CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interpellanza n. 108/A
LI GIOI sulla gravosa situazione dei lavoratori impegnati nella gestione agricola e selvicolturale delle stoppie e dei residui colturali.
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Il sottoscritto,
premesso che:
– il Presidente della Regione autonoma della Sardegna con ordinanza n.11 del 24 marzo 2020 ha consentito “limitatamente ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare, l’uscita per la conduzione hobbistica di poderi, orti, vigneti ed ortofrutticole in genere, finalizzati al sostentamento familiare”;
– con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 aprile 2020 sulle “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, applicabili sull’intero territorio nazionale” si prevede che possano riaprire le attività di “Silvicoltura ed utilizzo aree forestali”, ma non si ritrova alcun riferimento alla pratica di bruciare in campo aperto i residui colturali (stoppie, ramaglie, sarmenti, ecc.) che risulta in Italia ancora diffusa, in quanto autorizzata da ordinanze sindacali o regolamenti regionali, in deroga al Codice ambientale;
considerato che:
– secondo le prescrizioni regionali antincendio 2017-2019 aggiornate con la deliberazione della Giunta regionale n. 17/2 del 3 maggio 2019 la pratica strettamente agricola e selvicolturale di abbruciamento di stoppie, di residui colturali e selvicolturali, di pascoli nudi, cespugliati o alberati, nonché di terreni agricoli temporaneamente improduttivi, è consentita nella Regione Sardegna nel periodo dal 15 maggio al 30 giugno e dal 15 settembre al 31 ottobre;
– il documento annuale regionale sulle prescrizioni antincendio inoltre prevede che entro il 1° giugno:
– i proprietari e/o conduttori di terreni appartenenti a qualunque categoria d’uso del suolo sono tenuti a ripulire da fieno, rovi, materiale secco di qualsiasi natura, l’area limitrofa a strade pubbliche, per una fascia di almeno 3 metri calcolati a partire dal limite delle relative pertinenze della strada medesima;
– i proprietari e/o conduttori di fondi agricoli sono altresì tenuti a creare una fascia parafuoco, con le modalità di cui al comma 1, o una fascia erbosa verde, intorno ai fabbricati rurali e ai chiusi destinati al ricovero di bestiame, di larghezza non inferiore a 10 metri;
– i proprietari e/o conduttori di colture cerealicole sono tenuti a realizzare una fascia arata di almeno 3 metri di larghezza, perimetrale ai fondi superiori ai 10 ettari accorpati;
– i proprietari e/o conduttori dei terreni adibiti alla produzione di colture agrarie contigui con le aree boscate definite all’articolo 28 devono realizzare all’interno del terreno coltivato una fascia lavorata di almeno 5 metri di larghezza, lungo il perimetro confinante con il bosco;
– i proprietari e/o conduttori di terreni siti nelle aree urbane periferiche devono realizzare, lungo tutto il perimetro, e con le modalità di cui al comma 1, delle fasce protettive prive di qualsiasi materiale secco aventi larghezza non inferiore a 5 metri;
evidenziato che:
– dal 1° giugno al 31 ottobre vige per la Regione autonoma della Sardegna il periodo di “elevato pericolo di incendio boschivo”;
– l’ultimo aggiornamento del Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2017-2019 è quello approvato con deliberazione n. 20/32 del 3 maggio 2019, redatto in conformità a quanto sancito dalla Legge quadro nazionale in materia di incendi boschivi 21 novembre 2000, n. 353, e alle relative linee guida emanate dal Ministro delegato per il coordinamento della Protezione civile (decreto ministeriale 20 dicembre 2001), nonché a quanto stabilito dalla legge regionale 27 aprile 2016, n. 8;
– nessuna delle numerose ordinanze del Presidente della Regione fa riferimento alla pratica strettamente agricola e selvicolturale di abbruciamento di stoppie, di residui colturali e selvicolturali, di pascoli nudi, cespugliati o alberati, nonché di terreni agricoli temporaneamente improduttivi, necessaria ai fini della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi boschivi, drammatica piaga tristemente caratterizzante la nostra isola;
tenuto conto che:
– la pulizia di terreni che comporta l’utilizzo di macchinari appositi come trattori e decespugliatori presenta in sé un certo grado di rischio e, pertanto, nella norma è fortemente sconsigliato portare avanti la suddetta attività da soli;
– l’ordinanza n.11 del 24 marzo 2020 prevede però che solo un componente per nucleo familiare possa legalmente uscire per “la conduzione hobbistica di poderi, orti, vigneti ed ortofrutticole”;
– deve essere garantito un impegno tempestivo da parte della Regione affinché si deroghi ai limiti imposti dall’ordinanza sopra citata in virtù di un’esigenza di pubblico interesse e si possano così rispettare le tempistiche annuali di pulizia dei terreni, attività che se non completata prima della “stagione critica” potrebbe rappresentare una ulteriore calamità per il nostro territorio,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e la Giunta regionale per sapere:
1) quando intendano aggiornare il Piano regionale antincendio affinché ogni amministrazione comunale possa dotarsi di uno strumento snello e speditivo che consenta di mettere in sicurezza la popolazione nell’eventualità che un incendio minacci gli insediamenti o le infrastrutture presenti nel proprio territorio, anche alla luce del Codice della protezione civile – decreto legislativo 2 febbraio 2018, n. 1 – sull’obbligatorietà di provvedere alla pianificazione comunale di protezione civile;
2) come e se intendano intervenire in urgenza e nel periodo di emergenza Covid-19 per affrontare la problematica della gestione agricola e selvicolturale delle stoppie e dei residui colturali, affinché venga garantita la messa in sicurezza dei terreni della nostra isola ed evitare così di dover affrontare nei prossimi mesi una ulteriore calamità naturale.
Cagliari, 15 aprile 2020