CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 395/A
LAI – COCCO, con richiesta di risposta scritta, sulla gestione dei pazienti con infezione respiratoria da sospetto SARS-Cov-2 e dei casi Covid-19 paucisintomatici nelle strutture socio-assistenziali.
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I sottoscritti,
premesso che:
– in data 2 aprile 2020 è stata pubblicata, nella sezione albo pretorio del sito ufficiale dell’ATS Sardegna (Azienda per la tutela della salute), la delibera del Commissario straordinario n. 214 del 2 aprile 2020 avente per oggetto “Gestione dei pazienti con infezione respiratoria da sospetto SARS-Cov2 e dei casi Covid-19 paucisintomatici nelle strutture socio-assistenziali”;
– tale delibera impone a numerose strutture vari adempimenti, tra i quali l’individuazione di aree dedicate a pazienti Covid-19 trattabili in ambiente non ospedaliero, il dotarsi di strumenti quali pulsossimetri, interfacce monouso per O2 terapia, monitor multiparametrici, flussimetri e le procedure di intervento da attuare;
rilevato che la delibera specificata in premessa, che richiama analogo provvedimento adottato un mese fa circa dalla Regione Lombardia, sta suscitando in questi giorni intense polemiche e notizie allarmanti (vedi Pio albergo Trivulzio e simili) e appare inapplicabile nelle comunità alloggio per anziani non autosufficienti e nelle comunità integrate per anziani autosufficienti presenti in Sardegna. Tra l’altro la delibera non prevede costi per ATS, rendendo oscuro con quali risorse si darebbe copertura alla dotazione dei materiali prescritti e all’attivazione del personale sanitario richiesto;
dato atto che i contenuti della stessa intervengono pesantemente nell’organizzazione di strutture che sono state normate in maniera precisa nel corso di questi anni e che hanno quali riferimenti autorizzativi i comuni e la Regione autonoma della Sardegna, nello specifico l’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale con la sua Direzione alle politiche sociali;
constatato che l’attuazione delle prescrizioni contenute nella delibera in oggetto, sulla falsariga di quanto successo in Lombardia, può essere potenziale fonte di pericolo e ampliamento dell’epidemia,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano al corrente della situazione sopra descritta;
2) se tale delibera sia stata comunicata ai sindaci e discussa con gli stessi e con le organizzazioni dei comuni;
3) se le strutture in oggetto abbiano i requisiti basilari per poter essere adattate in sicurezza a tale scopo, ad esempio con percorsi e servizi di assistenza assolutamente separati tra Covid e non-Covid;
4) se tali strutture siano fornite di mezzi di protezione in misura adeguata e se il personale operante sia formato e allenato al loro uso preciso, al fine di evitare situazioni di pericolo per personale ed ospiti;
5) a quanto ammonta e a carico di chi sarebbe l’onere economico delle procedure e delle modifiche previste;
6) se non ritengano opportuno, alla luce di tutte le perplessità sopra espresse, annullare l’atto deliberativo in argomento o in subordine modificarlo radicalmente.
Cagliari, 10 aprile 2020