Mozione n. 264

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 264

CERA – MURA – TALANAS – MAIELI – MARRAS sulla situazione della sanità della Provincia di Oristano e ripristino della parità di accesso al diritto alla salute e alle cure.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la riforma sanitaria che ha visto il forte indebolimento e la progressiva riduzione dei servizi sul territorio della Provincia di Oristano a vantaggio di una situazione regionale caratterizzata dalla concentrazione nei grossi poli sanitari isolani;
– la grave emergenza sanitaria in corso ha richiesto l’adozione di misure straordinarie e urgenti per affrontare con determinazione ed efficacia una situazione complessa senza precedenti; tuttavia si è assistito proprio in questo periodo nella sanità della Provincia di Oristano, al continuo e alla progressiva preoccupante riduzione del personale medico specializzato, quali il trasferimento dei sei anestesisti rianimatori e i due pediatri destinati ad altri territorio della Sardegna, mentre si ha notizia di ulteriori trasferimenti di personale, attualmente in forza all’ospedale San Martino di Oristano; situazioni queste che generano un grave disservizio e un forte disagio per le normali attività della struttura di cui i pazienti ne pagano le spese in termini di mancata assistenza;
– a tutela del personale sanitario e dei loro pazienti devono essere messe in campo misure di contrasto efficaci per prevenire il diffondersi del virus SARS-CoV-2, sottoponendo a tampone periodicamente il personale sanitario e dotando lo stesso, con carattere di continuità, di tutti i presidi di protezione individuale;
– occorre ripristinare il personale sanitario, per consentire la ripresa dell’attività ordinaria nelle sale operatorie di chirurgia, ginecologia, ortopedia, urologia, endoscopia, il servizio di partoanalgesia, la terapia del dolore, i cambi cannula a domicilio, il posizionamento dei vasi centrali per chemioterapia che a seguito della riduzione del personale per pensionamenti e per trasferimenti non possono essere riprese;
– per la rigidità di qualche burocrate dell’assessorato regionale alla sanità si è garantito il diritto alla salute ad una malata oncoematologica per l’erogazione di adeguate cure presso l’ospedale San Martino, esclusivamente a seguito della sentenza del tribunale;
– dal 2009 vengono erogate con continuità prestazioni sanitarie ai malati oncoematologici della Provincia di Oristano, ma dalla fine di marzo 2020 sono stati vietati dall’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale i nuovi trattamenti farmacologico presso l’ospedale San Martino di Oristano, intimando che i pazienti devono essere inviati ai Centri autorizzati fuori dalla provincia di Oristano;
– la Struttura complessa di Medicina interna del San Martino è gravemente insufficiente rispetto all’attività assistenziale da prestarsi: 58 posti letto nel reparto di Medicina Interna, cui si aggiunge il carico dei pazienti in appoggio, da 5 a 20, per un numero di ricoveri annui superiore a 3 mila, a fronte di una pianta organica che prevede la presenza di 6 medici, oltre al responsabile di Struttura mentre sono a disposizione soltanto effettivamente 11 lavoratori;
– gli ospedali di Ghilarza e Bosa di fatto sono ridotti a poco più che grandi poliambulatori, necessitando sia del potenziamento dei servizi sanitari e di nuove e moderne strumentazioni, oltre che della copertura immediata dei posti vacanti del personale medico e infermieristico, che risulta fortemente ridotto rispetto alla dotazione organica prevista per la gestione e l’erogazione sul territorio di servizi sanitari adeguati, diffusi e capillari;
– il Distretto sanitario di Ales/Terralba presenta gravissime carenze nella erogazione dei servizi sanitari a causa di persistenti insufficienze di personale sia amministrativo che medico, con l’inevitabile mancata erogazione dei servizi essenziali, creando enormi difficoltà e disagi al territorio determinando la costante mobilità dei pazienti anche in altre province;

CONSIDERATO che la Regione deve garantire a tutti i sardi il diritto alla salute e la parità di trattamento nell’accesso alle cure, mediante l’erogazione sul territorio di servizi sanitari omogenei e adeguati ai livelli essenziali di assistenza;

RITENUTO pertanto necessario, ridefinire la programmazione e l’erogazione dei servizi sanitari della Sardegna e in particolar modo, ripristinare nella Provincia di Oristano l’erogazione di servizi sanitari in grado di garantire a tutti i sardi, i medesimi diritti nell’accesso alle cure,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a presentare rapidamente al Consiglio regionale la proposta di riforma della sanità in Sardegna in cui deve essere fatto salvo il principio della garanzia dei presidi sanitari e la somministrazione di cure ai pazienti nel territorio, prevedendo l’avvio di un processo di riequilibrio della erogazione dei servizi sanitari sul territorio regionale in grado di offrire servizi alle persone in modo omogeneo a presentare immediatamente, nelle more della formalizzazione della proposta di riforma della sanità in Sardegna, le seguenti iniziative per la Provincia di Oristano, al fine di fornire adeguati servizi sanitari sul territorio, prevedendo:
1) di attivare i controlli a tutela della salute per personale ospedaliero e dei pazienti, per prevenire il diffondersi del virus SARS-CoV-2, sottoponendo a tampone periodicamente tutto il personale sanitario, oltre che a fornire ininterrottamente i presidi di protezione individuale;
2) di interrompere tutte le procedure finalizzate al trasferimento del personale medico;
3) di avviare misure straordinarie e urgenti finalizzate ad assumere e destinare il personale medico, infermieristico e amministrativo nelle strutture ospedaliere di Oristano, Ghilarza Bosa e nel Distretto Sanitario di Ales/Terralba per garantire la corretta erogazione degli ordinari servizi sanitari nelle sale operatone di chirurgia, ginecologia, ortopedia, urologia, endoscopia, il servizio di partoanalgesia, la terapia del dolore, i cambi cannula a domicilio, il posizionamento dei vasi centrali per chemioterapia;
4) di dare continuità, senza alcuna interruzione, alle cure sanitarie e farmacologiche ai pazienti malati oncoematologici della provincia di Oristano e contestualmente autorizzare definitivamente l’Unità operativa di oncoematologia presso l’ospedale San Martino di Oristano;
5) di ricostituire e rafforzare i servizi sanitari storicamente erogati dal Distretto sanitario di Ales/Terralba dall’ospedale Mastino di Bosa e dall’Ospedale Delogu di Ghilarza.

Cagliari, 15 maggio 2020

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