I gruppi dell’opposizione hanno annunciato che fermeranno con ogni mezzo, compreso l’ostruzionismo, il tentativo della maggioranza di stravolgere il Ppr attraverso l’interpretazione autentica di una norma finalizzata, ma solo in apparenza, a dare il via libera a grandi opere come la Sassari – Alghero, da completare, o la Olbia – Arzachena, che deve ancora essere realizzata.
Il consigliere del M5S Roberto Li Gioi, componente della commissione Urbanistica, ha criticato duramente il modo di procedere del centro – destra che, “è arrivato perfino a commissariare di fatto il presidente della commissione per aprirsi la strada alla modifica strumentate del Ppr”. Impediremo questa manovra, ha assicurato, “perché, se passasse, esporrebbe la Sardegna ad una gravissima speculazione a danno della fascia costiera e di tutti i beni identitari”.
A nome dei Progressisti, Maria Laura Orrù, ha precisato che la proroga del Piano Casa e lo stravolgimento del Ppr sono cose del tutto diverse. La proroga siamo pronti a votarla anche subito e lo abbiamo detto fin dall’inizio, ha ribadito, ma restiamo contrarissimi alla strumentalizzazione dell’”interpretazione autentica” che, nel nostro ordinamento, ha la funzione di rendere più semplice e chiara una legge che non lo è abbastanza; ma non è questo il caso, perché il Ppr è chiarissimo. Non neghiamo, ha poi precisato, che anche al Ppr si possa completare e migliorare ma con gli strumenti previsti dalla legge (la co-pianificazione della Regione con lo Stato) e non certamente con la scorciatoia dell’ultimo momento infilata in una norma ordinaria.
Illustrando la posizione del Pd il consigliere Valter Piscedda ha definito del tutto pretestuoso l’argomento della maggioranza secondo il quale l’interpretazione autentica si renderebbe necessaria per sbloccare le grandi opere. Ci sono altre strade, ha osservato, in primo luogo proseguire il negoziato come sarebbe giusto fare per la Sassari – Alghero dove si sono registrate incomprensioni fra il Ministero delle Infrastrutture e quello dell’Ambiente; oppure, come nel caso che riguarda il Porto canale di Cagliari, portare il problema all’attenzione della presidenza del Consiglio dei Ministri per una sintesi. Per noi il Ppr, ha detto ancora Piscedda, resta una questione non negoziabile, fermo restando che la Sardegna ha bisogno della proroga del Piano casa. Adesso, ha concluso, il centro – destra cercherà di addossare a noi la responsabilità della mancata proroga (che peraltro sarebbe la terza) ma in realtà è vero il contrario: è la maggioranza che, pur di scardinare il Ppr con un “grimaldello”, è disposta a far saltare il Piano mettendo la Sardegna al servizio di interessi particolari.
(Af)