CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 480/A
CUCCU, con richiesta di risposta scritta, sulla strategia sanitaria regionale posta in essere per prevenire il rischio di una seconda ondata di Covid-19.
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La sottoscritta,
premesso che:
– nella fase 2 dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, quella della graduale ripresa delle attività dopo il lockdown, è importante disporre di affidabili sistemi di screening e diagnostica;
– evidenze scientifiche e raccomandazioni internazionali indirizzano verso la cosiddetta strategia delle 3T (testare, tracciare e trattare), al fine di individuare tutti i casi, tracciarne i contatti e isolarli dalla comunità, sottolineando anche l’importanza dell’indagine siero-epidemiologiche per conoscere la diffusione del virus nella popolazione;
– per fare diagnosi di Covid-19 è necessario il tampone, che consente di identificare la presenza nell’organismo del virus SARS-CoV-2;
– i test sierologici servono per la ricerca degli anticorpi anti Covid-19, prodotti dal sistema immunitario della persona dopo essere entrato in contatto con il virus;
visto l’articolo 1, comma 16, del decreto legge 16 maggio 2020, n. 33, recante “Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19”, che demanda alle regioni il monitoraggio dell’andamento della situazione epidemiologica nel proprio territorio e le conseguenti azioni da intraprendere, anche attraverso misure in deroga, ampliative o restrittive, rispetto a quelle nazionali;
rilevato che la Sardegna, come da elaborazione GIMBE dati della Protezione civile al 20 maggio 2020, risulta quintultima nella classifica nazionale per numero di tamponi diagnostici effettuati al giorno (52 ogni 100mila abitanti), di gran lunga inferiore a quelli effettuati in altre regioni autonome come la Valle D’Aosta (168) e il Friuli Venezia Giulia (102), nonché esigui rispetto alla stessa media nazionale (61), nonostante l’incremento (ancora modesto) registrato nella nostra isola nelle ultime due settimane, che ci vede al nono posto nella classifica di variazione media dei tamponi diagnostici eseguiti al giorno (+ 7);
rilevato, altresì, che:
– a decorrere dalla data odierna (25 maggio 2020) ha avuto inizio in Sardegna l’indagine sulla siero-prevalenza dell’infezione da SARS-CoV-2 promossa a livello nazione da Istat e Ministero della salute, con la collaborazione della Croce rossa italiana, avente l’obiettivo di capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di sintomi;
– attraverso l’indagine si otterranno informazioni necessarie per stimare le dimensioni, l’estensione dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori;
– oltre 7mila cittadini saranno scelti a caso e, previa adesione volontaria, sottoposti a prelievo venoso;
– quasi in contemporanea, come annunciato dall’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Mario Nieddu, avrebbe dovuto aver avvio l’indagine epidemiologica regionale attraverso l’effettuazione di circa 40mila test anticorpali, a partire dalla zona di Sassari, la più colpita nell’isola dal Covid-19;
evidenziato che:
– i test anticorpali seppur importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale non possono essere considerati come strumenti diagnostici sostitutivi del test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei, come esplicitato dallo stesso Ministero della salute con circolare n. 16106 del 9 maggio 2020;
– l’effettuazione di un maggior numero di tamponi consentirebbe ai cittadini di riprendersi veramente in sicurezza;
– l’attuale capacità di analisi dei tamponi può essere incrementata attraverso l’utilizzo dell’estrattore di RNA, strumento che raddoppia la capacità di analisi dei tamponi, consentendo di diagnosticare la malattia in tempi celeri;
ritenuto necessario adottare un’azione strategica per intercettare il contagio non potendo confidare solo nelle responsabilità individuali attraverso il rispetto delle norme di distanziamento sociale e l’utilizzo di guanti e mascherine,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quale sia la strategia regionale sanitaria posta in essere per prevenire il rischio di una seconda ondata di Covid-19;
2) se non ritengano necessario incrementare ulteriormente il numero di tamponi diagnostici, posto che occorre identificare precocemente il maggior numero possibile di positivi e i loro contatti per evitare il pericolo di un nuovo lockdown;
3) se il percorso di screening regionale abbia avuto avvio e quali siano i soggetti coinvolti;
4) se intendano avviare per i soggetti datori la possibilità di realizzare percorsi di screening con caratteristiche analoghe a quelle del programma di screening regionale, in modo da garantire uniformità nell’erogazione del servizio e nell’interpretazione dei risultati;
5) quali ASSL intendano dotare di estrattore di RNA.
Cagliari, 25 maggio 2020