Mozione n. 310

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 310

GIAGONI – CANU – ENNAS – MANCA Ignazio – MELE – PIRAS – SAIU sulla necessità di potenziare l’organico dell’Ufficio Polizia di frontiera del porto di Olbia Isola Bianca.

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– l’Ufficio della Polizia di frontiera ubicato nel porto di Olbia Isola Bianca, costituisce una presenza dello Stato sul territorio caratterizzata da fondamentali peculiarità sotto il profilo strategico, operativo, logistico ed economico;
– la fortunata conformazione naturale del golfo, e la centralità rispetto alle rotte più trafficate col continente, fa di Olbia, infatti, la porta principale della Sardegna; gli attuali interessi imprenditoriali e sociali del mondo moderno hanno evidentemente consacrato questa vocazione, indipendentemente dalla giusta fama derivante dalla Costa Smeralda; tale propensione è ovviamente destinata a perpetuarsi almeno fino a quando i maggiori interessi commerciali, economici e finanziari legheranno l’isola al resto del continente europeo;
– l’attività volta a garantire la sicurezza ai viaggiatori e ai mezzi, in uno dei più importanti scali passeggeri del Mediterraneo, con tre milioni di presenze ogni anno, è unita al fatto che si tratta anche di un importante scalo commerciale, con circa sei milioni di tonnellate di merci, pertanto è di primaria importanza. Per meglio comprendere il fenomeno, basti pensare che in ambito regionale, muove circa il 60 per cento del traffico passeggeri totale, seguito da Porto Torres (21 per cento), Golfo Aranci (12 per cento) e Cagliari (6 per cento). Nello specifico, i dati che si riferiscono al 2019 si attestano su 2.994.913 passeggeri, tra arrivi e partenze, per il porto di Olbia, seguito da Porto Torres con 1.060.577, Golfo Aranci con 616.179 e Cagliari 320.090. A livello nazionale, considerando il solo dato passeggeri, precede i più blasonati porti di Livorno, Genova e Civitavecchia; da diversi anni ormai il presidio della Polizia di frontiera del porto di Olbia ha subito una notevole riduzione della dotazione organica, anche a seguito di trasferimenti e pensionamenti, senza che si procedesse alla sostituzione del personale trasferito o in quiescenza con altrettante unità operative;
– la mancata copertura dell’organico, rende in sostanza inefficace e non conforme l’opera di prevenzione e controllo giacché, è di tutta evidenza, con sole 6 (sei) unità a disposizione, è in concreto impossibile garantire adeguati servizi che la singolarità dianzi descritta richiede, considerate inoltre le restanti competenze che sono estese sulla fascia costiera del Comune di Olbia, dal locale porto industriale (cosiddetto Molo Cocciani) fino anche al noto centro vacanziero di Porto Rotondo, ove è presente un importante porto turistico. Al netto di tutte le considerazioni possibili e immaginabili, il rapporto è 500.000 (cinquecentomila) passeggeri per singolo agente di polizia. Tutto ciò è insostenibile e avvilente sia per il personale addetto, che quotidianamente con senso del dovere e abnegazione al servizio si alterna nei turni previsti, ma anche per la cittadinanza, vacanzieri, e gli operatori commerciali. Adeguandosi a quelle che sono le scarsissime risorse umane a disposizione, l’ufficio in parola garantisce soltanto, “obtorto collo”, l’espletamento dei servizi nei quadranti antimeridiani e pomeridiani, escludendo, di fatto, il presidio nei momenti più critici della giornata, in corrispondenza dell’arrivo e della partenza delle navi (prime ore mattutine e ultime serali);
– detta situazione non è in alcun modo paragonabile agli altri porti regionali e ancor meno a quelli nazionali, ove gli organici rispecchiano più fedelmente le varie realtà e le attività svolte nei singoli impianti portuali; unica eccezione, al riguardo, è lo scalo marittimo di Golfo Aranci (SS), ove non è presente alcun Ufficio di Polizia e l’attività di sicurezza/frontiera è demandata alla Questura di Sassari e al locale Commissariato di pubblica sicurezza, quest’ultimo distante circa 20 km da tale impianto portuale;

RILEVATO che a tutt’oggi, non è stata trovata una soluzione adeguata circa la carenza nell’organico presso l’ufficio de quo, impedendo pertanto di poter garantire una presenza stabile in tutto l’arco della giornata e un servizio adeguato alle richieste dei cittadini;

CONSIDERATO che:
– l’Ufficio della Polizia di frontiera presso il porto di Olbia Isola Bianca svolge, soprattutto nei periodi estivi, un servizio fondamentale per i turisti provenienti da varie parti d’Italia e d’Europa, pattugliando e monitorando l’area portuale, nonché svolgendo compiti di specifica competenza riguardo alla Polizia di frontiera;
– il presidio in parola ha da sempre rivestito una funzione di rilevante importanza soprattutto per la sua collocazione strategica nel garantire la sicurezza nel Porto di Olbia Isola Bianca; l’impianto marittimo in narrativa, non di rado, per il clamore mediatico che esso comporta, ma anche, evidentemente, per i meccanismi compromettenti che innesca il riuscire a bloccare in tutto o in parte il transito di passeggeri e/o merci allo sbarco/imbarco dalle motonavi, è interessato da situazioni che possono influire sull’ordine e la sicurezza pubblica e che necessitano pertanto dell’intervento di un numero adeguato di operatori delle FF.di PP. con il coordinamento dell’Autorità provinciale di P.S., per tali esigenze e per i compiti di specifica competenza, si avvale anche dell’Ufficio di polizia di frontiera (es. il passaggio delle tifoserie di calcio per tutta l’Isola);
– durante le fasi più critiche dell’emergenza legata al Covid-19, l’Ufficio Polizia di frontiera aeromarittima di Olbia, sfruttando il lungo periodo di chiusura dell’aeroporto, ha garantito presso il locale scalo marittimo la presenza costante di un congruo numero di operatori che hanno svolto l’attività di verifica sugli spostamenti delle persone e dei mezzi in deroga ai divieti imposti dai provvedimenti governativi;
– attualmente, essendo tale situazione tornata alla normalità, con il riavvio graduale dell’attività aeroportuale, il personale che svolge abitualmente l’attività di sicurezza e frontiera nello scalo aereo, evidentemente, non potrà più essere impiegato per le esigenze del porto;
– a risentirne saranno pertanto tutte quelle attività di sicurezza come il Programma di sicurezza marittima che sono in capo all’Ufficio di Polizia di frontiera,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale:

a sollecitare il Ministero dell’interno a dare attuazione alle procedure di mobilità di scorrimento delle graduatorie e a nuove procedure concorsuali, al fine di incrementare l’organico degli uffici della Polizia di frontiera presso il porto di Olbia Isola Bianca, tenuto conto che la presenza dello Stato deve
essere sempre garantita e adeguata alle reali esigenze operative, al fine di assicurare un servizio sicuro ed efficiente alla popolazione.

Cagliari, 28 luglio 2020

Condividi: