Mozione n. 222

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 222

TALANAS – COCCIU – CERA – LANCIONI – SATTA Giovanni Antonio sull’eliminazione della PCR per la movimentazione dei capi ovicaprini e bovini, o quantomeno sull’azzeramento dei costi a carico delle aziende agricole.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– in data 2 ottobre 2018, l’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” di Teramo – Laboratorio nazionale di riferimento per la febbre catarrale degli ovini ha confermato in tre allevamenti, due di ovini e uno di caprino in Provincia del Sulcis Iglesiente, tre focolai per il sierotipo 3 del virus della Blue Tongue (BTV3);
– a seguito di tale rilevazione viene tracciata un area di restrizione avente raggio di 150 Km, dove ricadono le vecchie Province di Cagliari, Nuoro ed Oristano;
– pertanto, per consentire le movimentazioni dei capi sensibili al virus (bovini, ovini, caprini) al di fuori di tali aree, non essendo disponibili presidi immunizzanti, è necessario escludere la presenza del virus;
– la presenza del virus può essere svelata solamente utilizzando un costoso esame di laboratorio: la reazione a catena della polimerasi (PCR). Si tratta di una tecnica di biologia molecolare che consente la moltiplicazione (amplificazione) di frammenti di acidi nucleici;
– ogni test PCR costa al detentore di animali 25,08 euro;

CONSIDERATO che:
– la situazione epidemiologica è estremamente favorevole, in quanto, a partire dal 2 ottobre 2018, nonostante migliaia di test eseguiti, non è mai stata riscontrata la presenza del virus BTV3;
– in conseguenza della crisi dovuta al Covid-19, sono state limitate le movimentazione dei bovini, ovini e caprini, determinando un grave pregiudizio economico per le aziende agricole;
– la spesa per le PCR risulta essere eccessiva e insostenibile per le aziende agricole, già in difficoltà per la lunga crisi che affligge il comparto;
– specie per la movimentazione dei capi ovini e caprini, molto spesso il costo dell’esame della PCR supera il valore dell’animale;
– in considerazione di tutto ciò, risulta essere irrilevante sotto il profilo sanitario l’esame suddetto, mentre, sotto il profilo economico le aziende non possono più patire il costo dell’esame PCR;

TENUTO CONTO che è ben evidente la necessità di provvedere con una certa urgenza, attraverso provvedimenti emergenziali che prevedano la possibilità di non effettuare il test, in subordine, che manlevino le aziende agricole dal costo di quest’ultimo,

impegna il Presidente della Regione, l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale e l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale

affinché si attivino per l’eliminazione dell’esame della PCR e/o in subordine manlevino le aziende agricole dal costo di quest’ultimo.

Cagliari, 17 aprile 2020

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