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Resoconto della seduta n. 297 del 21/12/1993

CCXCVII SEDUTA

(ANTIMERIDIANA)

MARTEDI'21 DICEMBRE 1993

Presidenza del Presidente FLORIS

INDICE

Comunicazioni del Presidente

Congedo

Disegni di legge (Annunzio di presentazione)

Interpellanze (Annunzio)

Interrogazioni (Annunzio)

Interrogazioni (Risposta scritta)

Mozioni (Annunzio)

Proposte di legge (Annunzio di presentazione)

Sull'ordine dei lavori:

PRESIDENTE

La seduta è aperta alle ore 10 e 08.

PORCU, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 10 novembre 1993, che è approvato.

Congedo

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Antonio Salvatore Pau ha chiesto un giorno di congedo. Se non ci sono osservazioni, questo congedo si intende concesso.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Giunta regionale, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, numero 1, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 3, 6, 31 agosto, 7, 9, 14, 21, 24, 28 settembre, 5, 12,19, 26 ottobre e del 9 novembre 1993.

Annunzio di presentazione di disegni di legge

PRESIDENTE. Si dia annunzio dei disegni di legge pervenuti alla Presidenza.

PORCU, Segretario:

"Tutela e orientamento del consumatore-utente". (438)

(Pervenuto il 29 ottobre 1993 ed assegnato alla seconda Commissione.)

"Disciplina delle funzioni in materia di sanità pubblica in attuazione dell'articolo 32 della legge 25 dicembre 1978, n. 833". (439)

(Pervenuto il 9 novembre 1993 ed assegnato alla settima Commissione.)

"Disposizioni integrative alla L.R. 15 maggio 1978, n. 36, relative a provvedimenti in favore dello sport in Sardegna". (442)

(Pervenuto il 16 novembre 1993 ed assegnato all'ottava Commissione.)

"Finanziamento a favore di diversi settori e disposizioni varie". (444)

(Pervenuto il 25 novembre 1993 ed assegnato alla terza Commissione.)

"Ulteriori variazioni al bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 1993". (445)

(Pervenuto il 26 novembre 1993 ed assegnato alla terza Commissione.)

"Provvedimenti per il recupero e la valorizzazione dei centri storici nei comuni della Sardegna". (448)

(Pervenuto il 3 dicembre 1993 ed assegnato alla quarta Commissione.)

"Modifiche ed integrazioni alla L.R. 22 luglio 1991, n. 25, Fermo temporaneo delle attività di pesca". (449)

(Pervenuto il 3 dicembre 1993 ed assegnato alla quinta Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute alla Presidenza le seguenti proposte di legge:

PORCU, Segretario:

dai consiglieri Baroschi - Mannoni - Pusceddu - Cogodi:

"Norme per l'istituzione di nuove province, dell'area metropolitana di Cagliari e per la modifica delle circoscrizioni provinciali". (440)

(Pervenuta l'11 novembre 1993 ed assegnata alla prima Commissione.)

dai consiglieri Sanna Adalberto - Corda - Tidu - Tamponi - Atzori - Carusillo - Manunza - Piras - Serra Pintus - Oppi - Amadu - Marteddu:

"Interventi straordinari a favore delle popolazioni colpite dalla alluvione del 30 e 31 ottobre 1993". (441)

(Pervenuta l'11 novembre 1993 ed assegnata alla quinta Commissione.)

dai consiglieri Soro - Tamponi - Giagu - Atzori - Corda - Sanna - Usai:

"Modifiche alla legge regionale 24 ottobre 1988, n. 33 'Politica attiva del lavoro'". (443)

(Pervenuta il 17 novembre 1993 ed assegnata alla sesta Commissione.)

dai consiglieri Baroschi - Sanna - Mannoni - Marteddu - Mulas Franco Mariano - Pubusa - Scano - Tamponi:

"Norme generali sugli enti strumentali della Regione". (446)

(Pervenuta il 26 novembre 1993 ed assegnata alla prima Commissione.)

dai consiglieri Salis - Cogodi - Morittu - Murgia - Urraci:

"Sulla valorizzazione e lo sviluppo della musica etnica e delle espressioni della oralità sarda". (447)

(Pervenuta il 3 dicembre 1993 ed assegnata all'ottava Commissione.)

dai consiglieri Deiana - Atzeni - Serra - Giagu - Pusceddu:

"Norme in materia di istituzioni museali - Aree archeologiche - Aree di interesse naturalistico e ambientale". (450)

(Pervenuta il 7 dicembre 1993 ed assegnata all'ottava Commissione.)

dai consiglieri Deiana - Salis - Casu - Cocco - Atzeni - Degortes - Giagu - Mulas Maria Giovanna - Ortu - Serra - Pusceddu:

"Norme per il recupero e la valorizzazione del patrimonio archeologico-industriale della Sardegna". (451)

(Pervenuta il 9 dicembre 1993 ed assegnata all'ottava Commissione.)

dai consiglieri Erittu - Dadea - Pubusa - Scano - Ladu Leonardo - Manca - Zucca - Casu - Cocco - Cuccu - Lorelli - Muledda - Pes - Ruggeri - Sardu - Satta Giacomo - Serri:

"Norme per la delimitazione dell'area metropolitana di Cagliari, per l'istituzione di nuove province e per la revisione delle relative circoscrizioni". (452)

(Pervenuta il 9 dicembre 1993 ed assegnata alla prima Commissione.)

dai consiglieri Baroschi - Pubusa - Scano - Pusceddu:

"Proroga della scadenza dei termini di cui alla legge regionale 14 settembre 1993, n. 41, concernente 'Norme in materia di organizzazione regionale e di incarichi di coordinamento'". (453)

(Pervenuta il 9 dicembre 1993 ed assegnata alla prima Commissione.)

Risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Serri - Cocco - Ruggeri sulla vicenda dell'antico 'Caffè Genovese' di Cagliari". (533)

(Risposta scritta in data 7 ottobre 1993.)

"Interrogazione Pusceddu - Mannoni - Mereu Orazio - Mulas Maria Giovanna sulla decapitazione della Tartaruga di Cala Girgolu e sulla tutela di monumenti della Sardegna". (602)

(Risposta scritta in data 25 novembre 1993.)

"Interrogazione Planetta - Ortu - Demontis - Puligheddu - Serrenti sulla vigilanza delle dighe e degli sbarramenti ENEL". (634)

(Risposta scritta in data 25 novembre.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

PORCU, Segretario:

"Interrogazione Serra Pintus, con richiesta di risposta scritta, sulla lotta agli incendi estivi". (661)

"Interrogazione Ortu - Demontis - Planetta - Puligheddu - Serrenti, con richiesta di risposta scritta, sugli ingenti danni causati dall'alluvione in Sardegna". (662)

"Interrogazione Ortu - Demontis - Planetta - Puligheddu - Serrenti, con richiesta di risposta scritta, sulla riorganizzazione dei servizi e settori nell'Assessorato della Pubblica Istruzione". (663)

"Interrogazione Sanna Adalberto - Corda - Sechi - Carusillo - Piras - Oppi, con richiesta di risposta scritta, sui disagi provocati dalla Sarda Zuccheri e dalla CASAR ai produttori agricoli, per il mancato pagamento dei prodotti conferiti". (664)

"Interrogazione Porcu, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata utilizzazione dell'apparecchiatura per la risonanza magnetica dell'Università di Sassari". (665)

"Interrogazione Serri - Dadea - Pes - Cocco - Manca, con richiesta di risposta scritta, sulla costituzione di gruppi provinciali di lavoro per i problemi degli handicappati". (666)

"Interrogazione Ruggeri - Cuccu - Satta Gabriele, con richiesta di risposta scritta, sulle prospettive produttive e occupazionali alla Vitrociset di Macchiareddu e Villaputzu". (667)

"Interrogazione Serra Pintus, con richiesta di risposta scritta, sulla pubblicità effettuata dalla Regione autonoma della Sardegna e dagli Enti strumentali della stessa". (668)

"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sull'urgenza di emanare il calendario venatorio per il periodo successivo al 31 dicembre 1993 e sulla necessità di aumentare i giorni di caccia al cinghiale abolendo l'obbligo dell'uso della munizione a palla unica". (669)

"Interrogazione Manunza, con richiesta di risposta scritta, sul mancato rilascio delle autorizzazioni per la valorizzazione di 'Is Arenas' in Comune di Narbolia". (670)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

MULAS MARIA GIOVANNA, Segretaria:

"Interpellanza Corda - Sanna Adalberto sugli ingenti danni causati dalla recente alluvione in Sardegna". (357)

"Interpellanza Tamponi - Usai - Corda - Carusillo - Marteddu - Sanna Adalberto - Serra - Tidu - Amadu - Atzeni - Atzori - Baghino - Deiana - Dettori - Fadda Paolo - Giagu - Lorettu - Manunza - Mulas Franco Mariano - Onida - Oppi - Piras - Satta Antonio - Sechi - Selis - Serra Pintus - Soro sulla mancata costituzione dei comitati per la definizione dei finanziamenti in artigianato". (358)

"Interpellanza Usai Edoardo sui rendiconti e sull'attività del CRS4". (359)

"Interpellanza Mereu Orazio - Desini - Onnis - Pusceddu sui danni alluvionali in Ogliastra, nel Sarrabus e nel basso Campidano". (360)

"Interpellanza Ortu - Demontis - Planetta - Puligheddu - Serrenti sui drammatici risvolti della crisi occupazionale in Sardegna". (361)

"Interpellanza Satta Gabriele - Pes - Cuccu sul drammatico stato della 'Vertenza Cemento' in Sardegna". (362)

"Interpellanza Pusceddu - Onnis - Desini - Mereu Orazio sui concorsi banditi dalla U.S.L. 21 per vigilatrici d'infanzia". (363)

"Interpellanza Ruggeri - Serri - Cocco - Scano - Pubusa sui danni causati dalla pioggia nei Comuni di Villasor, San Sperate, Assemini, Decimomannu". (364)

"Interpellanza Serri - Dadea - Muledda - Cocco - Ruggeri, sui gravi danni causati dalle alluvioni nel Sarrabus e in Ogliastra". (365)

"Interpellanza Pusceddu - Desini - Mereu Orazio - Onnis sui servizi di medicina sportiva". (366)

"Interpellanza Ortu - Demontis - Planetta - Puligheddu - Serrenti sull'inasprimento della vertenza dei lavoratori Siciet di Oristano". (367)

"Interpellanza Baroschi - Mannoni - Fadda Antonio sui rapporti tra la Giunta regionale e al SIP". (368)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

MULAS MARIA GIOVANNA, Segretaria:

"Mozione Cogodi - Morittu - Murgia - Salis - Urraci sul necessario ripristino dei finanziamenti dovuti, perché indebitamene distolti, alle opere di sistemazione idraulico-forestale del Sarrabus (Flumendosa e schema del rio Picocca) per l'ammontare complessivo di lire 400 miliardi". (155)

"Mozione Usai Sandro - Tamponi - Corda - Giagu - Atzori - Sanna Adalberto sullo stato di attuazione della legislazione sugli incentivi alle imprese". (156)

"Mozione Tamponi - Amadu - Atzeni - Atzori - Baghino - Carusillo - Corda - Deiana - Dettori - Fadda Paolo - Giagu - Lorettu - Manunza - Marteddu - Mulas Franco Mariano - Onida - Oppi - Piras - Sanna Adalberto - Satta Antonio - Sechi - Selis - Serra - Serra Pintus - Soro - Tidu - Usai sulla predisposizione di un programma regionale per lo sviluppo del turismo in Sardegna". (157)

"Mozione Tamponi - Amadu - Atzeni - Atzori - Baghino - Carusillo - Corda - Deiana - Dettori - Fadda Paolo - Giagu - Lorettu - Manunza - Marteddu - Mulas Franco Mariano - Onida - Oppi - Piras - Sanna - Satta Antonio - Sechi - Selis - Serra - Serra Pintus - Soro - Tidu - Usai Sandro sulla revisione della circoscrizione elettorale dell'Italia insulare dei rappresentanti dell'Italia al Parlamento europeo". (158)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Sospendo per quindici minuti i lavori del Consiglio e convoco al Conferenza dei Capigruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 17, viene ripresa alle ore 10 e 43.)

PRESIDENTE. Comunico che la Conferenza ha concordato il seguente calendario dei lavori: oggi, martedì 21 dicembre 1993 dalle ore 16 e 30 alle 21; domani, mercoledì 22, al mattino dalle ore 9 alle ore 14 e nel pomeriggio dalle ore 15 alle ore 20 e 30; giovedì 23 dalle ore 9 alle ore 14 con l'intento di concludere l'esame degli atti di bilancio nella tarda mattinata.

I lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16 e 30.

La seduta è tolta alle ore 10 e 44.



Allegati seduta

Risposta scritta ad interrogazioni

Risposta scritta dell'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport all'interrogazione Serri - Cocco - Ruggeri sulla vicenda dell'antico 'Caffè genovese' di Cagliari (533)

In risposta all'interrogazione degli Onn. Serri, Cocco e Ruggeri, in data 25.3.1993 sulla vicenda dell'antico "Caffè genovese" di Cagliari si comunica che le iniziative adottate sono quelle risultanti dalla richiesta inviata da questo Assessorato al Ministero dei Beni culturali in data 6.10.93.

L'esito della vicenda relativa al vincolo imposto dal Ministero dei beni culturali sul "Caffè genovese" di Cagliari con D.M. 4.4.1987 suggerisce che alla luce delle motivazioni che sorreggono la decisione 964 del 28.11.1992, con la quale la sesta sezione del Consiglio di Stato ha annullato quest'ultimo provvedimento, il vincolo venga rinnovato adducendo più pertinenti ragioni, che allo Stato paiono sussistere e necessitano però di essere più puntualmente accertate e documentare.

Di che genere esse debbano essere si ricava agevolmente dalla medesima pronuncia, la quale, ricordato che l'art. 2 della legge n. 1089 del 1939 espressamente prevede la possibilità di sottoporre a tutela "le cose immobili che, a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte e della cultura siano state riconosciute di interesse particolarmente importante e come tali abbiano formato oggetto di notificazione in via amministrativa", si segue l'idea che "il valore culturale dei beni di cui all'art. 2 è dato dal collegamento del loro uso e dalla loro utilizzazione pregressi con accadimenti della storia, della civiltà o del costume anche locale" poiché, secondo le affermazioni di C. cost. 118/90, "si tratta, infatti di beni che possono essere stati o sono luoghi di incontri, e di convegni di artisti, letterati, poeti, musicisti, etc.; sedi di dibattiti o discussioni sui più vari temi di cultura, comunque di interesse storico-culturale rilevante ed importante, da accertarsi dalla pubblica amministrazione competente. Onde, sulla scorta di precedente giurisprudenza (VI, 391 e 819 del 1990) si richiede, per la tutelabilità di ambienti legati alla storia politica, sociale e culturale anche locale una immedesimazione tra valori storico-culturali e strutture materiali, nel senso che "il valore oggetto di tutela deve essere dotato di una sua specifica rilevanza, finisce cioè con l'incorporarsi a tal punto con l'immobile da venire tutelato con la sola conservazione" di questo.

Ed anzi la stessa pronuncia arriva a specificare l'iter da seguire per giungere all'adozione del provvedimento di vincolo, soggiungendo che "il procedimento che da luogo all'emanazione del decreto di vincolo deve accertare il collegamento dei beni e della loro utilizzazione con gli accadimenti della storia e della cultura, mentre l'interesse 'particolarmente importante' del bene Può dipendere o dalla qualità dell'accadimento che con il bene appare collegato, o dalla particolare rilevanza che il bene ha rivestito per la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte e della cultura; mentre, dell'esistenza degli elementi sopra indicati occorre dar conto nella motivazione dei provvedimenti di vincolo".

Nel contempo non vengono ritenuti idonei a soddisfare le condizioni per tal modo specificate gli elementi adotti dal Ministero nel provvedimento annullato. In particolare, quanto al valore storico esso non viene riconosciuto nella circostanza che il Caffè genovese costituisca "tradizionalmente centro di aggregazione dei cagliaritani" ed esista dal 1835, e neppure in quella che il locale fosse frequentato dalla nobiltà locale e dalla "facoltosa borghesia commerciale del centro storico" e che costituisse luogo di occasionale frequentazione, in tempi diversi, da parte di alcune personalità della cultura.

Parimenti vengono giudicati inidonei a giustificare l'imposizione del vincolo sotto il diverso profilo considerato nell'art. 1 della legge n. 1089/1939, "cioè per il particolare interesse sotto il profilo artistico dell'immobile" gli elementi ricavabili dalla relazione illustrativa del provvedimento annullato, vale a dire "il riferimento alla architettura degli interni ed all'arredamento che adorna il locale"; e ciò perché "le espressioni contenute sia nella motivazione del decreto che nella relazione che le accompagna appaiono idonee ad evidenziare la capacità del locale di evocare atmosfere consone ai valori culturali che, secondo la prospettazione fatta propria dal provvedimento, si assumono correlati con l'Antico Caffè genovese, piuttosto che una ulteriore e diversa rilevanza del medesimo anche dal punto di vista del pregio artistico".

Di modo che agli effetti della rinnovazione del provvedimento di vincolo, che qui si caldeggia, e che la stessa sentenza in esame parrebbe auspicare o comunque non escludere, laddove fa salvi gli ulteriori provvedimenti della pubblica amministrazione, la quale "rimane sempre libera di procedere a una rinnovazione del provvedimento, qualora venisse accertata, a seguito di ponderata ed adeguata istruttoria, la sussistenza di una particolare rilevanza dell'immobile nella storia della cultura della città e comunque una particolare importanza dell'immobile per il suo riferimento alla storia della cultura", occorre seguire le preziose e puntuali indicazioni giurisprudenziali richiamate.

In particolare, per quanto attiene al rilievo storico di cui all'art. 2 n. 1089/39, occorre legare il provvedimento alla frequentazione, non sporadica, ma abituale e significativa di uno o più personaggi storici (anche della storia locale), tali per l'attività politica, economica, o culturale e così via, da essi svolta ovvero da episodi di rilievo storico che abbiano in qualche modo toccato o coinvolto il locale (si pensi all'assalto al forno di manzoniana memoria). E si può anche pensare a evidenziare nei particolari il valore di testimonianza storica che, al di là delle vicende e dei personaggi suddetti, il locale, nelle sue strutture, nelle sue decorazioni e nei suoi arredi, è venuto ad acquisire col passare del tempo e col conseguente venir meno di altri locali coevi aventi le medesime caratteristiche, onde con la sua e loro distribuzione si perderebbe per sempre la possibilità di percepire dal vivo, da parte delle nuove generazioni, la storica (in quanto risalente a oltre 150 anni fa) manifestazione del modo di essere di siffatto tipo di locali in una ben determinata epoca storica. Mentre per quanto attiene al rilievo artistico di cui all'art. 1 1089/39 è da valutare se la configurazione architettonica del locale, le sue decorazioni ed i suoi arredi siano, non del tipo comune all'epoca, ma siano invece prodotto di particolare pregio, sia pure di artigiani e non di rinomati artisti; valutazione questa che comporta ampio margine di discrezionalità. A tal fine occorre reperire idonea documentazione sul primo aspetto ed acquisire il giudizio di esperti di cose d'arte sul secondo aspetto e proprio in questa direzione è orientato a muoversi lo scrivente Assessorato, anche avvalendosi, eventualmente, di collaboratori esterni particolarmente qualificati ed acquisendo precedenti provvedimenti in materia che risultino andati a buon fine per poi fornire utili elementi al competente Ministero.

Si coglie, infine, l'occasione per informare che allo scopo di giungere a formulare concrete proposte in ordine alla miglior definizione dei rispettivi ruoli del Ministero dei beni culturali e della Regione sarda nella materia regolata dall'art. 2 del D.P.R. 03.12.1975 n. 805, questo Assessorato intende avviare, sotto la responsabilità dei propri funzionari preposti a ciascuno dei singoli settori interessati (beni culturali e paesistici, archeologici, storici, artistici, archivistici e librari), in accordo con quello al Turismo ed avvalendosi della collaborazione degli enti locali, delle istituzioni culturali e degli esponenti della cultura operanti in Sardegna, un vasto censimento delle possibili iniziative per la tutela e la valorizzazione, anche sotto il profilo economico, del patrimonio culturale sardo, in modo tale da poter predisporre adeguati programmi e da verificare nel contempo in quali modi e forme possa attuarsi la collaborazione con codesto Ministero esplicitamente prevista dalle dette norme.

Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell'ambiente all'interrogazione Pusceddu - Mannoni - Mereu Orazio - Mulas Maria Giovanna sulla decapitazione della "Tartaruga" di Cala Girgolu e sulla tutela di monumenti naturali in Sardegna. (602)

In riferimento alla interrogazione in oggetto si trasmettono gli elementi di risposta, richiesti con nota n. 03172/gab del 14 settembre 1993.

Per quanto attiene al punto a) dell'interrogazione l'Assessorato della difesa dell'ambiente sta già effettuando lo studio dei monumenti naturali previsti nella L.R. 31/89 e coglierà l'opportunità per includere, nel novero dei monumenti naturali, anche la "Tartaruga" di Cala Girgolu, con la procedura di cui all'art. 23 della legge regionale n. 31 del 7 giugno 1989.

Per quanto riguarda, invece i punti b) e c), concernenti il danno ambientale derivante dall'avvenuta decapitazione della "Tartaruga" di Cala Girgolu (commessa da soggetto già identificato) e la possibilità di ripristino, l'amministrazione regionale ha in corso la pratica di costituzione di parte civile nel procedimento giudiziario già intrapreso dalla Procura della Repubblica presso la pretura circondariale di Nuoro con informazione di garanzia n. 2585/93, dell'8 settembre 1993.

Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell'ambiente all'interrogazione Planetta - Ortu - Demontis - Puligheddu - Serrenti sulla vigilanza delle dighe e degli sbarramenti ENEL. (634)

L'Assessore della Difesa dell'ambiente è favorevole alla promozione di un vertice con i responsabili citati nell'interrogazione, per discutere il problema in oggetto.

Testo delle interpellanze, interrogazioni e mozioni annunziate in apertura di seduta.

Interpellanza Corda - Sanna Adalberto sugli ingenti danni causati dalla recente alluvione in Sardegna.

I sottoscritti,

VERIFICATA la situazione di emergenza determinatasi nell'Ogliastra e nel Sarrabus a seguito dei violenti rovesci temporaleschi che hanno provocato nelle due zone alluvioni di una entità tale che fa ritenere non più accettabile una inerzia nel fronteggiare il problema che ha per origine responsabilità soggettive dell'uomo;

RILEVATO che solo per un caso grazie anche al pronto intervento delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco non vi sono state vittime;

RISCONTRATO purtroppo che la causa di tale situazione, peraltro annunciata, è dovuta principalmente al dissesto idrogeologico causato dalla negligenza con cui si sta affrontando il problema "ambiente" (leggasi mancata pulizia del letto dei fiumi, mancata forestazione, mancata realizzazione di una guardiania degli argini dei corsi d'acqua, errori di progettazione e realizzazioni di strade in zone che presentano un alto grado di pericolosità da un punto di vista idrogeologico);

ACCERTATO che la Regione non ha attuato quelle misure per ridurre la pericolosità degli eventi alluvionali nonostante siano stati realizzati diversi studi in materia,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori dell'ambiente e dei lavori pubblici per sapere se:

1) la Giunta regionale intenda effettuare urgentemente un sopralluogo al fine di valutare l'entità dei danni provocati e rendersi conto delle cause che hanno determinato tale stato alluvionale;

2) se intende la Giunta regionale richiedere al Governo lo stato di calamità naturale per le zone colpite;

3) se, date le premesse, la Giunta regionale intenda adottare tutti quei provvedimenti necessari a far sì che vengano rimosse le cause che oggi, come ieri, in occasione di eventi meteorologici di una certa portata, hanno determinato tale gravissima situazione. (357)

Interpellanza Tamponi - Usai - Corda - Carusillo - Marteddu - Sanna Adalberto - Serra - Tidu - Amadu - Atzeni - Atzori - Baghino - Deiana - Dettori - Fadda Paolo - Giagu - Lorettu - Manunza - Mulas Franco Mariano - Onida - Oppi - Piras - Satta Antonio - Sechi - Selis - Serra Pintus - Soro sulla mancata costituzione dei comitati per la definizione dei finanziamenti in artigianato.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- ad oggi, i soci delle cooperative di garanzia e i consorzi fidi sono in attesa di ottenere i contributi in conto interessi sui finanziamenti concessi dalle banche convenzionate;

- tali provvedimenti di agevolazione sono previsti per le cooperative di garanzia dalla legge regionale n. 40 del 1976 e per i consorzi fidi dalla finanziaria del 1984;

- le cooperative di garanzia, operano da almeno dieci anni e i consorzi fidi dal 1989; RISCONTRATO CHE solamente nel 1993 sono state attivate le convenzioni con gli Istituti di credito per l'erogazione di contributi, i quali possono essere concessi con delibera di n apposito Comitato costituito presso ogni banca;

VERIFICATO CHE:

- la procedura di costituzione dei Comitati è stata avviata nel mese di maggio 1993 da parte del l'Assessorato competente per potere erogare le provvidenze entro il mese di giugno;

- in agosto, a seguito delle proteste per il mancato avvio dei Comitati, l'Assessore ha convocato le associazioni sindacali e le banche dando disposizioni agli Istituti di credito di effettuare le convocazioni entro il mese di settembre;

- avuto notizia che la Confartigianato nei primi giorni di ottobre ha sollecitato il Banco di Sardegna a convocare il Comitato e la risposta in merito è stata di impossibilità in quanto mancano le designazioni dei membri indicati dalla Confartigianato, dal CNA, dall'Assessorato della programmazione e dalla Giunta regionale,

sulla base di tali premesse i sottoscritti chiedono di interpellare l'Assessore dell'artigianato per conoscere:

a) per quali motivi i nominativi dei componenti indicati dalla Confartigianato in data 23 giugno 1993 all'Assessore competente, non sono stati comunicati all'Istituto di credito;

b) quali sono le reali motivazioni che non consentono la costituzione dei Comitati, infatti sembra inammissibile che disposizioni legislative non possano essere applicate per mancanza di designazioni o perché tali designazioni si perdono nella trasmissione di atti da un ente all'altro;

c) quali atti intenda adottare l'Assessore per far sì che siano compiuti definitivamente tutti gli adempimenti necessari alla costituzione dei Comitati, in modo tale che si eviti un ulteriore danno economico alle cooperative di garanzia e ai consorzi fidi, questi ultimi penalizzati dalla recente legge regionale che ha ridotto lo stanziamento, a loro favore, di 600 milioni di lire. (358)

Interpellanza Usai Edoardo sui rendiconti e sull'attività del CRS2.

Il sottoscritto Presidente di Gruppo, in relazione al finanziamento di 24 miliardi erogato dalla Regione sarda nel 1992 al CRS4;

RICHIAMATA l'interrogazione del sottoscritto n. 648 in data 14 ottobre 1993, a tutt'oggi inspiegabilmente senza risposta;

PREMESSO CHE:

- l'art. 60 del R.D. 18 novembre 1923, n. 2440, prescrive che i conti delle somme erogate dai funzionari delegati vanno trasmessi alla Corte dei Conti "insieme con i documenti giustificativi";

- l'art. 333 del regolamento approvato con R.D. 23 maggio 1924, n. 827, prevede che i rendiconti vanno corredati "di tutti i documenti necessari a giustificare la regolarità delle varie erogazioni";

- le Istruzioni generali sui servizi del tesoro, approvate con D.M. 15 dicembre 1972 precisano all'art. 727 che, a giustificazione dei pagamenti eseguiti, devono essere allegati al rendiconto le parcelle di liquidazione e gli altri documenti "in base ai quali è stata ordinata la spesa" e ribadiscono che il rendiconto deve essere corredato "dei documenti giustificativi delle spese erogate nel periodo considerato";

APPRESO invece che il CRS4:

- in merito alla rendicontazione del finanziamento in parola ha tralasciato spesso di allegare le fatture e le ricevute rilasciate dai creditori prima o al momento del pagamento;

- ha indicato vari prelievi per esigenze di cassa senza allegare la prescritta documentazione;

- a fronte di una spesa dichiarata per l'acquisto di hardware/software di lire 16.224.928.676 ha allegato fotocopia di una fattura della IBM, peraltro non esaustiva in riferimento ai beni forniti da quest'ultima, che indica l'importo di lire 13.200.000.000, con una differenza pertanto di lire 3.024.928.676;

- ha proceduto all'acquisto delle menzionate attrezzature della IBM con il sistema della trattativa privata che, data l'entità della quota erogata, non sembra certo rispondente a criteri di trasparenza;

- ha erogato alla TECHSO la somma di lire 1.178.397.000 a fronte di non meglio identificati "servizi prestati" e della selezione e formazione degli allievi ricercatori;

- non ha allegato le ricevute o le buste paga per oltre cento milioni;

- a fronte di numerosissime trasferte e soggiorni, per un costo di svariate decine di milioni, effettuati per conto del Consorzio e pagati dallo stesso, ha spessissimo omesso di allegare sia i biglietti aerei sia le fatture degli alberghi e non ha mai chiarito lo scopo di tali trasferte in relazione all'attività del Consorzio;

- ha pagato a vari ristoranti svariate decine di milioni per centinaia di pasti senza chiarire il ruolo dei partecipanti in relazione all'attività del Consorzio;

- ha erogato svariate decine di milioni per parcelle e per note spese senza indicare la motivazione,

chiede di interpellare il Presidente della Giunta regionale per conoscere:

- se non ritenga che la costituzione di ben due Consorzi, che gestiscono fondi quasi esclusivamente regionali, per la realizzazione del Parco scientifico e tecnologico rappresenti la fonte di ingente dispersione delle risorse regionali;

- quale interesse pubblico ravvisi il Presidente nella partecipazione al CRS4 della IBM SEMEA e della TECHSO e nel ruolo svolto dagli stessi nella realizzazione del Parco, partecipazione che sembrerebbe essersi risolta con l'acquisizione da parte degli stessi consorziati di commesse per importi di non lieve entità;

- se non ritenga che l'affidamento di tali commesse da parte del CRS4 possa configurare elusione della normativa che regola l'attività contrattuale della pubblica amministrazione e delle regole della trasparenza, imparzialità ed economicità della gestione;

- se non intenda riferire in ordine all'attività del CRS4 che non sia stata l'acquisto di hardware/software, l'organizzazione di convegni, le trasferte nella penisola ed all'estero dei propri collaboratori, la frequentazione metodica di numerosissimi ristoranti, lo sviluppo di rapporti di collaborazione con singoli ricercatori, l'abbonarsi a riviste scientifiche. (359)

Interpellanza Mereu Orazio - Desini - Onnis - Pusceddu sui danni alluvionali in Ogliastra, nel Sarrabus e nel basso Campidano.

I sottoscritti,

PREMESSO che in una vasta area della Sardegna e segnatamente nei Comuni di Arzana, Baunei, Barisardo, Cardedu, Gairo, Girasole, Loceri, Lotzorai, Tertenia, Tortoli, Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu ed Assemini, le recenti manifestazioni meteorologiche hanno causato il crollo di alcuni ponti e la frana di diversi siti stradali, ed in generale arrecato gravissimi danni alle infrastrutture, al settore turistico alberghiero, nonché al tessuto produttivo (in particolare alle coltivazioni ortive oltre che agli operatori del comparto agrumicolo);

CONSIDERATO che le conseguenze negative (smottamenti, straripamenti ed allagamenti) per le strutture, le colture e la popolazione, in questa occasione fortunosamente non interessata in modo luttuoso all'accaduto, sono legate per lo più alla piena dei rivi e fiumi che raccolgono le acque dalle montagne circostanti;

CONSTATATO che la presenza di notevoli quantità di detriti che impediscono un agevole defluire delle acque dimostra una assoluta inadeguatezza ed insufficienza della manutenzione degli alvei;

CONSTATATO altresì che il mancato funzionamento delle idrovore non ha agevolato la rapida bonifica dei territori allargati;

RILEVATO che i danni derivano dallo stato di abbandono dei fiumi citati, i quali necessitano di ordinaria manutenzione, nonché di opere di salvaguardia e di contenimento a monte dei suoi affluenti;

CONSIDERATO altresì, che fin dal 1979 alcuni agricoltori ed allevatori hanno fatto rilevare tali necessità, vinto un ricorso e ottenuto parte dei lavori a protezione acque (rione Pibilia, Sant'Antioco, Baccu Arrodas e rio Mannu del Comune di San Vito) finanziati dalla Cassa per il mezzogiorno e che in queste aree si sono verificati gravi danni anche in questa ultima occasione;

RICHIAMATA l'interpellanza presentata dai firmatari della presente in data 15 gennaio 1993, avente per oggetto i danni alluvionali nel Sarrabus legati alla piena del rio Flumini Durci;

CONSIDERATO infine, che oltre ai danni macroscopici legati ai siti stradali ed ai ponti, le dimensioni quantitative e qualitative dei danni agli operatori agricoli sono misurabili nel depauperamento delle colture in atto, nella perdita di parte del prodotto e nello scadimento marcato del pregio della parte rimanente,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore dei lavori pubblici, l'Assessore del turismo, l'Assessore dell'agricoltura e l'Assessore della difesa dell'ambiente affinché:

a) riferiscano quali misure intendano adottare per porre rimedio alle calamità di origine meteorologica nelle zone citate;

b) rendano noti i risultati ai quali sono giunte le diverse Commissioni di esperti nominate al fine di individuare le soluzioni tecniche più idonee per arginare i problemi relativi alla raccolta delle acque provenienti dai monti che circondano l'Ogliastra e il Sarrabus;

c) ai sensi dell'articolo 9, comma 1, della legge regionale n. 3 del 1989, adottino i provvedimenti intesi a promuovere la dichiarazione di calamità naturale prevista dall'art. 20 del decreto del Presidente della Repubblica n. 348 del 1979, e dall'articolo 5 della legge n. 996 del 1976. (360)

Interpellanza Ortu - Demontis - Planetta - Puligheddu - Serrenti sui drammatici risvolti della crisi occupazionale in Sardegna.

I sottoscritti,

PREMESSO che il dilagare della crisi economica con la chiusura di numerose aziende produttive va determinando disoccupazione di massa, con sempre più numerosi episodi drammatici dettati dalla disperazione: suicidi, scioperi della fame, blocchi stradali, ecc.;

DENUNCIATO che la Giunta regionale, al di là di generiche espressioni di solidarietà e improduttive prese di posizione, ha manifestato la propria totale incapacità a gestire questa delicatissima fase di crisi economica con risposte concrete ed appaganti;

PRESO ATTO che lo sfascio è conseguenza anche del degrado del sistema economico-istituzionale che ha portato alla tangentopoli e al malgoverno con relative inique imposizioni fiscali che sempre e comunque colpiscono le classi sociali più deboli ed esposte alle conseguenze della depressione economica;

RILEVATO che la protesta, ormai generalmente diffusa, dei lavoratori e dei disoccupati in lotta per il diritto al lavoro sta assumendo proporzioni e valenze che potrebbero comportare in un immediato futuro seri problemi per l'ordine e la sicurezza pubblica;

CONSIDERATO che i risultati delle varie vertenze e confronti del Governo regionale con le pubbliche istituzioni non hanno sortito effetto alcuno e che non si intravede nessuno spiraglio di speranza per i tanti lavoratori che hanno perso o rischiano il posto di lavoro,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori che la compongono al fine di sapere:

- se non ritengano opportuno, visti gli scarsissimi risultati conseguiti, anziché provvedere ad un semplice rimpasto degli Assessori dimissionari, rassegnare le dimissioni per consentire al popolo sardo di avere in tempi strettissimi un Governo regionale capace di raccogliere le istanze più pressanti della società e di contrastare efficacemente la politica discriminatrice attuata dal Governo romano nei confronti dell'Isola;

- se, in attesa di provvedere a quanto sopra, la Giunta regionale intenda richiedere al Governo centrale un provvedimento speciale di revoca di tutti i provvedimenti di licenziamento, per un periodo non inferiore ad un biennio, con il prolungamento, per lo stesso periodo, della cassa integrazione di tutti i lavoratori sardi. Questo al fine di consentire che gli intendimenti del Governo romano, di reimpiegare i lavoratori in casa integrazione guadagni in lavori socialmente utili, possano sortire i primi effetti positivi anche per la Sardegna. (361)

Interpellanza Satta Gabriele - Pes - Cuccu sul drammatico stato della "Vertenza Cemento" in Sardegna.

I sottoscritti,

VIVAMENTE allarmati per la situazione di totale stallo della vertenza riguardante il settore della produzione di cemento in Sardegna, minacciato di totale smantellamento dalla importazione di materiale dall'estero a prezzi tali da configurare una ipotesi di "dumping";

CONSTATATO con vivo rammarico che l'azione sinora svolta dalla Regione sarda non è riuscita nemmeno a porre le basi per una energica e risolutiva linea di contrattacco rispetto ad un vero e proprio attentato ad un comparto produttivo di consistente rilevanza globale e di complessa articolazione territoriale;

SOTTOLINEATO che la tensione sociale nei territori interessati è ormai arrivata al massimo livello di guardia, come dimostrano le recenti iniziative dei lavoratori del Cementificio di Scala di Giocca in Sassari,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale per sapere se, visto lo stato delle cose, intenda assumere in prima persona tutte le iniziative per contrastare efficacemente il fenomeno dell'importazione sopra denunciato e in particolare per conoscere quali provvedimenti ritenga di porre in essere sia al livello di doveroso contenzioso in sede CEE, sia a quello delle politiche di coordinamento degli enti economici di carico e scarico, sia infine a quello delle necessarie pressioni politiche, con l'attivazione di un tavolo di trattativa veramente concludente, sulle imprese del settore operanti in Sardegna, in modo da scongiurare i pericoli sopra enunciati e da consentire un adeguato rilancio delle attività produttive di un settore che, arrecando notevoli danni ambientali ai diversi territori dell'Isola, ha per contro portato sempre lucrosi guadagni agli stessi imprenditori. (362)

Interpellanza Pusceddu - Onnis - Desini - Mereu Orazio sui concorsi banditi dalla U.S.L. 21 per vigilatrici d'infanzia.

I sottoscritti,

PREMESSO che nel maggio 1993 la U.S.L. 21 ha bandito, con deliberazione n. 7340 del 28 novembre 1992 un concorso per settanta vigilatrici d'infanzia;

CONSIDERATO che per tale concorso sono giunte 33 domande di partecipazione di cui solo 14 sono state ritenute valide;

CONSTATATO che le 19 domande respinte non sono state ritenute ammissibili per il mancato tempestivo rilascio dell'originale del certificato di iscrizione all'albo professionale da parte del Collegio IP.AS.VI. a causa della eccessiva lentezza della burocrazia amministrativa;

COSTATATO altresì, però, che tale mancanza è stata sopperita dalla presentazione di un attestato sostitutivo rilasciato dallo stesso Collegio IP.AS.VI. e che quindi i candidati erano, a tutti gli effetti, in possesso dei requisiti previsti;

VISTO che sulla base delle note dell'Assessorato della sanità relative agli organici U.S.L. al 31 dicembre 1992 risultano vacanti 164 posti di vigilatrice d'infanzia nel territorio regionale di cui ben 89 presso la U.S.L. 21 e 18 presso la U.S.L. 20 (come indicato nella proiezione 1994/95 del piano annuale di formazione professionale);

CONSIDERATO inoltre, che sulla base della carenza di detto organico sono stati previsti ed espletati, negli ultimi anni, specifici corsi di formazione professionale e ravvisata la necessità di favorire raccordo tra il momento della qualificazione professionale ed il mondo del lavoro;

RILEVATO che in data 3 novembre u.s. la stessa U.S.L. 21 ha deliberato un nuovo bando di concorso per 46 posti di vigilatrice d'infanzia;

CONSIDERATO infine, che una nuova procedura concorsuale comporta maggiori oneri, esborso di risorse e lungaggini procedurali,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale della sanità affinché:

a) non ravvisi l'opportunità di effettuare un unico procedimento concorsuale attraverso la riapertura dei termini del concorso citato (maggio 1993) per consentire ai neo qualificati di accedere allo stesso al fine di garantire pari opportunità di occasione valutativa e di eventuale progressione di carriera;

b) eviti l'espletarsi di un concorso parallelo a quello già bandito in precedenza di cui si rivelerebbe inutile e dispendioso doppione. (363)

Interpellanza Ruggeri - Serri - Cocco - Scano - Pubusa sui danni causati dalla pioggia nei Comuni di Villasor, San Sperate, Assemini, Decimomannu.

I sottoscritti,

PREMESSO che nei Comuni soprarichiamati si sono verificati ingenti danni a causa di allagamenti alle aziende agricole e alle colture, ai laboratori artigianali e alle stesse residenze;

SOTTOLINEATO che i danni provocati in gran parte sono da addebitare ad una scarsa manutenzione del sistema di canalizzazione e dei percorsi naturali in genere delle acque, ma anche al fatto che spesso questi centri abitati sono attraversati da un unico centro di raccolta d'acqua;

EVIDENZIATO che dall'ultima alluvione, che risale agli inizi degli anni '60, i territori hanno subito profonde modificazioni per effetto delle nuove residenze e degli insediamenti di tipo industriale e artigianale che interessano l'intero Campidano gravando sui centri abitati l'onere di raccolta su nuovi percorsi d'acqua, sorti e creati in modo artificiale senza tener conto dei percorsi naturali e di maggiore portata come il caso del Rio Mannu che attraversa l'intero Campidano. Lo stesso Consorzio di Bonifica, con il sistema di canalizzazione dell'acqua per usi irrigui ha in questi ultimi decenni manomesso antichi percorsi naturali, senza individuare contemporaneamente forme di continua cura e manutenzione dei nuovi sistemi,

tutto ciò premesso chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori regionali dei lavori pubblici, dell'ambiente e dell'agricoltura per conoscere:

1) quali iniziative intendano assumere per una risistemazione e riassetto idrogeologico dell'intero territorio onde evitare in futuro il ripetersi dei fenomeni di allagamento con conseguente danno alle attività produttive e alle residenze;

2) quali misure intendano adottare per concorrere alla copertura dei danni subiti sia per le attività produttive che per le residenze. (364)

Interpellanza Serri - Dadea - Muledda - Cocco - Ruggeri sui gravi danni causati dalle alluvioni nel Sarrabus e in Ogliastra.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- le recenti alluvioni hanno provocato gravi danni nel Sarrabus ed in Ogliastra (segnatamente nei comuni di Villaputzu, San Vito, Muravera, Castiadas, Tortoli, Tertenia, Lotzorai, Loceri, Girasole, Gairo, Arzana, Baunei, Barisardo, Cardedu);

- ancora non si è data attuazione ai provvedimenti adottati a seguito delle alluvioni degli anni '80 che hanno provocato gravissimi danni nell'assetto idrogeologico dei territori predetti;

- le recenti alluvioni hanno arrecato danni ingenti sia alle aziende agricole, sia al sistema di viabilità dell'Ogliastra e del Sarrabus;

- non sono più procrastinabili gli interventi idrogeologici atti a garantire la stessa incolumità fisica delle persone e il sistema produttivo della zona Sud-Est della Sardegna,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale per conoscere quali provvedimenti la Giunta intenda porre in essere al fine:

a) di dare sollecita attuazione agli interventi necessari a porre rimedio al grave squilibrio idrogeologico dell'Ogliastra e del Sarrabus;

b) di consentire una rapida ripresa dell'attività produttiva, segnatamente nelle coltivazioni ortive ed agrumicole. (365)

Interpellanza Pusceddu - Desini - Mereu Orazio - Onnis sui servizi di medicina sportiva.

I sottoscritti,

PREMESSO che la recente scomparsa di un giovane calciatore di Carbonia ha riproposto in termini drammatici la necessità di rigorosi controlli preventivi per la pratica agonistica-sportiva;

RILEVATO che da più parti sono state sollevate gravi critiche per l'assenza di adeguati servizi di medicina sportiva a livello territoriale;

RAVVISATA l'opportunità di disporre di un circostanziato rapporto sulla struttura di prevenzione in Sardegna al fine di predisporre una adeguata programmazione degli interventi sulla prevenzione sportiva,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene, sanità e assistenza sociale per sapere:

1) se non ritenga opportuno disporre una indagine conoscitiva sullo stato dei servizi di medicina sportiva presso le U.S.L. della Sardegna;

2) quali interventi intenda porre in essere per il potenziamento di tali strutture sanitarie a livello territoriale, al fine di evitare al massimo il fenomeno della pendolarità degli utenti;

3) se corrisponde al vero che nella sola U.S.L. 17 di Carbonia giacciono inevase più di 5.000 domande di visita medico sportiva. (366)

Interpellanza Ortu - Demontis - Planetta - Puligheddu - Serrenti sull'inasprimento della vertenza dei lavoratori SICIET di Oristano.

I sottoscritti,

PREMESSO che nella giornata del 23 novembre una rappresentanza dei lavoratori della SICIET di Oristano (Azienda operante su commesse SIP) è scesa in piazza, bloccando tutte le vie di accesso alla città, per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi da ormai sette mesi;

EVIDENZIATO che la SICIET assicurava lavoro da anni a numerosi lavoratori dell'Oristanese, una provincia già colpita dalla crisi dei settori agricolo, industriale, commerciale e artigianale;

CONSIDERATO che il perdurare della situazione di crisi potrà costituire un serio pericolo per l'ordine e la pacifica convivenza sociale (già ieri da alcuni episodi si è potuto evincere che la tensione è salita a livelli di guardia);

ATTESO CHE si registra una totale assenza di iniziative a livello regionale al fine di scongiurare un nuovo taglio di posti di lavoro in un settore quale quello delle telecomunicazioni che andrebbe potenziato in tutta l'Isola essendo fondamentale per lo sviluppo,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori regionali del lavoro e dell'industria per sapere:

- se il Governo regionale intenda tempestivamente intervenire a sostengo dei lavoratori SICIET assicurando che tutte le mensilità arretrate vengano percepite dagli interessati;

- se gli interpellati siano a conoscenza degli impegni che la SIP intende assumere in Sardegna e se essi vadano incontro all'esigenza di mantenere gli attuali livelli occupazionali nel settore;

- se abbia intenzione il Governo regionale di chiamare i vertici della SIP Sardegna ad un serrato confronto per concordare le linee di intervento dell'azienda nell'Isola, finalizzate ad un futuro incremento dell'attività nel settore della telefonia e del suo indotto. (367)

Interpellanza Baroschi - Mannoni - Fadda Antonio sui rapporti tra la Giunta regionale e la SIP.

I sottoscritti,

CONSIDERATO che il Presidente della Giunta regionale attraverso pubbliche dichiarazioni ha espresso:

1) il proprio motivato dissenso sulle decisioni assunte dalla SIP sui tagli agli investimenti in Sardegna che hanno determinato gravissime conseguenze sui livelli occupativi delle imprese impegnate nel settore delle installazioni telefoniche;

2) il proprio vivo disappunto sull'atteggia mento ostile assunto dalla stessa SIP nei confronti della Giunta regionale e del suo ruolo istituzionale, tanto da dover chiedere l'intervento del Governo per poter indurre la SIP ad aprire un confronto con la Regione sui temi degli investimenti in Sardegna a difesa della occupazione,

chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale per sapere come può conciliarsi questo atteggiamento della SIP con la decisione della Giunta regionale di affidare, in questo frangente, alla stessa SIP un ruolo fiduciario per la scelta degli impianti telefonici da installare negli uffici regionali per un investimento di circa 3 miliardi invece che procedere ad appalti diretti con le imprese di costruzione e installazione secondo la normativa vigente. (368)

Interrogazione Serra Pintus, con richiesta di risposta scritta, sulla lotta agli incendi estivi.

La sottoscritta,

AVENDO PRESO ATTO che la Giunta regionale, in seguito all'approvazione da parte del Consiglio regionale delle proposte di indirizzo programmatico predisposte dalla quinta Commissione consiliare sulla lotta agli incendi estivi, deve predisporre un progetto organico di interventi;

AVENDO RILEVATO, tra l'altro, che nella maggior parte dei villaggi turistici residenziali le proprietà sono delimitare da muri e da reti metalliche invalicabili, strutture che si sono dimostrare pericolose in occasione del divampare di incendi perché non permettono la fuga dei residenti;

AVENDO INFATTI CONSTATATO (come dimostrano diverse fotografie) che alcune delle vittime degli incendi estivi del 1989 in Costa Smeralda morirono bruciate attaccate alle reti metalliche che non avevano potuto superare o abbattere,

chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se non ritengano di dover inserire nel programma d'interventi contro gli incendi, in fase di predisposizione, anche una verifica sulla eventuale pericolosità delle strutture divisorie delle proprietà esistenti all'interno di tutti i villaggi turistici residenziali e le iniziative conseguenziali a combattere gli incendi. (661)

Interrogazione Ortu - Demontis - Planetta - Puligheddu - Serrenti, con richiesta di risposta scritta, sugli ingenti danni causati dall'alluvione in Sardegna.

I sottoscritti,

PREMESSO che i violenti rovesci temporaleschi che hanno caratterizzato l'ultima settimana di ottobre hanno sconvolto intere regioni dell'Isola - Sarrabus, Ogliastra, Gallura, Campidano di Assemini - mettendo in ginocchio l'economia dei centri più colpiti;

RILEVATO che solo per puro caso e per la tempestività dell'intervento delle forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile non vi sono state vittime;

RILEVATO ancora che gli ingenti danni provocati dall'alluvione si sono verificati soprattutto per la mancanza di opere di prevenzione quali: canali, pulizia del letto dei fiumi, forestazione, ponti, dighe, ecc., che all'indomani del verificarsi di calamità vengono puntualmente promesse e poi non attuate con grave pregiudizio del sistema idrogeologico;

ATTESO che gli studi commissionati dalla Regione per ridurre la pericolosità degli eventi alluvionali sono inspiegabilmente rimasti inascoltati,

chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori regionali dei lavori pubblici e dell'ambiente per sapere:

- se intenda la Giunta regionale effettuare dei sopralluoghi immediati al fine di valutare quale sia la reale entità dei danni causati dalle piogge alluvionali nelle varie regioni dell'Isola;

- se intenda la Giunta regionale richiedere al Governo lo stato di calamità naturale per le zone colpite dall'alluvione anche in considerazione che, per alcune zone, si tratta di alluvioni che si sono ripetute spesso negli ultimi anni;

- quali siano le ragioni che hanno impedito sino ad oggi alla Giunta di realizzare le opere, già finanziate fin dal lontano 1986, per ridurre la pericolosità dei danni originati da alluvioni. (662)

Interrogazione Ortu - Demontis - Planetta - Puligheddu - Serrenti, con richiesta di risposta scritta, sulla riorganizzazione dei servizi e settori nell'Assessorato della pubblica istruzione.

I sottoscritti,

PREMESSO che con decreto n. 2857 del 21 ottobre 1993 l'Assessore regionale della pubblica istruzione, Azzena, ha provveduto a delineare un nuovo assetto organizzativo dei settori e dei servizi dell'Assessorato;

RILEVATO che nell'istituire nuovi settori l'Assessore, in palese violazione della legge regionale n. 41/90, ha soppresso settori già esistenti, funzionali e produttivi in riferimento all'economia di tutto l'Assessorato;

RILEVATO ancora che questo provvedimento, oltre che in contrasto con la legge, appare come un atto teso a favorire alcuni funzionari e dipendenti dell'Assessorato a discapito di altri;

CONSIDERATO che, fra tutti, il funzionario che risulta essere maggiormente danneggiato è il responsabile del settore spettacolo, cui è stata revocata la funzione di coordinatore del settore, funzione regolarmente svolta per 15 anni e riconosciuta da atti formali dell'Amministrazione regionale;

APPURATO che la motivazione della revoca, al funzionario suddetto, si basa sull'impegno politico-sindacale dello stesso, senza che sia stata tenuta in debito conto l'elevata produttività dell'interessato e del settore da lui coordinato,

chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori regionali della pubblica istruzione e degli affari generali per sapere:

- quali motivazioni abbiano indotto l'assessore Azzena a depotenziare e sopprimere dei settori altamente produttivi e vitali per l'Assessorato, senza che per essi venga creata un'alternativa valida;

- se non si prefiguri nella revoca dell'incarico al funzionario del settore spettacolo un atto antidemocratico e lesivo della dignità professionale e morale dello stesso, in considerazione delle anacronistiche motivazioni che l'hanno determinata;

- se intenda la Giunta regionale promuovere una indagine conoscitiva tesa a stabilire quanti e quali funzionari e dipendenti dell'Amministrazione regionale usufruiscano del congedo o distacco per motivi politici o sindacali, e se si intenda per essi adottare lo stesso provvedimento che ha colpito il coordinatore del settore spettacolo della pubblica istruzione. (663)

Interrogazione Sanna Adalberto - Corda - Sechi - Carusillo - Piras - Oppi, con richiesta di risposta scritta, sui disagi provocati dalla Sarda Zuccheri e dalla CASAR ai produttori agricoli, per il mancato pagamento dei prodotti conferiti.

I sottoscritti chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale dell'industria per conoscere quali siano gli intendimenti della Giunta regionale in merito all'inaudito comportamento della SIPAS che non ha ancora provveduto a pagare i produttori che hanno conferito la produzione di bietole e di pomodoro agli stabilimenti della Sarda Zuccheri e della CASAR, controllati appunto dalla finanziaria alimentare regionale.

I sottoscritti chiedono inoltre di sapere se la Giunta regionale intende risolvere il problema in tempi strettissimi visto il disagio estremo in cui si trovano i produttori agricoli che, pur non essendo stati pagati per il prodotto conferito, sono chiamati in questi giorni dalle banche a onorare le cambiali agrarie in scadenza e a pagare il canone irriguo.

Al disagio si aggiunge il rischio che, per il mancato pagamento del prodotto conferito, le industrie in oggetto perdano un contributo dell'AIMA di 3 miliardi e 168 milioni; ci pare opportuno sottolineare che se questo accadesse la colpa è da addebitare interamente all'inerzia della Giunta regionale. (664)

Interrogazione Porcu, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata utilizzazione dell'apparecchiatura per la risonanza magnetica dell'Università di Sassari.

Il sottoscritto,

PREMESSO CHE:

- ormai da qualche mese l'apparecchiatura per la risonanza magnetica dell'Università di Sassari è inutilizzata a causa di una disputa tra Unità Sanitaria Locale e Clinica Universitaria in ordine ai costi di manutenzione della citata apparecchiatura;

- quest'ultima, unica nel suo genere nel territorio di Sassari e costata miliardi di pubblico denaro, è, com'è noto, uno strumento diagnostico di vitale importanza per numerosissime e delicate patologie;

- la mancata attivazione di tale presidio sanitario comporta un gravissimo danno ai cittadini di tutto il territorio sassarese, costretti pertanto a rivolgersi ad altre strutture sanitarie dell'Isola e del continente con comprensibili gravi disagi anche di carattere economico;

- inoltre i pazienti ricoverati in alcune strutture ospedaliere di Sassari, come ad esempio la neuropsichiatria infantile, la neurochirurgia e la neurologia, vengono trasportati a Cagliari per effettuare gli esami presso strutture private;

- tale trasporto avviene con cadenza giornaliera a spese dell'Unità Sanitaria Locale di Sassari a bordo di mezzi della stessa Unità Sanitaria assolutamente inadeguati per il trasporto di più malati anche gravi e che tutto ciò presumibilmente, costa alla Unità Sanitaria molto di più di quanto potrebbe pagare per la manutenzione dell'apparecchiatura,

chiede di interrogare l'Assessore regionale della sanità per sapere:

- come sia possibile che ancora oggi in Sardegna non si riesca a mettere d'accordo una Unità Sanitaria e l'Università per la corretta gestione di una apparecchiatura delicatissima e preziosa come quella per la risonanza magnetica;

- se non ritenga opportuno intervenire anche drasticamente nei confronti degli enti interessati per far finire questa autentica vergogna;

- se non ritenga opportuno inoltre avviare una indagine per sapere quanto costa alla collettività tale disfunzione e se non ritenga comunque di intervenire per rendere più confortevole e più sicuro possibile il trasporto dei pazienti da Sassari a Cagliari. (665)

Interrogazione Serri - Dadea - Pes - Cocco - Manca, con richiesta di risposta scritta, sulla costituzione di gruppi provinciali di lavoro per i problemi degli handicappati.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- la legge 5 febbraio 1992, n. 104, recante "Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate" prevede all'articolo 15 l'istituzione, presso ogni ufficio scolastico provinciale, di gruppi di lavoro per l'integrazione scolastica degli alunni handicappati;

- ai sensi del D.M. 26 giugno 1992 la costituzione dei suddetti gruppi di lavoro è di competenza del Provveditore agli Studi, che vi provvede sulla base della designazione di un esperto da parte del Sindaco del capoluogo di provincia, di due esperti da parte dell'Assessore regionale dell'igiene, sanità e assistenza sociale, e di tre esperti da parte delle associazioni di persone handicappate,

chiedono di interrogare gli Assessori regionali della Pubblica istruzione e dell'igiene, sanità e assistenza sociale per conoscere:

1) se si sia provveduto nei termini previsti dal citato decreto ministeriale alla costituzione di gruppi di lavoro da parte dei Provveditori agli Studi della Sardegna;

2) quali iniziative intendano intraprendere, nel caso in cui i gruppi di lavoro non siano stati costituiti o, pur se costituiti, non siano ancora funzionanti, nei limiti delle rispettive competenze in materia di pubblica istruzione e di assistenza sociale;

3) quali iniziative abbiano intrapreso, nell'ambito delle rispettive competenze, per favorire l'integrazione scolastica dei portatori di handicap secondo quanto già previsto dalla L.R. n. 31/1984, sul diritto allo studio nelle scuole di ogni ordine e grado e per favorire il coordinamento tra servizi scolastici e servizi sanitari nel quadro della vigente normativa statale e regionale. (666)

Interrogazione Ruggeri - Cuccu - Satta Gabriele, con richiesta di risposta scritta, sulle prospettive produttive e occupazionali alla Vitrociset di Macchiareddu e Villaputzu.

I sottoscritti,

PREMESSO che negli stabilimenti della Vitrociset di Macchiareddu e Villaputzu sono occupati circa 250 lavoratori, impegnati prevalentemente su commesse militari legati alle revisioni di sistema d'arma e all'assistenza logistica del Poligono del Salto di Quirra;

CONSIDERATO che l'intero apparato industriale del settore difesa attraversa un particolare momento di crisi produttiva legata alle condivisibili scelte di dimissioni degli armamenti e quindi di una necessaria riconversione verso il civile, agevolata dai fondi comunitaria CEE (Konver) e dai Fondi strutturali di intervento;

SOTTOLINEATO che la situazione dell'occupazione Vitrociset, con particolare riferimento allo stabilimento di Macchiareddu, accusa già per il 1993 un vuoto lavoro per 50 tecnici, con una previsione di aumento per il 1994;

EVIDENZIATO che si rende necessario e urgente un programma di riconversione e ristrutturazione dello stabilimento di Macchiareddu, che non può prevedere altri sbocchi produttivi se non verso il civile attraverso l'utilizzo della legge 237/33, art. 6 (interventi per la realizzazione e riconversione produttiva delle industrie belliche) in concorso con l'utilizzo coordinato dei fondi della CEE,

tutto ciò premesso chiedono di interrogare il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori regionali dell'industria, della programmazione e dell'ambiente per conoscere:

1) quali iniziative essi intendano assumere in concorso con il Governo e la Comunità europea tendenti a far sì che anche la Sardegna possa usufruire dei fondi per la riconversione;

2) quanto sopra per evitare la perdita di professionalità di alto livello utili per uno sviluppo delle tecnologie civili e per garantire futuro e prospettive agli stabilimenti di Macchiareddu e Villaputzu. (667)

Interrogazione Serra Pintus, con richiesta di risposta scritta, sulla pubblicità effettuata dalla Regione autonoma della Sardegna e dagli Enti strumentali della stessa.

La sottoscritta,

VISTO CHE, nonostante le gravi difficoltà economiche, la Regione autonoma della Sardegna ed i suoi Enti strumentali continuano ad effettuare sulle riviste e sulle TV locali numerosissimi inserti e spot pubblicitari a pagamento;

RILEVATO che tale pubblicità istituzionale, assai costosa, appare spesso superflua ed inutile;

CONSIDERATO, tra l'altro, che frequentemente in una medesima rivista compaiono svariati inserti pubblicitari della Regione e degli Enti strumentali, come ad esempio nella rivista Caddhos, n. 21 dell'ottobre 1993, dove ben otto pagine sono occupate da altrettanti inserti a carico della Regione;

RILEVATO che è indispensabile che gli amministratori pubblici tornino ad adottare comportamenti particolarmente oculati sulla spesa;

VISTO che spesso le voci di spesa dei bilanci degli Enti pubblici vengono ripetute di anno in anno senza una verifica sulla loro reale necessità ed utilità o adeguatezza ai tempi;

CONSIDERATO, tra l'altro, che la pubblicità istituzionale appare più frequente e più consistente specie nei periodi preelettorali dando adito ad illazioni,

chiede di interrogare il Presidente della Giunta regionale per conoscere l'ammontare complessivo della somma spesa dalla Regione e dai suoi Enti per la pubblicità;

chiede inoltre di sapere se la Giunta non ritenga, anche in considerazione dell'emergenza occupazione, di dover ridurre notevolmente e drasticamente la pubblicità utilizzando la somma recuperata per iniziative di sviluppo capaci di produrre con immediatezza occupazione e lavoro. (668)

Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sull'urgenza di emanare il calendario venatorio per il periodo successivo al 31 dicembre 1993 e sulla necessità di aumentare i giorni di caccia al cinghiale abolendo l'obbligo dell'uso della munizione a palla unica.

Il sottoscritto,

PREMESSO che con decreto regionale n. 1950 del 14 luglio 1993 è stato emanato il calendario venatorio 1993/1994, che disciplina l'attività venatoria in Sardegna fino al 31 dicembre 1993;

CONSIDERATO che con l'approssimarsi del 31 dicembre, nelle more dell'approvazione della nuova legge regionale in materia, si rende necessario fissare le norme per disciplinare l'esercizio della caccia in Sardegna nei mesi di gennaio-febbraio 1994;

VISTO che il calendario venatorio vigente consente, fra l'altro, la caccia al cinghiale nei giorni 8/12/19/26 dicembre 1993, con l'uso della munizione a palla unica;

CONSIDERATO che l'eccessiva presenza dei cinghiali nel territorio isolano è motivo di giustificate proteste e di forti preoccupazioni per i gravi danni che arrecano sia al patrimonio faunistico che all'economia agricola senza alcun riconoscimento per gli operatori danneggiati e che, pertanto, si rende necessario aumentare le giornate di caccia al cinghiale ed abolire la limitazione del numero dei cinghiali da abbattere in una giornata, eliminando l'obbligo illogico della munizione a palla unica,

tutto ciò premesso, chiede di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se ritiene di convocare urgentemente il Comitato regionale faunistico al fine di emanare il calendario venatorio per i mesi di gennaio-febbraio 1994 e per conoscere i provvedimenti che intende assumere, secondo le sopraccitate proposte, per limitare l'azione distruttrice esercitata dai cinghiali sul patrimonio faunistico e agricolo della Sardegna. (669)

Interrogazione Manunza, con richiesta di risposta scritta, sul mancato rilascio delle autorizzazioni per la valorizzazione di Is Arenas in Comune di Narbolia.

Il sottoscritto chiede di interrogare gli Assessori regionali della pubblica istruzione, dell'urbanistica e dell'ambiente per conoscere le ragioni per le quali non sono state finora rilasciate le necessaria autorizzazioni relative alla realizzazione dei "progetti di insediamento turistico di Is Arenas" e quali sono gli intendimenti in ordine alla valorizzazione turistica complessiva del compendio di Is Arenas in Comune di Narbolia.

L'interrogante richiama l'attenzione degli Assessori regionali competenti interrogati e dell'intera Giunta regionale sulla grave situazione occupativa dell'oristanese, sul pericolo di licenziamenti se non venisse consentito l'immediato avvio dei lavori previsti, sul conseguente stato di grave tensione esistente fra i lavoratori e le loro famiglie per i pericoli di licenziamento; pericoli e tensioni che possono essere eliminati solo se la Regione sarda provvederà ad emanare le richieste autorizzazioni di propria competenza, che possono essere adottate nella salvaguardia ambientale e paesistica del territorio, secondo quanto previsto dagli strumenti di programmazione del territorio (Piani territoriali paesistici) approvati dalla Giunta regionale e in corso di pubblicazione sul BURAS in attuazione della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45, e successive modificazioni e delle disposizioni di omogeneizzazione e coordinamento, accompagnate dal parere della Commissione permanente urbanistica. (670)

Mozione Cogodi - Morittu - Murgia - Salis - Urraci sul necessario ripristino dei finanziamenti dovuti, perché indebitamene distolti, alle opere di sistemazione idraulico-forestale del Sarrabus (Flumendosa e schema del rio Picocca) per l'ammontare complessivo di lire 400 miliardi.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO CHE:

1) in considerazione del permanente pericolo che incombe principalmente sulle popolazioni e sui territori del Sarrabus ed anche in conseguenza della terribile alluvione degli anni 85/86 che determinò tante distruzioni e persino la perdita di vite umane, furono approntanti opportuni provvedimenti di carattere strutturale finalizzati al riassetto idrogeologico del territorio;

2) tali provvedimenti principalmente si definivano:

a) nel progetto di riassetto dell'alveo del Flumendosa per cui si ebbe a recuperare lo stanziamento di lire 120 miliardi;

b) nella individuazione nel "piano regionale delle acque" dello schema idrico del sud-est della Sardegna (Sarrabus) come prima priorità della programmazione regionale di settore, per il valore prevedibile di lire 330 miliardi;

3) con dubbia procedura sul piano formale e, soprattutto, con decisione politica sostanzialmente ingiusta, la gran parte dei finanziamenti sono stati dirottati verso altre opere, in altri siti, senza adeguata giustificazione né tecnica, né di valore economico-sociale;

ancora, in questi giorni, la Giunta regionale annuncia interventi finanziari per il Sarrabus rappresentandoli come "nuovi" e aggiuntivi, quando invece si tratta di nient'altro che della ordinaria gestione - peraltro discutibile - delle poche risorse restanti dopo il massiccio prelievo effettuato per altri fini (meno 70 miliardi per gli interventi sul Flumendosa, eliminazione dei 330 miliardi per lo schema idrico derivato dal rio Picocca);

TUTTO CIO' PREMESSO,

delibera

di impegnare la Giunta regionale ad assumere tutte le opportune iniziative perché si proceda a reintegrare interamente i finanziamenti e a restituire vigore agli strumenti della programmazione regionale (intervento organico sul Flumendosa; priorità del piano delle acque; fondi strutturali CEE) restituendo perciò alle finalità già a suo tempo decise la somma mancante di complessive lire 400 miliardi. (155)

Mozione Usai Sandro - Tamponi - Corda - Giagu - Atzori - Sanna Adalberto sullo stato di attuazione della legislazione sugli incentivi alle imprese.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che le forze politiche che sostengono l'attuale Giunta regionale hanno posto a principale motivazione dell'accordo di Governo l'emergenza economica che travaglia l'Isola;

RICORDATO che, in attuazione di tale intesa, questo Consiglio regionale ha varato una serie di provvedimenti legislativi volti al sostegno delle imprese, allo sviluppo degli investimenti ed all'incremento dell'occupazione, tra i quali:

- la legge regionale n. 27 del 30 giugno 1993, contenente modifiche alla L.R. 33/88 (politiche attive del lavoro) e all'art. 92 della L.R. 11/88 (progetti speciali per l'occupazione);

- la legge regionale n. 21 del 28 aprile 1989 contenente interventi urgenti a sostegno degli investimenti industriali e modifiche alle leggi regionali 20 giugno 1989, n. 44 (estendente i benefici a favore delle piccole e medie imprese che vantino crediti nei confronti di società facenti capo in via diretta o indiretta al sistema delle partecipazioni statali) e 7 maggio 1953, n. 22 (Provvidenze dirette a promuovere e favorire lo sviluppo delle attività industriali e commerciali in Sardegna);

- la legge regionale n. 48 del 25 settembre 1993 contenente l'adeguamento degli interventi a favore dell'industria e l'istituzione di un fondo speciale per l'abbattimento dei tassi di interesse e rilascio di garanzia per anticipazioni su commesse a favore delle imprese industriali di produzione, nonché modifiche alle leggi regionali 10 dicembre 1976, n. 66, 20 giugno 1989, n. 44 (definendo le dimensioni della piccola e media impresa) e 20 aprile 1993, n. 17 (consentendo anticipazioni sui crediti per IVA);

- la legge regionale n. 40 del 14 settembre 1993 contenente interventi creditizi a favore dell'industria alberghiera;

- la legge regionale n. 42 del 14 settembre 1993 contenente incentivazioni alle piccole e medie imprese del settore commerciale (in attuazione e modifica della legge regionale 31 ottobre 1991, n. 35, concernente la disciplina del settore commerciale);

- la legge regionale n. 51 del 19 ottobre 1993 contenente provvidenze a favore dell'artigianato sardo (a seguito del rinvio da parte del Governo nazionale del testo approvato dal Consiglio regionale il 27 luglio 1993);

CONSIDERATO che nessuno dei predetti provvedimenti legislativi ha ancora trovato attuazione e che il ritardo nella attuazione della citata legislazione e delle provvidenze ivi previste rischia di determinare la pratica inefficacia delle stesse o perché induce ed ha indotto gli imprenditori a desistere dagli investimenti, o perché interviene dopo che le imprese sono state costrette a cessare la loro attività per difficoltà finanziarie;

RILEVATO che il nuovo sistema di incentivazioni previsto dalla predetta legislazione regionale (contributo sugli interessi al posto di contributo a fondo perduto, anticipazioni su commesse, sull'IVA, ecc.) richiede che il sistema bancario operante nell'Isola metta a disposizione del sistema imprenditoriale isolano una provvista finanziaria adeguata a far fronte alle esigenze derivanti dagli investimenti previsti dai diversi settori economici valutati in circa tremila miliardi;

RILEVATO, altresì, che questo nuovo sistema e l'urgenza del momento avrebbero dovuto indurre il Governo regionale ad attivare intese e accordi col sistema bancario e a predisporre gli strumenti amministrativi (bozze di direttive, schemi di convenzioni, modulistica e così via) durante l'iter di approvazione governativa e di pubblicazione delle disposizioni legislative per renderne più tempestiva l'attuazione;

RILEVATO, infine, che il maggiore ostacolo alla tempestiva attuazione delle leggi deriva dalla lentezza operativa dell'Amministrazione regionale ed in particolare dalla scarsa dotazione organica dell'Assessorato dell'industria e di quello del commercio, turismo e artigianato,

impegna la Giunta regionale

a) a riferire al Consiglio, entro quindici giorni, sullo stato di attuazione della citata legislazione e sulla sua definitiva operatività;

b) a comunicare entro la stessa data quali provvedimenti intenda assumere per rendere più celere la definizione delle pratiche di erogazione delle varie provvidenze;

c) a dotare gli Assessorati competenti di un organico quantitativamente e qualitativamente idoneo ad attuare e gestire la citata legislazione;

d) a svolgere una tempestiva ed incisiva azione presso gli Istituti di credito operanti nell'isola, ed in particolare presso quelli che svolgono le funzioni di tesoreria della Regione e presso quelli ai quali la Regione partecipa, rivolta ad assicurare la disponibilità finanziaria per l'attuazione della legislazione di sostegno al sistema economico. (156)

Mozione Tamponi - Amadu - Atzeni - Atzori - Baghino - Carusillo - Corda - Deiana - Dettori - Fadda Paolo - Giagu - Lorettu - Manunza - Marteddu - Mulas Franco Mariano - Onida - Oppi - Piras - Sanna Adalberto - Satta Antonio - Sechi - Selis - Serra - Serra Pintus - Soro - Tidu - Usai sulla predisposizione di un programma regionale per lo sviluppo del turismo in Sardegna.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che in un settore in continua evoluzione come quello turistico, la chiave di un possibile futuro incremento consiste nella presenza di un programma regionale, che assicuri risorse e strumenti e che con efficiente gestione e organizzazione del settore concorra a determinare uno sviluppo economico duraturo e alla valorizzazione delle risorse umane;

RITENUTO che in un quadro relativamente costante di presenze turistiche, sia italiane che straniere, riferito agli ultimi cinque anni, nell'estate del 1993 c'è stato un forte calo nelle presenze alberghiere ed extra alberghiere pari al 6,8 per cento rispetto all'anno precedente, da attribuirsi soprattutto ad una disaffezione del turista straniero e che tale calo di presenza ha creato non poche difficoltà nel settore turistico, commerciale e artigianale e nel complesso dell'economia sarda;

CONSTATATO, inoltre, che nonostante il rilevante impegno finanziario della Regione a sostegno dell'industria turistica i risultati non sono soddisfacenti né in termini complessivi, né sotto il profilo quantitativo e qualitativo;

VALUTATO che tale deludente bilancio, pur essendo causato in parte dall'attuale crisi economica a livello nazionale è determinato soprattutto dalla mancanza di infrastrutture (carenza resa più evidente da una agguerrita concorrenza dei Paesi mediterranei che svolgono una attività turistica, fra i quali spiccano la Grecia, la Spagna e la Francia);

PRESA CONOSCENZA che tali risultati negativi sono confermati da un'indagine effettuata per conto dell'ESIT, basata su un campione di 2.400 persone intervistate;

CONSIDERATO che sulla base della predetta indagine il turista medio che sbarca nell'isola ha lamentato la mancanza di infrastrutture (evidenziata in termini di inadeguatezza delle strade, dell'illuminazione, della segnaletica, della sporcizia delle spiagge e dei boschi); tutto ciò nella carenza di servizi, nella pressoché totale assenza di strutture per il tempo libero e nella insufficienza di organizzazione turistica e di strutture di sicurezza antincendio;

RITENUTO che tali risultati negativi sono frutto di una superficiale valutazione da parte di coloro che hanno compiti di programmazione e coordinamento del settore;

ACCERTATO che i programmi di intervento, per i quali sono stati previsti cospicui finanziamenti, non sono stati attuati se non in minima parte;

AVVERTITA la necessità di predisporre urgenti misure concrete ed adeguate per evitare la marginalizzazione della Sardegna nel mercato turistico nazionale ed internazionale,

impegna la Giunta regionale

a definire, entro tre mesi, ed a presentare per l'esame e l'approvazione da parte del Consiglio, un programma regionale globale ed articolato, per lo sviluppo del turismo, predisponendo anche gli strumenti per l'attuazione e tenendo conto delle seguenti indicazioni:

1) la definizione di un programma di iniziative promozionali e pubblicitarie, redatto dopo accurate ricerche di mercato;

2) la promozione del turismo in periodi di bassa stagione ed anche diversi dalla stagione estiva, sviluppando il turismo specializzato dei convegni e congressi e quello destinato agli anziani in insediamenti residenziali;

3) specifici interventi normativi e finanziari a favore dei Comuni a prevalente economia turistica, per garantire ad essi reali ed efficaci possibilità di gestione di servizi pubblici essenziali e delle competenze in materia di turismo;

4) l'attivazione di un'indagine conoscitiva dei flussi turistici stagionali con un sistema di monitoraggio che comprenda tutte le possibilità di presenza, comprensive delle seconde case (che sembrerebbero nell'ordine di 135 mila circa) e soprattutto teso ad assicurare che queste ultime siano conformi ad una offerta di servizi turistici adeguati;

5) il censimento delle seconde case utilizzate come casa-vacanza per favorire e migliorare l'offerta turistica, anche nei Comuni costieri;

6) la creazione di adeguate infrastrutture anche di sevizio nei principali porti per far fronte all'attuale orientamento crocieristi sul Mediterraneo;

7) l'attivazione di un programma di completamento e sviluppo dei porti turistici utilizzando le strutture dei porti anche commerciali esistenti;

8) la valorizzazione del patrimonio artistico archeologico con l'inserimento di questo patrimonio nel circuito degli itinerari turistici;

9) la promozione di uno specifico programma per lo sviluppo dell'archeologia subacquea che vanta in Sardegna notevoli reperti;

10) disporre per una maggiore tempestiva sistemazione delle spiagge al fine di renderle pulite e accessibili a tutti assicurando in tutte le spiagge accessi pubblici al mare;

11) dare concreta attuazione alla legislazione sull'agriturismo;

12) prevedere anche legislativamente l'agevolazione e l'incentivazione dell'organizzazione delle imprese turistiche che consenta la creazione di "Consorzi", come previsto per l'artigianato, al fine di essere presenti sul mercato con migliori servizi ed offerte globali;

13) una azione incisiva per l'ulteriore aumento dei mezzi di trasporto nelle vie aeree e marittime, da e per la Sardegna nella stagione di maggior flusso turistico;

14) l'adozione di iniziative promozionali atte a consolidare le quote di presenza dei nostri prodotti nei mercati europei;

15) avvalendosi delle esperienze maturate in altre regioni italiane, utilizzare la valenza turistica dei centri storici della città e anche dei centri minori, che sovente costituiscono un "unicum" nella storia dell'architettura e dell'urbanistica;

16) avviare la ristrutturazione degli enti regionali e delle strutture operative periferiche (ESIT, EPT, AASS), tale da poter perseguire gli obiettivi della politica turistica regionale. (157)

Mozione Tamponi - Amadu - Atzeni - Atzori - Baghino - Carusillo - Corda - Deiana - Dettori - Fadda Paolo - Giagu - Lorettu - Manunza - Marteddu - Mulas Franco Mariano - Onida - Oppi - Piras - Sanna - Satta Antonio - Sechi - Selis - Serra - Serra Pintus - Soro - Tidu - Usai Sandro sulla revisione della circoscrizione elettorale dell'Italia insulare dei rappresentanti dell'Italia al Parlamento europeo.

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTA la legge 1° aprile 1977, n. 150, sull'approvazione dell'Atto relativo alla "Elezione dei rappresentanti nell'Assemblea d'Europa a suffragio universale diretto";

VISTA la legge 24 gennaio 1979, n. 18, sulla "Elezione dei rappresentanti dell'Italia al Parlamento europeo";

CONSTATATO che la legge 9 aprile 1984, n. 61, contiene "Disposizioni tecniche concernenti la elezione dei rappresentanti dell'Italia al Parlamento europeo";

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 17 aprile 1984, n. 76, con il quale viene pubblicata la Tabella di assegnazione del numero dei seggi alle cinque circoscrizioni per la elezione dei rappresentanti dell'Italia al Parlamento europeo, da cui risulta che alla circoscrizione dell'Italia insulare (che comprende la Sicilia e la Sardegna) sono stati assegnati 9 quozienti interi;

RITENUTO che l'unificazione delle due isole maggiori d'Italia in un'unica circoscrizione contrasti con la disomogeneità sociale e culturale e crea oggettive difficoltà ai cittadini innanzitutto a causa della assenza di continuità territoriale e della scarsità di mezzi di trasporto che colleghino in tempi rapidi le due isole e, in secondo luogo, nella scelta dei candidati;

AVVERTITA la necessità di disporre una diversa suddivisione della circoscrizione elettorali dell'Italia insulare, disponendo la separazione in due distinte circoscrizioni elettorali quella esistente, per ragioni di ordine economico e pratico (svolgimento di una campagna elettorale meno dispendiosa ed eliminazione per i candidati della difficoltà nell'uso dei mezzi di trasporto fra le due isole);

CONSIDERATO che è in corso di revisione presso il Parlamento la disciplina che concerne le delimitazioni delle circoscrizioni elettorali per l'elezione dei rappresentanti dell'Italia al Parlamento europeo;

VALUTATO che nella circoscrizione insulare della Sardegna, potrebbe, previ accordi fra gli Stati italiano e francese, più ragionevolmente esser inclusa quella della Corsica, realizzando un'unica circoscrizione,

impegna la Giunta regionale

1) a rappresentare al Governo la necessità, prima della pubblicazione del decreto presidenziale che fissa il numero dei seggi alle circoscrizioni, della modifica della circoscrizione insulare (Sicilia-Sardegna) dividendola in due distinte circoscrizioni, attese le notevoli difficoltà per i candidati di presentarsi all'elettorato;

2) subordinatamente, a segnalare al Governo l'opportunità di costituire una circoscrizione elettorale che comprenda, oltre la Sardegna anche la Corsica, previ accordi con il Governo francese, considerata la vicinanza delle due isole, poste al centro del Mediterraneo e separate solo da stretto braccio di mare e collegate storicamente da vincoli culturali, etnico-linguistici ed economici,

impegna inoltre il Presidente del Consiglio

a trasmettere l'unita mozione ai Presidenti dei due rami del Parlamento con allegato il resoconto della discussione svoltasi prima della sua approvazione. (158)