CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Mozione n. 265
LAI – COCCO sull’opportunità di potenziare la strategia di contrasto ai danni che l’epidemia Covid-19 ha determinato e sta determinando nella generalità della popolazione, e in particolare nelle fasce più fragili ed esposte del nostro Paese.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– l’emergenza determinata dall’epidemia Covid-19, che implicherà conseguenze a lungo termine, ha pesanti effetti sulla vita di tutti i cittadini, ancor più gravi per le persone con sofferenza mentale, per i più anziani, per le donne vittime di violenza domestica, per le persone con disabilità e con malattie croniche, bambini e adolescenti;
– i disagi dell’attuale situazione, sommati alla crisi economica ed occupazionale che si profila, rischiano di provocare forti sofferenze nel corpo sociale e vanno affrontati con la giusta attenzione;
– è istituito presso il Ministero della salute il Tavolo tecnico sulla salute mentale che sta lavorando a delle ipotesi di linee guida Covid-19 sulla salute mentale di adulti, minori e adolescenti;
– il coordinamento della Conferenza nazionale per la salute mentale ha trasmesso a Governo, Conferenza delle regioni e Anci nazionale, l’appello “Covid-19: la tutela della salute mentale cruciale per contrastare i danni dell’epidemia”, sottoscritto da un numero notevole di organizzazioni nazionali impegnate nel campo della sanità e dei diritti umani;
RILEVATO che:
– in tale quadro vanno sottolineate le gravi preoccupazioni per la salute mentale delle popolazioni, evidenziate dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che nella consultazione sul Global Action Plan (2020-2030) ha aggiunto un obiettivo riguardante “La salute mentale nelle emergenze umanitarie”;
– la stessa OMS in questi giorni ha diffuso la Guida “Covid-19: Guida operativa per mantenere i servizi sanitari essenziali durante un epidemia”, che indica tra i servizi essenziali da garantire quelli riferiti alle persone con problemi di salute mentale e, più in generale, alle persone non autosufficienti e con patologie croniche;
DATO ATTO che:
– la tutela della salute mentale deve diventare dunque uno degli obiettivi cruciali della strategia più generale per contrastare i danni dell’epidemia Covid-19;
– le importanti misure disposte dal Governo per il potenziamento delle risorse del SSN e del personale impegnato in prima fila per fronteggiare l’emergenza della pandemia da Covid-19 non tengono conto del problema della salute mentale;
– mentre tutta la sanità è sottoposta a un grandissimo stress e ad una sfida senza precedenti, tutti coloro che devono affrontare il problema della salute mentale, i suoi utenti, le famiglie, gli operatori, soffrono in silenzio;
– l’impoverimento dei servizi, la loro riduzione e accorpamento, la carenza del personale, già presenti e denunciati da molti anni, si sommano al fatto di essere messi oggi in coda alla lista delle priorità della salute;
– oggi paghiamo lo scotto della leggerezza dei governi centrali e locali nel contrastare il riduzionismo assistenziale (poca assistenza domiciliare, poca rete nelle comunità locali, un’escalation di impiego farmaci a lunga azione, carenti interventi per l’inclusione sociale), in perfetta linea con la “trilogia” predominante: visita ambulatoriale, ricovero in SPDC, invio in strutture residenziali, un circuito che favorisce la cronicità e non la ripresa e la guarigione delle persone;
CONSIDERATO che:
– una delle convinzioni maturate in questa pandemia è che il mantenimento e il rafforzamento dei presidi territoriali sono decisivi per sconfiggere il Covid-19 e in questa emergenza si rischia la catastrofe del sistema territoriale di salute mentale;
– occorre agire immediatamente per la tutela della salute pubblica, garantendo il funzionamento della rete territoriale della salute mentale, come dei servizi territoriali rivolti agli anziani, alle persone con disabilità, alle persone con malattie croniche;
– in questo contesto è assolutamente necessario uniformare le scelte delle varie regioni;
RITENUTO necessario:
– emanare disposizioni nette e valide su tutto il territorio regionale. chiarendo che i servizi di prossimità devono assicurare ovunque le attività terapeutiche e riabilitative, rispettando le misure di prevenzione e protezione per operatori e cittadini-utenti, e indicando esplicitamente le tipologie di attività da garantire,
impegna il Presidente della Regione e l’Assessore competente
affinché:
1) tutti i servizi territoriali di salute mentale garantiscano la continuità terapeutica con i propri pazienti, con accessi (opportunamente contingentati per garantire il distanziamento tra i pazienti) negli ambulatori e gli interventi domiciliari, dotandoli di tutti i dispositivi di sicurezza e di protezione già indicati dal Governo;
2) siano definiti i percorsi d’accesso delle persone che necessitano di ricoveri in SPDC, volontari o TSO, mentre i ricoveri dovuti a Covid-19, anche per pazienti in carico ai servizi di salute mentale, devono avere luogo nei reparti come per tutti i cittadini;
3) siano mantenuti aperti e funzionanti i Centri di salute mentale così come l’assistenza domiciliare, ed assicurate le attività alternative previste dal decreto legge n. 18 del 2020 in caso di sospensione dei centri diurni;
4) venga destinato personale (psichiatri, infermieri, operatori socio-sanitari, psicologi, educatori, tecnici della riabilitazione, assistenti sociali) anche ai servizi di salute mentale nell’ambito del piano straordinario di assunzioni in corso;
5) venga sostenuta la cooperazione sociale, compreso il lavoro di tanti utenti che vi operano, attraverso interventi economici diretti e non soltanto con la cassa integrazione, dal momento che si tratta di un settore cruciale che sta soffrendo in maniera particolare la chiusura dei servizi;
6) si chiarisca in maniera univoca quanto i servizi devono fare, salvaguardando la sicurezza di operatori e utenti (che non coincide col ritirare i servizi alle persone o assicurare solamente farmaci e interventi d’emergenza, ricoveri e TSO), valorizzando quindi il contributo dei servizi di salute mentale e in generale di quelli territoriali nell’emergenza Covid-19;
7) sia garantita la tutela dei pazienti gravi, che sono tanto più a rischio, quanto più si trovano in condizioni di deprivazione sociale, o addirittura senza tetto;
8) si sostengano le famiglie che non possono da sole fare da ammortizzatori sociali dell’emergenza, se non per periodi brevissimi, in assenza di altri supporti;
9) venga rafforzata l’assistenza domiciliare come modalità di lavoro, che va garantita con un approccio multidisciplinare e multisettoriale, in un’alleanza servizio pubblico-servizi sociali-terzo settore, per una risposta globale ai bisogni di cura e di assistenza;
10) sia garantito l’utilizzo anche di internet e telefono per raggiungere le persone e comunicare e interagire con loro, secondo quanto suggerito da importanti esperienze di e-mental health;
11) vengano adottate misure di alleggerimento delle restrizioni alle libertà personali al fine di consentire brevi uscite, con accompagnamento, alle persone con disabilità, alle persone con autismo e a chi vive la condizione della sofferenza mentale.
Cagliari, 15 maggio 2020