CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 408/A
(Pervenuta risposta scritta in data 15/06/2020)
LAI, COCCO con richiesta di risposta scritta, in relazione alla disposizione dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale di chiudere l’attività di cura oncoematologica nel Presidio ospedaliero San Martino di Oristano.
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I sottoscritti,
premesso che:
– nei giorni scorsi si è appresa dalla stampa la notizia dell’ordinanza del Giudice del lavoro che, dando ragione ad una paziente (malata oncologica), aveva imposto alla ASSL di Oristano di erogare le cure farmacologiche nel presidio oristanese, contro le disposizioni dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale che obbligavano l’anziana signora oristanese a recarsi a Nuoro, nonostante nell’Ospedale San Martino di Oristano siano presenti sia la struttura di oncoematologia che di oncologia medica;
– il caso rappresentato è emblematico del malessere in cui si trovano numerosi altri pazienti, costretti a sopportare forti disagi e notevoli sforzi fisici per ricevere una cura efficace e vedere riconosciuto il diritto alla salute;
preso atto che:
– nonostante l’ordinanza del giudice, l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale persiste nell’atteggiamento ostativo nei confronti della sanità oristanese, impedendo le cure oncoematologiche nel Presidio ospedaliero di Oristano, limitandone l’attività esclusivamente a diagnosi ed analisi;
– per il principio di separazione di poteri tra organi elettivi e gestionali, che trova il proprio riferimento normativo nell’articolo 97 della Costituzione, sono di competenza dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale l’esercizio delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo, la definizione di obiettivi e programmi delle aziende sanitarie nonché la verifica della rispondenza dei risultati dell’azione amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti, mentre l’attività di gestione amministrativa è esclusiva prerogativa delle ASSL;
– per sospendere un’attività sanitaria occorre un atto del Direttore generale dell’ATS, attualmente peraltro in stato di commissariamento;
constatato che nell’Ospedale San Martino di Oristano opera de facto la Struttura complessa di immunoematologia e medicina trasfusionale, che ha tra le sue funzioni anche quella di diagnosi e cura delle malattie oncologiche del sangue, è dotata degli adeguati strumenti tecnologici e sanitari e possiede un adeguato profilo professionale per la trattazione della terapia salva vita;
ritenuto necessario assicurare le opportune cure oncologiche anche presso il Presidio ospedaliero San Martino di Oristano, evitando di creare ulteriori disagi a pazienti già sofferenti, adottando nel contempo tutte le misure atte a garantire l’erogazione dei servizi nel rispetto del diritto alla vita e alla salute dell’uomo,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano al corrente della situazione sopra descritta;
2) quali siano le motivazioni che hanno indotto l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale alla sospensione dell’attività professionale degli oncoematologi del Presidio ospedaliero San Martino (inclusa la prescrizione e somministrazione ai pazienti dei farmaci salvavita), rispetto ai nuovi casi oncologici che dovessero verificarsi nella provincia oristanese;
3) se non ritengano opportuno intervenire con la massima urgenza, per ripristinare la normalità dell’assistenza ai malati oncologici della Provincia di Oristano, senza essere costretti a sopportare i disagi di lunghi viaggi presso altre strutture.
Cagliari, 22 aprile 2020