Mozione n. 253

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 253

SALARIS – COSSA – MARRAS – SATTA Giovanni Antonio sulla paventata chiusura della sede operativa della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio (ABAP) per le Province di Sassari e Nuoro, situata a Porto Torres.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che la sede operativa della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio (ABAP) per le Province di Sassari e Nuoro, situata a Porto Torres, risultava operativa già dal 1978; fu istituita con apposito decreto ministeriale nel 1992 e inaugurata in concomitanza del momento di massima espansione della zona industriale e dell’area urbana di Porto Torres;

RICORDATA l’importanza strategica dell’ubicazione di una sede periferica del Ministero in ambito turritano, giustificata dalla ricchezza del patrimonio archeologico restituito: per la sua posizione propizia lungo le coste del Riu Mannu, l’area fu interessata nel I sec. a.C. dalla fondazione della colonia romana di Turris Libisonis, la quale porta l’appellativo di “Iulia” proprio perché la sua deduzione è attribuita dagli studi direttamente a Giulio Cesare o ad Augusto; l’antica città, oltre ad avere un impianto urbanistico caratterizzato da diversi quartieri abitativi, fu dotata nel tempo delle più importanti opere infrastrutturali dell’epoca (acquedotto, terme, foro, impianti portuali) che nel corso dei secoli ne determinarono la grandezza e un legame diretto con il centro dell’impero, anche grazie alla presenza di un importante porto commerciale direttamente connesso con quello di Ostia che riforniva Roma;

VISTA la colonia romana di Turris Libisonis che ha per secoli dominato la scena politica ed economica dell’antica Provincia di Sardiniae e la cui grandezza è attestata da testimonianze archeologiche di straordinaria importanza (statue, mosaici, impianti termali, strutture portuali, horrea, edifici pubblici, quartieri abitativi e produttivi, aree funerarie, una villa, ecc,);

CONSIDERATO che l’attuale Porto Torres sorge sulle vestigia dell’antica città romana e la convivenza tra le due realtà è sempre stata garantita dalla presenza della sede operativa della Soprintendenza, la quale ha agito contemperando le esigenza di salvaguardare e tutelare il passato con le necessità connesse alla crescita urbanistica della moderna città, garantendo anche la corretta attuazione degli interventi di archeologia preventiva di cui all’articolo 25 “Verifica preventiva dell’interesse archeologico” del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti pubblici), obbligatori per legge in area sensibile in occasione della realizzazione di opere pubbliche;

SOTTOLINEATO che l’organizzazione data all’ufficio ministeriale ha garantito sia la piena autonomia di funzionamento, sia l’efficacia e l’efficienza dell’azione di tutela del patrimonio archeologico turritano, operando in sinergia con le altre istituzioni del territorio per mettere in luce, tutelare, conservare e valorizzare i beni archeologici di Porto Torres;

RICORDATO che alla sede furono assegnate circa cinquanta unità fra personale scientifico, tecnico e amministrativo le quali, coordinate dai direttori della sede (spesso gli stessi Soprintendenti) che si sono avvicendati negli anni, hanno fatto le più importanti scoperte degli ultimi quarant’anni nell’area urbana e periurbana di Porto Torres;

APPRESO che l’attuale Soprintendente avrebbe deciso, con il trasferimento di una parte cospicua del personale a Sassari ed in assenza di un turnover per la sostituzione di quello che ha lasciato il servizio, di chiudere la sede operativa della Soprintendenza ASAP per le Province di Sassari e Nuoro, situata a Porto Torres;

CONSTATATO che tale decisione significa la cancellazione di un altro pezzo della pubblica amministrazione dalla città, dopo gli uffici della Dogana, del Consorzio industriale provinciale (ex ASI), dell’Autorità Portuale, del Giudice di pace;

VISTA l’assenza di notizie relative alla destinazione dei tecnici della ALES-Arte lavoro e servizi Spa, società in house del Ministero che attualmente svolge gli interventi di manutenzione e conservazione dei monumenti nell’area archeologica di Porto Torres con un investimento di circa 400.000 euro all’anno;

EVIDENZIATA la preoccupazione per i controlli di prevenzione, fino ad oggi attuati dalla Soprintendenza in occasione dei lavori pubblici, e per le richieste di finanziamento per le attività di conservazione e valorizzazione avviati dal personale scientifico e tecnico dell’ufficio turritano;

TENUTO CONTO che nel corso degli anni il personale della sede operativa della Soprintendenza non si è limitato unicamente ad esercitare attività di tutela e controllo, ma è stato sempre proteso alla programmazione di investimenti per opere di salvaguardia e valorizzazione dei beni archeologici allo scopo di garantire la conservazione e la fruibilità dei monumenti;

VALUTATO che una delle future alternative di sviluppo economico sulle quali il Comune di Porto Torres potrà e dovrà puntare sia quella del turismo culturale, anche in considerazione del fatto che il sito turritano è uno dei più importanti a livello nazionale, pertanto con grandi potenzialità di sviluppo;

CONSIDERATO, altresì, che l’articolo 5 rubricato “Cooperazione delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali in materia di tutela del patrimonio culturale” del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e successive modifiche ed integrazioni sancisce che “1. Le regioni, nonché i comuni, le città metropolitane e le province […] cooperano con il Ministero nell’esercizio delle funzioni di tutela in conformità a quanto disposto dal Titolo I della Parte seconda del presente codice”;

RICORDATO, inoltre, che nonostante quanto precisato al punto precedente e a dispetto dell’importanza del contesto archeologico di Porto Torres in termini non solo di tutela del bene culturale in sé, ma anche in relazione alle ampie ricadute turistico-culturali e socio-economiche che una corretta gestione e valorizzazione dei beni in argomento producono per la collettività turritana e del circondario, gli altri enti interessati che collaborano da sempre con la Soprintendenza, ognuno per le proprie competenze e spesso come soggetti finanziatori di interventi di scavo, restauro, valorizzazione promozione e musealizzazione, quali il Comune e la Regione, sono stati esclusi a priori da una riorganizzazione tanto devastante che rischia di determinare danni alla corretta programmazione delle azioni future;

RITENUTO che l’attuale amministrazione comunale, che tanto decanta la sua vocazione verso lo sviluppo turistico, non abbia seriamente ragionato ad una gestione propria del patrimonio archeologico e si lasci sormontare ogni volta da imposizioni che in alcun modo promuovono il potenziamento delle risorse esistenti;

RIBADITO che sia inaccettabile considerare di far decollare un piano di sviluppo territoriale con la chiusura di un ufficio così importante per il territorio e la sua crescita economica e sociale,

impegna il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport

ad intervenire urgentemente presso il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo e presso il Soprintendente ABAP per le Province di Sassari e Nuoro, al fine di sospendere il provvedimento e attivare un tavolo tecnico aperto alle istituzioni e alle parti sociali per ricercare soluzioni alternative alla chiusura della sede operativa di Porto Torres.

Cagliari, 8 maggio 2020

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