllate.

Forte rimane la perplessità, anche per quanto mi riguarda, sull'articolo 2, che non vorrei fosse il solito trabocchetto o tranello per levare da una parte il potere di indirizzo alla Giunta regionale e dall'altra affidarlo a lobby trasversali all'interno del Consiglio regionale.

Questo, probabilmente, anche nel momento della discussione dell'articolato sarà causa di ulteriore discussione e di ulteriori approfondimenti.

A mio giudizio, rispetto a quelli che sono i propositi che intende affrontare la proposta di legge, la stessa la trovo carente per quanto riguarda il discorso relativo alle società delle quali oggi sappiamo si sta avviando un processo di privatizzazione; in particolar modo alcune di queste le ritroviamo anche citate e nominate nella relazione del relatore, più precisamente mi riferisco alla CASAR, all'ANGLONA, alla ISZ e alla VALRISO, che fanno parte del comparto agroindustriale, per le quali già da tempo, anche se non c'è data notizia degli ultimi avvenimenti, sappiamo che attraverso mezzo stampa sono già stati pubblicati gli avvisi per la partecipazione al bando di gara per l'acquisto da parte di privati di queste strutture. Io non conoscendo però, perché nessuno si è mai preoccupato di informare né il Consiglio, né tanto meno le competenti Commissioni, di quello che sia il reale stato dell'arte di queste offerte, e quindi dell'esito di quei bandi di gara, suggerirei in corso d'opera di emendare il testo, cercando di trovare una formulazione che in una certa qual maniera salvaguardi quelle società per le quali oggi stanno avvenendo dei contatti per la cessione dei pacchetti azionari. Quindi l'auspicio è quello che l'Aula possa recepire ed accogliere il testo del proponente, e che insieme a tutta un'altra serie di leggi che tendono a riordinare e a smantellare quel sistema per certi versi di clientele che negli anni si è messo in piedi, possa garantire negli anni a venire la liberazione da un'incombenza economica che da anni "ingessa" parti del bilancio e non consente di utilizzare quelle risorse per accelerare un processo produttivo vero del quale oggi la Sardegna ha fortemente bisogno.

PRESIDENTE. E` iscritto a parlare il consigliere Masala. Ne ha facoltà.

MASALA (A.N.). Signor Presidente del Consiglio, signori della Giunta e colleghi, fin dalle dichiarazioni programmatiche della prima Giunta Palomba il Governo regionale si proponeva di procedere ad una dismissione delle società cosiddette a partecipazione regionale, o da parte degli enti, ma a distanza di 4 anni, non se n'è fatto niente. Evidentemente il processo di privatizzazione che è molto facile annunciare a parole, appare poi difficile da realizzare nei fatti.

Io dico che questa proposta di legge che, come diceva l'onorevole Lippi, giunge in quest'Aula con due anni e mezzo di ritardo contiene tuttavia alcuni principi di grande attualità. Innanzitutto si afferma che la Regione non deve svolgere attività imprenditoriali, e quindi, si colloca questo principio correttamente nel pensiero della stragrande maggioranza delle persone e soprattutto degli economisti per i quali l'ente pubblico deve svolgere attività diverse, deve creare le condizioni per l'attività imprenditoriale, ma non la deve svolgere, la deve lasciare alla iniziativa privata.

Un altro punto che mi piace sottolineare in questa legge è il contenuto dell'articolo 3, non tanto per la formulazione ma per il principio che esso contiene. Nell'articolo 3 viene affermato il principio in forza del quale tutte le reintegrazioni di capitale delle società che sono risultate passive debbono essere deliberate preventivamente dal Consiglio regionale. Come diceva poc'anzi l'onorevole Lippi, noi apprendiamo dalla stampa se esistono dei processi di privatizzazione e se esiste una attività di dismissione di queste attività imprenditoriali da parte degli enti o da parte della Regione, ma come consiglieri io penso che questa informazione ci dovrebbe venire direttamente in quest'Aula attraverso gli organi del Consiglio, invece dobbiamo sapere le cose dalla stampa. Ma, al di là di questo, viene affermato un principio che, a mio giudizio, è sacrosanto, perché coglie nella sua essenza il principio della ripartizione delle potestà tra Consiglio e Governo regionale; è il Consiglio che deve deliberare le somme da mettere a disposizione alla Giunta per la sua attività di governo, non deve essere la Giunta nella sua autonomia, utilizzando i fondi del bilancio, a ripianare debiti di società la cui costituzione non è stata autorizzata dal Consiglio. A me pare che sia corretta, come impostazione, questa proposta di legge, perché coglie nell'essenza alcuni temi fondamentali di questi rapporti tra Consiglio e Giunta.

Certo che discutere oggi, il 30 giugno 1998, una legge che andava discussa nel mese di dicembre nel 1995, quindi, alquanto prima della metà della legislatura in corso, avrebbe consentito a questo Consiglio di poter vedere anche l'attuazione dei principi che con questa legge vengono affermati. Non possiamo che rammaricarci del fatto che soltanto oggi si prende in esame una proposta di legge di questo genere, e ciò non di meno, poiché i tempi che questa legge ha per la sua attuazione sono abbastanza ristretti, ritengo che una volta approvata si possano vedere i risultati anche nel corso della legislatura attuale.

PRESIDENTE. E` iscritto a parlare il consigliere Balletto. Ne ha facoltà.

BALLETTO (F.I.). Onorevole Presidente ed onorevoli colleghi, la proposta di legge numero 171 presentata dal collega Bonesu nel lontano novembre 1995, arriva in Aula con quasi tre anni di ritardo, e non vi arriva dopo che essa è stata oggetto di discussione, approfondimento da parte della commissione competente, ma giunge in Aula solo perché il consigliere proponente...Presidente, c'è un vociare...

(Interruzioni)

BALLETTO (F.I.). No, non viene dall'Aula questa volta, ma viene dall'ingresso, è proprio da dietro il mio posto dal quale parlo, che mi crea qualche problema.

PRESIDENTE. Sì, abbiamo chiesto maggior attenzione, prego onorevole Balletto.

BALLETTO (F.I.). Dicevo che questa proposta di legge arriva in aula non seguendo l'iter naturale che le leggi devono avere, ma vi giunge solo e esclusivamente perché il proponente, avvalendosi della facoltà a lui concessa dal regolamento, ha chiesto la fissazione del termine.

Questo sta a significare che la volontà politica della maggioranza era evidentemente

(Brusii in Aula)

(Segue Balletto) Presidente, non è possibile, chiedo scusa, ma non è affatto possibile. Io capisco che non ci sia interesse da parte dell'Aula e questo sta anche bene, rientra..

PRESIDENTE. No l'Aula mi sembra attenta.

BALLETTO (F.I.). E' qui dietro il vocio.

PRESIDENTE. Ma quello non fa parte dell'Aula, però abbiamo chiesto maggiore attenzione.

BALLETTO (F.I.). Allora dia gentilmente disposizione ai commessi perché intervengano.

PRESIDENTE. Già fatto!

BALLETTO (F.I.). Sono ancora qui e a questo punto intervengo io. Chiedo scusa, Presidente, io sono notoriamente una persona paziente ma in questo momento l'ho persa. Chiedo scusa ai colleghi.

PRESIDENTE. Va bene, recuperiamola! Probabilmente da qui non si avverte. Comunque adesso mi pare che ci sia più silenzio. E lo stile va tenuto da parte di tutti.

BALLETTO (F.I.). Chiedo ancora scusa, Presidente, ai colleghi e all'Aula. Dicevo che questo provvedimento quindi giunge non perché sia stato completato l'iter normale dell'esame delle leggi, ma perché il consigliere proponente ne ha chiesto la fissazione dei termini, questo sta a significare, caro collega Bonesu, che la maggioranza fino adesso non ha dato dimostrazione evidentemente di voler intervenire su un problema così scottante qual è quello dell'intervento della Regione negli enti e nelle società da essa controllate, che nel corso del tempo hanno prodotto voragini di perdite, debiti conseguenti, che se avessimo la pazienza e la voglia di conteggiare, assommerebbero a centinaia e centinaia di miliardi, se non qualche migliaio di miliardo.

Se questo fosse per rispondere ad un deprecabile - dal mio punto di vista - principio assistenzialistico, cioè di cultura dell'assistenza fine a se stessa potrebbe anche andar bene, ma non ha creato proprio un bel niente, perché anche tutti i provvedimenti di carattere assistenziale devono essere visti per le ricadute che quanto meno riescono a procurare; in questo caso non abbiamo avuto nulla perché al di là della elargizione degli stipendi ai dipendenti e agli operai che - io ripeto da 4 anni - è l'unica vera parte incolpevole delle nefandezze e delle nequizie che sono state compiute a loro danno, a prescindere da questo aspetto, vi sono state sacche di sprechi, di inefficienze, di sperperi, che hanno fatto solamente le fortune dei politicanti che questa situazione hanno consentito. Quindi, plaudo al collega Bonesu che ha avuto il coraggio di presentare una proposta di legge di questo tenore, e va detto che è stata presentata quando egli e il suo Gruppo faceva parte della maggioranza, motivo ancora di merito perché evidentemente aveva voluto distinguere se stesso e il Gruppo di appartenenza e la forza politica che rappresentava da una situazione non tollerabile, da una situazione inaudita e non più accettabile anche per le note vicende nelle quali è precipitata l'economia nazionale e l'economia della Sardegna.

Nonostante la fissazione dei termini, questo provvedimento di legge in commissione non è andato, tanto è vero che arriva in Aula nel testo del proponente, quindi, ancora una volta la maggioranza si è rifiutata di prendere in considerazione questo provvedimento.

Devo dire che il collega Bonesu forse è stato anche troppo generoso nel consentire che il processo di soppressione di queste società avvenisse nelle forme che sono indicate; perché non è una malattia di oggi, una malattia che inizia e che ha bisogno di cure,e le cure possono essere progressive sino a giungere a guarigione; questo è un cancro inestirpabile! Questa è una malattia dalla quale non vi è possibilità di recupero e di sopravvivenza! Quindi, la cura non può che essere di quelle drastiche e perentorie.

Vi è un problema, caro collega Bonesu, perché questa legge possa trovare il giusto accoglimento che le compete; nel frattempo è stato predisposto un disegno di legge da parte della Giunta che dovrebbe intervenire per sanare la situazione di quegli enti che fanno riferimento al comparto minerario. Questo disegno di legge in una sorta di unificazione, che francamente ha da lasciare allibiti quanti hanno avuto modo di interessarsi del problema, giungerà, è attualmente presso la Commissione programmazione per il parere finanziario e a breve probabilmente verrà in Aula.

Si tratta della riforma dell'EMSA del quale a mio modo di vedere non si riforma proprio nulla perché è un provvedimento che duplica funzioni, crea soggetti nuovi, amplia ed estende, è una riforma di facciata perché all'ente che si vuole sopprimere, l'EMSA, se ne sostituisce un altro al quale vengono date delle funzioni ancora più ampie, si attribuiscono funzioni allargate rispetto a quelle che aveva l'ente che si deve sopprimere, e proprio la vastità delle funzioni e delle attività che si estendevano a diversi campi di intervento, che non erano solamente quelle di natura estrattiva, e quindi di attività di tipo operativo, ma si ampliavano nel campo della ricerca e così via. Non si fa altro, dicevo, che ad un malato che muore sostituirgliene un altro che avrà e nascerà con le stesse caratteristiche che avevano specificato l'esistenza dell'ente che deve morire.

L'orientamento - e mi riferisco ancora al collega Bonesu - non è certamente quello di intervenire eliminando sprechi, inefficienze, clientele, possibilità di acquisire consenso attraverso una elargizione della spesa, non è certamente quello; il malvezzo continua. Sorge oggi l'esistenza, alla fine di una legislatura, quando un'opinione pubblica ormai che ha preso coscienza del fenomeno amplissimo, c'è la necessità e l'esigenza di dire basta ad una situazione ormai non più sostenibile. Si arriva con una finta riforma, con una riforma che è solo di facciata - come dicevo prima - per chetare l'opinione pubblica ormai esasperata da questo scialacquio di risorse pubbliche, ma di fatto non si vuole assolutamente costruire nulla.

Ecco perché io accolgo questo progetto di legge, questa proposta di legge favorevolmente, ma mi rimane solamente un cruccio, che cioè: in questi 4 anni per i lavoratori coinvolti in questa società la Regione Sardegna non è stata capace di creare un'alternativa di impiego in iniziative veramente capaci di autosostenersi e di dare occupazione definitiva e stabile a chi ogni giorno deve chiudere il proprio conto, sapendo o non sapendo o non avendo certezza se il giorno successivo potrà ancora lavorare e portare a casa quel che basta per sfamare i propri familiari. E' gravissimo che questo sia stato consentito, questo è grave. Se con sotterfugi si vorrà occultare e raggirare, per mantenere lo stesso sistema, insistendo ancora su settori che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo reale della Sardegna, ma con dei provvedimenti esaltati dalla stampa ed enfatizzati al massimo che il più delle volte costituiscono base elettorale per personaggi che si devono affacciare al trampolino e alla ribalta delle prossime elezioni regionali e, perché no, anche a livello parlamentare. In questo contesto si inseriscono anche quelle iniziative che riguardano il "gassificatore" e quelle iniziative che riguardano l'istituendo parco geo-minerario, guardate e fateci caso, perché è proprio il soggetto che dovrà sostituire l'EMSA che dovrà sovraintenderne alla sua realizzazione.

PRESIDENTE. E` iscritto a parlare il consigliere Falconi. Ne ha facoltà.

FALCONI (Progr. Fed.). Grazie Presidente, io intervengo pochi minuti per riprendere alcune considerazioni fatte dai colleghi che non condivido e per dare una diversa lettura a questa proposta di legge. Anche noi possiamo ribadire, noi come maggioranza e noi come Gruppo Progressista Federativo, che non siamo per gli sprechi, tant'è vero che - questo è stato ricordato dai colleghi che sono intervenuti prima di me - la legge approda in ritardo in Aula e, da questo ritardo, possiamo evincere chiaramente che molte società citate nella stessa relazione sono già o in fase di liquidazione o liquidate o comunque in diverso assetto societario.

Non condividiamo soprattutto il metodo molto rigido che questa proposta di legge propone. Un metodo che a primo acchito può sembrare anche efficace. dà tempo sufficiente per risanare le società che accumulano perdite; ciò nonostante non condividiamo la proposta di legge perché dietro ad ogni società che deve andare in liquidazione ci sono uomini, donne, ci sono dei lavoratori.

E' questo l'aspetto che fortemente ci preoccupa; ieri a queste nostre preoccupazioni si sono aggiunti i dati ISTAT sulla occupazione nel Meridione d'Italia. La base occupativa si è ulteriormente ridotta di 5 mila unità in Sardegna; con queste rigidità noi Regione Sardegna rischiamo di aggiungerne e di incrementare quel 21,8 di disoccupati sardi. Naturalmente non siamo per lo "status quo", noi siamo per affrontare, così come lo stiamo affrontando, il problema; lo stiamo affrontando con le riforme, con la riforme EMSA, la quale ci risulta che lo stesso relatore, lo stesso proponente di questa legge non solo ha partecipato, ma fattivamente e costruttivamente ha collaborato a quella riforma. Noi riteniamo che sia quella la strada per addivenire a qualche cosa di concreto. Alcune di queste società - come dicevo - citate in relazione, o non esistono più perché liquidate, o vendute o alcune non accumulano più perdite; lo stesso sistema EMSA delle 31 società che vengono ricordate, sono tutte quante in movimento, sono tutte quante sul mercato (quelle che sono rimaste) alcune già vendute e per altre non c'è più la compartecipazione regionale.

La "ISZ" che viene ugualmente citata è già stata venduta, tante cose in questi due anni si sono modificate. Quindi, in questo contesto noi siamo per proseguire su questa strada accelerando, se è necessario, il processo di privatizzazione, però, essendo una materia molto delicata, va affrontata con queste riforme, ma va affrontata con attenzione e con la concertazione sociale necessaria.

PRESIDENTE. E` iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (F.I.). Il Gruppo di Forza Italia esprime un giudizio sostanzialmente favorevole alla proposta di legge dell'onorevole Bonesu; è un giudizio favorevole rafforzato proprio alla luce delle considerazioni che sono state testè esposte dal collega onorevole Falconi, e sembrerebbe quasi che interventi quale quello rappresentato dalla proposta di legge, che ancora dobbiamo discutere ed approvare, siano la causa della rigidità del sistema, o a questa proposta di legge che dobbiamo ancora discutere ed approvare debba essere necessariamente ricollegato addirittura il dato stravolgente che lo stesso onorevole Falconi ha ricordato in aula; cioè il dato registrato dall'ISTAT di 5 mila posti di lavoro in meno nell'ultimo anno. Questo dovrebbe far riflettere le forze che stanno al Governo, e soprattutto dovrebbe far riflettere il Gruppo del Partito democratico della sinistra (che è il maggior partito di questa coalizione) che non si può permettere il lusso di licenziare proposte di questa natura mettendole in correlazione con tutti quei guasti sul piano occupazionale in primo luogo, che questa maggioranza di centro - sinistra, ha creato nella nostra Regione.

Nel merito della proposta si osserva innanzitutto che il proponente, nella relazione introduttiva, individua con estrema lucidità alcuni di quei nodi perversi di interessi e di scarsa trasparenza, e di insensatezza politica che sono uno dei cancri di questa Regione. Forza Italia in verità ha sempre indicato nel suo programma politico come l'amministrazione regionale non possa e non debba (se non in casi estremamente eccezionali densi di alte motivazioni sociali) assumere dei ruoli di gestione di attività economiche ed imprenditoriali. E' necessario riassumere il ruolo della Regione, degli enti politici programmatori in genere, come ruolo alto, ruolo nobile, un ruolo efficace ed agile. Alla Regione, onorevole Falconi, dovrebbe interessare promuovere occasioni di lavoro e di produzione, tutelare le minoranze e le categorie svantaggiate, indirizzare e disegnare lo sviluppo degli anni futuri.

A nessuno giovano aziende che, come saggiamente suggerisce l'onorevole Bonesu, utilizzando lo strumento pratico e veloce del contratto societario di diritto privato, sfuggano a qualsiasi controllo degli azionisti, tanto più se queste aziende collezionano dei deficit abissali, lo avete riconosciuto, e come avviene nella stragrande maggioranza delle società a controllo, ma sappiamo anche che è un controllo sui generis, che non è un controllo delle attività gestionali, ma è un controllo delle poltrone in tutto il comparto in cui ha un qualche interesse l'amministrazione regionale.

Ma se è vero questo, e pensiamo che nessuno dotato di buon senso possa dubitarne, allora queste aziende devono essere tutte e subito dismesse; dismesse con attenzione ai problemi degli attuali lavoratori da ricollocare, dismesse con riguardo a una loro eminente funzione, dismesse con cautela per evitare speculazioni corsare. Ma debbono essere dismesse!

Mi rendo conto che il verbo privatizzare è un qualche cosa di molto difficile da entrare nella cultura che è ancora tutta dirigista e statalista.

Di questa proposta di legge non ci lascia però completamente soddisfatti la previsione, come ricordava l'onorevole Desiderio Casu, dell'articolo 2, e cioè la possibilità per la Giunta regionale di inserire un sistema di deroghe al fine di salvare per uno o più esercizi le società in deficit pluriennale. In primo luogo il concetto stesso di deroga a una legge è a nostro avviso indecoroso. Una legge è una regola, un canone che risponde o dovrebbe rispondere a precise finalità politiche. L'istituto della deroga rientra nella pratica italiana, pratica anche sarda, del riconoscimento di privilegi; una eredità bizantina e nociva, lesiva del diritto di uguaglianza dei cittadini. Nel merito poi si rischia di vanificare totalmente lo sforzo risanatorio cui tende la proposta di legge del collega Bonesu. Si attribuisce alla Giunta regionale, per sua natura legata a interessi e valutazioni politiche particolari, un potere che consentirebbe coperture di responsabilità e possibilità di conservare comodi posti clientelari. Non solo: si sottrae al Consiglio regionale una sua prerogativa importante che è quella di indirizzo politico, e questo non ci trova assolutamente d'accordo.

Dunque, assicuriamo a questa proposta di legge, anche attraverso gli emendamenti che il nostro Gruppo ha già predisposto e deposita in questo momento, alcuni correttivi che riteniamo rafforzino il senso innovativo della proposta e possano dare un contributo per uscire dalla palude nella quale purtroppo anche il sistema delle partecipazioni regionali oggi si trova, e ha contribuito in misura determinante a creare quella situazione di sfascio e di confusione che è sotto gli occhi di tutti.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.

PINNA , Assessore dell'industria. Signor Presidente, credo di poter dire, almeno così io la penso, che tutte le proposte di legge meritano attenzione. Questa, a firma dell'onorevole Bonesu, contiene peraltro un obiettivo che è anche condiviso dalla maggioranza. Non solo condivisibile e condiviso, ma è un obiettivo in attuazione da parte della maggioranza. Un tratto di strada nella direzione che l'onorevole Bonesu auspica, un importante tratto di strada è già stato compiuto; anzi, dico che l'onorevole Bonesu è uno dei componenti di questo Consiglio regionale che ha contribuito in modo particolarmente intenso a conseguire questo obiettivo.

Il disegno di legge che è stato prima esaminato dalla Commissione sesta, poi dalla Commissione terza, e credo sia al parere della Commissione bilancio per quanto riguarda gli aspetti finanziari, ha un'impronta, un contributo importante dello stesso onorevole Bonesu.

Allora diciamo che questo provvedimento, questa proposta di legge può avere in qualche misura (ma a mio giudizio non ve n'era bisogno) una funzione di stimolo nei confronti della maggioranza al tempo in cui fu prospettata, presentata e così via. Oggi mi sembra una proposta assolutamente incongrua, perché ormai dovremmo essere al traguardo. Non so se la Commissione bilancio abbia espresso il suo parere, se avesse potuto esprimere il parere si sarebbe già potuto iscrivere all'ordine del giorno dei lavori dell'Aula in questa settimana il disegno di legge di riforma dell'EMSA; ma credo che la Commissione bilancio possa esprimere il suo parere finanziario a breve e che il disegno di legge nella prossima tornata consiliare possa essere iscritto.

Credo che lo stesso onorevole Bonesu non faccia difficoltà a riconoscere che quel disegno di legge, che egli stesso ha contribuito a perfezionare e a precisare, sia ben più compiuto di quanto non possa essere questo disegno di legge, o questa proposta di legge, che ha in sé una funzione di stimolo, o l'aveva a suo tempo, adesso non è più necessaria perché l'altro disegno di legge, quello più compiuto, è di fatto prossimo all'esame dell'Aula. Dicevo che un tratto di strada, non solo in termini di disegno di legge, di riforma dell'emsa, ma anche di privatizzazione, è stato già compiuto.

Io ho informato l'Aula altre volte, adesso posso richiamare, forse in un elenco un po' più compiuto, il fatto che sono state già compiute diverse privatizzazioni in attesa del disegno di legge di riforma che è all'attenzione del Consiglio regionale da circa un anno ormai nei suoi diversi passaggi nella Commissione. E` stata privatizzata la SARDAMAG di Sant'Antioco, si perdevano tra 15 e 17 miliardi l'anno, è stata acquistata da un gruppo tedesco-americano; è stata privatizzata la Granitsarda, un'impresa che operava a Olbia nel settore dei lapidei, del granito in particolare; è stata privatizzata la Sarda bauxiti. Nel settore tessile è stata privatizzata la Orfetion (?) nell'area di Macomer, ed è in corso di privatizzazione la Texal. Nell'area di Cagliari è in corso di privatizzazione, porterò in Giunta, la prossima settimana, la privatizzazione di Tessilrama, e poi ancora di un'altra società, la Fel Sarda. Vi è già un accordo, l'imprenditore ha fatto già gli investimenti ed entro il 1998 deve essere privatizzato l'ISZ, lo zuccherificio di Villasor, per intenderci in modo più preciso.

Come si può vedere un'altra serie di società che sono di fatto scatole vuote sono state o messe in liquidazione, o sono state privatizzate. Vi sono alcune miniere, per esempio la Miniera Iglesiente per la quale si è già provveduto a mettere in mobilità una parte dei lavoratori, circa la metà, verrà messa in mobilità, oltre 60 quelli messi in mobilità, un'altra parte sarà messa in mobilità nel corso del 1998 ed ancora poi nel 1999. Il processo di privatizzazione o di dismissione è di fatto pienamente in corso.

Vorrei dire all'onorevole Pittalis che questo evento in Sardegna non si era mai verificato, che si procedesse alle privatizzazione, e certamente se le privatizzazioni si fanno sono merito dell'intera Giunta, dell'intera coalizione, ma credo che in cima a tutti sia merito del P.D.S..E` notorio, per esempio, che io sono iscritto a quel Partito e sono l'Assessore dell'Industria, quindi semmai il problema da porre è perché altre cose non si fanno, ma questa proprio la Giunta la sta facendo, la sta facendo la maggioranza e in modo speciale la sta facendo esattamente il Partito Democratico della Sinistra. D'altra parte dobbiamo avere sempre l'onestà di ricordare che la vicenda delle società appartenenti alla Regione non è una vicenda nata nel 1994, ma data molto indietro e diciamo pure che la provenienza politica, se vogliamo, di quelle scelte è una provenienza che va recuperata tornando indietro di alcuni decenni, dal '60 in poi per capirci, quando il P.D.S. certamente non aveva responsabilità di governo. Ma io non voglio polemizzare, non è questo che mi interessa. Mi interessa che però sia riconosciuta la realtà attuale, siano riconosciute le responsabilità e il ruolo di ciascuno.

Relativamente alla perdita di occupazione, ho grande rispetto naturalmente dei dati forniti dall'istat ma ho anche un osservatorio privilegiato sulle vicende regionali e so anche che cosa la Giunta regionale in termini di sostegno alle imprese, in termini di promozione di imprese, in termini di crescita delle imprese in Sardegna ha fatto e sta accadendo. Stanno accadendo in Sardegna, al di là dei dati dell'istat, degli eventi, dei fatti che sono straordinari e, a mio giudizio, sono anche segni di svolta. Cito un solo dato, onorevole Pittalis, nel 1998 le imprese sarde hanno chiesto sulla legge numero 488 contributi dello Stato per un numero superiore al doppio rispetto al 1997, abbiamo avuto più di 400 imprese, mi pare 403, che si sono prenotate sulla legge numero 488. Sulla legge regionale numero 15, nel 1997 abbiamo avuto una valanga di richieste, tanto che dovremo, nella legge di assestamento o di rimodulazione di bilancio, trovare ulteriori risorse per poter dare risposte, perché abbiamo avuto oltre 450 richieste anche su quella legge. E` il segno di una mobilità, di una volontà di crescita del sistema delle imprese sarde, e potrei anche fornire, ma non voglio dilungarmi oltre, le risorse tra quelle dello Stato, il sistema di leggi statali e quelle regionali, le risorse in termini di incentivo, di sostegno alle imprese e in termini di investimento, perché anche i capitali delle imprese sarde stanno venendo in campo, le risorse che a questo riguardo si stanno mobilitando. Non risulta certamente all'istat che io nel corso dell'ultimo mese ho firmato decreti per 50 miliardi sulla legge numero 15, dei 135 disponibili, e che ogni settimana firmo dei decreti. Naturalmente non hanno ancora realizzato l'occupazione, stanno appena montando i plinti, le capriate e i muri, ma nel corso di alcuni mesi è chiaro che quegli investimenti daranno luogo a nuova occupazione.

Infine un'ultima considerazione, io credo che questo non lo voglia certamente l'onorevole Bonesu, ma forse non lo vuole neanche l'onorevole Pittalis, mi riferisco al fatto che se venisse approvata questa proposta di legge, ai lamentati 5000 disoccupati se ne aggiungerebbero almeno altri 1500, perché è chiaro che mandando in fallimento tutto il sistema delle imprese che fanno capo alla Regione e che sono in perdita, io l'ho ripetuto tante volte, tant'è che ci stiamo prodigando e impegnando quotidianamente proprio per venire fuori da questa situazione facendo già una parte delle privatizzazioni, come dicevo, se si dovesse applicare questa legge traumaticamente resterebbero senza lavoro almeno altre 1500 persone, forse anche di più se aggiungiamo anche la CarboSulcis, che sono altri 1000, allora diventerebbero 2500 persone.

Credo che questo non lo voglia certamente la maggioranza che ritiene di dover portare avanti il processo di privatizzazione in modo puntuale, stringente, ma anche con riguardo alla situazione sociale della Regione, credo che questo non lo voglia neanche lo stesso presentatore del disegno di legge e l'opposizione.

PRESIDENTE. Siamo ora in sede di votazione, abbiamo esaurito la discussione generale con l'intervento della Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Bonesu. Ne ha facoltà.

BONESU (P.S. d'Az.). Per chiedere il voto segreto della votazione sul passaggio agli articoli.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per il passaggio agli articoli con sistema elettronico della proposta di legge numero 171.

Siamo in sede di votazione, voi sapete che non si possono fare interventi durante la votazione. Io so che c'è un problema, c'è un collega, forse due colleghi che hanno smarrito, oltreché la propria, anche la tessera di riserva per il semplice motivo che la tessera di riserva non era stata riportata, quindi qua se non viene riportata non c'è, ma in questo momento io non ho tecnicamente...

In sede di votazione chiesta con lo scrutinio segreto non si può chiedere di cambiare la votazione in corso, dopo che i colleghi hanno in gran parte votato, mi dispiace ma credo che voi siate tutti d'accordo su questo.

So che la votazione è l'uso dell'esercizio fondamentale, però in questo caso non dipende da nessuno di noi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione a scrutinio segreto del passaggio agli articoli della proposta di legge n. 171.

Presenti 68

Votanti 66

Astenuti 2

Maggioranza 34

Favorevoli 29

Contrari 37

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: AMADU - ARESU - BALIA - BALLETTO - BERRIA - BERTOLOTTI - BIANCAREDDU - BIGGIO - BOERO - BONESU - BUSONERA - CARLONI - CASU - CHERCHI - CONCAS - CUCCA - CUGINI - DEGORTES - DEMONTIS - DETTORI Bruno - DETTORI Ivana - DIANA - FADDA - FALCONI - FANTOLA - FEDERICI - FERRARI - FLORIS - FOIS Paolo - FRAU - GHIRRA - GIAGU - GRANARA - LADU - LA ROSA - LIORI - LIPPI - LOCCI - LODDO - LOMBARDO - MACCIOTTA - MANUNZA - MARROCU - MARTEDDU - MASALA - MONTIS - MURGIA - OBINO - PALOMBA - PETRINI - PIRAS - PIRASTU - PITTALIS - RANDACCIO - SANNA Giacomo - SANNA Salvatore - SANNA NIVOLI - SASSU - SCHIRRU - SECCI - SERRENTI - TUNIS Gianfranco - USAI Edoardo - USAI Pietro - VASSALLO - ZUCCA.)

Si sono astenuti: il Presidente SELIS - GIORDO.)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Masala. Ne ha facoltà.

MASALA (A.N.). Presidente chiedo una breve Conferenza dei Capigruppo.

PRESIDENTE. E` stata chiesta una Conferenza dei Capigruppo, i lavori sono sospesi per cinque minuti.

(La seduta sospesa alle ore 18 e 32, viene ripresa alle ore 18 e 45).

PRESIDENTE. Comunico l'esito della Conferenza dei Capigruppo in merito all'organizzazione dei lavori. Aa seduta per stasera è tolta, riprende domani alle ore 10.00 con la relazione sul disegno di legge 101 e collegati, cioè i provvedimenti sull'amministrazione e il personale.

La seduta è tolta alle ore 18 e 45.



Allegati seduta






























Testo delle interpellanze, interrogazioni e mozioni annunziate in apertura di seduta

INTERPELLANZA BIANCAREDDU - PITTALIS - GIORDO - MILIA - OPPIA sul costo della benzina agricola in Sardegna.

I sottoscritti,

premesso che la Sardegna è ancora una regione a forte vocazione agricola, anche per l'incapacità (o forse la non volontà) dell'attuale governo regionale a progettare e concretizzare prospettive alternative di sviluppo (vedi Master Plan);

evidenziato che per avere diritto ad acquistare benzina agricola prima era sufficiente dichiarare di possedere un motore agricolo, mentre ora sono diventati requisiti indispensabili l'iscrizione alla Camera di Commercio e il possesso della partita I.V.A., con un costo conseguente di circa 300.000 lire annue;

constatato che le compagnie petrolifere in genere (AGIP, IP, ESSO, ecc.) hanno praticamente cessato la produzione di benzina agricola adottando una politica di mercato a loro esclusivo vantaggio in quanto questo tipo di benzina ha costi di produzione più elevati;

considerato che le scorte del 1997 risultano ormai esaurite;

tenuto conto che il prezzo dei carburanti agricoli in Sardegna era già superiore a quello praticato in altre regioni italiane, come Toscana e Emilia Romagna,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore regionale dell'agricoltura e l'Assessore regionale dell'industria per sapere se siano a conoscenza di tale grave situazione e quali iniziative e provvedimenti intendano adottare per evitare agli operatori agricoli in Sardegna una ulteriore penalizzazione. (458)

INTERPELLANZA BIANCAREDDU - PITTALIS - GIORDO - MILIA - OPPIA sulla incongruenza della disciplina legislativa in materia di attività di cava.

I sottoscritti,

premesso che in Gallura l'attività di cava è stata un settore trainante dell'ormai asfittica economia e che, in passato come nel presente, ha creato e crea centinaia di posti di lavoro;

tenuto conto che tale attività deve essere esercitata nel rispetto dell'ambiente e del decoro paesaggistico e che occorre accelerare l'attività di bonifica delle cave dismesse;

rilevato che è necessaria una legislazione che renda certo il diritto di chi vuole operare in tale settore ed elimini articoli ambigui e fumosi;

considerato che il nullaosta può essere subordinato al parere dell'Ufficio Tutela del Paesaggio (con tutte le vicissitudini che ciò comporta) qualora i terreni, pur non trovandosi in zone tutelate, risultino in vista di esse; praticamente tutti i terreni della Gallura diventerebbero vincolati poiché dal monte Limbara o dal monte Pulchiana o da qualsiasi altro cucuzzolo vincolato è visibile il 100 per cento del territorio;

constatato che, di conseguenza, gli operatori del settore sono sempre soggetti all'arbitrio del funzionario di turno che, interpretando le "inequivocabili" normative può rilasciare o rifiutare il nullaosta, dando il via al calvario di tutte quelle pratiche insabbiate in attesa di una qualche autorevole raccomandazione,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e l'Assessore dell'industria per sapere:

I. se siano a conoscenza di tale situazione;

II. quali iniziative intendano intraprendere per favorire lo sviluppo di un importante settore dell'economia isolana;

III. quali provvedimenti vogliano adottare per avviare un serio processo di riforma della pubblica amministrazione, che la renda finalmente snella, efficiente e al servizio dei cittadini. (459)

INTERPELLANZA CUGINI - SANNA Salvatore - SCHIRRU - CHERCHI - BUSONERA - GHIRRA - MARROCU sul trasferimento del Centro Regionale di Formazione Professionale (C.R.F.P.) di Cagliari di via Is Mirrionis a Mulinu Becciu.

I sottoscritti,

premesso che con delibera di Giunta del 15 ottobre 1996 veniva deciso il trasferimento del C.R.F.P. di Via Is Mirrionis a Mulinu Becciu, nei locali del CISAPI, previa ristrutturazione per stralci funzionali;

considerato che tale operazione aveva lo scopo di razionalizzare l'uso delle strutture dei Centri pubblici di formazione e che uno dei motivi del trasferimento era quello di assegnare i locali del C.R.F.P. di Is Mirrionis al Consorzio per la Formazione Agricola;

tenuto conto che l'operazione è fortemente osteggiata dai lavoratori del settore e dai sindacati di categoria, che ritengono di cogliere nella politica dell'Assessorato il tentativo di ridurre ulteriormente la formazione pubblica a favore di quella privata;

ritenuto che:

- la concentrazione di tutti i Centri al CISAPI costituisce una grave limitazione della potenzialità ricettiva dei centri pubblici;

- entrambe le strutture (quella di Mulinu Becciu e quella di Is Mirrionis) sono necessarie per l'esplicazione dell'attività formativa pubblica nella città di Cagliari;

- è necessario un rilancio dei centri pubblici, nel quadro di un riequilibrio tra pubblico e privato;

considerato che il ruolo residuale e marginale assegnato alla formazione pubblica è in netto contrasto con la legge regionale n. 47 del 1979, la quale attribuisce ai centri regionali la titolarità prioritaria a svolgere l'attività formativa dei piani annuali e che afferma che i centri pubblici di formazione "sono sedi costituite e destinate stabilmente allo scopo specifico della formazione professionale", che "devono essere interamente utilizzate, anche operando, ove sia necessario, il loro adeguamento strutturale e funzionale all'obiettivo del piano";

tenuto conto che il centro di via Is Mirrionis è una struttura ex INAPLI, trasferita dallo Stato alla Regione con destinazione d'uso specifica;

ritenuto che la struttura del CISAPI, nonostante le sue dimensioni e le sue potenzialità, non può accogliere tutti i centri, né può essere snaturata con ristrutturazioni improvvisate ed incoerenti con quanto si afferma di volervi realizzare: "il Centro polivalente", il "Campus" o la "Cittadella della formazione";

tenuto conto che nel CISAPI non sono stati eseguiti nemmeno i lavori di ristrutturazione annunciati nella delibera;

evidenziato che al Consorzio per la Formazione Agricola sono stati assegnati i locali del Centro di Elmas e che pertanto è venuta meno la necessità di soddisfare le esigenze logistiche del Consorzio;

ritenuto di dover nutrire delle perplessità sulla opportunità e sulla legittimità di continuare a dare strutture pubbliche a soggetti privati;

considerato che è imminente l'esame da parte del Consiglio regionale dei disegni di legge sulla riforma della formazione professionale in Sardegna;

considerato che si pongono problemi di grande rilevanza, non ancora completamente e approfonditamente esaminati e che sia necessaria perciò una valutazione ampia e approfondita di tutti gli aspetti, compresi la disponibilità e l'uso delle strutture;

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore del lavoro e l'Assessore degli enti locali per sapere se siano stati valutati tutti gli aspetti della questione e se non ritengano necessaria una sospensione dell'esecutività della delibera suddetta per consentire un riesame dell'intera questione alla luce delle considerazioni espresse. (460)

INTERPELLANZA TUNIS Marco Fabrizio sul mancato avvio della realizzazione dei Programmi Integrati d'Area.

Il sottoscritto,

premesso che con la legge regionale 26 febbraio 1996, n. 14, sono stati istituiti i Programmi Integrati d'Area (PIA) che complessivamente prevedono investimenti per oltre 1.800 miliardi di cui buona parte a carico dei privati, con la creazione di circa 17.000 posti di lavoro (dei quali oltre 7.000 stabili);

evidenziato che le quattro province sarde, dimostrando notevole efficienza e capacità operativa, hanno adempiuto pienamente al compito loro assegnato dalla sopracitata legge, trasmettendo entro il 20 giugno 1996 il materiale programmatico e conoscitivo costituente la proposta provinciale per i PIA, unitamente alla delibera assunta dai rispettivi Consigli provinciali;

rilevato che al mese di febbraio 1998 risultano approvati 38 PIA di cui soltanto nove corredati dai rispettivi accordi di programma sottoscritti dai soggetti interessati così come stabilisce l'articolo 11 della legge regionale n. 14 del 1996 che prevedono investimenti pari a 517 miliardi con una occupazione stabile di oltre 2.000 unità lavorative;

denunciato che al 31 maggio c.a. neanche uno dei nove PIA corredati dai rispettivi accordi di programma è stato reso cantierabile e tanto meno ha avuto piena realizzazione,

chiede di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per sapere:

I. quali siano esattamente le cause (se esistono) che hanno impedito l'avvio della realizzazione dei primi nove PIA per i quali gli accordi di programma sono stati sottoscritti sei mesi fa;

II. se e quali iniziative intendano immediatamente intraprendere per rimuovere gli eventuali impedimenti di qualsiasi genere che fino ad oggi non hanno consentito di rendere cantierabili i progetti contenuti nei nove PIA di cui sopra, e quindi, l'avvio al lavoro di oltre 3.000 persone. (461)

INTERPELLANZA SANNA Salvatore - CUGINI sul paventato rischio di blocco dei lavori del tracciato della 125 Orientale sarda relativa al tratto San Priamo-Capo Boi, a causa delle presunte incongruenze progettuali.

I sottoscritti,

premesso che

- con conferenze di servizi del 12 e del 25 marzo 1997, è stato definitivamente approvato il tracciato della 125 orientale sarda relativa al tratto San Priamo-Capo Boi (tipo IV CNR a due corsie, importo complessivo di lire 233.000.000.000);

- al 31 ottobre 1997 risultano appaltati tutti i lotti del suddetto tronco stradale;

- i lavori relativi sono stati consegnati, l'intero importo complessivo è stato impegnato e alle imprese concessa una anticipazione di lire 16.445.769;

- a seguito dell'inizio dei lavori si sono evidenziate molteplici azioni di protesta da parte di aziende produttive della zona, di associazioni ambientaliste, di privati cittadini e, per ultimo, del Consiglio comunale di Muravera che, con delibera n. 54 del 19 maggio 1998, chiede la rivisitazione del progetto al fine di apportare modifiche al tracciato per salvaguardare attività economiche precostituite,

- a seguito delle rilevate e denunciate incongruenze dell'attuale tracciato e per portare avanti azioni tese a una sua seppur parziale modifica, si è costituito un Comitato spontaneo denominato "Comitato nuova 125-tronco San Priamo Capo Boi";

- tale Comitato ha impugnato le procedure delle due Conferenze di servizi nanti al TAR Sardegna che dovrebbe pronunciarsi il 9 giugno 1998;

considerata l'enorme importanza che riveste la realizzazione dell'opera in questione per i territori interessati e per la viabilità primaria dell'intera Isola sia ai fini della "rottura" dello storico isolamento, sia per la creazione di precondizioni minime allo sviluppo complessivo;

considerati altresì i notevoli ritardi già accumulati nella spendita dei fondi, in gran parte di provenienza comunitaria e il conseguente rischio della perdita degli stessi;

tutto ciò premesso e considerato chiedono di interpellare gli Assessori regionali della programmazione ed dei lavori pubblici per sapere:

- quali azioni intendano porre in essere per verificare la consistenza delle argomentazioni avanzate dal "Comitato nuova 125-tronco San Priamo Capo Boi", dalle associazioni ambientaliste, dai proprietari delle aziende produttive, dal Consiglio comunale di Muravera;

- se non ritengano opportuno intervenire decisamente nei confronti dell'ANAS al fine di concordare eventuali varianti progettuali, relativi tempi e procedure qualora tutto ciò si dimostrasse indispensabile per la prosecuzione dei lavori. (462)

INTERPELLANZA MARTEDDU - GIAGU - LORENZONI - LADU - PIRAS - SECCI - TUNIS Gianfranco sulle iniziative da adottare per la prevenzione del favismo.

I sottoscritti, premesso che:

- il favismo o "deficit di glucosio (G6PDH)" è, come noto, una grave forma di anemia provocata sia dall'ingestione di fave che dall'inalazione del polline liberato nell'aria dalle piante medesime durante la fase della fioritura;

- la crisi emolitica, con la conseguente distruzione dei globuli rossi che si manifesta in brevissimo tempo e può anche avere un esito mortale, può essere causata anche da somministrazione di farmaci, in particolare farmaci ad azione ossidante come i sulfamidici, ma anche antipiretici e analgesici;

- la malattia è localizzata in larghissima percentuale nel meridione e nelle isole, e in modo particolare in Sardegna, ma è diffusa nel territorio del Paese, soprattutto in quelle zone ad alta presenza di immigrati dalla Sardegna, posto che essa è ereditaria e viene trasmessa dal cromosoma "X";

- in Sardegna la malattia raggiunge una diffusione tale da determinare allarme sociale e ha indotto le pubbliche amministrazioni ad assumere concrete ed efficaci iniziative di prevenzione e di cura;

- si manifesta l'esigenza di tutelare la popolazione a rischio dentro e fuori l'Isola;

- già l'Istituto Superiore della Sanità ed alcune università hanno realizzato un progetto pilota per specializzare personale tecnico nella corretta esecuzione dei metodi per la diagnosi e lo screening della carenza di G6PDH,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere, nell'ambito delle azioni di prevenzione della malattia, quali iniziative l'Assessorato intenda porre in essere per sensibilizzare adeguatamente il Ministero della sanità affinché, con decreto amministrativo o, se occorre, con atto legislativo, si renda obbligatoria una "avvertenza" in tutte le confezioni di medicinali che contengono sostanze che possano risultare nocive ai fabici e, infine, perché si faccia obbligo alle Aziende Sanitarie Locali di trasmettere puntualmente ai medici di base l'elenco delle sostanze nocive. (463)

INTERPELLANZA MONTIS sull'annunciata chiusura dell'Azienda vetraria di Elmas.

Il sottoscritto,

premesso che la perdita di posti di lavoro in Sardegna è lungi dall'invertire la tendenza della ripresa occupazionale, come lascerebbero intendere i documenti prodotti recentemente dalla Giunta regionale, e che appare inoltre riduttivo un "Piano per l'occupazione" progettato sull'onda di nuovi licenziamenti che si verificano nel tessuto industriale residuo senza arrestarne questo processo devastante;

sottolineato che:

- le Aziende vetrarie industriali Ricciardi di Elmas, acquistate da una multinazionale statunitense, hanno inviato il preavviso di licenziamento agli attuali 50 dipendenti;

- questo grave provvedimento segue la logica del solo profitto mentre a farne le spese sono anche altri lavoratori quantificabili in oltre 100 unità, impiegate nei servizi e nelle cave di sabbia silicea ubicate nel territorio del Comune di Laconi, producenti la materia prima per milioni di pezzi di bottiglie che servono per la birra, il vino, le bibite etc.;

chiede di interpellare l'Assessore del lavoro e l'Assessore dell'industria per sapere quali provvedimenti intendano adottare:

1) per l'avvio di un confronto con la nuova proprietà dell'azienda, facendo valere 1'interesse dei sardi non soltanto in ordine all'occupazione, ma anche per salvaguardare il riciclaggio dei rottami di vetro che Comuni e Province raccolgono in modo differenziato;

2) per promuovere un incontro con le Amministrazioni interessate ed in particolare con i Comuni di Elmas e Laconi e le organizzazioni sindacali, al fine di intraprendere iniziative che coinvolgano il Governo della Repubblica per un esito positivo della vertenza;

3) per la ricerca di imprenditori privati e pubblici che promuovano eventualmente un altro impianto che, oltre a produrre per l'Isola, sia anche soggetto esportatore come lo fu la Sardegna agli inizi del secolo. (464)

INTERPELLANZA LIORI - MASALA - FRAU - CADONI - CARLONI - BIGGIO - BOERO -LOCCI - SANNA Noemi - USAI Edoardo sulla costituzione di una residenza sanitaria assistita nel comune di Iglesias.

I sottoscritti,

premesso che la delibera n. 567 del 7 aprile 1998 dell'Azienda ASL n. 7 di Carbonia prevede l'istituzione di una società mista per la gestione in Iglesias di una residenza sanitaria assistita per 120 posti letto;

considerato che la delibera della medesima ASL n. 7 n. 566 del 7 aprile 1998 concernente il Piano di ristrutturazione dei servizi ospedalieri prevede nell'ospedale "S. Barbara" di Iglesias n. 50 posti di lungodegenza e n. 49 posti di recupero e rieducazione funzionale;

rilevato che ad Iglesias esistono 200 posti letto (di cui 118 attualmente occupati) presso la struttura "Casa Serena" e 72 (di cui 42 attualmente occupati) presso la Casa protetta "Margherita di Savoia" e che inoltre nella vicinissima Domusnovas 1'AIAS offre ampia disponibilità per l'assistenza agli anziani con handicap fisici e psichici;

rilevato, ancora, che lo stesso Piano della ASL n. 7, nel riservare alla città di Carbonia soltanto dieci posti letto per lungodegenza, prevede l'eliminazione di 90 posti dai servizi di chirurgia, nefrologia, ortopedia e UTIC del "S. Barbara" ad Iglesias per trasformarli in posti letto per lungodegenti, i quali, secondo la previsione del Piano Sanitario Nazionale, dovranno essere trasformati in assistenza residenziale e assistenza domiciliare integrata,

chiedono di interpellare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:

- se non ritenga che l'attuazione del Piano suddetto possa decretare di fatto la fine dell'ospedale "S. Barbara" di Iglesias;

- se non ritenga che altre sedi, nel territorio della ASL menzionata, possano allocare, in relazione al territorio, il servizio di residenza sanitaria assistita, anche in considerazione della esiguità di posti letto riservati dal Piano all'ospedale "Sirai" di Carbonia;

- quali provvedimenti infine intenda porre in essere per consentire la sopravvivenza dell'ospedale "S. Barbara" e per impedire il grave danno che conseguirebbe in tale evenienza all'utenza dell'intero Sulcis-Iglesiente. (465)

INTERROGAZIONE LIORI, con richiesta di risposta scritta, sull'installazione di un radar militare a Monte Filau.

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Il sottoscritto,

premesso che in data 29 luglio 1997 è stato sottoscritto dal Sottosegretario alla difesa, dal Presidente della Giunta regionale, dall'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e dai Sindaci di Domus De Maria e Teulada, un protocollo d'intesa impegnativo per il Ministero della difesa e la Regione Sardegna concernente, in particolare, l'ubicazione di un radar tridimensionale nella località di Monte Filau (in luogo di quella già prevista di Capo Spartivento);

considerato che:

- i cittadini di Domus De Maria, i frequentatori abituali delle coste di Chia e Malfatano, i turisti presenti nella zona, da tempo protestano contro l'accordo di cui in premessa, arrivando anche ad atti concreti quali la raccolta di seimilacinquecento firme;

- tale protesta interessa tanto le popolazioni quanto le formazioni politiche, sindacali e lo stesso Sindaco di Domus De Maria (che inizialmente aveva firmato l'accordo, ma che a seguito della volontà popolare ha pubblicamente dichiarato la sua contrarietà all'attuazione del protocollo);

- nonostante le proteste, il Sottosegretario alla difesa, on.le Massimo Brutti, ha recentemente annunciato che i lavori di installazione del radar inizieranno comunque entro l'estate;

- è opinione diffusa, condivisa anche dal sottoscritto, che l'installazione di un radar in un territorio già penalizzato da una massiccia presenza militare significhi limitare le possibilità di sviluppo economico (del turismo, della pastorizia e della pesca);

- le coste del sud Sardegna sono già condizionate da settemila ettari del poligono militare di Capo Teulada e da un'altra pertinenza sul promontorio di Nora;

ritenuto:

- non opportuno instaurare una nuova servitù militare, rappresentando essa un nuovo inaccettabile atto di subalternità contrario agli interessi della popolazione;

- che ogni nuovo insediamento militare debba essere preceduto da un riesame della situazione esistente, che tenda a rideterminare i confini delle attuali aree soggette a vincolo, con la dismissione di quelle non indispensabili a fini della difesa;

- di condividere e sostenere la proposta delle popolazioni di installare il radar con le sue infrastrutture (qualora sussistano reali esigenze di difesa) in uno dei tanti rilievi all'interno dell'immenso perimetro militare di Capo Teulada;

- che il suddetto riesame debba affrontare anche e soprattutto le questioni legate allo sviluppo dell'Isola, che le servitù militari contribuiscono pesantemente a pregiudicare;

- che sia necessario salvaguardare i principi fondamentali della democrazia e della sovranità popolare, evitando decisioni autoritarie delegittimate dalla popolazione stessa,

chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere che iniziative intendano adottare in proposito. (1039)

INTERROGAZIONE PIRASTU - PITTALIS - GRANARA, con richiesta di risposta scritta, sull'imminente entrata in vigore delle limitazioni al traffico aereo notturno.

I sottoscritti,

premesso che con D.P.R 11 dicembre 1997, n. 496, è stato approvato il regolamento recante norme per la riduzione dell'inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili;

considerato che in forza di tale decreto, a decorrere dall'11 agosto 1998, sono vietati i movimenti aerei su tutti gli aeroporti civili dalle ore 23 alle ore 6 locali, ad esclusione di quelli effettuati nelle circoscrizioni degli aeroporti intercontinentali di Roma-Fiumicino e Milano-Malpensa e dei voli effettuati per il servizio postale;

considerato altresì che, ai sensi dell'articolo 5, comma 2, del citato D.P.R. 496/97, in deroga al divieto, l'Ente nazionale per l'aviazione civile, d'intesa con le Regioni interessate, sentito il Ministero dell'ambiente, può autorizzare ulteriori voli notturni;

ritenuto che, nel caso in cui non siano attivate le suddette deroghe, i voli programmati sugli aeroporti sardi potranno subire gravi conseguenze per effetto della cancellazione nelle ore notturne;

ritenuto che, in particolare, saranno penalizzati gran parte dei voli charter che - per i noti motivi economico-operativi legati all'abbattimento dei costi ed alla flessibilità d'impiego dei velivoli - vengono programmati preferibilmente nelle ore notturne;

verificato che i voli charter, storicamente molto importanti per gli aeroporti sardi, sono caratterizzati da un costo per passeggero molto più contenuto rispetto alle tariffe praticate per i normali voli di linea che, nel periodo estivo, e nelle ricorrenze delle festività, anche per mancanza di concorrenza, raggiungono i livelli più elevati;

ritenuto che la cancellazione dei voli notturni comporterà una inevitabile flessione del traffico turistico e, conseguentemente, delle attività connesse (alberghi, ristoranti, attività di assistenza turistica, ecc.) nonché la limitazione nell'impiego di risorse con gravi risvolti per l'occupazione in tutto il sistema aeroportuale (handling, autonoleggi, bar, dutyfree ed altre attività commerciali),

chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:

I. quali iniziative siano state poste in essere per ottenere la deroga stabilita dall'articolo 5, comma 2, del D.P.R. n. 496 del 1997;

II. quali iniziative, in ogni caso si intendano adottare al fine di non pregiudicare ulteriormente il settore del traffico turistico e delle attività connesse. (1040)

INTERROGAZIONE SANNA Giacomo - BONESU - SERRENTI, con richiesta di risposta scritta, sul porto canale di Cagliari.

I sottoscritti chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere se:

- sia a conoscenza che la Medcenter Container Terminal S.p.A., concessionaria del porto di Gioia Tauro, si è rivolta al TAR della Sardegna, chiedendo l'annullamento dell'accordo di programma per lo sviluppo del porto industriale di Cagliari e la concessione della gestione dello stesso alla Società MITH, chiamando in causa i firmatari dell'accordo sopra richiamato e più precisamente: l'Autorità portuale di Cagliari, il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore regionale dei trasporti, il Ministro dei trasporti, le Ferrovie dello Stato S.p.A., il CASIC, la PTM e la stessa MITH;

- se sia intendimento del Presidente e della Giunta costituirsi in giudizio a sostegno degli interessi della società di gestione del porto canale di Cagliari e dell'intera Sardegna che vede nell'entrata in funzione del porto canale una concreta prospettiva di sviluppo per l'economia della nostra Isola;

- se non si giudichi paradossale che tale iniziativa sia già stata adottata con tempestività dall'Amministrazione comunale di Cagliari (peraltro esclusa dalla società di gestione del porto canale e che vede presente la Regione sarda) mentre al momento nessuna iniziativa si registra da parte della Regione Autonoma della Sardegna, a testimonianza della poca attenzione che il Presidente e la Giunta mostrano per le problematiche inerenti l'intero comparto dei trasporti nell'Isola. (1041)

INTERROGAZIONE GRANARA - PITTALIS - PIRASTU, con richiesta di risposta scritta, sul ripristino delle corse serali per Calasetta ed il potenziamento delle corse nello stesso orario su Portovesme.

I sottoscritti,

premesso che è stato stipulato da poco tempo un accordo di programma tra SAREMAR e Comune di Carloforte, sugli orari dei servizi marittimi da e per Carloforte;

considerato che a tale accordo hanno partecipato solo i rappresentanti dei lavoratori pendolari di Portovesme e non quelli di Calasetta;

appurato che tali nuovi orari sono stati varati con la logica di aumentare la potenzialità dei servizi marittimi, al fine di migliorare la qualità di vita degli abitanti e potenziare le aspirazioni turistiche dell'Isola di San Pietro;

appreso che durante tali trattative non si è tenuto conto delle esigenze del traffico sulla rotta da e per Calasetta e che pertanto necessita mantenere le corse in tale tratta nel tardo pomeriggio, come oramai consuetudine decennale;

constatato che la Compagnia SAREMAR utilizza i traghetti più capienti solo durante il mattino e le prime ore del pomeriggio, trascurando e riducendo notevolmente la capacità di trasporto di passeggeri ed auto dalle 1 8,00 in poi;

valutato che tali logiche considerazioni sono state fatte proprie anche dagli equipaggi che hanno sempre dimostrato grande sensibilità nei confronti delle esigenze degli abitanti dell'isola,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore dei trasporti per sapere:

1) se gli accordi raggiunti in merito agli orari del servizio SAREMAR con l'Isola di San Pietro alla luce delle errate valutazioni sulla tratta di Calasetta possono essere modificate;

2) se sono a conoscenza che con tali modifiche inspiegabilmente la Società SAREMAR, che gestisce un pubblico servizio finanziato a suon di miliardi, ha ridotto notevolmente la possibilità di rientro all'Isola nelle ore serali, tenendo in linea in tali fasce orarie solo due traghettini con oltre 3S anni di navigazione, oltretutto - sembrerebbe - declassati da tempo dal Registro Navale e tra l'altro poco capienti e poco sicuri durante le corse notturne sulla rotta di Portovesme, tanto che da anni intende avviarli a disarmo;

3) se è stato finalmente capito che SAREMAR, nonostante i potenziali mezzi a disposizione, il personale qualificato ed efficiente, le ingenti quantità di denaro pubblico di cui dispone, non ha alcuna intenzione di affrontare in termini razionali il servizio a cui è preposta, quasi volesse mantenere la comunità carlofortina in situazione di eterno disagio;

4) se, qualora le corse su Calasetta fossero irripetibili da parte di SAREMAR, non sia il caso di sollecitare altre Compagnie di navigazione affinché provvedano a tale servizio. (1042)

INTERROGAZIONE VASSALLO sulla grave situazione che si sta determinando alla raffineria della Saras di Sarroch a causa dell'attivazione delle procedure di licenziamento dei 44 lavoratori della COSMIN e dei 25 della SPIC.

Il sottoscritto,

accertato che le Società COSMIN e SPIC, aziende storiche della zona, operanti con propri organici presso la raffineria Saras di Sarroch, hanno attivato le procedure per il licenziamento dei 70 dipendenti ivi operanti;

accertato altresì che non si ravvisano elementi che giustifichino tale scellerata scelta aziendale, in quanto la COSMIN risulta a tutt'oggi aggiudicataria di contratti di manutenzione per lo stesso stabilimento;

constatato che tale scelta si pone come unico ed inequivocabile obiettivo, un aumento, rispetto al passato, della redditività delle commesse acquisite, attraverso la parcellizzazione delle attività da essa svolte, con l'utilizzo di aziende subappaltatrici al fine di far loro svolgere quelle azioni da sempre attuate dai lavoratori oggetto dei provvedimenti di licenziamento;

verificato che tale modello di organizzazione aziendale, oltre a rasentare l'illegittimità, presenta innumerevoli problemi e pone in serio pericolo gli stessi lavoratori della raffineria e le popolazioni limitrofe, in quanto le lavorazioni interne ed esterne verrebbero subappaltate a società senza alcun requisito di affidabilità rispetto alle normative europee sugli standard di sicurezza sia delle attività lavorative sia degli stessi procedimenti che dovrebbero garantire le lavorazioni;

accertato, inoltre, l'atteggiamento passivo della stessa direzione della raffineria Saras, che su tali fondamentali problematiche sta assumendo un ruolo rinunciatario al limite della convivenza con la direzione della COSMIN, per fatti che avvengono all'interno dello stabilimento e con aziende che operano su loro specifica commessa,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'industria e l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere:

I. se non ritengano opportuno attivare un incontro con i responsabili delle aziende al fine di richiedere il recesso delle procedure unilateralmente attivate per il licenziamento dei lavoratori;

II. quali iniziative intendano porre in essere nei confronti della direzione della raffineria in oggetto al fine di richiedere che le attività produttive svolte da terzi per conto dello stabilimento, sia all'interno sia all'esterno, mantengano quei livelli operativi, professionali e di affidabilità che nel passato hanno significato garanzia e sicurezza per i lavoratori e per le popolazioni limitrofe;

III. se non ritengano inoltre opportuno rapportarsi con gli altri soggetti sociali del territorio interessati alla questione e con la stessa amministrazione locale al fine di intraprendere, anche congiuntamente, tutte quelle iniziative atte a non avallare tali politiche aziendali che danneggiano il territorio e con esso il consolidamento dei posti di lavoro. (1043)

INTERROGAZIONE FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla paventata chiusura della scuola di volo di Alghero.

Il sottoscritto,

premesso che:

I. con sempre maggiore insistenza si parla di una probabile chiusura della scuola di volo con sede nell'aeroporto Alghero-Fertilia, in cui vengono formati i piloti civili sia per l'ALITALIA che per altre compagnie aeree;

II. le prime avvisaglie di un probabile smantellamento si ebbero già dal l995, anno in cui il reparto manutenzione ( parte integrante della stessa Scuola ) per gli stessi aerei usati dalla scuola di volo, per gli ATR e per i CANADIER per l'antincendio fu trasferito a Napoli;

III. lo stesso reparto di manutenzione di Napoli è del tutto insufficiente, tant'è che molto spesso la manutenzione degli aerei viene effettuata a Firenze (trasferendo per l'occasione del personale da Alghero) ed anche in Germania, con aggravio di costi alla compagnia di bandiera;

IV. negli anni ( la scuola di volo fu istituita nel 1980) il personale è diminuito sensibilmente, passando da 45 alle attuali 25 unità, impoverendo ulteriormente una zona dell'Isola ad alto tasso di disoccupazione;

V. al contrario un potenziamento della scuola di volo e del reparto di manutenzione (che altri centri della penisola accoglierebbero con grande entusiasmo) porterebbe a nuove assunzioni di personale specializzato e ad un indotto non indifferente,

chiede di interrogare l'Assessore dei trasporti per sapere:

1) quali iniziative la Giunta Regionale intenda assumere per evitare lo smantellamento della scuola di volo di Alghero-Fertilia, struttura importante per tutta l'economia di quel territorio;

2) se non sia opportuno intraprendere una azione politica tendente al ripristino presso la scuola di volo del reparto di manutenzione, essendo quello di Napoli del tutto insufficiente, che porterebbe all'assunzione di altro personale, ridando ossigeno ad una economia asfittica. (1044)

INTERROGAZIONE MILIA, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione del patrimonio turistico immobiliare dell'ESIT di Tempio Pausania.

Il sottoscritto,

premesso che 1'ESIT avrebbe in programma di bandire una gara d'appalto per la vendita dell'immobile turistico alberghiero denominato PARK HOTEL;

appreso che una parte dell'immobile in questione (la zona destinata all'uso di bar e ristorante) si trova ad oggi occupata, pare abusivamente da certe persone che nessun titolo hanno per usufruire di tale beneficio;

accertato che i funzionari dello stesso ente, a quanti interessati all'acquisto chiedano informazioni, "alla domanda se l'immobile sia libero", rispondono che per loro l'immobile è assolutamente libero;

rilevato inoltre che queste stesse persone occuperebbero un'altra porzione immobiliare e precisamente una sala da ballo ricavata nel piano terreno ed in quello sotterraneo dell'albergo in località Curragghya (costruito da privati, con il contributo della Regione e successivamente incamerato dalla stessa, in quanto i costruttori gestori hanno fallito), tale locale, oggi denominato "Millennio", sembrerebbe certo che venga gestito in maniera irregolare da alcuni prestanome, senza corrispondere alcun canone all'ente regionale;

considerato il grave danno d'immagine che ne potrebbe avere la Regione, in un momento come questo, dove pare si vogliano alienare diversi beni immobili,

chiede di interrogare i1 Presidente della Giunta regionale, l'Assessore del turismo, artigianato e commercio e l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica per sapere:

I. se la Regione sia a conoscenza dell'attuale situazione del proprio patrimonio turistico immobiliare;

II. se, e come, fatti del genere possano essere accaduti senza che nessuno dei funzionari responsabili sia mai intervenuto per porre fine a queste situazioni irregolari, che espongono la Regione a gravi danni sia di natura economica sia d'immagine. (1045)

INTERROGAZIONE SANNA Giacomo - BONESU - SERRENTI, con richiesta di risposta scritta, sull'interporto di Cagliari.

I sottoscritti,

premesso che in data 18 febbraio 1997, la Regione autonoma della Sardegna ha sottoscritto insieme con il Ministro dei Trasporti, l'Autorità portuale di Cagliari, il Presidente del CASIC, l'amministratore delegato della PTM S.p.A. e l'amministratore delegato delle F.S. S.p.A. l'atto aggiuntivo dell'accordo di programma stipulato 1'8 agosto 1995 per lo sviluppo del porto industriale di Cagliari, dove 3 - programma interventi - il punto a) così recita: "progettazione e realizzazione dell'interporto di Cagliari, così come previsto nel Piano nazionale e regionale dei trasporti, all'interno dell'agglomerato industriale e funzionalmente connesso con il porto";

chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere:

I. se sia a conoscenza che nella documentazione allegata al piano di realizzazione degli interporti della IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) della Camera dei Deputati, nell'allegato 17, riportante la rete degli interporti Italiani, quello di Cagliari non viene considerato nemmeno fra quelli in programma;

II. quali siano le iniziative che intende adottare per ricordare ai distratti componenti la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, in particolare a coloro che eletti in Sardegna, dovrebbero rappresentarne più da vicino gli interessi, che nella nostra Isola, e più specificatamente nell'area circostante il Porto Industriale di Cagliari, è in programma la realizzazione di un interporto per le cui opere la Regione sarda si è impegnata all'erogazione di ben 60 miliardi, a valere sui fondi della Legge n. 402 del 1994, programma d'intervento 94-98;

III. se si consideri questa ennesima testimonianza di disattenzione da parte della Commissione Trasporti della Camera come la dimostrazione della poca collaborazione che esiste fra la Giunta regionale, il Governo ed il Parlamento nazionale in materia di trasporti;

IV. quali siano le iniziative che intende adottare per far sì che gli accordi e gli impegni sottoscritti fra la Giunta regionale ed il Governo nazionale, il 18 febbraio 1997, trovino attuazione nei modi e nei tempi stabiliti e siano tali che l'interporto di Cagliari rientri a pieno titolo nel sistema interportuale nazionale. (1046)

INTERROGAZIONE FLORIS - BERTOLOTTI - PITTALIS - BONESU - LIPPI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione degli enti regionali.

I sottoscritti, premesso che:

- la legge regionale 23 agosto 1995, n. 20, sugli enti regionali (Semplificazione e razionalizzazione dell'ordinamento degli enti strumentali della Regione e di altri enti pubblici e di diritto pubblico operanti nell'ambito regionale) è stata varata "nelle more dell'approvazione di norme organiche di riforme" che non sono state compiutamente definite;

- non risulta che la Giunta regionale abbia predisposto un rapporto completo e aggiornato sulla situazione degli enti regionali, e che sotto la dizione di "ente regionale" vengano accomunati organismi in numero imprecisato e al di fuori di criteri di classificazione economica e giuridica;

- il Consiglio regionale e i cittadini hanno diritto di essere informati sulla situazione degli enti regionali, sui criteri di nomina e sulle politiche di promozione economica che la Giunta regionale intende attuare attraverso i propri enti e le società di emanazione regionale,

chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale per conoscere:

I. l'elenco completo degli enti e delle società direttamente o indirettamente controllate dalla Regione, con l'indicazione degli amministratori, della scadenza dei mandati e delle regole di designazione e nomina;

II. i criteri puntuali di scelta che la Giunta regionale ha applicato e intende applicare, su mandato della maggioranza, per la nomina degli amministratori nei singoli enti e società;

III. se risponda al vero quanto riportato dalla stampa in relazione alla volontà della Giunta regionale di consentire cambi ai vertici societari anche quando non siano scaduti, come nel caso del BIS Sardegna, e se con quali giustificazioni e modalità di legge si intenda procedere;

IV. se la Giunta regionale abbia un progetto organico di riordino degli enti di promozione economica e di assistenza tecnica, e nel caso quali siano i contenuti puntuali di tale progetto. (1047)

INTERROGAZIONE SANNA Noemi, con richiesta di risposta scritta, sulle disfunzioni nell'aeroporto di Alghero.

Il sottoscritto,

premesso che:

- di recente un aereo Interfly in fase di atterraggio nell'aeroporto di Alghero, a motivo dello scoppio di un copertone, causava profondi solchi nella pista dovuti al trascinamento del cerchione sul terreno;

- a seguito del sopralluogo dei vigili del fuoco e dei tecnici e dirigenti dello scalo, il direttore del medesimo, constatata la riduzione dei margini di sicurezza, decideva la chiusura totale della pista;

- conseguentemente i voli notturni da Roma e Milano venivano dirottati mentre quelli mattutini del giorno seguente venivano cancellati;

- il traffico nella pista veniva riaperto nella mattinata del giorno seguente, dopo il ripristino della pista medesima;

chiede di interrogare l'Assessore dei trasporti per conoscere:

I. quali motivi abbiano impedito alla direzione dell'aeroporto di effettuare l'intervento di ripristino immediatamente;

II. da chi sia stato effettuato il rapporto tecnico che suggeriva la chiusura dello scalo;

III. se siano state valutate attentamente altre soluzioni tecniche di intervento immediato in grado di garantire comunque i margini di sicurezza e quindi l'operatività dello scalo. (1048)

INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul progetto della società SO.GE.COS. per la realizzazione di un impianto per il riciclaggio di pneumatici nel comune di Siamaggiore (OR).

Il sottoscritto, premesso che:

- la società a responsabilità limitata CISI (Compagnia Italiana per lo Sviluppo Industriale) di Cagliari - partner stranieri la francese Globe e la svizzera Real State - ha presentato negli anni scorsi un progetto per l'installazione nel comune di Tortolì (NU) di un "impianto di riciclaggio per la riutilizzazione di pneumatici, resti di gomma e caucciù morbido" (tipo 2411 - Brevetto Globe: General-Logic Beratungs Hondels GMBH - Monaco di Baviera);

- tale progetto comportava un investimento di circa 70 miliardi, la maggior parte dei quali - 44 miliardi circa - a carico di fondi regionali recuperati dal fondo dell'accordo di programma per il riassetto delle zone interne della Sardegna centrale;

- il finanziamento fu autorizzato dalla Giunta regionale, con una delibera del mese di luglio 1995, sulla base delle pratiche istruite dal CIS (Credito Industriale Sardo);

- l'Amministrazione comunale di Tortolì, visti l'entità del finanziamento e, soprattutto, l'enorme "movimento e stoccaggio" di pneumatici previsto, prima di concedere i terreni ritenne opportuno richiedere garanzie sull'impatto ambientale dell'impianto e sulla credibilità della società proponente il progetto. La società CISI, benché fosse stata più volte sollecitata a fornire gli indirizzi degli impianti dello stesso tipo già funzionanti in Germania, non diede alcuna risposta;

- in data 9 novembre 1995 il sindaco di Tortolì, Franco Ladu, ricevette una lettera della CISI con la quale gli venne comunicata la decisione di avviare operazioni di verifica e adattabilità del progetto presso aree di altri comuni della Sardegna centrale che ne avevano fatto richiesta (Comune di Tertenia);

- il 5 marzo 1997 è stato revocato il finanziamento di 43 miliardi da parte della Giunta regionale per l'impianto CISI; la Banca CIS aveva nel frattempo comunicato che a distanza di un anno e mezzo dal contratto di finanziamento, la società CISI non aveva ancora provveduto ad acquistare l'area necessaria per accendere l'ipoteca per il finanziamento, né aveva prodotto la fideiussione di 15 miliardi come richiesto;

tenuto conto che:

- la Commissione edilizia del Comune di Siamaggiore (OR), il 5 marzo 1998, ha espresso parere favorevole per l'installazione da parte della società SO.GE.COS. in territorio Su Forreddu di un "impianto di riciclaggio per la riutilizzazione di pneumatici, resti di gomma e caucciù morbido";

- tale progetto comporta un investimento di 90 miliardi, la maggior parte dei quali - circa 62 miliardi, ottenuti con finanziamento statale;

- l'impianto si propone di trattare circa 50.000 tonnellate di pneumatici l'anno con azoto liquido;

- in Sardegna si producono attualmente circa 6.000 tonnellate l'anno e, a Olbia, è attivo un impianto che tratta circa 3.500 tonnellate di pneumatici l'anno. Questo nuovo impianto dovrebbe, quindi, trattare un quinto di tutta la produzione italiana attuale. Si deve, inoltre, rilevare che il suddetto impianto si verrebbe a configurare come il più grande in Italia, visto che attualmente gli impianti esistenti hanno una taglia media di 10.000 tonnellate annue;

- è prevista, dunque, l'importazione di oltre 40.000 tonnellate di pneumatici da riciclare;

- in Italia esiste un impianto analogo, dal punto di vista tecnologico, a Guidonia (in fase di dismissione), dimensionato per una potenzialità di circa 12.000 tonnellate l'anno; a livello europeo, invece, c'è una prevalenza di impianti a triturazione meccanica;

considerato che:

- il prodotto della lavorazione delle gomme (il granulato) viene venduto a 200 lire il chilo (prezzo di mercato) e solo l'azoto liquido utilizzato per l'operazione di riciclaggio costa 170 lire al chilo;

- l'Assogomme nazionale ha definito l'investimento antieconomico e, soprattutto, senza futuro e il Presidente della stessa associazione, Clemente Mantegazza, ha rilevato che "l'operazione potrebbe nascondere una vera e propria speculazione ai danni della collettività",

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'industria e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:

I. quali provvedimenti intendano adottare affinché non vengano disattese le linee direttrici del piano regionale dei rifiuti impostato intorno al preciso criterio secondo il quale "in Sardegna vanno trattati e smaltiti i soli rifiuti prodotti nell'Isola";

II. quali siano allo stato attuale le reali cognizioni relative alla lavorazione con azoto liquido in possesso dell'Assessorato della difesa dell'ambiente e quali accertamenti ritenga di effettuare per garantire il rispetto della normativa vigente in materia di valutazione di impatto ambientale;

III. quali iniziative intendano intraprendere al fine di evitare che l'eventuale futura realizzazione dell'impianto possa creare una grande discarica di pneumatici nel territorio di Siamaggiore;

se, nell'ambito della propria competenza, l'Assessorato dell'industria non ritenga opportuno sottoporre l'iniziativa ad analisi di redditività economica. (1049)INTERROGAZIONE PIRASTU - GRANARA - PITTALIS, con richiesta di risposta scritta, sull'accordo di programma n. 328 del 28 novembre 1994 pubblicato nel B.U.R.A.S. n. 20 del 15 giugno 1995.

I sottoscritti,

premesso che il Presidente della Giunta regionale ha approvato, con decreto n.328 del 28.11.1994, un accordo di programma sottoscritto con il Comune di Quartu S.E. ed il Comune di Quartucciu, finalizzato alla realizzazione di un centro integrato polifunzionale nel territorio dei comuni medesimi, che prevede, oltre alla localizzazione di una struttura di grande distribuzione, un Centro commerciale e un Centro Direzionale e Residenziale, servizi sportivi, culturali, di spettacolo e di servizi per l 'artigianato e parcheggi;

considerato che l'accordo di programma deve intendersi contratto plurilaterale e quindi fonte di diritti ed obblighi per le parti stipulanti, poiché è richiesto l'assenso unanime delle Amministrazioni deliberanti che si vincolano in base a quanto stabilito nell'accordo stesso e quindi fissano un limite alla discrezionalità della loro azione amministrativa;

verificato che, qualora l'Amministrazione interessata a tale accordo emanasse un atto difforme dal contenuto dell'accordo stesso, se ne può chiedere l'annullamento al Giudice amministrativo in caso di lesione di interessi legittimi e quindi, in diversa sede, anche il relativo risarcimento del danno;

visto che il Consiglio comunale di Quartucciu, con delibera n.37 del 6 marzo 1998, senza neppure consultare gli altri partner, ha inteso approvare una variante del piano attuativo dell'accordo di programma sulla base di un atto unilaterale di obbligo sottoscritto da un soggetto privato, che non è neppure parte dell'accordo di programma;

appurato che la Giunta regionale deve vigilare sull'esecuzione dell'accordo essendo previsto altresì, in caso di inadempienza dei soggetti partecipanti all'accordo, l'intervento in via surrogatoria del Presidente della Regione;

quanto sopra premesso, chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l 'Assessore dei trasporti per sapere:

1) se è a conoscenza del provvedimento approvato dal Consiglio comunale di Quartucciu che praticamente in via unilaterale stravolge gli accordi stabiliti con il decreto n.328 del 28 novembre 1984;

2) quali iniziative saranno adottate al fine di garantire il rispetto di tale accordo di programma e di eventuali interessi lesi dalla sua violazione. (1050)

INTERROGAZIONE AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di risolvere il problema della presenza di un abusivo campo nomadi nel quartiere sassarese di Baddimanna che sta creando gravi problemi di convivenza agli abitanti.

Il sottoscritto,

premesso che sono stati presentati numerosi esposti, effettuate segnalazioni e proteste al Comune da parte degli abitanti e del Comitato di quartiere sassarese di Baddimanna per denunciare una situazione divenuta insostenibile per la presenza di un campo nomadi non autorizzato nello spazio antistante un affollato condominio;

considerato che, dopo che tali proteste e segnalazioni sono cadute nel nulla, gli esponenti del Comitato di quartiere sono riusciti a farsi ricevere a Palazzo Ducale e hanno manifestato tutto il loro disappunto per la situazione sopra descritta all'Assessore dei servizi sociali;

rilevato che è possibile risolvere il problema progettando un campo nomadi attrezzato da parte del Comune, la cui costruzione in adeguata località eviterebbe ai cittadini del popoloso quartiere di Baddimanna di subire, non senza pericolo di continue risse, la promiscuità e le inciviltà di vario tipo presenti nel campo nomadi;

ritenuto grave e lesivo della civile convivenza per i cittadini del suddetto quartiere che il Comune di Sassari fino ad ora non abbia messo in pratica alcun intervento risolutivo della situazione;

considerato, altresì, che la questione assume i caratteri di un delicatissimo problema di ordine pubblico da affrontare con la necessaria e tempestiva determinazione,

chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per conoscere se e come intenda intervenire presso il Comune di Sassari affinché l'insostenibile situazione che si è venuta a creare per la presenza al centro del quartiere di Baddimanna di un abusivo campo - sosta di nomadi venga risolto in modo da favorire la civile convivenza tra questi ultimi e i cittadini sassaresi, con la costruzione di un campo nomadi in cui questi ultimi possano continuare a seguire i loro costumi senza per questo continuare a creare turbative alla quiete pubblica e gravi problemi ai cittadini sassaresi. (1051)

INTERROGAZIONE MONTIS, con richiesta di risposta scritta, sul concorso per assunzioni a tempo determinato presso gli Assessorati regionali.

Il sottoscritto,

premesso che:

- il Consiglio regionale deliberò a suo tempo l'assunzione di personale a tempo determinato per il caricamento dati presso gli Assessorati carenti del personale necessario;

- nella discussione in Aula si raggiunse la formale decisione di assumere il 50% dei componenti dell'ex "cooperativa INFORMA" i cui soci avevano già svolto questo lavoro, ed il 50% dalle liste di collocamento;

considerato che:

- per selezione fatta il 18 maggio 1998, si sono presentati 68 inviati dal collocamento;

- la procedura è stata così rigorosa da "considerare non idoneo" il partecipante anche per un solo errore, rendendone idonei soltanto 7, chiedendo perciò la perfezione assoluta mentre per quelli dell'ex cooperativa oltre alla prova pratica si sono valutati anche altri titoli non meglio precisati;

considerato altresì che la selezione per la stessa qualifica è da considerarsi nulla qualora si adottino procedure diverse per quote del complessivo numero da assumere, configurando per quelli selezionati dal collocamento minori possibilità di accedere alla parte loro riservata dal deliberato consiliare;

chiede di interrogare l'Assessore degli affari generali e l'Assessore del lavoro per sapere:

I. il motivo per il quale sono state adottate procedure diverse tra i partecipanti;

II. se intendano riconsiderare anche le mancate assunzioni degli iscritti al collocamento con procedura analoga per la totalità delle assunzioni rispettando i pari diritti dei disoccupati ad avere il 50% di assunti;

III. se ritengano opportuno effettuare in tempi rapidi una ricognizione delle esigenze dei singoli e complessivamente di tutti gli Assessorati onde attivare posti di lavoro che rientrano nella politica occupazionale della Regione, sia pure a tempo determinato, in attesa di coprire i vuoti di organico con regolare concorso. (1052)

INTERROGAZIONE FRAU, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nel pagamento delle rette di degenza da parte della ASL n. 1 nei riguardi della Fondazione "San Giovanni Battista" di Ploaghe.

Il sottoscritto, premesso che:

I. il Centro di riabilitazione della Fondazione "San Giovanni Battista" di Ploaghe, convenzionato ex articolo 26 della Legge n. 833 del 1978, ormai da diverso tempo continua a subire notevoli ritardi nel pagamento delle rette di degenza da parte della ASL n. 1 di Sassari, che a tutt'oggi ammontano a ben 3.253.470.576 lire;

II. tali ingiustificati ritardi, aggravati dall'indeterminazione degli importi e delle relative date di pagamento, stanno creando notevoli disagi finanziari alla Fondazione, con ripercussioni nella normale erogazione degli stipendi al personale (situazione debitoria di tre mensilità arretrate), costringendo il Consiglio di Amministrazione a continui e onerosi ricorsi ad anticipazioni bancarie;

III. si paventano con preoccupante insistenza giustificate azioni di agitazione da parte del personale, che potrebbero determinare gravi ripercussioni sulla qualità delle prestazioni sanitarie all'utenza;

IV. a tutto ciò si deve anche aggiungere che la ASL n. 1 non ha ancora provveduto alla liquidazione della maggiorazione del 30 per cento delle rette relative alle prestazioni erogate in regime di degenza diurna e a tempo pieno negli anni 1995/96 e 1997,

chiede di interrogare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere, in relazione al grave danno derivante dal perdurare di tale stato di cose e nell'interesse degli utenti e del personale:

- quali azioni intenda intraprendere nei riguardi della dirigenza della ASL n. 1 affinché, in tempi brevissimi, vengano liquidate alla Fondazione "San Giovanni Battista" tutte le competenze maturate, valutabili in parecchi miliardi;

- il perché di simili ingiustificati ritardi. (1053)

INTERROGAZIONE VASSALLO sullo stato di degrado dello scalo marittimo di Porto Torres.

Il sottoscritto,

verificato che per molteplici motivi i passeggeri che transitano da e per Porto Torres sono penalizzati a causa di una serie di disservizi;

considerato che sono oltre 1.500.000 i passeggeri che transitano annualmente nello scalo turritano, e che lo stesso è considerato il principale porto di ingresso per tutto il Nord Italia e per i paesi della Comunità Europea;

accertato che:

- la Compagnia di navigazione Tirrenia non garantisce a tutt'oggi la puntualità dei collegamenti e ciò comporta notevoli disagi per i passeggeri;

- per i disservizi imputabili alla stessa compagnia di navigazione si sono già attivati numerosi parlamentari tramite interpellanze al Ministro dei Trasporti;

- l'Assessorato regionale competente si è attivato al fine di evitare che tali fatti non abbiano a ripetersi;

accertato altresì che a prescindere dall'esigenza di un efficiente servizio di trasporto marittimo è altresì indispensabile che il porto di Porto Torres venga dotato di un'adeguata struttura per la sosta dei passeggeri;

considerato inoltre che non tutti hanno la possibilità di viaggiare in macchina e attraverso essa usufruire di un possibilità di riparo dalle intemperie;

chiede di interrogare l'Assessore dei trasporti e l'Assessore della programmazione per sapere se non ritengano opportuno attivare con urgenza un finanziamento di lire 2.500.000.000 al fine di dotare il porto di Porto Torres di una tensostruttura completa di servizi con lo scopo di porre fine ad una situazione definita da tutti uno scandalo nazionale. (1054)

INTERROGAZIONE FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla Sardabauxiti di Olmedo.

Il sottoscritto, premesso che:

I. all'inizio del 1998 fu raggiunto tra Regione, EMSA, sindacati e lavoratori un accordo col quale si stabiliva la cessione del pacchetto azionario della miniera di Olmedo ad un gruppo di operatori privati del settore, salvaguardando buona parte dei livelli occupazionali;

II. l'accordo prevedeva infatti la riassunzione nel giro di due mesi di 35 dei 59 dipendenti della miniera, mentre per gli altri 24 sarebbero state adottate misure quali l'incentivazione all'esodo volontario o la ricollocazione all'interno di altre aziende del settore minerario;

III. nonostante siano trascorsi oltre quattro mesi, l'accordo è stato del tutto disatteso tant'è che buona parte dei lavoratori sono ritornati davanti ai cancelli della miniera per protestare per l'ennesima beffa e per ribadire la loro volontà nel voler continuare il lavoro estrattivo;

IV. secondo dichiarazioni del nuovo proprietario, ingegner Binetti, è stato venduto tutto il materiale estratto precedentemente e continuano ad arrivare nuove commesse per l'acquisto di bauxite, a dimostrazione che esiste un mercato, che la bauxite di Olmedo non è delle peggiori e che l'estrazione può e deve continuare;

V. i 59 lavoratori non hanno a tutt'oggi riscosso il trattamento di fine rapporto, nonostante le norme prevedano tempi brevi,

chiede di interrogare l'Assessore dell'industria per sapere:

I. quali siano le cause reali del mancato rispetto degli accordi raggiunti mesi orsono a livello istituzionale, che prevedevano la cessione della Sardabauxiti ad una multinazionale, che dava garanzie, e che avrebbe occupato per almeno tre anni 35 dei 59 dipendenti della miniera;

II. quali interventi l'Assessorato intenda intraprendere affinché quanto sottoscritto mesi orsono - e che la maggioranza dei lavoratori condivideva - possa avere piena attuazione, perché non si vorrebbe che "l'accordo che si è firmato" sia la solita beffa sulla pelle degli operai e l'ulteriore brutta figura della Regione sarda. (1055)

INTERROGAZIONE FALCONI, con richiesta di risposta scritta, sul progetto di depurazione e risanamento delle acque del bacino imbrifero montano del Taloro.

Il sottoscritto,

premesso che il bacino imbrifero montano del Taloro ha predisposto uno studio con progettazione esecutivo per il risanamento dei fiumi e dei laghi ricadenti nell'ambito del Consorzio;

precisato che con l'intesa di programma per la Sardegna centrale è stato finanziato il risanamento delle acque con 18 miliardi dell'Assessorato dell'industria;

rilevato che per il 18 giugno è stata convocata una riunione operativa fra tutti i soggetti pubblici interessati presso l'Assessorato dell'industria;

constatata la presenza a tale riunione degli Amministratori locali interessati e degli altri coordinatori di servizio regionali e l'assenza del coordinatore di servizio dell'Assessorato della pubblica istruzione, settore per la tutela del paesaggio per la provincia di Nuoro;

chiede di interrogare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, sport e spettacolo per conoscere quali iniziative intenda assumere nei confronti del responsabile di questo servizio che da tempo non dà risposte per la definizione della progettazione esecutiva e relativa acquisizione dei necessari pareri che consentano l'appaltabilità dell'opera pubblica di risanamento ambientale. (1056)

MOZIONE MASALA - BIGGIO - BOERO - CADONI - CARLONI - FRAU - LIORI - LOCCI - SANNA Noemi - USAI Edoardo sul previsto aumento di capitale del Banco di Sardegna.

IL CONSIGLIO REGIONALE

CONSIDERATO CHE:

- per il 7 luglio prossimo sono convocate le assemblee ordinarie e straordinarie del Banco di Sardegna per deliberare l'emissione di massimo n. 188.888.889 azioni del valore nominale di lire 500 ciascuna con il conseguente aumento di capitale da lire 206.611.220.000 fino ad un massimo di lire 301.055.664.500;

- le assemblee del Banco saranno precedute dalle assemblee degli azionisti di risparmio per approvare la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie;

- l'aumento di capitale ha lo scopo di sostenere la strategia del Banco rivolta all'ampliamento delle linee operative anche al di fuori della Sardegna, cosi da assicurare una maggiore redditività, attingendo ad un mercato alternativo, evitare, di conseguenza, l'eccessiva dipendenza dell'economia regionale ed attribuire al Banco la connotazione di banca regionale di tipo europeo;

- con l'operazione di aumento del capitale sociale, la partecipazione della Fondazione resterebbe comunque superiore al 60% e garantirebbe alla stessa di mantenere il controllo del Banco;

RITENUTO CHE:

- l'operazione d'aumento del capitale, anche perché collegata ad un congruo sovrapprezzo delle azioni, appare vantaggiosa per il Banco e per l'economia dell'Isola in quanto:

- l'Istituto vedrebbe rafforzata la propria situazione patrimoniale ed espanderebbe la propria attività nella penisola pur mantenendo il radicamento nel territorio della Sardegna, con prospettive di maggiore redditività;

- la Fondazione Banco di Sardegna, azionista di maggioranza, conseguirebbe la valorizzazione della propria partecipazione quindi del proprio patrimonio con maggiore e più elevata redditività;

- l'aumento di capitale di per se stesso e l'espansione territoriale del Banco consentirebbero maggiori e più favorevoli interventi nell'economia isolana, con riduzione dei tassi e migliore e più snella dotazione dei servizi,

impegna la Giunta regionale

ad adoperarsi, anche manifestando la propria approvazione all'operazione di aumento del capitale del Banco di Sardegna, affinché gli azionisti del Banco approvino l'anzidetto aumento di capitale. (154)

MOZIONE MASALA - BIGGIO - BOERO - CADONI - CARLONI - FRAU - LIORI - LOCCI - SANNA Noemi - USAI Edoardo sulla incompatibilità dell'Ufficio di Assessore regionale dell'Avv. Cogodi.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO CHE:

I. l'articolo 39 dello Statuto stabilisce l'incompatibilità dell'Ufficio di Presidente della Giunta regionale e di membro della Giunta medesimo "con qualsiasi altro Ufficio";

II. l'articolo 6 del D.P.R. 19 maggio 1949, n. 250 - "Norme di attuazione dello Statuto speciale per la Sardegna" - stabilisce per gli assessori regionali le medesime cause di incompatibilità previste per i consiglieri regionali, con la conseguenza che, in presenza di una di dette cause, deve dichiararsi la decadenza del consigliere regionale o dell'assessore;

III. i casi di incompatibilità dei consiglieri regionali sono disciplinati dall'articolo 17 dello Statuto, che recita: "L'Ufficio di consigliere regionale è incompatibile con quello di membro di una delle Camere o di un altro Consiglio regionale o di un sindaco di un comune con popolazione superiore a diecimila abitanti. I casi di ineleggibilità e gli altri casi di incompatibilità sono stabiliti con legge dello Stato";

IV. la Legge n. 154 del 1981, tra le cause di incompatibilità con la carica di consigliere comunale, il cui effetto è stato esteso anche ai consiglieri regionali, provinciali e circoscrizionali, ha previsto la fattispecie dell'amministratore che sia stato "con sentenza passata in giudicato, dichiarato responsabile verso l'ente, istituto o azienda e non abbia ancora estinto il debito". La norma, per il combinato disposto dell'articolo 17 dello Statuto e dell'articolo 6 del D.P.R. 19 maggio 1949, n. 250, trova applicazione anche nei confronti degli assessori regionali, comunali e provinciali;

VISTA la sentenza n. 80/96/A depositata in Segreteria il 6 novembre 1996, con la quale la Corte dei Conti - Sezione Prima Giurisdizionale Centrale per i giudizi di Appello, ha confermato la condanna di Luigi Cogodi, Assessore regionale in carica, alla rifusione a favore dell'erario regionale di una considerevole somma, in solido con altre persone ritenute responsabile del danno erariale;

CONSIDERATO CHE il debitore è stato messo in mora a richiesta dell'Assessorato regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio della Regione sarda, mediante notifica della sentenza suddetta munita di formula esecutiva,

dichiara la decadenza

dell'Avv. Luigi Cogodi dall'Ufficio di Assessore regionale. (155)