CCLII SEDUTA
Lunedì 2 Marzo 1998
Presidenza del Presidente Selis
indi
del Vicepresidente Zucca
La seduta è aperta alle ore 17 e 37.
PIRAS, Segretario dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 3 febbraio 1998, che è approvato.
Congedo
PRESIDENTE. Comunico che la consigliera Lombardo ha domandato di poter usufruire di un giorno di congedo. Poiché non ci sono opposizioni, il congedo è concesso.
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Giunta regionale, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale numero 1 del 1977, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 1, 8, 28 agosto 1997, 2, 8, 15 e 29 settembre 1997, 8, 10, 17, 23, 31 ottobre, 14, 17, 18, 21 e 28 novembre.
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute alla Presidenza le seguenti proposte di legge:
Dai consiglieri BONESU - SANNA Giacomo - SERRENTI: "Accelerazione del nuovo assetto provinciale". (393)
(Pervenuta il 30 gennaio 1998 ed assegnata alla prima Commissione.)
dai consiglieri BONESU - SANNA Giacomo - SERRENTI: "Misure urgenti per gli enti locali": (394)
(Pervenuta il 30 gennaio 1998 ed assegnata alla prima Commissione.)
dai consiglieri BONESU - SANNA Giacomo - SERRENTI: "Indennizzi a favore delle vittime di attentati". (395)
(Pervenuta il 30 gennaio 1998 ed assegnata alla prima Commissione.)
dai consiglieri MASALA - BIGGIO - BOERO - CADONI - CARLONI - FRAU - LIORI - LOCCI - SANNA NIVOLI - USAI Edoardo: "Estensione agli enti locali della Sardegna dei principi di cui alle leggi regionali 17 agosto 1978, n. 51 (Ordinamento degli uffici e stato giuridico del personale regionale) e 15 gennaio 1986, n. 6 (Norme modificative dello stato giuridico del personale dipendente dall'amministrazione regionale in attuazione dell'art. 10 della legge regionale 25 giugno 1984, n. 33". (396)
(Pervenuta il 3 febbraio 1998 ed assegnata alla prima Commissione.)
dai consiglieri VASSALLO - MONTIS - CONCAS: "Trasferimento alle province delle funzioni sul controllo e la lotta degli insetti nocivi, dei parassiti dell'uomo, degli animali e delle piante". (397)
(Pervenuta il 3 febbraio 1998 ed assegnata alla quinta Commissione.)
dai consiglieri MARTEDDU - GIAGU - LORENZONI - LADU - PIRAS - SECCI - TUNIS Gianfranco: "Promozione del diritto al gioco dei bambini e sviluppo delle ludoteche". (398)
(Pervenuta il 18 febbraio 1998 ed assegnata all'ottava Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposta di legge nazionale
Il PRESIDENTE comunica che è pervenuta alla Presidenza la seguente proposta di legge nazionale:
dai consiglieri FANTOLA - MARRAS - SANNA Giacomo: "Disposizioni miranti ad assicurare la continuità territoriale nei collegamenti aerei da e per la Sardegna" (19)
(Pervenuta il 16 febbraio 1998 ed assegnata alla quarta Commissione.)
Risposta scritta ad interrogazioni
PRESIDENTE. Si dia lettura delle interrogazioni alle quali è stata data risposta scritta:
"Interrogazione AMADU sull'approvazione del piano delle zone "B" di Alghero". (862)
(Riposta scritta in data 3 febbraio 1998)
"Interrogazione FRAU sull'approvazione del piano delle zone "B" di Alghero". (889)
(Riposta scritta in data 3 febbraio 1998)
"Interrogazione LIPPI sulla presunta incompatibilità alla carica di Assessore regionale dell'avv. Luigi Cogodi". (930)
(Riposta scritta in data 3 febbraio 1998)
Annunzio di interrogazioni
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
PIRAS, Segretario:
"Interrogazione LIORI - MASALA - BIGGIO - BOERO - CADONI - CARLONI - FRAU - LOCCI - SANNA NIVOLI - USAI Edoardo, con richiesta di risposta scritta, sul ventilato trasferimento da parte dell'Ente Poste del servizio 186". (922)
"Interrogazione BERRIA, con richiesta di risposta scritta, sulla revoca del finanziamento per il porto di Cala Gonone". (923)
"Interrogazione PITTALIS - FLORIS - PIRASTU - BIANCAREDDU - GIORDO - LOMBARDO - CASU - LIPPI - MILIA - TUNIS Marco sul grave stato dell'emittente radiotelevisiva Sardegna Uno". (924)
"Interrogazione LADU, con richiesta di risposta scritta, sulle tariffe applicate per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale". (925)
"Interrogazione AMADU, con richiesta di risposta scritta, sugli ulteriori aumenti delle tariffe aeree applicati dalle maggiori compagnie che servono la Sardegna". (926)
"Interrogazione PITTALIS - BALLETTO - GIORDO - GRANARA - OPPIA - BIANCAREDDU - PIRASTU - LOMBARDO - TUNIS Marco - MILIA, con richiesta di risposta scritta, sulle politiche della Giunta regionale in merito ai piani paesistici comunali e sulla composizione della maggioranza politica che sostiene la Giunta regionale". (927)
"Interrogazione FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla soppressione del reparto di urologia dell'Ospedale civile di Alghero". (928)
"Interrogazione AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di provvedere alla modifica della normativa di regolamentazione dell'attività delle compagnie barracellari". (929)
"Interrogazione LIPPI, con richiesta di risposta scritta, sulla presunta incompatibilità alla carica di Assessore regionale dell'Avvocato Luigi Cogodi" (930)
"Interrogazione SANNA NIVOLI - CADONI, con richiesta di risposta scritta, sui medici specialisti in gastroenterologia". (931)
"Interrogazione CUCCA, con richiesta di risposta scritta, sulla diminuzione dell'organico del personale delle Poste della Provincia di Nuoro". (932)
"Interrogazione AMADU, con richiesta di risposta scritta, sui gravi disagi creati dagli esagerati aumenti dei canoni di affitto delle case IACP e sulla necessità di bloccarne gli effetti in attesa di una urgente revisione della materia". (933)
"Interrogazione VASSALLO - MONTIS - CONCAS, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento dei locali dell'Ufficio servizio per l'edilizia abitativa in via S. Simone (Loc. "S. Gilla")". (934)
"Interrogazione AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di finanziare il completamento dei lavori della "Sala concerti" del Conservatorio di musica "L. Canepa" di Sassari". (935)
"Interrogazione USAI Edoardo, con richiesta di risposta scritta, sui servizi forniti dall'Associazione Guide ed Interpreti". (936)
"Interrogazione BONESU, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione della pesca nella laguna di Marceddì". (937)
"Interrogazione MONTIS, con richiesta di risposta scritta, sul divieto di utilizzo delle basi militari straniere esistenti in Sardegna per un attacco militare all'Iraq". (938)
"Interrogazione LOMBARDO - PITTALIS - MARRACINI, con richiesta di risposta scritta, sul grave stato delle vie di comunicazione nel Sulcis". (939)
"Interrogazione PITTALIS - LOMBARDO - MILIA - BIANCAREDDU - GIORDO - OPPIA - FEDERICI - BALLETTO - CASU - GRANARA - PIRASTU sulla grave condizione delle aziende manifatturiere sarde". (940)
"Interrogazione BIANCAREDDU, con richiesta di risposta scritta, sull'accorpamento dell'Istituto industriale di Tempio con l'IPIA di Calangianus". (941)
"Interrogazione AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla opportunità di distribuire gratuitamente la somatostatina applicando la decisione del T.A.R. del Lazio". (942)
"Interrogazione FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla applicazione della legge regionale 26/97 (Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna)". (943)
"Interrogazione LOCCI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione della "pesca azzurra" in Sardegna". (944)
"Interrogazione LADU, con richiesta di risposta scritta, sul CRAS di Nuoro". (945)
"Interrogazione LA ROSA, con richiesta di risposta scritta, sui corsi di formazione finalizzati alla creazione di addetti alle banchine del nuovo Porto Canale". (946)
"Interrogazione CONCAS - VASSALLO - MONTIS, con richiesta di risposta scritta, sulla carenza di personale tecnico per l'utilizzo dei tomografi assiali computerizzati nell'ASL n. 7 di Carbonia". (947)
"Interrogazione LIPPI, con richiesta di risposta scritta, sul bando di gara per la partecipazione ai corsi di formazione professionale per l'assunzione alla società Porto Industriale Cagliari MITH S.p.A.". (948)
"Interrogazione DETTORI Ivana - BUSONERA - CHERCHI - MARROCU, con richiesta di risposta scritta, sui concorsi pubblici banditi da diverse ASL sarde per la copertura di posti di Dirigenti Medici di primo livello". (949)
"Interrogazione VASSALLO, con richiesta di risposta scritta, sul mancato avvio della sperimentazione della terapia anticancro denominata 'Di Bella'". (950)
"Interrogazione AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità da parte dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale di estendere la sperimentazione del metodo Di Bella a tutti i malati di tumore che hanno presentato richiesta alle AA.SS.LL. della Sardegna". (951)
Annunzio di interpellanze
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
PIRAS, Segretario:
"Interpellanza LIPPI - FLORIS . BERTOLOTTI - MILIA - BIANCAREDDU sulla validità della iniziativa "Lana di Roccia" S.p.A.". (420)
"Interpellanza VASSALLO sulla terapia denominata Di Bella per i malati di cancro". (421)
"Interpellanza PIRASTU - PITTALIS - GRANARA - LOMBARDO sul mancato rinnovo della concessione al Consorzio delle cooperative di pesce di Marceddì". (422)
"Interpellanza TUNIS Marco sull'applicazione dell'IVA per la fornitura del gas di città per uso domestico da parte della società di distribuzione ISGAS di Cagliari". (423))
"Interpellanza VASSALLO - MONTIS - CONCAS sul ridimensionamento e distacco del Centro Trasfusionale Centro di Genetica Medica e di prevenzione della Talassemia del Presidio Ospedaliero "A. Segni" di Ozieri". (424)
"Interpellanza TUNIS Marco sulla definizione dell'Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali 'S. Pertini'". (425)
"Interpellanza VASSALLO - MONTIS - CONCAS sul trasferimento del Centro oncologico di Oristano". (426)
Annunzio di mozione
PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenute alla Presidenza.
PIRAS, Segretario:
"Mozione CUGINI - MARTEDDU - BALIA - RANDACCIO - VASSALLO - DETTORI Bruno - LA ROSA sullo stato dell'informazione in Sardegna". (141)
Discussione generale congiunta dei disegni di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 1998)" (382) e "Bilancio per l'anno finanziario 1998 e bilancio pluriennale per gli anni 1998-2000" (383) e della "Proposta di programma pluriennale per gli anni 1998-2000" (Progr. n. 39)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione generale congiunta dei disegni di legge numero 382, 383 e della proposta di programma numero 39, relatore di maggioranza il consigliere Secci; relatore di minoranza il consigliere Casu.
Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare il consigliere Secci, relatore di maggioranza.
SECCI (Popolari), relatore di maggioranza. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non darò lettura della relazione che è stata depositata ma cercherò, seguendo ovviamente la traccia delle considerazioni che vi sono contenute, di fare un intervento che in qualche maniera sviluppi anche e spieghi i concetti che vi sono espressi. La manovra finanziaria di questo anno, depositata in Consiglio il 17 dicembre del 1997, a seguito della crisi della Giunta regionale, si è fermata nell'esame delle Commissioni, per riprendere soltanto in Commissione bilancio alla fine del mese di gennaio e per essere approvata definitivamente in Commissione il 17 di febbraio. Tutto questo con un anticipo rispetto ai tempi tecnici che sono previsti di circa quattro giorni, nell'intento di dare un contributo, condiviso da tutta la Commissione, per scongiurare il quarto mese di esercizio provvisorio. Mi sembra questo un doveroso riconoscimento al lavoro svolto da tutta la Commissione, seppure, nel giudizio diverso che è stato dato alle forze politiche presenti in Commissione, sul merito della manovra stessa. La manovra come tradizionalmente si è sviluppata, l'esame della manovra si è tradizionalmente sviluppato attraverso l'esame delle Commissioni di merito e va dato atto alle Commissioni di aver espresso, tra pareri altamente qualificati e molto propositivi, le Commissioni, tutte le Commissioni di merito hanno espresso un parere positivo sulla manovra finanziaria e sul bilancio, pur integrando questo parere da una numerosa serie di segnalazioni che intendevano portare all'attenzione della Giunta regionale e della Commissione bilancio le integrazioni necessarie per soddisfare i bisogni più urgenti dei vari settori. Le ragioni del non accoglimento di parte di questi suggerimenti stanno ovviamente e necessariamente nella ridotta disponibilità finanziaria. Come vedremo più avanti la manovra è abbastanza rigida, è una manovra abbastanza poco flessibile, poco modificabile per tutta una serie di ragioni. Abbiamo anche sentito il mondo delle imprese, il sindacato, il sistema del credito e le autonomie locali, e in questi ambiti il giudizio si fa un attimo più articolato, è diventato un po' più complesso, ma è da segnalare l'apprezzamento sulla parte degli interventi per i settori produttivi e le incentivazioni a settori strategici della nostra economia da parte del sistema delle imprese. Così come è da segnalare il giudizio positivo del mantenimento dei trasferimenti agli enti locali per quanto riguarda il sistema delle autonomie delle risorse previste per il passato esercizio. Non è mancato da parte delle autonomie locali la segnalazione della necessità di un'accelerazione del processo di trasferimento delle competenze agli enti locali appunto nella gestione di settori importanti della vita amministrativa, tutto questo per accelerare quel processo di federalismo interno a cui più volte si è fatto riferimento.
Il sistema del credito ha dato anch'esso il suo contributo ai nostri lavori, peraltro illustrandoci una situazione che molto di sfuggita annoto perché è in controtendenza rispetto alla convinzione... Presidente, io non sono molto bravo a parlare, non sono molto bravo a scrivere, sono disattento per natura, ma la disattenzione generale mi crea qualche problema a continuare.
PRESIDENTE. Prego i colleghi di consentire all'onorevole Secci lo svolgimento del suo intervento.
SECCI (Popolari), relatore di maggioranza. Chiedo scusa, dicevo che la valutazione corrente che è apparsa in molte circostanze nei nostri dibattiti, nei dibattiti in Consiglio regionale e anche attraverso la stampa e quello che il sistema del credito attraverso l'applicazione di tassi più elevati rispetto alla media generale, contribuisca poco e in qualche maniera contribuisca male alla crescita e allo sviluppo della nostra economia. Una serie di dati, che non richiamo per ovvia brevità necessaria, dicono però a detta appunto dei presidenti degli istituti di credito che i tassi applicati ai settori produttivi nella nostra regione sono i tassi medi nazionali, e peraltro in un sistema di tassi decrescente un punto percentuale di tasso in più o in meno non determina tutti quegli scompensi di cui qualche volta si è convinti. Invece hanno rilevato i responsabili del credito regionale che ci siano dei sistemi attraverso le lentezze burocratiche, attraverso le tecnologie non adeguate, attraverso un sistema organizzativo che è ancora abbastanza arretrato che determina, questo sì, dei costi aggiuntivi per le imprese abbastanza significativi, che in qualche maniera andrebbe superato.
I sindacati hanno espresso sulla manovra finanziaria un parere interlocutorio perché rispetto alle dichiarazioni, e poi vedremo nel contenuto da che cosa deriva questo giudizio interlocutorio, i sindacati aspettano di dare il giudizio complessivo sulla manovra finanziaria a quando sarà resa disponibile anche la manovra di assestamento a cui la maggioranza e la Giunta regionale attribuiscono evidentemente una importanza diversa che nel passato.
La manovra finanziaria nel suo complesso è composta da una finanziaria snella finalmente nella tradizione dei nostri strumenti finanziari, dove sono contenute praticamente norme quasi esclusivamente di carattere finanziario, lasciando la soluzione di problemi che pure si sono posti in diversi settori di modifiche di leggi di settore a un collegato che è depositato assieme alla finanziaria e che se pure dovrà essere rivisto perché la Giunta che lo presenta e lo mantiene è diversa dalla Giunta che lo ha approvato a suo tempo c'è l'impegno della Giunta e della Commissione di portare in discussione il collegato nei termini che sono per esso previsti, e quindi l'approvazione entro i sessanta giorni dall'approvazione della manovra finanziaria. Il collegato quest'anno, a differenza degli anni passati, è uno soltanto e racchiude in sé tutte le cose più significative che dovrebbero essere portate all'attenzione del Consiglio regionale a integrazione e completamento della manovra finanziaria. Il fatto che la maggioranza che discute oggi la manovra finanziaria sia diversa da quella che ha proposto i documenti finanziari ha determinato nelle dichiarazioni che sono state introduttive rispetto all'inizio dei lavori da parte dell'Assessore la necessità di apportare una serie di correttivi alla manovra stessa, soprattutto orientati a trovare risorse per un piano straordinario per lo sviluppo e l'occupazione che, come tutti sanno, sarà oggetto anche di una conferenza regionale sul lavoro che si dovrà tenere a breve scadenza. E quindi diciamo che la Giunta ha proposto l'approvazione della manovra finanziaria così come predisposta con una serie di correttivi che poi, più avanti, avremo modo di analizzare negli aspetti essenziali, accelerando quindi l'approvazione della stessa e lasciando all'assestamento da proporre quei correttivi per trovare le risorse per gli impegni politici che sono stati assunti. L'impegno della Giunta, confermato in Commissione, è appunto quello di presentare l'assestamento al bilancio del 1998 e al triennale 1998-2000 entro il maggio di quest'anno. L'assestamento che verrà presentato, ha detto l'Assessore, e la Commissione ha condiviso questa indicazione, sarà orientato soprattutto a trovare risorse straordinarie per lo sviluppo e l'occupazione. Ora, questo si inquadra evidentemente in un sistema di risorse disponibili che sono abbastanza rigide e che si stanno riducendo nel tempo e che quindi consentono margini di manovra molto limitati e quindi forse c'è l'esigenza, che peraltro è rilevata anche per altre ragioni, di una ricerca di finanziamenti straordinari che arrivino evidentemente dall'esterno. E cioè è emersa in Commissione, è stato discussa e condivisa da molti, la necessità che si avvii una contrattazione, una forma di concertazione con lo Stato per cui siano destinate alla Sardegna risorse aggiuntive per consentire questo tipo di manovra.
La manovra in sé stessa è caratterizzata da una forte riduzione delle entrate, sono circa 600 i miliardi di entrate in meno rispetto all'esercizio 1997, anche se il numero finale delle entrate è di 9381 miliardi che è ben al di sotto dei 12000 e oltre dell'anno passato, ma la differenza tra questi 600 e i 12000 a cui si fa riferimento, è determinata dal fatto che la Giunta, e questo è uno degli aspetti caratterizzanti della manovra finanziaria, ha deciso di proporre, e la Commissione ha assentito a questo, una manovra di riduzione dell'indebitamento attraverso la copertura di un disavanzo con una manovra decennale, quindi con un impegno decennale di 200 miliardi che sono contenuti all'interno della manovra stessa. Quindi i 2000 miliardi di autorizzazione all'indebitamento che erano previsti all'interno della manovra finanziaria 1997 adesso si trasformano in un impegno per la Regione di 200 miliardi circa all'anno per dieci anni, e questa manovra è stata fatta tenendo conto evidentemente della qualità delle risorse disponibili e del fatto che questa forma di riduzione del disavanzo consente di liberare risorse che sono state destinate alle attività produttive e agli investimenti. In una parola le quantità di risorse da accantonare ogni anno per pagare mutui per 2000 miliardi era ben più elevata della quantità di risorse che è necessaria invece destinando 200 miliardi all'anno per la copertura del disavanzo di cui si parla. Dicevo della riduzione delle entrate che è di circa 600 miliardi e che è una riduzione di entrate che probabilmente bisogna predisporsi anche a verificare che diventi crescente, nel senso che nel sistema delle entrate viene introdotta da quest'anno la nuova tassa, l'IRAP, della quale non si capisce bene quale sarà il gettito. E siccome ne annulla parecchie altre, pare che questo gettito sia inferiore alla somma complessiva del gettito delle imposte che vengono cancellate. Quindi si pone un problema serio di finanziamento e di ritrovamento di risorse necessarie per il proseguo, perché mancheranno, ed è giusto anche questo in qualche maniera evidenziarlo, mancheranno per il futuro, il 1998 sarà da questo punto di vista un anno fortunato nel senso che si completa il triennale di recupero dell'arretrato IRPEF con lo Stato, che era di 1.061 miliardi, l'ultima rata lo Stato ce la trasferisce quest'anno per circa 350 miliardi, e non sarà possibile, andando avanti continuare ad operare un rastrellamento di risorse finanziarie dai fondi di rotazione. Quest'anno ancora nella manovra finanziaria c'è un rastrellamento, chiamiamolo così in termine improprio, di circa 150 miliardi dei fondi di rotazione che vanno ad essere contenuti nella manovra ordinaria. Quindi ci sarà necessariamente un'ulteriore riduzione delle entrate. Ulteriore riduzione delle entrate che rende necessario pensare già da subito in che modo porvi rimedio. La Commissione ha discusso di questo problema e il suggerimento che ha dato alla Giunta e che si ripromette di enunciare in Consiglio è quello che occorre porre mano in maniera molto decisa alla revisione di tutta una serie di leggi di spesa perché la caratteristica essenziale che accompagna le manovre finanziarie sono sempre quelle di aggiungere in qualche maniera, di mantenere l'esistente e di aggiungere spese ulteriori. Questo è andato bene sinché le risorse sono state sufficienti, mi sembra che vada meno bene in un periodo in cui le risorse tendono a diminuire. Quindi occorre, evidentemente, un'analisi più accurata delle risorse disponibili, occorre un'analisi più accurata delle priorità e delle gerarchie tra le cose che si vogliono fare, in modo da poter orientare (questo mi sembra che sia un giudizio molto condiviso o diffusamente condiviso), da orientare le risorse a creare veramente le occasioni e il volano dello sviluppo e non a creare il finanziamento di ulteriori sistemi assistenzialistici che oggi hanno meno ragione di esistere.
Assieme alle entrate uno dei vincoli che la Giunta ha proposto e che la Commissione ha accettato è l'indebitamento. Una tradizione delle manovre finanziarie del passato era quella di partire dalla proposta della Giunta e poi sopperire alle necessità che venivano rappresentate sia in Commissione che in Aula attraverso l'allargamento dell'indebitamento. L'indebitamento quest'anno è entrato in Commissione con 924 miliardi per il 1998 e 198 miliardi per il 1999, ed è uscito fino a questo momento della nostra attività con la stessa uguale, identica cifra. Quindi tutte le manovre di variazione sono avvenute, e la proposta condivisa dalla Commissione che la Giunta ha fatto è quella che tutte le variazioni avvengono all'interno di questo quadro definito. Un'altra caratteristica della manovra finanziaria di quest'anno è relativa al fatto che la manovra contiene, sia la finanziaria che il bilancio, sia la manovra annuale che il pluriennale e il coordinamento con le altre risorse di cui la Regione dispone. Quindi un coordinamento con i fondi dell'Unione Europea e con i fondi del piano di rinascita della 402. Quindi potranno essere viste da qualcuno delle incongruenze rispetto a riduzioni delle poste in bilancio che invece saranno compensate attraverso quegli altri strumenti che fanno comunque parte della manovra nel suo complesso. Tutti questi elementi facevano parte della manovra originaria, la Giunta regionale appena entrata in carica ha adottato una serie di integrazioni e di variazioni che vanno però nel segno della conservazione e della direzione dell'utilizzo delle risorse. Più precisamente è stato adottato un ulteriore taglio alla spesa corrente con un recupero di circa 70 miliardi che sono stati destinati ad attività produttive nei settori della pesca, dell'industria, delle infrastrutture, tenuto conto che sulla pesca c'erano impegni pregressi per il settore del fermo biologico e di altre attività legate all'incentivazione del settore della pesca. Nel settore industriale impegni assunti per quanto riguarda il settore minerario, ossia EMSA e Mineraria Silius, e delle loro infrastrutture, perché i lavori pubblici nella manovra originaria erano stati trattati un po' maluccio, anche per conferma della stessa Giunta regionale. Assieme e, diciamo, in modo molto significativo viene introdotta all'articolo 5 della finanziaria la modifica alla legge di contabilità e alle leggi sulla programmazione regionale, la legge numero 11 del 1983 e la legge numero 33 del '75. Diciamo che questa è la novità più rilevante nell'ambito della manovra finanziaria perché non introduce dal punto di vista innovativo nulla di particolare, tenuto conto che le cose che introduce erano previste in un altro disegno di legge di modifica della legge di contabilità e programmazione, che è depositato in Commissione e magari più avanti verrà esaminato e anche approvato.
Ma introduce la novità di inserire già a partire da quest'anno, e quindi per il 1999, come strumento per la gestione finanziaria, il documento di programmazione economica e finanziaria sul modello dello Stato, che è uno strumento che di fatto modifica gli strumenti della programmazione, anche se li modifica in una parte soltanto, e occorrerà evidentemente che sul modello di programmazione futura ci sia un confronto, ci sia un dibattito che si sviluppa e che veda se è sufficiente l'introduzione di questo nuovo strumento o se non occorra inserire questo nuovo strumento in un quadro più generale di compatibilità e di programmazione di più largo respiro, ma è un dibattito ancora tutto aperto e sicuramente il Consiglio regionale saprà trovare gli strumenti più adatti per completare quest'esame.
Presidenza del Vicepresidente Zucca
(Segue SECCI.) Di sicuro questo strumento introduce comunque elementi di novità e di validità che la Commissione ha giudicato molto positivamente e diventa intanto uno strumento agile, uno strumento che accompagna la programmazione finanziaria per l'anno, per l'esercizio di riferimento e per il triennio di competenza del bilancio pluriennale, e finalmente si sforza di portare a compimento quegli elementi essenziali che si è sempre detto debbano essere alla base di una corretta programmazione dell'utilizzo delle risorse. Cioè un'analisi degli andamenti pregressi, un'analisi seria, un'analisi puntuale di com'è l'andamento dell'economia derivante evidentemente dal sistema regionale, una valutazione ed uno spostamento rispetto agli obiettivi che ci si proponeva e se sono stati raggiunti oppure no, e per quali motivazioni, misura, attraverso indicatori seri e certi, il grado di realizzazione dei programmi, prevede in modo più puntuale un sistema di previsione delle entrate e quindi misura anche le entrate sia quelle proprie che quelle trasferite dallo Stato, pone gli obiettivi, vincolanti in questo caso, generali e programmatici, e soprattutto, e a me questo è parso, la Commissione ha condiviso questo, che si passa da una programmazione dell'utilizzo delle risorse, che si fa sempre dopo l'approvazione degli strumenti finanziari, ad una predisposizione invece da parte di tutti gli Assessorati di una serie di programmi che vengono approvati prima, e che quindi vengono poi finanziati attraverso gli strumenti finanziari che vengono approvati.
Quindi a metà anno, perché i tempi di approvazione del documento di programmazione economica e finanziaria è il 15 maggio per la Giunta regionale e il 30 giugno per il Consiglio regionale, cioè sei mesi prima che parta l'esercizio finanziario si sanno già quali sono i capisaldi fondamentali della manovra finanziaria dell'esercizio successivo, ed evidentemente in termini dinamici la rimodulazione per gli esercizi successivi della triennalità. Mi sembra, e mi sto avviando Presidente velocissimamente alla conclusione, che la manovra finanziaria che esce approvata dalla Commissione, proposta dalla Giunta, emendata dalla Giunta che si è succeduta alla Giunta che l'ha proposta, vada nel senso sempre auspicato di un processo di accelerazione della spesa che in qualche maniera consenta anche, attraverso questo strumento un contributo reale allo sviluppo della nostra Regione. Ho già parlato della necessità di rivedere, che è emersa in Commissione, le leggi di spesa per modificare quelle non più attuali e mi sembra di intravedere anche nella manovra finanziaria un tentativo di uscire dall'emergenza che riguarda più settori della nostra economia, della nostra vita sociale, dove la Regione deve intervenire continuamente a tamponare falle, a cercare di porre rimedio a situazioni che altrimenti creerebbero non solo disastro sociale ma anche problemi grossissimi di ordine pubblico; mi sembra che ci sia in questa manovra un tentativo in questa direzione. A questo proposito mi permetto di suggerire un qualcosa che non è mia, ma che è emersa in Commissione e che mi piace richiamare; diceva un Presidente di un ente che si occupa di credito che noi siamo caratterizzati dal premiare chi fa debiti e dal premiare chi fa risultati negativi. Bisognerebbe cominciare a pensare, ed è una cosa molto seria che propongo alla riflessione della Giunta, della maggioranza, del Consiglio regionale, a premiare chi i risultati positivi li ottiene. Cioè bisognerebbe cominciare a pensare che chi nella nostra Sardegna, chi nella nostra economia fa le cose per le quali gli abbiamo dato le risorse per le quali gli abbiamo dato contributi regionali qualche volta in misura notevole, sia premiato e gli sia riconosciuto il risultato e non invece continuare a premiare chi, anche in condizioni necessitate, ha procurato in qualche maniera problemi e continua a procurare problemi al nostro sistema. Mi sembra in conclusione di poter dire che per completare in maniera adeguata questa manovra, assieme all'assestamento che verrà discusso ed approvato, occorra accelerare, e mi sembra che ci sia anche in questo una condivisione generale, il processo di modernizzazione e di adeguamento della legge di contabilità e della struttura del bilancio della Regione perché sono strumenti che ormai hanno bisogno di essere in qualche modo aggiornati, portati ad una maggiore leggibilità anche qualche volta, ma ad una maggiore chiarezza non soltanto nella parte chiamiamola meccanica, ma anche nella parte interpretativa complessiva. E mi sembra di poter dire che ci sia il bisogno, Presidente, almeno questo è un bisogno sentito, che in Commissione si è sviluppato e che mi sembra che sia stato però richiamato il giorno che si è tenuta in quest'aula quella bellissima celebrazione per il cinquantenario dello Statuto sardo, mi sembra che ci sia bisogno, che si sensibilizzi lo Stato perché per le regioni del Mezzogiorno, per le regioni ancora in ritardo di sviluppo, ma noi pensiamo evidentemente alla nostra Sardegna, sia aperta una nuova stagione perché venga riconosciuta a queste regioni la necessità di un riequilibrio nell'intervento dello Stato, sia data a noi la stessa opportunità di sviluppo che altri hanno avuto prima di noi. Le forme pensiamo che siano abbastanza note, non c'è bisogno di inventarne di nuove, si tratta di trovare evidentemente le risorse e di orientare queste nel senso giusto. Mi sembra in conclusione, veramente e definitivamente, che sia la Giunta che non c'è più e che ha proposto questa manovra finanziaria, sia la nuova Giunta, sia la Commissione che la maggioranza ed il Consiglio, si stiano muovendo, sia pure con fatica, nella direzione giusta per dare soluzione ai problemi della Sardegna.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il relatore di minoranza onorevole Casu.
CASU (F.I.), relatore di minoranza. Onorevole Presidente del Consiglio, onorevole Presidente della Giunta, signori Assessori, colleghi. Io sarò forse un po' meno ottimista del relatore di maggioranza nell'esporre i dati relativi alla manovra finanziaria. In verità qualche cosa di ciò che ha detto il collega la condivido. In sede di chiusura della relazione ha detto che è tempo che pensiamo a non indebitarci ulteriormente. Io credo che questo sia condivisibile da parte di tutti noi, perché l'indebitamento della Regione come vedremo tra poco ha raggiunto dei livelli che cominciano a diventare preoccupanti. Anche la manovra finanziaria per l'anno 1998 e il bilancio pluriennale 1998/2000 vengono presentati con ritardo impensabile.
L'articolo 10 della Legge 5 maggio 1983, numero 11, stabilisce che i documenti finanziari di cui parliamo vengano presentati in Consiglio entro il 30 settembre dell'anno precedente a quello cui si riferiscono.
Siamo ben lontani!
Questa finanziaria è stata presentata alla fine di novembre. Io qui parlo di novembre, chiedo venia, avrei dovuto parlare di dicembre. La Commissione ha lavorato con molta intensità. Le opposizioni hanno offerto tutta la loro collaborazione per abbreviare i tempi della discussione. Nonostante la rapidità con la quale la Commissione bilancio e programmazione economica ha esaminato la manovra, si è dovuto fare ricorso all'esercizio provvisorio.
Comprendiamo la fretta perché il fatto di non varare i documenti finanziari entro il 31 dicembre comporta un grave danno per l'Isola. Determina una situazione di incertezza e le attività economiche, già in grave affanno, sono costrette a rallentare ancora di più il loro ritmo.
Noi dell'opposizione nell'Aula, non per fare un favore alla maggioranza, perché non lo merita, ma nell'interesse dei cittadini che attendono, cercheremo di accelerare i lavori. Se le parti si invertissero e fossimo noi al Governo e loro all'opposizione non ci farebbero sconti; ricorrerebbero anche all'azione di ostruzionismo pur di mettere in imbarazzo il Governo della Regione.
Noi non ci comporteremo in quel modo.
Abbiamo però bisogno di tempi adeguati per un esame completo ed approfondito della manovra. Non possiamo e non dobbiamo rinunciare a chiedere la modifica di quelle parti che, a nostro avviso, devono essere rettificate.
Ci permettiamo di ricordare ai vari partiti che compongono l'attuale maggioranza che hanno perso inutilmente tanto tempo prezioso.
Essi hanno fatto e disfatto Giunte; hanno litigato in tutte le ore del giorno; non sono mai riusciti a fare un programma di lavoro le cui finalità fossero convergenti nell'interesse del popolo, di un popolo che soffre a certi livelli anche la povertà. Nulla distoglieva, e spesse volte distoglie, la loro attenzione dai problemi particolari, clientelari, assistenzialistici. Tutta la loro azione "politica" - tra virgolette - era diretta all'occupazione dei posti di potere.
"Altro che seconda Repubblica"! Siamo ancora alla prima.
Non mi voglio dilungare oltre ad illustrare la scarsa propensione della Giunta verso un'azione politica capace di affrontare i problemi di tutti i cittadini dell'Isola.
Entriamo perciò subito nel vivo del documento.
La manovra finanziaria che la Commissione bilancio e programmazione economica ha appena licenziato non si discosta molto da quelle degli anni precedenti. L'impostazione non è cambiata; la destinazione delle risorse regionali rimane pressoché invariata.
Non appaiono novità in relazione al dramma che attanaglia l'Isola: la disoccupazione. Si notano, come al solito, solo palliativi incapaci di modificare decisamente il sistema degli investimenti dei mezzi finanziari disponibili.
Si ripetono anche nella manovra finanziaria dell'anno 1998 i soliti stanziamenti a favore degli Enti locali per i lavori socialmente utili, i quali ci lasciano veramente perplessi perché si tratta di lavori non produttivi di ricchezza e quindi di occupazione duratura.
Si nota ancora una volta la incapacità della Giunta di formulare un piano organico di sviluppo economico nell'Isola. Non emerge alcuna indicazione precisa sull'orientamento - forse manca del tutto - del Governo regionale in merito ai settori economici suscettibili di sviluppo e di creare occupazione duratura.
Ancora una volta devo rivolgere alla Giunta la pressante domanda: avete un piano, degno di questo nome, in virtù del quale proponete delle soluzioni che diano soddisfazione al popolo sardo circa il deficit delle derrate alimentari in tutti i campi della produzione?
Importiamo di tutto perché la produzione locale non è sufficiente. Latte, latticini, ortaggi, frutta, uova, vino, paste alimentari.
E' possibile che noi non riusciamo, nonostante le condizioni climatiche estremamente favorevoli, a realizzare la copertura del fabbisogno alimentare?
Cosa avete fatto, cosa vi proponete di fare nel settore dell'agro-industriale?
La Legge n. 402/94 conteneva delle risorse di rilievo in questo campo: voi continuate ad ignorare le mie richieste di chiarimento e di resoconto delle somme spese e da spendere relativamente al programma del mini piano di rinascita della Sardegna.
Cosa avete fatto o vi proponete di fare relativamente all'accorpamento dei terreni per creare aziende di dimensione ottimali?
Se leggo il capitolo 06334-00 (contributi per regolarizzazione catastale dei terreni agricoli) trovo lo stanziamento di due miliardi: mentre secondo le Associazioni di categoria del mondo agricolo non basterebbero neanche una quindicina di miliardi per coprire le pressanti esigenze e le enormi spese di carattere catastale per favorire l'accorpamento spontaneo dei terreni agricoli laddove si sta già realizzando.
Eppure sapete che le aziende agricole, troppo spesso, affrontano dei costi non competitivi con le aziende similari della Penisola, a causa delle dimensioni minime delle imprese.
Il nostro Governo regionale continua a privilegiare l'industria rispetto all'agricoltura, al turismo, all'artigianato, alla pesca nella ripartizione delle scarse risorse finanziarie disponibili. Continua a privilegiare un'industria produttiva capace di creare ricchezza ed occupazione?
Niente affatto! Preferisce finanziare l'industria, non privata, ma a capitale regionale, spesse volte del cento per cento. Un'industria che tutti gli anni non fa altro che collezionare perdite.
E' triste, è delittuoso, sprecare ogni anno qualche centinaio di miliardi per finanziare un'industria fallimentare. Fra decine e decine di società a partecipazione regionale non ce n'è una capace di chiudere il conto economico in pareggio.
Tutte subiscono delle perdite gigantesche e la Regione paga. La Regione copre tutta l'incapacità di centinaia e centinaia di amministratori - pagati profumatamente - capaci di gestire le società in modo economico.
Si tratta di un settore economico nel quale esistono veramente tante sacche di clientelismo politico a danno delle aziende sane che si affannano a pagare le imposte e tenere a galla la barca.
In precedenza ho detto che il Governo regionale non ha fatto delle scelte in merito alle linee generali di sviluppo economico dell'Isola. Ma addentrandomi nell'esame analitico della manovra finanziaria e del bilancio 1998 - triennio 1998/2000, scopro che di fatto le scelte le ha operate.
La filosofia che sta alla base del documento di contabilità e programmazione economica è sempre la stessa: quella degli anni sessanta , primo piano di rinascita, nel quale si attribuiva alla sola industria la capacità di elevare il tenore di vita del popolo sardo.
Dopo tanti fallimenti il Governo regionale non ha cambiato la sua valutazione; circa le possibilità di crescita economica, occupativa, sociale, culturale e civile dell'Isola non ha cambiato rotta. E' sempre orientato, anche se ha subìto molti fallimenti, ad assumere, come base dello sviluppo della Sardegna, l'industria.
Io non dico che l'industria possa essere abbandonata dall'oggi al domani. Non si possono cancellare i posti di lavoro esistenti. Quelli li dobbiamo tenere nella massima considerazione.
Ma dobbiamo prepararci, dobbiamo porre le basi per creare un assetto economico che tenga conto delle nostre grandi potenzialità nel campo turistico, agricolo, artigianale e della pesca.
Perciò il Governo, a mio avviso, ha fatto una scelta non accettabile, sotto il profilo dell'interesse di tutta la Regione, nell'erogare ancora dei mezzi finanziari rilevanti per l'EMSA, per le aziende cooperative agro-alimentari (bruceranno ancora tante risorse finanziarie pubbliche, mentre è il privato che deve intervenire) per la gassificazione del Carbone Sulcis. Le aziende cooperative dell'industria agroalimentare, ecco, per queste aziende la Giunta ha fatto una riserva di fondi assolutamente ingiustificata; ha cacciato dall'accesso ai fondi disponibili le piccole e medie imprese. Io vi prego, non lasciate passare in silenzio questo aspetto della finanziaria, le piccole e medie imprese individuali e societarie, riservando tutti i fondi disponibili a favore delle cooperative. Se qualcuno volesse accertate la verificità di questa affermazione, vi dico anche dove potete rilevare i dati. Legge finanziaria, articolo 20, interventi per le aziende cooperative agroindustriali. Ecco, in questo articolo vengono destinati alle aziende agroindustriali la bellezza di 35 miliardi 667 milioni, 366 mila 951 lire. Sottraendo queste risorse all'agroalimentare, all'industria alberghiera, alle imprese artigianali, alla piccola e media industria, e non solo, ma anche alle imprese dell'industria edilizia. Cioè, attraverso i fondi di rotazione vengono tolte queste risorse, vengono girate alle cooperative agroindustriali. Vi ripeto la cifra: 35 miliardi e 667 milioni.
Dobbiamo mirare a creare uno sviluppo economico, ricchezza, reddito e non a controllare la forza lavoro, attraverso i sindacati e attraverso le associazioni delle cooperative.
Nel riprendere l'esame dei documenti finanziari possiamo dire che ovunque si voglia girare lo sguardo nel bilancio della nostra Regione si nota desolazione, finanza allegra, risorse economiche sperperate.
Prendetevi la briga di esaminare, con particolare attenzione, il settore della forestazione, realizzata attraverso l'Azienda Autonoma Foreste Demaniali e mediante i cantieri di forestazione gestiti direttamente dalla Regione, e troverete fondi per oltre 200 miliardi che non producono alcun ritorno.
Niente entra alla Regione in qualità di prodotto realizzato in questo gigantesco investimento.
Sono anche queste spese sociali o sono anche queste spese clientelari? Cosa rispondete ai disoccupati che vi chiedono di rendere conto dei vostri investimenti produttivi?
Qualche sensibilità comunque l'avete dimostrata. In quali settori?
Nei più disparati consorzi, enti e associazioni che assorbono qualche volta utilmente per la collettività, il più delle volte senza alcuna vantaggio per la società, decine e decine di miliardi per tenere in vita delle strutture nell'interesse di pochi privilegiati.
E' tempo di utilizzare bene le magre risorse finanziarie della Regione. E' finito il tempo in cui si poteva spendere in tutte le direzioni senza alcun freno.
In sede nazionale dopo qualche decennio di finanza dissennata è arrivato Maastricht e ci ha costretto - anche contro la volontà di molti uomini politici scialacquatori, ad un certo rigore; ci ha costretto a mettere ordine nei conti pubblici che registrano, attualmente, 2.300.000 miliardi di debito; cosa unica nel mondo dei Paesi industrializzati
I parametri di Maastricht, ve lo ricordo, richiedono un debito pubblico globale, non mi riferisco al disavanzo di esercizio, non superiore al 60% del PIL. I nostri conti sono al 122% del PIL, al di sopra del doppio del parametro stabilito dalle disposizioni della Comunità europea. Provate ad immaginare quanti anni di austerità dovremo ancora sopportare per far rientrare il debito nelle dimensioni richieste da Maastricht.
Ecco il purgatorio per l'Italia di cui ha parlato il Governatore Fazio! Credo che tutti abbiate letto che Fazio ha espresso questo giudizio. Noi dovremo ancora attraversare il purgatorio, non c'è il Paradiso dopo che noi entriamo, se riusciamo a entrare, io penso di sì, nella moneta unica, nel gruppo di punta, però per orientare la riduzione del debito pubblico dal 122 per cento del PIL al 60 per cento certamente dovremo sudare ancora molte camicie.
Oggi qui avete il potere quasi assoluto; ma dovrete ugualmente fare i conti con la comunità che preme perché siano tutelati gli interessi non dei privilegiati, che contano protezione nella classe politica dirigente, ma di tutta la comunità.
Io ritengo che dobbiate, senza indugio, mettere mano al bilancio regionale per razionalizzare la spesa. Come vedremo meglio un po' più avanti le risorse che noi avremo nella prossima finanziaria saranno minori di quelle di quest'anno.
Dovrete pertanto mettere mano sugli enti strumentali per eliminare o ridurre a termini ragionevoli la spesa che oggi sosteniamo.
Una cosa è certa: non si può continuare con una gestione disordinata e caotica capace principalmente di distruggere ricchezza senza alcun ritorno per la collettività.
Dovrete affrontare in modo serio e deciso la privatizzazione delle società a partecipazione regionale che hanno solo la capacità di subire perdite a carico del nostro bilancio.
Fatta questa premessa di carattere generale passo ad esaminare qualche parte del bilancio per l'anno 1998.
Non posso non soffermarmi sul capitolo 32011/00 "Entrate", nel quale rilevo la previsione di lire 400.000.000.
E' veramente sorprendente che la rendita prodotta dal patrimonio regionale che ammonta - terreni e fabbricati - a svariate centinaia di miliardi sia di tale entità. Pensate un po', io ritengo, non ho dati precisi perché ancora non mi sono stati presentati, che il patrimonio regionale in terreni e fabbricati sia intorno ai 400-500 miliardi, un patrimonio di 500 miliardi dà una rendita di 400 milioni. Credo che non siano necessari commenti.
Speriamo che il nuovo Assessore al bilancio ed alla programmazione economica mantenga la promessa ed un suo proposito di procedere, finalmente, alla redazione, insieme col rendiconto finanziario, dei conti del patrimonio.
Dalla lettura del conto del patrimonio potremo rilevare il valore dei terreni e dei fabbricati e quale potrebbe essere l'entità di una rendita equa.
Infatti possiamo affermare, senza paura di sbagliare, che le rendite patrimoniali di 400 milioni, a fronte di un patrimonio di diverse centinaia di miliardi, sono assolutamente inadeguate.
Evidentemente l'amministrazione del patrimonio regionale non è molto oculata, è una deduzione che credo mi sia consentito trarre.
Nell'articolo 2 del disegno di legge n. 382 - Legge finanziaria - appare la "copertura del disavanzo finanziario al 31 dicembre 1996". Per l'esattezza si tratta del disavanzo di amministrazione registrato nel rendiconto finanziario dell'anno 1996.
Tale disavanzo, determinato nell'ammontare di lire 1.961.548.000.000, viene coperto in modo, a mio avviso, abbastanza strano ed insolito: per lire 191.548.000.000 a carico del bilancio dell'anno 1998; per lire 1.800.000.000.000 da ammortizzare nei nove anni successivi - dal 1999 al 2007 - mediante la copertura di una somma pari a lire 200.000.000.000 ogni anno.
Se è vero, come è indubbiamente vero, che il disavanzo di amministrazione è il frutto della somma algebrica tra il fondo di cassa, residui attivi e residui passivi, appare irrazionale, illegittimo e inopportuno ammortizzare in 10 anni tale disavanzo. Come si può ammortizzare un debito per residui passivi, cioè un debito a breve termine? E' la stessa cosa che io avessi debiti per cento milioni nei confronti di fornitori, io impresa commerciale dico ammortizzo questo debito in dieci anni. Ma quelli mi fanno fallire se io chiedo di ammortizzare i debiti in dieci anni. Siamo nella stessa posizione. Due sono qui le ipotesi: o noi vogliamo far fronte agli impegni assunti, quindi pagare i residui passivi, se noi non vi facciamo fronte certamente la Regione assume gli impegni e non assolve agli impegni assunti.
E' vero che la Regione opera con estrema lentezza, ma è nell'intenzione di tutti, l'abbiamo detto più volte, di opposizione e maggioranza, accelerare la spendita dei fondi regionali per venire incontro alle esigenze dei cittadini che vantano crediti nei confronti della Regione.
Ebbene, se per miracolo della riforma regionale che si porterà avanti si dovessero nell'anno 1998 incassare tutti i residui attivi - che ci portiamo appresso dall'anno 1996 - e si dovesse procedere al pagamento dei residui passivi, ci troveremmo con un deficit di cassa di lire 1.800.000.000.000. se noi incassassimo tutto, pagassimo tutto, dovremmo contrarre un debito di 1.800.000.000.000 perché di troveremmo senza fondi in cassa.
Non è ammissibile un tale modo di procedere perché si rischia di dover procedere al blocco dei pagamenti.
Stato di insolvenza della Regione!
Non ha alcun significato logico la motivazione che viene data dalla maggioranza all'operazione: rinvio ai futuri esercizi del disavanzo di amministrazione emerso nell'anno 1996. Rinviare 1.800.000.000.000 di debiti significa che noi scaglioniamo nel tempo, in dieci anni, il pagamento di questi debiti. Non può assumere altro significato. Io non ho una grande esperienza in materia amministrativa contabile e ragionieristica degli enti pubblici: mai visto l'ammortamento del disavanzo in più anni. Quando esiste un avanzo nell'amministrazione di un'azienda pubblica si può imputare nel bilancio e può anche non imputarsi, perché è una riserva che noi abbiamo; quando c'è un disavanzo di deve coprire nell'anno immediatamente successivo, non si può ammortizzare.
Il fatto è che la Regione deve regolarmente far fronte agli impegni assunti. Essa non può aspettare dieci anni per pagare i residui passivi registrati nell'anno 1996 e precedenti.
La legge finanziaria per l'anno 1998 ha anche il torto di ignorare l'eventuale avanzo (si fa per dire) o disavanzo previsto alla chiusura dell'esercizio finanziario anno 1997. Cioè nella finanziaria io devo essere in grado di leggere qual è l'avanzo presunto o il disavanzo presunto alla chiusura dell'esercizio 1997, che mi risulti non se ne fa menzione.
Non sappiamo, pertanto, cosa sia successo nell'anno 1997. Ci risulta che è stato contratto un debito - evidentemente non c'erano più soldi in tesoreria - di 1.000 miliardi, emissione di BOR; ma non sappiamo se questo prestito abbia coperto interamente il disavanzo dell'anno 1997.
Una cosa è certa: la situazione finanziaria della nostra Regione appare veramente precaria.
Attraverso molte ricerche ed accorgimenti, si tenga presente che non dispongo del conto del patrimonio dove devono risultare crediti e debiti oltre agli altri elementi, sono riuscito a costruire la situazione finanziaria dell'Ente: debiti contratti al 31.12.97, lire 1.306.715.000.000; debiti da contrarre in base alla legge finanziaria in discussione, lire 974.000.000.000; debito che scaturisce dal disavanzo di amministrazione al 31.12.1996 non coperto, lire 1.800.000.000.000, totale lire 4.080.715.000.000.
Se si realizza il programma previsto per l'anno 1998 si arriva quindi ad un indebitamento di oltre 4.000 miliardi. Io faccio un breve appunto a chi ha redatto la manovra finanziaria. Nel risultato di questi debiti io credo che dobbiamo modificare qualcosa, perché? Perché mi risulta che un piccolo trucchetto nei nostri confronti c'è. Quale trucchetto? Noi acquisiamo fondi di rotazione per 83 miliardi, articolo 6 lettera BB) per chi volesse andare a controllare. 83 miliardi e 475 milioni, accordi di programma Sardegna centrale. Li acquisiamo alle entrate dell'anno 1998 ma subito dopo li impegniamo per il '99, li portiamo come uscite nel 1999. Questo mi pare che sia niente altro che uno spostamento di uscite dal '98 al '99. E' un debito che ha il '98 rispetto al '99 di ulteriori 83 miliardi e 475 milioni. Trascuro gli altri 20 miliardi e 3 miliardi che sono nello stesso articoli, li vedremo forse quando parleremo i particolare della legge, esaminando i singoli articoli.
A questo punto la maggioranza dovrebbe spiegare dove è il blocco dell'indebitamento. L'indebitamento sta crescendo tutti gli anni ecco perché, collega della maggioranza, ho detto quella parte dell'affermazione la condivido. E' tempo che noi blocchiamo l'indebitamento e credo che tutti voi abbiate seguito con attenzione la relazione fatta dal professor Cerea, se non ricordo male il nome, il quale ha affermato che non si presenteranno delle rosee possibilità per il futuro quindi dovremo fare veramente i conti con attenzione.
Nel bilancio dell'anno 1998 nella categoria 11 dello Stato di previsione dell'Assessorato della programmazione appaiono oneri per il servizio finanziario per lire 328.000.000.000, cioè gli interessi passivi e li oneri per i servizi incominciano a diventare molto pesanti. Il futuro che ci attende non appare quindi certamente molto roseo. Considerando anche il fatto che avremo intento due voci di entrate in meno, una è quella dei fondi di rotazione di lire 347.966.000.000 di cui al capitolo 36103.00, l'altra è di lire 353.000.000.000 di cui al capitolo 12106-01 per quote dell'imposta sul reddito delle persone fisiche. Finiti gli arretrati nel 1999 non dovremmo incassare più nulle.
Se si tiene conto che già la finanziaria dell'anno 1998 incomincia a risentire fortemente della austerità instaurata dal Governo centrale, si capisce che la finanziaria dell'anno 1999 sarà ancora più magra.
Di fronte a questa eventualità cosa si potrà fare per tentare un programma di investimenti di qualche respiro?
Cosa si propone di fare la nuova Giunta per attenuare il fenomeno drammatico della disoccupazione nell'Isola?
PRESIDENTE. La prego di concludere presto perché il tempo è già scaduto, le lasciamo qualche minuto ancora.
CASU (F.I.), relatore di minoranza. Grazie Presidente. Intende ancora continuare con l'incoraggiamento dei lavori socialmente utili che, se risolvono, forse, il problema giornaliero del dare il pane al disoccupato, non affrontano con decisione le cause della disoccupazione?
Assessore del bilancio e della programmazione economica in prima linea, tutti gli altri Assessori, compratevi una scure e tagliate i rami secchi dell'amministrazione regionale, ciascuno del proprio Assessorato.
Saremo lieti di vedere nascere nel mese di maggio o giugno il "Documento di Programmazione Economica e Finanziaria" il quale deve affrontare il problema dello sviluppo economico dell'Isola in termini non contingenti, ma proiettando la nostra Regione nel futuro mercato italiano, europeo, mondiale.
Per fare questo, io sono convinto che vorrete usare la scure di cui poc'anzi ho parlato.
I singoli Assessori, una volta approvata la legge finanziaria, devono concentrare tutta la loro attenzione sui tagli da operare nel proprio Assessorato.
Dovete affrontare in modo deciso, scusate, io qualche suggerimento lo do, so che certamente non verrà tenuto in alcun conto, la ristrutturazione in termini economici e funzionali di tutti gli enti regionali; sul serio però, non a parole; l'eliminazione degli sprechi di ricchezza che giorno dopo giorno accumulano la finanziaria agro-alimentare SIPAS - l'EMSA con tutte le sue partecipate che spesse volte hanno solo il compito di pagare i compensi agli amministratori ed ai sindaci; organizzare in modo economico l'Azienda Foreste Demaniali e tutto il problema della forestazione in Sardegna che ci costa centinaia di miliardi ogni anno; risolvere, con estrema severità, i sussidi, i contributi, i regali che vengono oggi fatti a tutta una serie di associazioni, consorzi di varia natura che spesse volte hanno solo il compito di mantenere se stessi; infine non dimenticate di mettere ordine nell'amministrazione regionale e nei conti della Regione e di ricondurre ad unità le tesorerie regionali come è richiesto dall'articolo 58 della L.R. 5.5.1983 n. 11 che vuole la eliminazione delle gestioni fuori bilancio. Abbiamo i fondi di rotazione, una massa di danaro di mille miliardi, oltre mille miliardi, al di fuori del bilancio e abbiamo contratto nell'anno 1997 un debito di mille miliardi per i BOR. Dovete recuperare questi fondi, non possiamo continuare a finanziare, a fare la provvista di fondi per le aziende di credito, non è nostro compito, li dobbiamo prendere i soldi, le aziende di credito devono intervenire con denari propri, questa è la loro funzione, non è la nostra, ecco perché vi invitiamo a porre mano immediatamente a questo discorso, certo si dovranno correggere delle leggi, abrogare delle leggi, modificare delle leggi, ma è un discorso che noi dovremo fare perché il debito di mille miliardi con i BOR ci costerà certamente, è un'indagine che faremo, ci costerà molto di più di quanto non ci rendano i mille miliardi depositati presso gli istituti di credito. Chiedo scusa, onorevole Presidente, se ho approfittato di qualche minuto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare sull'ordine dei lavori il consigliere Balia. Ne ha facoltà.
BALIA (F.D.S. - Progr. Fed.). Presidente, chiedo scusa, soltanto per chiedere una breve Conferenza dei Capigruppo.
PRESIDENTE. Sì, sì, se la chiede devo convocarla. Comunque i lavori dell'Aula sono aggiornati a domani alle ore 9 e 30. Convoco la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta alle ore 18 e 45.
Allegati seduta
Testo delle interpellanze, interrogazioni e mozioni annunziate in apertura di seduta
INTERPELLANZA LIPPI - FLORIS - BERTOLOTTI - MILIA - BIANCAREDDU sulla validità della iniziativa "Lana di Roccia" S.p.A.
I sottoscritti,
verificato che nel corso dell'anno 1995 la società denominata "Lana di roccia" 70 per cento di proprietà regionale controllata dalla consociata Emsa Progemisa, 10 per cento Sigma Invest e 20 per cento del gruppo svedese Partek Insulation AB, ha avviato i suoi investimenti;
appurato che nello studio di fattibilità del 1993 la società aveva previsto investimenti per 28 miliardi mentre complessivamente risulta aver realizzato investimenti per 42.346 milioni, con un incremento quindi di 14.358 milioni di lire, dal quale si evidenzia un grave errore sulla valutazione del progetto approvato e sottoscritto dall'ente regionale;
appurato che gli impianti e i macchinari sono stati forniti da società del gruppo svedese per svariate centinaia di milioni;
appurato che in attesa della entrata in produzione, "Lana di Roccia" ha acquistato prodotti finiti, per la commercializzazione, dal socio svedese, il quale a titolo di garanzia ha fatto richiesta di garanzie fidejussorie dell'EMSA, regolarmente rilasciate e deliberate in data 29 agosto 1996;
appurato inverosimilmente che in quanto stabilito nei patti parasociali sottoscritti da Progemisa e Partek, il socio svedese non partecipa in alcun modo alle perdite di esercizio della società;
appurato che in data 7 marzo 1997, l'Assessore dell'industria attraverso una nota ha chiesto all'EMSA di valutare in maniera chiara e definitiva la validità dell'iniziativa sotto tutti gli aspetti, tenuto conto della situazione debitoria di 35 miliardi e dell'ammontare complessivo delle fideiussioni di circa 40 miliardi;
constatata la pesante e preoccupante situazione in cui grava la "Lana di Roccia", che continua ad accumulare perdite che vanno oltre le previsioni (per il 1997 venivano preventivate perdite pari a 1,8 miliardi, mentre al 30 settembre dello stesso anno si registravano perdite effettive per 4,2 miliardi);
appurate le ingenti risorse finanziarie che questa iniziativa ha assorbito in pochi anni di attività tra contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati dalle leggi nazionali e dalla Regione, interventi vari a sostegno da parte dell'EMSA,
constatato che da tempo viene richiesto alla Giunta regionale di individuare i responsabili di queste terribili e dannose scelte imprenditoriali, che tante risorse hanno sottratto sia al mercato dell'impresa che a quello del lavoro, producendo finta impresa e, peggio, finta occupazione, creando di fatto non pochi allarmismi tra i lavoratori della società in questione e dell'intero gruppo EMSA,
chiedono di interpellare Presidente della Giunta regionale e l'Assessore dell'industria per conoscere:
- se esistano reali e congrue offerte per l'acquisto della "Lana di Roccia";
- se erano a conoscenza del patto parasociale sottoscritto da Progemisa e Partek, in particolare del punto dove si prevede la non partecipazione alle perdite di esercizio da parte del socio svedese;
- se condividano le scelte fatte dalla dirigenza Progemisa all'atto della sottoscrizione del patto parasociale;
- se ritengano corretto che amministratori degli enti e società regionali, possano in maniera del tutto arbitraria condizionare e sperperare risorse economiche preziose per i1 rilancio del sistema imprenditoriale privato e per l'occupazione. (420)
INTERPELLANZA VASSALLO sulla terapia denominata Di Bella per i malati di cancro.
Il sottoscritto,
constatato che numerosi malati di cancro si vedono costretti a rivolgersi alle autorità giudiziarie, per vedere riconosciuto il diritto a curarsi attraverso la terapia Di Bella;
ritenuto inopportuno che persone già duramente provate negli affetti e dai responsi clinici sull'ineluttabilità del decorso della malattia, debbano sopportare enormi sacrifici economici per percorrere in alcuni casi l'ultima via ritenuta ancora possibile;
considerato che:
- a favore della sperimentazione si è espresso lo stesso Ministero della sanità che, attraverso l'Istituto Superiore di Sanità, sta mettendo a punto il protocollo al quale si deve attenere tale sperimentazione;
- a causa delle contrapposizioni in atto, e per il grande risalto che tale fatto ha assunto in campo nazionale, si è ottenuto l'effetto di far sparire dalle farmacie italiane la somatostatina, ma sembra che si stia estendendo anche in quelle estere, con il fondato pericolo di ingenerare un mercato clandestino di tale sostanza e a prezzi esorbitanti;
verificato che le ASL di Nuoro e di Sassari hanno richiesto di poter partecipare a tale sperimentazione;
appurato che il solo Ospedale oncologico Businco di Cagliari, come unica struttura atta a tale sperimentazione, può risultare inadeguata rispetto ai potenziali pazienti che intendono partecipare a tale sperimentazione per le oggettive distanze tra i vari centri oncologici dell'Isola, causando ulteriori sacrifici economici e incidendo negativamente sullo stato psicofisico dei pazienti soggetti o a degenze forzate lontano dai propri familiari e/o a continui viaggi per l'attivazione e il controllo degli effetti di tale terapia;
ritenuto che ai malati terminali di cancro, e a tutti coloro che avevano già in corso tale terapia, non possa essere impedita la prosecuzione del trattamento,
chiede di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se non intenda intervenire:
1) per predisporre, presso tutti i centri oncologici dell'Isola che ne abbiano fatto richiesta, strutture e personale adeguato alla sperimentazione controllata nel rispetto dei protocolli che saranno stabiliti a livello nazionale;
2) per predisporre una direttiva atta a considerare gratuita la somatostatina e gli altri farmaci per l'attuazione della cura Di Bella presso le ASL regionali a tutti i malati che sotto il rigoroso controllo medico attuano tale terapia. (421)
INTERPELLANZA PIRASTU - PITTALIS - GRANARA - LOMBARDO sul mancato rinnovo della concessione al Consorzio delle cooperative di pesce di Marceddì.
I sottoscritti,
premesso che dal 1975 il Consorzio delle Cooperative riunite di Pesce di Marceddì opera nel compendio ittico di Marceddì in forza della concessione rilasciata con decreto dell'Assessore della difesa dell'ambiente n. 8679 del 16 aprile 1975;
considerato che:
- dopo un periodo di crisi registrata negli anni '80, nel 1989 il Consorzio, costituito da sette cooperative, ha effettuato investimenti per circa due miliardi procedendo alla semina delle vongole veraci nello stagno di Corru S'Ittiri;
- tale attività si è concretizzata tra il 1989 e il 1990 in circa dieci semine - ognuna di circa Kg. 600 di vongole - regolarmente controllate e certificate dal Corpo forestale;
- nel febbraio del 1994, visto il buon esito delle semine, le cooperative del Consorzio hanno ammesso nuovi soci passando a 82 unità complessive;
- il 30 aprile 1995 le cooperative del Consorzio hanno ammesso altri 19 soci passando a 101 unità complessive;
- attualmente i soci delle cooperative ammontano a 105 elementi e altre 25 sono le domande in attesa di essere evase;
- da circa tredici mesi il Consorzio ha accettato di collaborare negli stagni, ad eccezione di Corru S'Ittiri, con altre due cooperative (c.d. libere) non appartenenti al Consorzio;
- attualmente il Consorzio opera nel compendio ittico di Marceddì in regime di prorogatio essendo scaduta la concessione dal 30 settembre 1995;
- il Consorzio, in osservanza della normativa disposta dal decreto dell'Assessore della difesa dell'ambiente n. 1795 del 29 settembre 1995, ha presentato la domanda per il rinnovo della concessione del compendio ittico di Marceddì al fine di poter effettuare dei nuovi programmi di sviluppo e investimento volti a migliorare e incrementare la capacità produttiva del compendio medesimo;
- l'Assessorato della difesa dell'ambiente non ha fino ad oggi provveduto al rinnovo della concessione ed ha, in diverse forme, lasciato intendere di condizionare il predetto rinnovo all'ammissione nel Consorzio di altre due cooperative composte da circa 50 soci;
evidenziato che:
- attualmente tale soluzione non è minimamente ipotizzabile in quanto la produttività del compendio ittico di Marceddì non è sufficiente a reggere l'impatto dell'entrata di altre due cooperative e penalizzerebbe il Consorzio soprattutto tenuto conto dell'ingente investimento effettuato con la semina dello stagno di Corru S'ittiri;
- il Consorzio è comunque l'unico soggetto giuridico ad avere presentato, nei termini previsti dal predetto decreto n. 1795/95, la domanda di rilascio della concessione,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere per quali motivi non si proceda immediatamente, nel rispetto della normativa, a rinnovare al Consorzio delle cooperative riunite di pesce di Marceddì la concessione per lo sfruttamento del compendio ittico di Marceddì. (422)
INTERPELLANZA TUNIS Marco Fabrizio sull'applicazione dell'IVA per la fornitura del gas di città per uso domestico da parte della società di distribuzione ISGAS di Cagliari.
Il sottoscritto,
premesso che numerosi cittadini di Cagliari, titolari di utenza per la fornitura di gas per uso domestico con tariffa T1 per cottura cibi e produzione di acqua calda, si vedono applicare da parte della società erogatrice un'aliquota IVA del 20% e non del 10% come previsto dal D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, tabella A), parte III, numero 127 bis, così come modificato dalla Legge 427/93, che attiene alla somministrazione di gas metano e petroli liquefatti;
rilevato che la società ISGAS, interpellata al riguardo dagli utenti, ha dichiarato che tale decisione è originata dalla modifica normativa introdotta dalla Legge 427/93, che ha modificato la tabella originaria, dove nella parte II, al numero 76, si prevedeva l'IVA, allora al 6%, per l'erogazione (generica) del gas per uso domestico;
considerato che tale decisione probabilmente contrasta con la circolare n. 35 del 1° giugno 1973, prot. 500800 del Ministero delle finanze e inoltre non si concilia con l'articolo 8, comma 31 della Legge 67/88, che ricomprende tra i beneficiari anche la Sardegna e che la risoluzione n. 13/E del 3 febbraio 1997, prot. 7-781 relativa all'IVA agevolata al 10% ritiene tuttora vigente;
denunciato che tale situazione comunque risulterebbe esistere certamente per gli utenti di Cagliari e, sembrerebbe, per altre zone dell'Isola,
chiede di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore dell'industria per sapere se e quali iniziative intendano immediatamente intraprendere per verificare quanto sopra esposto onde intervenire presso gli uffici competenti affinché tale discriminazione, che ancora una volta penalizza i cittadini sardi, venga a cessare e venga restituito quanto finora ingiustificatamente è stato corrisposto all'erario. (423)
INTERPELLANZA VASSALLO - MONTIS - CONCAS sul ridimensionamento e distacco del Centro Trasfusionale Centro di Genetica Medica e di prevenzione della Talassemia del Presidio Ospedaliero "A. Segni" di Ozieri.
I sottoscritti,
premesso che la proposta di Piano sanitario regionale 1998-2000-Capitolo VI "Il sistema Trasfusionale" prevede la razionalizzazione dell'intero sistema trasfusionale e l'organizzazione di tali sistemi in Dipartimenti di Immunologia e Medicina Trasfusionale;
rilevato che:
- il Servizio di Immunoematologia - Centro Trasfusionale Centro di Genetica Medica e di prevenzione della Talassemia del presidio Ospedaliero "A. Segni" di Ozieri è stato istituzionalizzato con la suddetta denominazione nel 1989 con delibera della Giunta Regionale;
- le attività effettivamente svolte dal suddetto centro rientrano in settori di attività formalmente riconosciuti quali: il servizio di Immunoematologia-Centro Trasfusionale, il Centro di Genetica Medica e il Centro di prevenzione della Talassemia;
rilevato altresì che anche le attività di pertinenza non trasfusionale sono prevalenti nel succitato centro, sia qualitativamente che quantitativamente;
considerato che il Centro di Ozieri ha acquisito, e riveste tuttora, un ruolo importante per una consistente parte degli abitanti della provincia di Sassari che usufruiscono di tali servizi;
chiedono di interpellare l'Assessore dell'igiene e sanità per sapere se intenda intervenire al fine di:
1) rivedere il Piano sanitario regionale affinché il Centro Trasfusionale di Ozieri non diventi una sede staccata del dipartimento trasfusionale di Sassari anche perché così facendo il dipartimento dovrebbe gestire la Genetica Medica e la Prevenzione della Talassemia;
2) potenziare il Centro con strutture adeguate e con l'ampliamento degli organici attualmente carenti. (424)
INTERPELLANZA TUNIS Marco Fabrizio sulla definizione dell'Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali "S. Pertini".
Il sottoscritto,
premesso che nel territorio della Provincia di Cagliari, a seguito della "razionalizzazione" e del riordino dell'istruzione professionale di Stato, la dizione e definizione dell'Istituto Professionale di Stato per i Servizi Turistici di fatto è venuta a mancare;
sottolineato che ciò penalizza il corso di studi in quanto in mancanza di visibilità ciò non consente, ad una potenziale utenza, una idonea scelta tra i diversi indirizzi di studi ufficialmente presenti nel territorio;
considerato che, di fatto, nell'Istituto "S. Pertini" di Cagliari esiste da diversi anni il corso per i Servizi Turistici, ma non è citato nella intestazione ufficiale della scuola;
osservato che il patrimonio di cultura turistica accumulato dall'Istituto, dapprima con i corsi di accompagnatore turistico e operatore turistico e successivamente con quelli di operatore dell'impresa turistica e di tecnico dei servizi turistici, fa sì che il "S. Pertini" sia sicuramente la scuola di più antiche e consolidate tradizioni del settore medesimo nella provincia di Cagliari, che vede crescere costantemente il comparto nel suo territorio,
chiede di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere se non ritengano opportuno e necessario intraprendere tempestivamente presso gli organi competenti le iniziative più idonee tese a far sì che in tempi brevi la definizione ufficiale dell'Istituto "S. Pertini" di Cagliari sia quella di "Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali e Turistici". (425)
INTERPELLANZA VASSALLO - MONTIS - CONCAS sul trasferimento del Centro oncologico di Oristano.
I sottoscritti,
rilevato che:
- il trasferimento del Centro Oncologico per la prevenzione dei tumori femminili, presso due stanze del reparto di ginecologia dell'Ospedale di Oristano, sta determinando numerose proteste da parte degli utenti, a causa della conseguente mancanza delle condizioni di riservatezza delle pazienti che usufruiscono di tale servizio;
- da alcuni giorni presso la ASL n. 5 di Oristano viene applicato il ticket sulle prestazioni richieste dal Centro oncologico nell'ambito della prevenzione dei tumori femminili quali: mammografie, ecografie senologiche e esami istologici su biopsie;
- tali prestazioni non possono essere garantite in quanto il centro non è dotato di una sede adeguata e tantomeno delle attrezzature necessarie, nonostante siano stati richiesti negli anni scorsi, dal personale medico qualificato, il mammografo e l'ecografo;
ritenuto che tale situazione determina precarie ed intollerabili condizioni di lavoro per il personale medico e paramedico che vi opera;
considerato che i provvedimenti, a volte ritenuti provvisori, rischiano di protrarsi a causa dei tempi lunghi ponendo in serio pericolo la politica di prevenzione sanitaria;
considerato altresì che:
- la medicina preventiva non può essere a pagamento e deve essere garantita dal punto di vista qualitativo e quantitativo in una situazione logistica adeguata e in strutture esterne all'ospedale;
- la prevenzione dei tumori femminili, così come peraltro la prevenzione sanitaria in generale, deve rappresentare il primo cardine di una politica sanitaria moderna volta alla salvaguardia della salute della popolazione isolana soprattutto a prescindere dalle condizioni di reddito;
- si ritiene indispensabile applicare lo stesso principio di esenzione alle diverse identità operative pubbliche dello stesso ospedale,
chiedono di interpellare l'Assessore dell'igiene e sanità per sapere se intenda sollecitare un intervento urgente presso la direzione generale della ASL di Oristano affinché:
1) venga ripristinato, in tempi brevi, il Centro oncologico per la prevenzione dei tumori femminili con strutture logistiche adeguate;
2) venga garantita la gratuità delle prestazioni come avviene negli altri centri della Sardegna;
3) vengano assunti provvedimenti adeguati per salvaguardare le precarie condizioni di lavoro del personale medico e paramedico che vi opera. (426)
INTERROGAZIONE LIORI - MASALA - BIGGIO - BOERO - CADONI - CARLONI - FRAU - LOCCI - SANNA Noemi - USAI Edoardo, con richiesta di risposta scritta, sul ventilato trasferimento da parte dell'Ente Poste del servizio 186.
I sottoscritti,
premesso che:
- l'Ente Poste intenderebbe trasferire il servizio 186 per la trasmissione dei telegrammi in altra città, sembrerebbe a Roma o Napoli;
- tale decisione troverebbe ragione - a detta dell'Ente - negli esuberi di personale presenti nelle citate località;
- analogo comportamento non è stato tenuto nel recente passato dall'Ente Poste in analoghe circostanze nei confronti dei lavoratori sardi in esubero, trasferiti nel numero di 250 unità per questa ragione in altre località della Penisola;
- tale intervento non trova giustificazione nei confronti di un servizio, oltreché economicamente attivo, unanimemente riconosciuto efficiente dall'utenza;
- peraltro il trasferimento del servizio gestito in sedi accentrate provocherebbe un sovraccarico del lavoro degli operatori, costringendo gli utenti ad attese sempre più lunghe con i ben comprensibili conseguenti disagi;
- inoltre operatori del continente si troverebbero in gravi difficoltà nella comprensione e nella scrittura di nomi e località tipici della Sardegna e dei dialetti sardi, con conseguenti frequenti errori di testo,
chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale per conoscere se non ritenga opportuno intervenire presso l'Ente Poste e presso il Ministero competente al fine di rappresentare la situazione sopra descritta e di sollecitare le conseguenti opportune determinazioni. (922)
INTERROGAZIONE BERRIA, con richiesta di risposta scritta, sulla revoca del finanziamento per il porto di Cala Gonone.
Il sottoscritto, premesso che:
- da tempo l'attuale porto di Cala Gonone necessita di interventi strutturali per adeguarlo alle nuove necessità delle attività turistiche ed economiche;
- per questo fine la Giunta regionale aveva stanziato un finanziamento di otto miliardi per avviare a soluzione gli annosi problemi derivanti dal grande afflusso turistico estivo e dalla impossibilità di garantire un sicuro approdo, in tutte le stagioni, per gli operatori marittimi;
- il Consiglio comunale di Dorgali ha, nel mese di settembre 1997, definitivamente individuato l'area di ampliamento a nord del porto attuale e si è in attesa dell'affidamento dell'incarico progettuale da parte dell'Assessorato regionale dei lavori pubblici;
- questa situazione, già di per sé precaria, si è ulteriormente aggravata il 29 ottobre 1997 a seguito delle mareggiate che hanno flagellato le coste della Sardegna;
- sono stati riscontrati, anche dai tecnici della Regione sarda, rilevantissimi danni all'attuale porto che ne minano la funzionalità e la stessa struttura,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere:
1) quali ragioni abbiano indotto la Giunta regionale a revocare il finanziamento già concesso al Comune di Dorgali, posto che l'iter progettuale nei suoi adempimenti preliminari era già concluso;
2) se non ritenga che la provvisorietà della revoca appaia difficilmente sostenibile senza fare riferimento a quali fondi e a quale capitolo di bilancio tale somma possa essere recuperata;
3) se non intenda, a questo punto, attivare tutte le procedure per ripristinare il finanziamento ora revocato di otto miliardi a favore del Comune di Dorgali, procedure contestualmente agli interventi immediati e non rinviabili a causa delle mareggiate dell'ottobre 1997 e sostenere con un adeguato finanziamento tutte le necessità dell'attuale porto di Cala Gonone. (923)
INTERROGAZIONE PITTALIS - FLORIS - PIRASTU - BIANCAREDDU - GIORDO - LOMBARDO - CASU - LIPPI - MILIA - TUNIS Marco sul grave stato dell'emittente radiotelevisiva Sardegna Uno.
I sottoscritti,
premesso che da tempo l'emittente radiotelevisiva Sardegna Uno ha mostrato problemi finanziari e di gestione economica;
premesso che l'azienda è in stato di liquidazione;
considerato che nella suddetta azienda lavorano 10 giornalisti professionisti e 20 tecnici ed operatori specializzati;
considerato che l'azienda in questione opera nel campo della radiodiffusione e dell'informazione quotidiana e che tale settore riveste un'importanza particolarissima per la vita ed il corretto funzionamento della informazione democratica ed il pluralismo informativo;
rilevato che pare imprescindibile che il Governo regionale assuma una decisa, immediata e fattiva iniziativa per salvare l'azienda, i suoi lavoratori e, soprattutto, salvaguardare il pluralismo dell'informazione in Sardegna,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere:
1) se la Giunta regionale ritenga opportuno adottare delle iniziative per porre rimedio alla grave situazione dell'emittente televisiva Sardegna Uno;
2) in caso affermativo, quali misure intenda adottare. (924)
INTERROGAZIONE LADU, con richiesta di risposta scritta, sulle tariffe applicate per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale.
Il sottoscritto, premesso che:
- dal 1° gennaio 1998 le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale erogabili nell'ambito del servizio sanitario regionale hanno registrato un notevole aumento e sono passate da lire 26.400 a lire 40.000;
- sono state inoltre eliminate le esenzioni previste per il controllo degli esami e delle prestazioni successive alla prima visita specialistica, che prima erano gratuite in base a una circolare assessoriale, mentre adesso costano lire 25.000 l'una;
- la Sardegna, in quanto Regione autonoma, non si è dotata di un proprio tariffario e applica, in base all'articolo 35 della legge finanziaria 1998, le tariffe massime previste dal D.M. del 22 luglio 1996;
- questa notevole lievitazione dei prezzi sta creando seri problemi finanziari all'utenza e in modo particolare alle fasce più disagiate che rischiano di non avere più la possibilità di godere di un'adeguata assistenza sanitaria. C'è il rischio, inoltre, che la gente si rivolga direttamente alle strutture private rinunciando all'assistenza nelle strutture pubbliche che sta diventando inaccessibile;
- in una regione come quella sarda, che sta vivendo un momento drammatico dal punto di vista economico e sociale, è indispensabile assumere immediate iniziative introducendo adeguati correttivi al tariffario, come hanno fatto in altre regioni, in modo da garantire un'assistenza sanitaria diffusa e completa nel territorio,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali provvedimenti abbia adottato in merito;
2) quali iniziative intenda assumere per far sì che anche l'assistenza sanitaria, che è un diritto primario, non diventi un miraggio irraggiungibile. (925)
INTERROGAZIONE AMADU, con richiesta di risposta scritta, sugli ulteriori aumenti delle tariffe aeree applicati dalla maggiori compagnie che servono la Sardegna.
Il sottoscritto,
premesso che la stampa, in questi giorni, ha riportato la notizia di un ulteriore aumento delle tariffe dei voli da e per la Sardegna, applicato dalla maggiori compagnie aeree;
constatato che:
- questo gravissimo fatto può essere avvenuto solo se concordato d'intesa con la Regione;
- non si capisce il motivo per cui, invece che accordarsi per agevolare i trasporti e la continuità territoriale con la Penisola e con l'Europa stessa, la Regione accetti passivamente le pesanti decisioni delle compagnie aeree di gravare con un ulteriore aumento sulle già "salate" tariffe aeree da e per la Sardegna;
ritenuto ingiusto nei confronti dei cittadini sardi e penalizzante per la già critica economica isolana che la Giunta regionale abbia assunto un ruolo passivo nei confronti di tali aumenti che rappresentano un vero e proprio sopruso nei confronti dei sardi,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale dei trasporti per conoscere quali immediate iniziative intenda concordare la Giunta regionale con le compagnie aeree che servono la Sardegna affinché venga ribaltata la situazione per quanto riguarda le tariffe aeree applicate da e per la Sardegna, al fine non solo di evitare ulteriori aumenti nei prezzi dei voli ma, anzi, di far sì che le tariffe in questione vengano diminuite a favore dei cittadini sardi, dell'economia isolana e della continuità territoriale con la Penisola e con l'Europea. (926)
INTERROGAZIONE PITTALIS - BALLETTO - GIORDO - GRANARA - OPPIA - BIANCAREDDU - PIRASTU - LOMBARDO - TUNIS Marco Fabrizio - MILIA, con richiesta di risposta scritta, sulle politiche della Giunta regionale in merito ai piani paesistici comunali e sulla composizione della maggioranza politica che sostiene la Giunta regionale.
I sottoscritti, considerato che:
- si apprende dagli organi di stampa che private associazioni intervengono direttamente sulla politica del governo regionale richiedendo immediate correzioni sulle decisioni già assunte dalla Giunta regionale prima che arrivino al vaglio del Consiglio regionale;
- tali atteggiamenti, lungi dall'essere velleitari e folcloristici, hanno avuto un effetto sulle politiche della regione, basti ricordare la vicenda Master Plan per la quale è risultato ininfluente il parere del Consiglio regionale e decisivo, invece, quello di private associazioni non rappresentate in alcuna assemblea elettiva;
- sono stati chiesti all'Assessore dell'urbanistica immediate rettifiche delle politica dettata dal precedente Assessore in materia di piani paesistici;
- pare importante che il Consiglio regionale possa assumere in merito le proprie decisioni,
chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere:
1) se siano state effettivamente fatte delle richieste di modifica delle direttive per la formazione, l'adeguamento e la gestione dei piani urbanistici comunali e intercomunali;
2) se la Giunta regionale intenda aderirvi o se si debba considerare oggetto di valutazione il piano presentato dal precedente Assessore dell'urbanistica;
3) in caso affermativo se la sconfessione dei piani già approvati rappresenti un'innovazione della composizione politica della maggioranza e se siano entrate a far parte della maggioranza politica di sostegno alla Giunta regionale altre formazioni politiche o pseudo - politiche e se, contemporaneamente, si siano discostate altre formazioni presenti in Consiglio;
4) se la Giunta sia a conoscenza della ufficiale volontà degli amministratori privati di rinunciare alla realizzazione del Master Plan in Gallura;
5) se la Giunta abbia compreso la portata della gravità del danno causato all'intero comparto turistico e alla Gallura. (927)
INTERROGAZIONE FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla soppressione del reparto di urologia dell'Ospedale civile di Alghero.
Il sottoscritto chiede di interrogare l'Assessore della sanità per sapere:
1) se sia a conoscenza dell'accorpamento del reparto di urologia dell'Ospedale civile di Alghero alla divisione di medicina, situazione che costringerà chi avrà necessità di un intervento a recarsi a Sassari;
2) quali siano i motivi che hanno indotto la ASL n. 1 alla chiusura del reparto costituito nel 1975 con trenta posti letto, che impoverisce e svilisce ancor di più le strutture sanitarie algheresi e che sta creando molti malumori fra la popolazione;
3) quali iniziative intenda assumere al fine di salvaguardare un reparto - di cui si era chiesto ripetutamente il potenziamento - tanto importante per Alghero ed il suo territorio. (928)
INTERROGAZIONE AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di provvedere alla modifica della normativa di regolamentazione dell'attività delle compagnie barracellari.
Il sottoscritto,
premesso che in una lettera del 24 ottobre 1997, inviata ai Presidenti delle Commissioni competenti in materia, lo scrivente evidenziava la necessità di provvedere all'approvazione del disegno di legge di modifica dell'attività delle compagnie barracellari;
considerato che appare importante, al fine di superare i rilievi dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, rivedere i criteri di organizzazione delle attività delle compagnie barracellari, tutelandone l'impegno di preminente interesse pubblico;
rilevato che per tali attività le compagnie ricevono fondi destinati dalla legge regionale n. 25 del 1988, senza che sia specificato se l'utilizzo di tali fondi sia da destinarsi esclusivamente alle attività di carattere pubblico;
ritenuta l'attività delle compagnie barracellari insostituibile per le esigenze di interesse generale;
ritenuta auspicabile, oltre ad una revisione dei criteri di concessione dei contributi, anche una definizione della disciplina delle attività delle compagnie barracellari che, per quanto riguarda le competenze attribuibili dalla Regione e tenuto conto della legge istitutiva delle compagnie stesse in Sardegna, privilegi il servizio pubblico di controllo delle campagne e di collaborazione con le autorità preposte in materia di protezione civile, prevenzione dell'abigeato, salvaguardia del patrimonio boschivo,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica per conoscere quali iniziative intendano adottare affinché si provveda al più presto all'approvazione della normativa, già in esame presso le Commissioni consiliari Prima e Quinta, di modifica della legge regionale n. 25 del 1988 riguardante la disciplina delle attività delle compagnie barracellari e affinché la revisione in corso assicuri maggiori risorse finanziarie che riguardino le attività svolte nel servizio pubblico, così come segnalato dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, in modo che il ruolo e la funzione delle compagnie barracellari in Sardegna possa esplicarsi nella tutela del bene comune. (929)
INTERROGAZIONE LIPPI, con richiesta di risposta scritta, sulla presunta incompatibilità alla carica di Assessore regionale dell'Avvocato Luigi Cogodi.
Il sottoscritto,
considerato l'articolo 6 dello Statuto Speciale e delle norme di attuazione che in riferimento ai casi di incompatibilità alla carica di membri di Giunta regionale rimanda alo Statuto Speciale per la Sardegna relativamente ai casi previsti per la funzione di Consigliere regionale;
verificato che il comma 2 dell'articolo 7 del D.P.R. 12 dicembre 1948 recita testualmente "sono ineleggibili coloro che hanno lite pendente con l'alto commissario per la Sardegna o con una delle Province sarde o che, avendo un debito liquido con l'Alto Commissariato o con dette Province, sono stati legalmente messi in mora";
considerato che in data 6 novembre 1996 la Corte dei Conti, sezione prima giurisdizionale centrale per i giudizi di appello, sentiti e valutati i giudizi in appello delle persone giuridicamente coinvolte nel caso Scomazzon, ha rigettato l'istanza presentata dall'Avvocato Luigi Cogodi, all'epoca dei fatti Assessore regionale degli enti locali, delle finanze e dell'urbanistica, condannandolo a risarcire all'erario regionale la somma di lire 100.000.000 più la valutazione monetaria computata su base annua secondo gli indici ISTAT a decorrere dal 5 marzo 1991 e la parte spettante delle spese processuali che ammontano ad un totale di circa 68.000.000 di lire;
considerato il comportamento, del tutto negligente ed inadeguato alla carica ricoperta, da parte dell'allora Assessore Cogodi che impedì di fatto l'attività di controllo e vigilanza al coordinatore di servizio finanze nell'ambito dello stesso Assessorato con ordini di servizio scritti adducendo il fatto che il funzionario cassiere Scomazzon rispondeva all'epoca in riferimento direttamente a "livelli superiori";
considerato che "la responsabilità del Cogodi e connessa ad un comportamento omissivo consistito nella assenza di idonee direttive che, ove invece intervenute, avrebbero impedito anzitutto il sorgere e poi il ripetersi di azioni illecite...."come evidenziato dalla sentenza sopraindicata,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere:
- se esistano i presupposti di incompatibilità alla carica di Assessore regionale nella persona dell'Avvocato Luigi Cogodi;
- se ritenga serio aver conferito l'incarico di Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica a chi, in un recente passato, per il medesimo incarico non solo è stato direttamente chiamato a rispondere di un ammanco nelle casse regionali da tutti considerato come il più grande scandalo degli anni novanta in Sardegna, a causa del suo omissivo comportamento di controllo. (930)
INTERROGAZIONE SANNA Maria Noemi - CADONI, con richiesta di risposta scritta, sui medici specialisti in gastroenterologia.
I sottoscritti,
premesso che i laureati in medicina specialisti in gastroenterologia non potranno partecipare ai concorsi che verranno banditi in medicina generale, come accadeva prima, visto il Piano sanitario nazionale;
constatato che la presenza di reparti in gastroenterologia in Sardegna va sempre più assottigliandosi, soprattutto nella provincia di Sassari, così come previsto dallo stesso,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere quali iniziative intenda assumere affinché gli specialisti in gastroenterologia possano trovare prospettive occupazionali nella nostra Regione. (931)
INTERROGAZIONE CUCCA, con richiesta di risposta scritta, sulla diminuzione dell'organico del personale delle Poste della Provincia di Nuoro.
Il sottoscritto,
premesso che:
- nella contrattazione in atto a livello nazionale tra Sindacati confederali CGIL-CISL-UIL ed Ente Poste è stata concordata la nuova dotazione organica di personale pari a complessive 192.000 unità;
- la successiva ridistribuzione operata dallo stesso livello nazionale ha assegnato alla Sardegna n. 5212 unità, e che di queste 937 costituiscono l'organico stabilito per la Provincia di Nuoro, organico determinato con l'adozione di criteri omogenei per tutto il territorio nazionale e riferiti a tutto l'articolato traffico postale di ciascuna realtà provinciale;
- con recentissima, arbitraria, unilaterale ed incomprensibile decisione il direttore regionale delle Poste della Sardegna ha diminuito sensibilmente l'organico assegnato alla Provincia di Nuoro a favore di altri territori, precostituendo le condizioni di ulteriore ed insopportabile disagio nella erogazione di tutti i servizi postali, da quelli di sportelleria, incidendo pertanto negativamente su tutto il processo di rilancio e di sviluppo economico e sociale delle zone interne della Sardegna,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere quali urgenti atti intenda attivare per ripristinare lo "statu quo ante" ridistribuendo alla Provincia di Nuoro la dotazione organica di personale stabilita dal livello nazionale delle Poste, proporzionata ai flussi di traffico ed adeguata alla garanzie sul servizio universale e sul diritto alla comunicazione di tutti i cittadini sardi senza alcuna discriminazione. (932)
INTERROGAZIONE AMADU, con richiesta di risposta scritta, sui gravi disagi creati dagli esagerati aumenti dei canoni di affitto delle case IACP e sulla necessità di bloccarne gli effetti in attesa di una urgente revisione della materia.
Il sottoscritto,
premesso che, per l'anno 1998, i canoni di locazione degli immobili IACP sono aumentati in modo spropositato: in alcuni casi, infatti, sono stati quintuplicati;
considerato che questo aumento è stato determinato da un protocollo d'intesa sottoscritto dalla Regione, dai Presidenti e i Direttori dello IACP Sardegna e dalle organizzazioni sindacali di categoria;
rilevato che tali aumenti non sono giustificati per il fatto che lo IACP è inadempiente nella esecuzione delle più indispensabili opere di manutenzione degli immobili, nonché nell'applicazione della Legge 560 sui riscatti degli alloggi in quanto molti inquilini inseriti nel programma della citata legge non hanno ricevuto ancora la promessa di vendita;
ritenuti tali aumenti insostenibili per le fasce sociali più deboli che usufruiscono degli alloggi IACP,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dei lavori pubblici per conoscere le motivazioni degli aumenti spropositati dei canoni di locazione IACP, visto anche che lo stesso Assessorato risulta avere firmato il protocollo d'intesa che stabilisce tali aumenti e per sapere quali interventi intenda porre in essere per bloccare gli aumenti degli affitti e sbloccare i ritardi di applicazione della Legge 560 sui riscatti degli alloggi, tenuto conto che tali decisioni aggravano ulteriormente le condizioni di crisi delle fasce sociali più deboli colpite in un bene indispensabile qual è la casa. (933)
INTERROGAZIONE VASSALLO - MONTIS - CONCAS, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento dei locali dell'Ufficio servizio per l'edilizia abitativa in via S. Simone (Loc. "S. Gilla").
I sottoscritti
considerato che in data 24 settembre 1997 il Gruppo di Rifondazione Comunista ha presentato un'interrogazione (n. 809) avente per oggetto il trasferimento dei locali dell'ufficio servizio edilizia abitativa, senza ricevere alcun riscontro;
appreso che si sta provvedendo a trasferire in via S. Simone (loc. "S. Gilla") i locali dell'Ufficio servizio per l'edilizia abitativa attualmente ubicato in via Gallura,
rilevato che:
- i nuovi locali distano dal centro della città;
- attualmente la via S. Simone è inaccessibile per via della mancanza di adeguati mezzi pubblici;
- l'assenza del servizio dei trasporti comporterà gravi disagi, non solo per i dipendenti, ma soprattutto per numerosi cittadini,
chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore dei lavori pubblici per sapere se intendano intervenire con urgenza, presso l'Azienda consorziale trasporti, affinché venga garantito un adeguato servizio di trasporti pubblici mediante una linea speciale di bus-navetta che consenta agli utenti di poter raggiungere la via S. Simone con minori disagi possibili. (934)
INTERROGAZIONE AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di finanziare il completamento dei lavori della "Sala concerti" del Conservatorio di musica "L. Canepa" di Sassari.
Il sottoscritto,
premesso che il Consiglio di Amministrazione del Conservatorio statale di musica "L. Canepa" di Sassari ha deliberato di chiedere un finanziamento regionale dell'importo di lire 2.200.000.000 da destinare al completamento dei lavori della "Sala concerti" dello stesso Conservatorio;
considerato che l'opera, che prevede la creazione di n. 400 posti, può contribuire notevolmente allo sviluppo non solo delle attività musicali, dando anche un forte impulso alla vita culturale sassarese, in quanto la nuova struttura potrebbe ospitare conferenze, convegni, congressi, ecc.,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per sapere se ritengano di inserire il finanziamento dell'opera succitata nel bilancio regionale in corso di formazione nelle competenti Commissioni consiliari, al fine di consentire la realizzazione dell'opera stessa in tempi brevi. (935)
INTERROGAZIONE USAI Edoardo, con richiesta di risposta scritta, sui servizi forniti dall'Associazione Guide ed Interpreti.
Il sottoscritto,
premesso che:
- l'Unione Sarda del 31 gennaio u.s. riportava la notizia che l'AGI (Associazione Guide ed Interpreti) avrebbe fornito alle scolaresche della scuola dell'obbligo servizi gratuiti, come visite guidate al museo archeologico e alla pinacoteca, dal 2 al 10 febbraio;
- il numero telefonico indicato dal medesimo giornale al fine di ottenere informazioni in ordine ai servizi citati corrisponde ad un numero intestato all'Ente Sardo Industrie Turistiche;
- pertanto sembrerebbe evidente che l'Ente regionale abbia posto in esser un rapporto di convenzione con la predetta Associazione,
chiede di interrogare l'Assessore del turismo per conoscere se risponda al vero che l'Ente Sardo Industrie Turistiche abbia stipulato convenzioni con l'AGI ed, in caso affermativo per conoscere:
- quale sia l'oggetto della convenzione, quale l'onere per l'Amministrazione e quali le condizioni;
- quali siano stati i criteri per la individuazione dei soggetti idonei a prestare i servizi richiesti dall'ESIT e quali le valutazioni adottate per la scelta di tale associazione;
rilevato, inoltre, che:
- l'AGI rivestirebbe natura analoga a quella degli ordini professionali e cioè quella di tutelare sull'accesso alla professionale della guida turistica e dell'interprete, nonché quella di curare l'aggiornamento e l'osservanza della deontologia professionale e di combattere l'abusivismo;
- gli unici titoli per l'esercizio per l'esercizio delle professioni citate sono rappresentati dalla iscrizione di apposito Albo regionale e dalla licenza rilasciata dalla competente autorità comunale;
- ove, la prestazione dei servizi fosse - come pare - effettuata esclusivamente grazie alla erogazione delle sovvenzioni regionali, la suddetta associazione svantaggerebbe gravemente tutti quegli imprenditori che - numerosi in Sardegna e nella città di Cagliari - effettuano naturalmente i medesimi sevizi a pagamento,
per questi motivi interroga altresì l'Assessore del turismo per conoscere se non ritenga opportuno revocare la convenzione in parola e adottare per il futuro, nell'affidamento di analoghi servizi, criteri di assoluta imparzialità e trasparenza. (936)
INTERROGAZIONE BONESU, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione della pesca nella laguna di Marceddì.
Il sottoscritto chiede di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente sui fatti attinenti la gestione della pesca nella laguna di Marceddì e negli specchi d'acqua adiacenti e precisamente:
- quale sia l'entità del pescato negli stagni di Corru S'Ittiri e di San Giovanni, quale sia stata l'attività di pesca vagantiva nella valle di Marceddì e quale il frutto della cosiddetta "terza peschiera", se la gestione di tale pesca sia stata ottimale ovvero siano intervenuti fattori organizzativi o naturali che abbiano compromesso il risultato;
- conoscere lo stato di efficienza delle opere delle opere della terza peschiera e le cause della moria di pesci verificatasi recentemente nei pressi della stessa:
- se abbia inciso negativamente la conflittualità fra i pescatori operanti nella laguna e l'assenza di una direzione aziendale capace di coordinare le attività di pesca;
- di conoscere come l'Assessorato intenda intervenire e se non ritenga che ogni ulteriore indugio nell'affidamento della concessione, su basi chiare che consentano una gestione unitaria ed efficiente, non sia causa di ulteriori danni e di pericoli per l'ordine pubblico. (937)
INTERROGAZIONE MONTIS, con richiesta di risposta scritta, sul divieto di utilizzo delle basi militari straniere esistenti in Sardegna per un attacco militare all'Iraq.
Il sottoscritto,
premesso che:
- unitamente ad altri colleghi, nel corso dell'attuale legislatura, ha ripetutamente richiesto un intervento della Regione per una drastica riduzione delle basi militari NATO-USA di cui la Sardegna vanta il primato nazionale come estensione territoriale e marittima per decine di migliaia di ettari e inoltre "ospita" la base USA per sommergibili atomici;
- le stesse motivazioni delle servitù militari sono ormai venute meno con la fine di uno dei due blocchi e perciò stesso di un conflitto armato fra grandi potenze;
sottolineato che:
- scenari di guerra si ripresentano sul piano internazionale non come generiche minacce già avutesi in altre occasioni ma con preparativi bellici del potentissimo apparato aereo e navale statunitense diretto a colpire in modo distruttivo l'Iraq, "responsabile di essersi opposto ad una completa ispezione del suo territorio compresi i siti presidenziali";
- gli stessi tentativi diplomatici e l'appello del Papa non sembrano avere sortito alcun risultato confermando il pericolo di micidiali bombardamenti già probabili nel breve termine;
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale affinché intervenga con urgenza sul Governo della Repubblica e si attivi con i poteri che gli derivano dallo Statuto Regionale al fine di impedire alle basi militari NATO e USA esistenti nel territorio e nelle acque territoriali della Sardegna azioni di guerra contro qualsiasi nazione, preservando la Sardegna e l'Italia da inimicizie e ritorsioni sempre possibili da parte di paesi arabi e soprattutto da formazioni terroristiche sollecitando un forte impegno diplomatico per la composizione pacifica della vertenza in atto fra la nazione irachena ed i paesi della NATO. (938)
INTERROGAZIONE LOMBARDO - PITTALIS - MARRACINI, con richiesta di risposta scritta, sul grave stato delle vie di comunicazione nel Sulcis.
I sottoscritti, considerato che:
- l'unica arteria in grado di servire tutto il Sulcis - Iglesiente è la strada statale 126 che è costretta a sopportare una ingente mole di traffico;
- la strada provinciale che collega Carbonia e Villamassargia è impraticabile e priva di segnaletica da lungo tempo;
- le condizioni di isolamento della regione si sommano alle gravi condizioni economiche e sociali aggravandole e appesantendole;
- pare opportuno, anche aldilà delle competenze specifiche e particolari della Regione Sardegna, adottare un'organica politica di raccordo tra le diverse amministrazioni competenti e creare anche nel Sulcis - Iglesiente un'organica rete di comunicazioni in grado di supportare il traffico civile e industriale,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:
1) se sia a conoscenza del grave stato della viabilità nel Sulcis;
2) se intenda promuovere una conferenza di servizi per dare impulso immediato alla grave situazione e concorrere, tra le varie amministrazioni, ad avviare a soluzione i problemi della viabilità di quei territori. (939)
INTERROGAZIONE PITTALIS - LOMBARDO - MILIA - BIANCAREDDU - GIORDO - OPPIA - FEDERICI - BALLETTO - CASU - GRANARA - PIRASTU sulla grave condizione delle aziende manifatturiere sarde.
I sottoscritti,
considerato che dal 1995 ad oggi oltre 500 aziende manifatturiere hanno presentato domanda di contribuzione in conto occupazione a seguito di investimenti o esportazioni ai sensi della Legge n. 268 del 1974;
considerato che tali domande non hanno, ad oggi, ricevuto alcuna risposta giacendo inevase presso la sede dell'Assessorato dell'industria;
considerato che tale situazione pone in gravi condizioni di difficoltà le aziende manifatturiere sarde ed i loro 12000 dipendenti;
considerato che per rifinanziare la legge occorrono 70 miliardi per l'anno 1998, 40 per 1'anno 1999 e altrettanti per l'anno 2000;
chiedono di interrogare l'Assessore dell'industria per sapere:
1) se sia a conoscenza della situazione;
2) per quale motivo non siano state evase le domande;
3) se intenda provvedere ad avviare la ricapitalizzazione della Legge n. 268 del 1974. (940)
INTERROGAZIONE BIANCAREDDU, con richiesta di risposta scritta, sull'accorpamento dell'Istituto industriale di Tempio con l'IPIA di Calangianus.
Il sottoscritto,
premesso che i processi di razionalizzazione, voluti dall'attuale Ministro della pubblica istruzione e gestiti nella provincia dal Provveditore agli studi, hanno creato situazioni e accorpamenti che, se formalmente rispondono ai dettami della legge, nella realtà operativa utilizzata in provincia si sono rivelati spesso inadeguati a fornire un vero servizio della didattica all'utenza scolastica;
rilevato che il caso riguarda nella fattispecie la scuola ITIS di Tempio Pausania che, aggregata all'IPIA di Calangianus, non vede rispettata la sua peculiarità e unicità nella formazione didattica dalla scuola aggregante che ne fagocita le iniziative, sfumandone i sensi e la diversità di indirizzo, svilendoli di significati;
appurato che in questa situazione l'ITIS si trova particolarmente penalizzato per quanto riguarda le iscrizioni dei nuovi allievi, giacché queste vengono presentate presso la sede di Calangianus e ciò facilita la confusione tra i due istituti;
considerato che sarebbe preferibile trovare una aggregazione con un'altra scuola, all'interno della città di Tempio, con la quale possa convivere, ognuno all'interno della propria specificità che non origini confusione e false aspettative nell'utenza scolastica, in un rapporto di collaborazione e interscambio di competenze che arricchiscano i curricula dell'una e dell'altra scuola;
constatato che il Liceo artistico di Tempio Pausania assieme all'Istituto industriale potrebbe originare una aggregazione forte nel numero degli allievi (che si prevede supererà nell'anno scolastico 1998/99 le 400 unità), sia nella proposta didattica (entrambi sono aperti alla conoscenza dei linguaggi e delle applicazioni, ognuno per il proprio settore specifico, dell'informatica) che potrebbe originare quel fenomeno di fusione, senza confusione dei ruoli,
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:
1) se siano a conoscenza di quanto su esposto;
2) se intendano intercedere presso il Ministro della pubblica istruzione affinché venga seriamente presa in considerazione l'aggregazione dell'ITIS di Tempio con il Liceo artistico che favorirebbe la crescita reciproca delle due scuole che, sebbene lontane nel concetto di base, avrebbero la possibilità di attuare una fattiva ed efficace collaborazione nell'uso degli strumenti informatici, in sintonia con i dettami ministeriali e con la visione culturale dello stesso Ministro nella sua proposta di riforma di "autonomia" nella scuola. (941)
INTERROGAZIONE AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla opportunità di distribuire gratuitamente la somatostatina applicando la decisione del T.A.R. del Lazio.
Il sottoscritto,
premesso che lo scrivente ha ripetutamente sollecitato l'Assessore regionale della sanità e il Presidente della Giunta regionale a disporre la distribuzione gratuita delle medicine previste dalla cosiddetta terapia Di Bella ai malati sardi di tumori che ne facciano richiesta;
considerato che la Giunta regionale, eccependo soprattutto motivi di natura giuridica, ha mantenuto una posizione inspiegabilmente intransigente e contraria alla distribuzione gratuita del farmaco Di Bella;
tenuto conto che il T.A.R. del Lazio ha stabilito che la sostanza prevista dalla cura Di Bella può essere erogata gratuitamente in determinati casi e per particolari situazioni;
rilevato che non sussistono, allo stato, impedimenti di tipo giuridico mentre appare sempre più urgente venire incontro ai numerosi pazienti sardi che per motivi economici non sono in grado di acquistare le medicine della citata terapia;
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore della sanità per sapere se ritengono opportuno attuare immediatamente la sentenza del T.A.R. del Lazio che consente di erogare, in Sardegna, gratuitamente il farmaco Di Bella, rilevando il sottoscritto che l'atteggiamento negativo sul problema specifico finora assunto dalla Giunta Regionale è assolutamente incomprensibile dato che contrasta con il principio della libera scelta del malato. (942)
INTERROGAZIONE FRAU, con richiesta di risposta scritta, sulla applicazione della legge regionale 26/97 (Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna).
Il sottoscritto, premesso che:
I. l'applicazione della L.R. 26/97 (Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna) sta dando i frutti perversi che erano stati ipotizzati in sede di discussione in Aula delle legge medesima, tant'è che il confronto Giunta - Consiglio del 2 febbraio 1998, in cui vari consiglieri si espressero in dialetti diversi, si è trasformato in una "torre di babele";
II. si ha notizia che un comune dell'Isola ha bandito una gara per l'assistenza domiciliare, ponendo fra i requisiti necessari alla partecipazione la necessità di "parlare correntemente la lingua sarda campidanese";
III. questa norma - palesemente anticostituzionale - impedirà a qualsiasi abitante della Sardegna (compresi eventuali cittadini della stesso centro non in grado di "parlare correntemente la lingua sarda campidanese") di poter partecipare;
IV. questa condizione va al di là degli intendimenti della legge e si raffigura come un atto di razzismo linguistico nei confronti di coloro che vorrebbero partecipare alla gara;
V. la richiesta di "parlare correntemente la lingua sarda campidanese" sta a dimostrare che non esiste una "lingua sarda", ma moltissime varianti, sottovarianti e dialetti diversissimi fra di loro;
chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per sapere:
1) se sia a conoscenza degli intendimenti di una Amministrazione comunale dell'Isola di impedire - in nome di una lingua sarda campidanese - a tutti i nostri conterranei di partecipare ad un bando di gara;
2) se questo atto inqualificabile non vada contro i dettati costituzionali violando la libertà dell'individuo;
3) quale sia il giudizio della Giunta regionale su quest'atto di razzismo linguistico che tende a dividere i cittadini dell'Isola e che di fatto impedisce la libera circolazione delle persone e delle cose;
4) quando - se si continuasse su questa strada - sarà necessario esibire il passaporto per il transito fra un centro e l'altro dell'Isola. (943)
INTERROGAZIONE: LOCCI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione della "pesca azzurra" in Sardegna.
Il sottoscritto,
premesso:
- che il comparto della pesca in Sardegna vive una situazione di precarietà ed incertezza dovuta alla mancanza di una legge Regionale che ne disciplini l'intera materia in modo organico;
- che da una crisi particolare è investito il settore della cosiddetta "Pesca Azzurra" (costituito peraltro da 3 sole imbarcazioni sarde di stazza inferiore alle 10 tsl.);
- che la crisi del settore è dovuta oltre che alla citata mancanza di una legge - dalle seguenti circostanze:
I. le avverse condizioni atmosferiche dominate dal vento di maestrale impediscono, soprattutto nelle coste del sud Sardegna, l'esercizio di questa pesca per molte settimane all'anno;
II. le servitù militari impongono il fermo pesca per lunghi periodi di tempo nel golfo di Palmas e nel Golfo di Teulada;
III. le difficoltà di penetrazione nei mercati all'ingrosso dovuta sia alla mancata valorizzazione del prodotto che all'ingente presenza di "pesci azzurri" provenienti dal "continente";
IV. la crescente presenza nei nostri mari dei delfini i quali recano ingenti danni agli attrezzi da pesca;
- che a ciò si aggiunge un ulteriore fattore negativo costituito dall'attuale periodo del fermo biologico;
tutto ciò premesso, chiede di interrogare l'Assessore della difesa dell'ambiente, per sapere:
1) se non ritenga di dover predisporre idonei strumenti di valorizzazione e promozione del "pesce azzurro sardo";
2) se non ritenga di dover intervenire in favore della "pesca azzurra" regolamentando il fermo biologico, o eventuali strumenti assimilabili ad esso, collocandolo nei mesi che vanno da gennaio a marzo di ogni anno;
3) se non ritenga di dover individuare idonei strumenti normativi (peraltro già applicati da altre Regioni) tendenti all'abbattimento degli oneri fiscali applicati sui carburanti utilizzati nei motori delle imbarcazioni da pesca;
4) se non ritenga possibile sensibilizzare - ai sensi della Legge 2 maggio 1990, art.5, comma 1- il Ministero della Difesa perché i reparti insediati in Sardegna e nel Sulcis in particolare, consumino "pesce azzurro" proveniente da imprese da pesca sarde (944)
INTERROGAZIONE LADU, con richiesta di risposta scritta. sul CRAS di Nuoro.
Il sottoscritto, premesso che:
- da due mesi il laboratorio periferico del CRAS di Nuoro è stato privato del suo responsabile, che è un laureato in chimica, ed il personale rimasto, un perito agrario e due operai, è stato lasciato senza guida cioè allo sbando;
- questo laboratorio è nato nel recente passato per soddisfare le esigenze del territorio della provincia di Nuoro come supporto alle attività di sperimentazione dell'ente e al fine di fornire assistenza tecnica alle aziende agro - pastorali mediante le analisi degli alimenti zootecnici; peraltro il laboratorio, allestito presso la scuola agraria di Prato Sardo, in questi anni, nonostante le difficoltà di vario tipo, ha funzionato abbastanza bene;
- la Regione ha speso centinaia di milioni sia per l'adeguamento degli impianti che per l'acquisto di strumenti: in questi anni, in particolare su richiesta dell'ARA e dell'ERSAT, sono stati analizzati oltre 2.000 campioni di terreni e foraggi degli operatori del mondo agro - pastorale;
- il CRAS non ha voluto rinnovare il distacco - comando al responsabile del servizio (che è dipendente di un altro ente regionale che opera fuori provincia) dimostrando inequivocabilmente che si vuole cancellare questa struttura per accentrare le attività di laboratorio a Cagliari, privando il territorio della provincia di Nuoro di un servizio per le attività produttive agro - pastorali che è indispensabile, in vista soprattutto del controllo di qualità degli alimenti zootecnici previsto dalla normativa CE;
- l'accentramento dei laboratori nel capoluogo contribuirebbe ad aggravare gli squilibri già esistenti tra le zone più sviluppate e quelle più depresse dell'interno che, al contrario, avrebbero bisogno di una diversa attenzione;
- nel momento in cui ci si aspettava un passo avanti da parte del CRAS e della Regione, magari collegando opportunamente questa struttura all'Università locale e agli altri enti territoriali per diventare occasione di sviluppo economico e scientifico, arriva la notizia della pre-cancellazione della stessa, cioè l'anticamera del colpo di spugna, considerato che questi comportamenti sono inaccettabili perché offendono la dignità di una provincia che si vuole affrancare da una situazione di sottosviluppo e di fragilità economica e sociale,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro - pastorale per sapere:
1) quali siano i motivi che hanno fatto sì che si determinasse questa incredibile e inaccettabile situazione;
2) quali provvedimenti intenda adottare nell'immediato e quali siano le prospettive future di questo importante servizio. (945)
INTERROGAZIONE LA ROSA, con richiesta di risposta scritta, sui corsi di formazione finalizzati alla creazione di addetti alle banchine del nuovo Porto Canale.
Il sottoscritto,
premesso che, in data odierna, il quotidiano "L'Unione Sarda" ha riportato la notizia secondo la quale in anni passati sono stati già conclusi dalla ISFOR - Api e dalla ENFAP - UIL corsi di formazione professionale per qualifiche tecniche idonee alla movimentazione carichi come quella richiesta per i futuri addetti alle banchine del nuovo Porto Canale;
chiede di interrogare l'Assessore regionale del lavoro e formazione professionale per sapere:
- se in anni passati si sono effettivamente svolti corsi di formazione professionale per qualifiche di tecnico specialista per movimentazione carichi;
- se, come annunciato dal su citato articolo, gli ex corsisti la cui qualifica di tecnico alla movimentazione carichi non verrebbe tenuta in alcun conto, non sarebbero neanche ammessi alla preselezione per l'ammissione ai nuovi corsi;
- se non ritenga, qualora siano effettivamente già stati realizzati i suddetti corsi, che i relativi corsisti già in possesso dei requisiti richiesti vengano valutati ai fini dell'impiego, o quantomeno della partecipazione ai nuovi corsi di formazione per addetti alle banchine del nuovo Porto Canale. (946)
INTERROGAZIONE CONCAS - VASSALLO - MONTIS, con richiesta di risposta scritta, sulla carenza di personale tecnico per l'utilizzo dei tomografi assiali computerizzati nell'ASL n. 7 di Carbonia.
I sottoscritti,
appreso che la ASL n. 7 di Carbonia ha acquistato due tomografi assiali computerizzati con un costo pari a lire 1.500.000.000;
appurato che mancano i tecnici specializzati per far funzionare tali apparecchiature;
considerato che il Direttore Generale dell'ASL n. 7 non intende procedere ad esaminare e ampliare la pianta organica del personale, prima di definire il piano di riassetto delle strutture e dei servizi,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se è sua intenzione intervenire per modificare la suddetta situazione, affinché i macchinari vengano utilizzati rispettando la finalità dell'investimento. (947)
INTERROGAZIONE LIPPI, con richiesta di risposta scritta, sul bando di gara per la partecipazione ai corsi di formazione professionale per l'assunzione alla società Porto Industriale Cagliari MITH S.p.A.
Il sottoscritto,
verificato il bando di gara, pubblicato in data 15 febbraio 1997 sulla stampa quotidiana, relativo ai corsi di formazione professionale finanziati dalla Regione autonoma della Sardegna, dal Fondo Sociale Europeo e dal Ministero del Lavoro per l'assunzione di almeno il 60 per cento degli idonei presso la società MITH S.p.A., per le qualifiche di operatore terminalista polivalente, manutentore meccanico, manutentore elettrico/elettronico e programmatore di produzione;
appurato che la Regione autonoma della Sardegna, così come previsto dalle norme comunitarie, concorre con appositi e corposi finanziamenti alla realizzazione dei corsi;
verificato che nel grave stato di crisi occupazionale in cui si trova la nostra Regione l'opportunità creata da questi corsi di formazione professionale assume un elevato grado di importanza e crea delle aspettative tra i giovani disoccupati sardi;
constatato che tra i requisiti richiesti per l'ammissione ai corsi è genericamente indicato quello della iscrizione alle liste di collocamento;
considerata l'alta specializzazione che i partecipanti acquisirebbero al termine dei corsi e l'elevata richiesta di partecipazione che ne potrebbe conseguire, non solo a livello regionale, ma anche in tutto il territorio nazionale;
considerato che anche in questa circostanza, pur a parità di caratteristiche, i richiedenti sardi potrebbero restare penalizzati rispetto a quelli provenienti dal continente,
chiede di interrogare l'Assessore del lavoro per sapere per quale motivo per l'accesso ai corsi non si sia inserito come titolo preferenziale quello della residenza in Sardegna. (948)
INTERROGAZIONE DETTORI Ivana - BUSONERA - CHERCHI - MARROCU, con richiesta di risposta scritta, sui concorsi pubblici banditi da diverse ASL sarde per la copertura di posti di Dirigenti Medici di primo livello.
I sottoscritti,
venuti a conoscenza che alcuni Direttori Generali hanno bandito concorsi pubblici per titoli ed esami per la copertura di posti di Dirigenti Medici di primo livello, senza prima attivare le procedure di mobilità previste dalla normativa vigente (fra le altre, l'articolo 2 della Legge 421/1992, il D.lgs. 29/1993, art. 35, comma 2);
verificato che la circolare n. 10691 dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale del 28 marzo 1997, inviata a tutte le ASL, "per ciò che attiene alla copertura dei posti risultanti vacanti nelle dotazioni organiche ridefinite ed approvate" precisava "che in via preliminare dovranno essere attivate le procedure di mobilità previste...";
tenuto conto del nuovo regolamento di accesso alla disciplina medica di primo livello varato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 20 novembre 1997,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere quali atti abbia compiuto o intenda compiere per verificare se in tutte le ASL siano stati banditi concorsi pubblici per la copertura dei posti di Dirigenti Medici di primo livello nel rispetto delle procedure previste dalle leggi vigenti e degli indirizzi contenuti nella circolare dell'Assessore della Sanità n. 10691 del 1997. (949)
INTERROGAZIONE VASSALLO, con richiesta di risposta scritta, sul mancato avvio della sperimentazione della terapia anticancro denominata "Di Bella".
Il sottoscritto,
premesso che:
- il Ministro della Sanità ha assicurato, in tempi brevi, l'invio dei protocolli i ufficiali per iniziare la terapia cosiddetta "Di Bella";
- alla data odierna la Direzione Generale dell'ASL n. 8, cui fa capo il Centro di sperimentazione "Ospedale Businco", non ha ricevuto tali Protocolli;
considerato che
- molti malati gravi attendono con impazienza l'avvio della sperimentazione prevista per il 18 febbraio;
- tale data, pare sia ulteriormente posticipata con danni che potrebbero rivelarsi irreparabili per questo tipo di pazienti già duramente provati;
chiede di interrogare l'Assessore regionale della sanità per sapere:
- se anche in Sardegna esistono dei medici "obiettori di coscienza" contrari alla sperimentazione;
- quanti sono i malati che si sono rivolti al numero verde istituito all'uopo;
- se sono iniziate le visite mediche di controllo dei suddetti pazienti (come sta avvenendo in altre Regioni), affinché non venga speso ulteriore tempo prezioso nel momento dell'avvio della sperimentazione;
- quali sollecitazioni e atti l'Assessore sta ponendo in essere, nei confronti del Ministero della Sanità, per far si che i protocolli arrivino il più celermente possibile. (950)
INTERROGAZIONE AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità da parte dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale di estendere la sperimentazione del metodo Di Bella a tutti i malati di tumore che hanno presentato richiesta alle AA.SS.LL. della Sardegna.
Il sottoscritto,
premesso che, come già evidenziato in una recente interpellanza dello scrivente, in Sardegna si sta procedendo a rilento nella sperimentazione della terapia Di Bella contro i tumori con la conseguenza dei casi drammatici che si sono verificati di recente che hanno visto la morte dei pazienti prima di poter accedere alla sperimentazione;
considerato che, come riportato dalla stampa, i casi ammessi alla sperimentazione in Sardegna sono appena 52 su 678 richiedenti, numero già di per sé esiguo in confronto all'incidenza dei tumori per i quali si sta sperimentando la nuova cura;
rilevato, ancora, che la posizione dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale a tale proposito risulta essere di pura accettazione del protocollo imposto dal Ministero della sanità;
ritenuto quindi necessario estendere a tutti i pazienti richiedenti la sperimentazione del metodo Di Bella,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se ritiene di intervenire presso il Ministro della sanità Bindi affinché autorizzi, visto anche il numero relativamente esiguo dei richiedenti in Sardegna, la sperimentazione del metodo Di Bella nei presidi ospedalieri preposti per attuare tale terapia antitumorale, a tutti i pazienti che ne hanno fatto richiesta, senza dovere ricorrere al Pretore, come è già avvenuto con la speranza di evitare i drammatici casi di morte sopravvenuta prima di poter accedere alla terapia Di Bella. (951)
MOZIONE CUGINI - MARTEDDU - BALIA - RANDACCIO - VASSALLO - DETTORI Bruno - LA ROSA sullo stato dell'informazione in Sardegna.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO CHE il mondo dell'informazione attraversa in Sardegna una grave crisi e che:
- la sede regionale della RAI è fortemente ridimensionata, non in grado di programmare ed esportare produzioni locali, mentre le TV private vivono gravi difficoltà con chiusure di emittenti e riduzione drastica degli organici, anche in quelle più affermate, una delle quali - Sardegna 1 - attraversa un momento delicatissimo con l'annunciato licenziamento dei giornalisti;
- le oltre ottanta radio locali sono alle prese con seri problemi finanziari e ora anche tecnici, dopo che il Ministero delle comunicazioni ha concesso alla Telecom di occupare frequenze in precedenza a disposizione delle emittenti;
CONSIDERATO CHE nel campo dell'informazione, che ha un ruolo chiave in un sistema democratico, si registrano serie distorsioni dovute soprattutto alla presenza di posizioni dominanti nel circoscritto bacino regionale, per la coincidenza in capo a un medesimo soggetto del ruolo di proprietario delle quote di maggioranza del quotidiano più diffuso, dell'emittente televisiva di maggiore audience, oltre che di un'altra tivù e di un'emittente radiofonica;
RILEVATO CHE anche l'annunciata apertura di un nuovo quotidiano a Sassari, da parte dello stesso gruppo editoriale, potrebbe rappresentare una ulteriore escalation nel processo di concentrazione poiché appare evidente l'interesse personale e diretto dello stesso soggetto nella fornitura delle attrezzature e nella stampa del giornale;
PRECISATO CHE nel panorama sardo al fenomeno della concentrazione si è ora aggiunta una situazione di ulteriore grave anomalia per la coincidenza in capo allo stesso soggetto del ruolo di editore monopolista e di un diretto ruolo politico;
SOTTOLINEATO CHE la sovrapposizione dei due ruoli chiama in causa questioni fondamentali per la vita democratica, quali la completezza e la correttezza dell'informazione, il pluralismo e il principio della par condicio nella sfera politica,
impegna la Giunta regionale
a proporre al Governo e al Parlamento della Repubblica:
1) di inserire nel provvedimento di riforma della legge sull'editoria una norma antitrust che vieti la formazione o il mantenimento di posizioni dominanti in ambito regionale, tanto nell'offerta di informazione quanto nella raccolta pubblicitaria e nel settore della distribuzione;
2) di modificare la Legge 7 agosto 1990, n. 250, che prevede misure di sostegno a favore dell'editoria cooperativa e politica in crisi e delle imprese radiofoniche, garantendo la finalizzazione degli interventi di questo tipo ad obiettivi di tipo sociale e/o comunitario;
3) di introdurre norme sul conflitto d'interessi tra il ruolo di editore e quello di soggetto politico;
4) di definire lo Statuto dell'impresa giornalistica che sancisca la distinzione dei ruoli fra editore, direzione e redazione delle aziende editoriali, mettendo fine alle attuali distorsioni che rappresentano peraltro una violazione della legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti e dei contratti collettivi nazionali di lavoro;
impegna altresì la Giunta regionale
1) ad assumere le opportune iniziative affinché l'Autorità nazionale per le comunicazioni attribuisca ai costituendi nuovi Comitati competenze e deleghe che consentano alle Regioni di incidere nel piano di assegnazione delle frequenze di radiodiffusione e nell'ubicazione delle postazioni degli impianti emittenti;
2) a sollecitare per il servizio radiotelevisivo pubblico una riforma di tipo federalistico, per attribuire alle sedi regionali capacità produttive e consentire il potenziamento e il rilancio della sede RAI della Sardegna, con un'autonomia funzionale che permetta la produzione di programmi e servizi da inserire nei palinsesti nazionali;
ad adottare indirizzi e criteri, affinché nelle comunicazioni istituzionali della Regione e degli enti regionali vengano valutate, in coerenza con i principi su richiamati, le questioni relative alle concentrazioni editoriali e ai conflitti di interesse. (141)