CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 386/A
LI GIOI, con richiesta di risposta scritta, sul Piano strategico di attivazione progressiva di strutture di area critica nella Regione per l’emergenza Covid-19.
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Il sottoscritto,
premesso che:
– secondo quanto previsto dal decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, le regioni e le province autonome possono attivare, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all’interno che all’esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private, o di altri luoghi idonei, per la gestione dell’emergenza Covid-19, sino al termine dell’emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020;
– la Giunta regionale ha inteso quindi provvedere tempestivamente ad approvare il Piano strategico di attivazione progressiva di strutture di area critica per l’emergenza Covid-19 con la deliberazione della Giunta regionale n. 11/17 dell’11 marzo 2020 scegliendo tra i 4 scenari prospettati la soluzione “Scenario 3, caratterizzato da uno sviluppo del virus analogo ai dati epidemiologici registrati nella Repubblica popolare cinese”;
– il Piano prevede l’utilizzo di strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate anche laddove tali strutture non fossero dotate del personale necessario per prestare le cure assistenziali perché queste potranno essere potenziate con personale pubblico, anche convenzionato;
– con la successiva deliberazione della Giunta regionale n. 16/3 del 26 marzo 2020 è stato individuato il rapporto che dovrà sussistere tra l’Azienda per la tutela della salute e le altre aziende sanitarie con le strutture di completamento privato individuate quali strutture Covid-19;
– l’accesso dei pazienti Covid-19 alle strutture di completamento privato avviene esclusivamente su invio o comunque su autorizzazione delle strutture pubbliche senza un criterio di distribuzione esplicitato nella suddetta deliberazione della Giunta regionale;
considerato che la Giunta regionale con la deliberazione n. 13/25 del 17 marzo 2020, ha dichiarato sino al 31 luglio 2020 lo stato di emergenza regionale in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;
evidenziato che:
– la Giunta regionale attraverso l’atto di approvazione delle indicazioni operative per i rapporti con le strutture di completamento privato individuate quali strutture per l’emergenza Covid-19 di fatto conferisce mandato all’ATS a procedere al pagamento delle prestazioni erogate da ciascuna struttura anche, qualora necessario, attingendo dai fondi per l’emergenza Covid-19 stanziati dalla Regione e dallo Stato italiano, ai sensi del decreto legge n. 18 del 2020, articolo 3, commi 1 e 2, in deroga al tetto di spesa regionale;
– a tali strutture individuate l’ATS riconoscerà per gli episodi di ricovero Covid-19 il pagamento delle tariffe giornaliere determinate modificando la proposta tariffaria presentata dai privati accreditati e che non ricomprendono, tra gli altri, il costo dei farmaci per il trattamento dei pazienti Covid-19;
– appare ancor più incredibile che la stessa deliberazione della Giunta regionale sostenga l’impossibilità di procedere ad un’istruttoria per rideterminare le tariffe secondo gli effettivi costi di produzione e ritenga, dunque, di considerare eccezionalmente valide le stime proposte dall’operatore privato che sono il frutto di una stima atta a garantire l’equilibrio economico delle strutture private;
– la motivazione della straordinarietà della situazione emergenziale e dell’attuale carico assistenziale presso le strutture pubbliche ha evidentemente e inspiegabilmente portato la Giunta a valutare la disponibilità delle sole tre strutture ospedaliere private quali Policlinico Sassarese, Policlinico Città di Quartu, Mater Olbia Hospital, come garanzia per l’assistenza di pazienti Covid-19 pur non essendo queste strutture definibili come immediatamente convertibili a centri Covid per assenza di posti letto, personale medico e infermieristico e di laboratori di analisi dei tamponi;
tenuto conto che la gravità dell’emergenza potrebbe portare ad adottare ulteriori atti privi di una valutazione puntuale in termini di costi/benefici e i cui effetti saranno tangibili solo nel periodo post emergenza e quindi dal primo di agosto 2020,
chiede di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale dell’igiene e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quale sia il contenuto dell’istruttoria tecnica sui costi/benefici alla base della individuazione delle 3 strutture di completamento privato che si sono aggiudicate il riconoscimento di “strutture per l’emergenza Covid-19” e che, pur non essendo immediatamente operative per carenza di posti letto, organico e laboratori, riceveranno il supporto finanziario diretto da parte della Regione per almeno tutto il periodo dell’emergenza regionale;
2) quali sia la durata del periodo di riconoscimento del cosiddetto finanziamento per funzione, pari al 22 per cento sulla tariffa per la terapia intensiva e del 30 per cento sulla tariffa per la terapia sub intensiva, legato al fatto che la struttura ospedaliera è dedicata all’assistenza di pazienti Covid-19 e che nella deliberazione della Giunta regionale n. 16/3 del 26 marzo 2020 si riferisce voler indicare “successivamente”;
3) quali siano le ulteriori misure a carattere totalmente discrezionale che la Giunta regionale intende porre in essere nell’ambito della presente interrogazione giacché il Piano strategico di attivazione progressiva di strutture di area critica per l’emergenza Covid-19 si caratterizza “quale documento aperto che potrebbe dover subire modifiche ovvero integrazioni” semplicemente su determinazione del direttore generale della Sanità “per ragioni di operatività e tempestività ”.
Cagliari, 6 aprile 2020