CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 578/A
MORICONI, con risposta scritta, su divieto della Regione di utilizzo test sierologici come strumento di indagine diagnostica per prevenire il contagio da Covid-19 nel territorio dell’Isola.
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Il sottoscritto,
premesso che:
– con nota del direttore generale dell’Assessorato dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale indirizzata ai vertici delle amministrazioni sanitarie pubbliche e private, di cui la stampa locale ha dato ampio risalto, si è appreso che la Regione ammette i test sierologici per le sole indagini epidemiologiche sul Covid-19, ma sono nel contempo vietati come strumento di indagine diagnostica, altrimenti invece ammessi nel resto del territorio della Repubblica;
– nell’Isola una cinquantina di laboratori privati si erano già opportunamente attrezzati per offrire ai cittadini sardi, con una spesa oscillante tra i 30 e 40 euro, un efficace metodo di controllo, basato sulla identificazione di anticorpi IgM e IgG, specifici per il virus Covid-19, che, assicurano i responsabili di tali strutture, sia accreditato di un tasso di attendibilità tra il 99,2 e il 99,5 per cento, costituendo in tal modo un metodo alternativo al tampone e assicurando una maggiore copertura del monitoraggio della popolazione ai fini preventivi e del controllo di eventuali focolai infettivi che denunciano una ripresa del contagio nella popolazione;
considerato che dopo mesi di incessanti balletti, rocamboleschi cambiamenti di strategie e poche idee ma confuse, condite da una sorte di annunciamento mediatico su come la Regione dovesse affrontare le cosiddette fasi 2 e 3 di uscita dal lockdown, per riavviare il sistema socio-economico e socio-sanitario verso una auspicata normalità e la ripresa economica, dopo il durissimo isolamento che ha comportato e sta comportando gravissime ripercussioni sulla bilancia commerciale e sul sistema produttivo dell’Isola, con questa decisione ancora oggi permane forte la sensazione che non esista una vera e propria exit strategy dalle ristrettezze economiche imposte dalla crisi epidemiologica;
evidenziato che:
– tutto il mondo scientifico ritiene che il test sierologico, per quanto non risolutivo, costituisce una efficace misura di prevenzione adottata dal resto d’Italia e gestita anche da qualche struttura pubblica. In quanto, in attesa del tanto auspicato vaccino o di cure farmacologiche efficaci, il test basato sul prelievo del sangue venoso da un’attendibilità che si attesta tra il 90 e il 95 per cento dei casi;
– appare, quindi, inaccettabile e non confortata da dati in proposito l’affermazione contenuta nella nota della direzione sanitaria regionale che il “solo test attendibile è il tampone”, relegando tutti gli altri metodi scientifici ad una patente di inaffidabilità in quanto provocherebbero un elevato numero di falsi negativi;
sottolineato che ancora oggi la Regione appare muoversi in netto contrasto e in controtendenza rispetto a quanto stanno facendo il resto delle regioni più avanzate del Paese per accelerare la ripresa e avviare i loro territori fuori dalle paludi della stagnante regressione economica, determinata dalle misure normative e ordinanze di contenimento sociale imposte dalla necessità di sconfiggere la dirompente diffusione del contagio da Covid-19 che ha colpito durissimamente l’Italia;
atteso che il Presidente della Regione, a conferma della confusione che regna nella sua Giunta regionale, ha rifiutato più volte il confronto chiesto dalle forze di opposizione che con tutti gli strumenti consentiti dalla prassi e dalle norme parlamentari ha cercato e sta cercando inutilmente di aprire un sereno, leale, franco e positivo confronto col governo della Regione per affrontare in un clima unitario e con spirito costruttivo le sfide del prossimo futuro che attendono il popolo sardo per costruire la seconda rinascita sarda, dopo quella del dopoguerra che ha portato la Regione alla modernizzazione, alla crescita e al consolidamento dello sviluppo economico in un clima molto simile e contestualizzabile a quello attuale,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se sono a conoscenza della nota inviata dal direttore generale dell’assessorato dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale ai vertici sanitari pubblici e privati e su quali basi scientifiche si basi la decisione di vietare i test sierologici ai fini diagnostici, altrimenti usati nel resto del Paese;
2) se non ritengano doveroso e utile far ritirare tale nota per offrire alla popolazione una maggiore possibilità di controllo sull’andamento del virus e individuare eventuali possibili focolai epidemiologici a seguito dell’allentamento delle misure di contenimento sociale;
3) se, infine, non ritenga il Presidente della Regione che sia giunto il momento per aprire un tavolo di confronto parlamentare con tutte le forze politiche e le rappresentanza socioeconomiche dell’Isola, per avviare una fase di ricostruzione e rilancio della Sardegna attraverso un sereno, leale, franco e positivo confronto volto a creare un clima unitario e affrontare con spirito costruttivo le sfide del prossimo futuro che attendono il popolo sardo per costruire la seconda rinascita sarda, dopo quella del dopoguerra che ha portato la Regione alla modernizzazione, alla crescita e al consolidamento dello sviluppo economico in un clima molto simile e contestualizzabile a quello attuale.
Cagliari, 6 luglio 2020