Mozione n. 320

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 320

MANCA Desiré Alma – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro in merito alle gravi criticità di gestione dell’iter comunicativo tra la struttura del Pronto soccorso dell’Ospedale civile SS Annunziata di Sassari e i parenti dei pazienti ivi ricoverati.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– ogni persona che accede al Pronto soccorso ha diritto al rispetto della propria dignità personale che deve essere garantito sia in termini di condizioni strutturali e/o tecnologiche dei Pronto soccorso, che dai comportamenti degli operatori e da una comunicazione efficace rivolta ai pazienti ed ai loro familiari;
– parimenti, ogni persona che accede al Pronto soccorso ha diritto di essere informata costantemente durante il periodo di permanenza in Pronto soccorso;
– il momento dell’accesso in Pronto soccorso per pazienti e familiari rappresenta una fase critica del rapporto del cittadino con il Servizio sanitario: l’esperienza e il ricordo del tempo trascorso in attesa rischiano di determinare una perdita di fiducia del cittadino nell’istituzione sanitaria, principalmente a causa dell’insoddisfacente livello di qualità percepita;
– è, dunque, necessario favorire il pieno recupero della centralità del paziente, facendosi carico non solo degli aspetti fisici della malattia, ma anche di quelli psicologici, relazionali e sociali;
– ciò comporta l’esigenza di conciliare le politiche di accoglienza, informazione e comfort con l’adozione di percorsi assistenziali il più possibile condivisi e partecipati con il cittadino, puntando su alcuni aspetti fondamentali quali:
– la presenza di strumenti informativi e modalità di supporto all’attesa (monitor per informazione e intrattenimento nonché sistemi di chiamata dei familiari);
– il coinvolgimento del volontariato;
– l’adozione di iniziative volte al miglioramento del benessere degli utenti e degli accompagnatori in attesa;
– particolare attenzione deve essere posta alla rivalutazione del paziente in attesa, fase fondamentale dell’attività di triage, in quanto permette di evidenziare elementi di aggravamento del quadro clinico iniziale e consente, allo stesso tempo, di rassicurare il paziente e/o i familiari e gli accompagnatori sulle condizioni cliniche, in modo che la percezione dell’utente sia di una presa in carico continuativa;

EVIDENZIATO che:
– secondo quanto si apprende dall’articolo “Dealing with patients with suspected Covid-19 active infection: a challenge for emergency physicians” (Come affrontare i pazienti con sospetta infezione attiva Covid-19: una sfida per il medico d’urgenza) pubblicato nel mese di agosto sulla rivista “Italian Journal of Emergency Medicine”, l’algoritmo gestionale contro il Covid-19 sviluppato all’interno della struttura di Pronto soccorso e Medicina d’urgenza del Santissima Annunziata, sembra essere un valido supporto decisionale per i pazienti con patologie acute che necessitano di ricovero ospedaliero;
– nonostante la struttura di Pronto soccorso e Medicina d’urgenza del Santissima Annunziata abbia messo a punto il suddetto algoritmo gestionale avente lo scopo di evitare la penetrazione del virus all’interno dell’ospedale e salvaguardare la sicurezza di pazienti e operatori, nulla è stato fatto in ottica di supporto dei familiari e/o accompagnatori dei pazienti gestiti al Pronto soccorso;
– questo aspetto critico è stato reso evidente dalle numerose segnalazioni dei familiari dei ricoverati presso la struttura del Pronto soccorso del Santissima Annunziata, secondo i quali esiste uno scollamento totale tra la struttura curante e i familiari e/o accompagnatori del paziente;
– difatti, una volta che il paziente viene accettato nella struttura i familiari devono obbligatoriamente allontanarsi e restare esclusivamente in contatto telefonico con la struttura al fine di ricevere informazioni in merito allo stato di salute del paziente ricoverato, scontrandosi però con linee telefoniche intasate e l’assenza totale di altre possibilità di comunicazione con la struttura;

EVIDENZIATO che:
– l’impennata di casi di coronavirus delle ultime settimane ha nuovamente catapultato la Sardegna nella paura e nella necessità di affrontare nuove urgenze, aggravando così la situazione gestionale dei Pronto soccorso e dei numeri di telefono dedicati all’emergenza;
– già in condizioni di ordinaria gestione e, quindi, fuori pandemia, la presenza dei familiari nei dipartimenti di emergenza rappresenta un tema piuttosto dibattuto e un Pronto soccorso aperto ai parenti senza limitazioni di orario, è tendenzialmente non bene accetto dal personale sanitario;

RILEVATO che:
– esiste forte evidenza che la presenza dei parenti non interferisce con la cura del paziente e anzi, un approccio alla cura incentrato sulla relazione o sulla famiglia potrebbe aiutare il processo decisionale condiviso senza arrecare così insensate paure o incomprensioni;
– appare più che mai necessario che in questo delicato periodo di pandemia la gestione delle urgenze avvenga in condizioni di sicurezza sia per la struttura ospedaliera curante che per il paziente e, nel contempo, in totale trasparenza attraverso un costante aggiornamento ai familiari oggettivamente impossibilitati oramai a supportare emotivamente e psicologicamente i propri cari,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

ad impegnarsi affinché venga tempestivamente implementato l’algoritmo gestionale della struttura di Pronto soccorso e Medicina d’urgenza del Santissima Annunziata attivando adeguati strumenti informativi e modalità di supporto all’attesa, per una tempestiva e costante informativa ai familiari e/o accompagnatori circa lo stato di avanzamento della presa in carico del paziente all’interno della struttura.

Cagliari, 26 agosto 2020

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