Mozione n. 210

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 210

CADDEO – AGUS – LOI – ORRÙ – PIU – STARA – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo sulle misure straordinarie da adottare per supportare le scuole sarde durante l’emergenza Covid-19.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– l’Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio 2020 ha dichiarato l’epidemia da Covid-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale e che in data 11 marzo è stato definito il suo carattere di pandemia;
– con la deliberazione del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020 è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;
– il 23 febbraio 2020 è stato approvato il decreto legge n. 6 recante “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, con cui è stata disposta la sospensione dei servizi educativi e scolastici;
– il 2 marzo 2020 è stato approvato il decreto legge n. 9 avente ad oggetto “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”;
– allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 marzo 2020 sono stati sospesi su tutto il territorio nazionale congressi, riunioni, meeting, eventi sociali, manifestazioni ed eventi di qualunque natura, eventi e competizioni sportive, servizi educativi, viaggi di istruzione e visite guidate;
– con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 le misure di cui al precedente decreto sono state ulteriormente inasprite e con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020 sono state estese all’intero territorio nazionale, introducendo il divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico;
– con l’ordinanza n. 4 dell’8 marzo 2020 e con la successiva ordinanza n. 5 del 9 marzo 2020 il Presidente della Regione ha disposto “Misure straordinarie urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel territorio regionale della Sardegna”;
– con il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020 sono state poi sospese tutte le attività commerciali che non riguardassero la vendita di beni di prima necessità;
– con il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti n. 117 per il contrasto e la prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-19, di concerto con il Ministro della salute, è stato sospeso il trasporto marittimo da e verso la Sardegna e il trasporto aereo è stato limitato da e verso l’aeroporto di Cagliari esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, comprovate necessità o motivi di salute;
– con l’ordinanza n. 9 del 14 marzo 2020 il Presidente della Regione ha emanato le disposizioni attuative del decreto ministeriale;

CONSIDERATO che:
– da oltre un mese la scuola italiana ha sospeso le attività didattiche per contribuire al contenimento del contagio del Covid-19 nell’intera popolazione; sono state sospese le attività in presenza, ma da quel momento tutti gli insegnanti hanno avviato la cosiddetta “didattica a distanza”, ognuno con le risorse e le competenze in possesso, ma tutti col forte senso di responsabilità imposto da una situazione emergenziale di una potenza imprevista e forse imprevedibile;
– in questo momento emerge in tutta la sua gravità il problema del divario tra coloro che hanno accesso alle tecnologie digitali e coloro che ne sono esclusi, i quali, nella maggior parte dei casi, sono costituiti dai cittadini che si trovano ai margini della società o in zone disagiate, causando una negazione del diritto allo studio per diverse fasce di popolazione scolastica;
– sono stati sufficienti pochi giorni per rendersi conto che tra gli studenti e le studentesse sarde di ogni ordine e grado molti non sono nelle condizioni di seguire le lezioni e la didattica a distanza perché non in possesso in famiglia di un PC o di un tablet e/o di una connessione alla rete;

RILEVATO che:
– la stessa ministra Azzolina il 26 marzo ha riferito in Senato che solo 1 milione su 8,3 milioni di studenti in Italia dispongono di dispositivi elettronici connessi alla rete;
– nonostante il Governo abbia stanziato 70 milioni di euro per l’acquisto degli strumenti tecnologici necessari, i tempi della burocrazia probabilmente non consentiranno a tutti gli studenti e le studentesse di fruire compiutamente della didattica in tempi né brevi né ragionevoli;
– molte scuole si sono già attrezzate con il comodato d’uso degli strumenti in loro possesso e altre hanno potuto contare sul contributo dei Comuni che si sono prodigati a sostenere i propri concittadini;
– la situazione attuale è perciò a macchia di leopardo, con una sacca importante di disagio che, se non supportata immediatamente, comporterà forme di abbandono e di insuccesso scolastico che andranno a peggiorare la già grave situazione di dispersione in Sardegna;

POSTO che:
– in questo difficile momento la Regione deve individuare soluzioni che impediscano una deriva catastrofica dell’anno scolastico in corso per i meno fortunati tra le scolare e gli scolari, le studentesse e gli studenti sardi;
– il mondo della scuola deve sapere che la Regione è presente e intende supportare in tutti i modi possibili le attività che si possono condurre in questa fase delicata; è di fondamentale importanza, infatti, riconoscere il grande lavoro e gli enormi sforzi che tutte le dirigenti e i dirigenti scolastici, le docenti e i docenti, tutto il personale amministrativo, tecnico e ausiliario che operano nelle scuole sarde stanno facendo, sostenere e ringraziare tutti coloro che nonostante le criticità si stanno adoperando per portare avanti le attività didattiche;

VISTO che:
– il decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, articolo 48, comma 2, prevede che durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici e dei servizi sociosanitari e socio-assistenziali, le pubbliche amministrazioni sono autorizzate al pagamento dei gestori privati dei suddetti servizi per il periodo della sospensione, sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo, come anche sottolineato dalle segreterie regionali della Sardegna di Cgil, Cisl e Uil in una nota inviata il 21 marzo 2020 a tutti i sindaci della Sardegna;
– l’adozione di tali misure avrebbe ricadute fortemente positive sul personale coinvolto nei servizi attualmente sospesi per effetto delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19, che potrebbero altrimenti essere travolte dagli effetti economici della crisi in corso;
– la possibilità di impiegare gli operatori o, comunque, il pagamento dell’intero servizio “vuoto per pieno”, influirebbero positivamente sul ricorso agli ammortizzatori sociali, rendendoli non necessari o riducendone l’utilizzo e influirebbero significativamente sulla ricerca di modalità alternative nella erogazione delle prestazioni e dei servizi;
– gli operatori del Progetto Tutti a Iscol@, che da un giorno all’altro si trovano a non poter esercitare la loro funzione e conseguentemente a non poter percepire il compenso economico previsto, rappresentano risorse professionali che proprio in questo stato di emergenza potrebbero supportare la didattica a distanza, collaborando con i consigli di classe, continuando a operare sul recupero degli alunni in difficoltà, sul potenziamento delle eccellenze, sull’attivazione di pratiche educative e didattiche innovative, sul supporto psicologico e pedagogico alle famiglie le quali, soprattutto per quanto riguarda i bambini e le bambine della primaria e dell’infanzia, si trovano a gestire la situazione attuale in una dimensione molto vicina a quella dell’istruzione parentale, con tutte le ansie e le preoccupazioni che derivano dal ricoprire improvvisamente un ruolo fino a ora sconosciuto,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a rilevare, con il coinvolgimento dei consigli di classe attraverso l’Ufficio scolastico regionale, il numero delle scolare e degli scolari, degli studenti e delle studentesse che non dispongono in casa di un PC o di un tablet collegato alla rete;
2) a individuare, anche con la collaborazione degli istituti scolastici, le modalità per anticipare l’acquisto o il comodato d’uso di PC o tablet per scolare e scolari, studenti e studentesse che non ne dispongano in famiglia, riducendo il più possibile i tempi dettati dalla burocrazia;
3) ad attuare nei tempi più brevi tutte le procedure necessarie per rilevare il fabbisogno di strumenti e di assistenza degli alunni con disabilità in maniera tale che il diritto all’inclusione sia un diritto attivo anche in questa fase emergenziale;
4) a consentire, in deroga alle regole stabilite con l’ordinanza presidenziale n. 11 del 24 marzo 2020, ai ragazzi e alle ragazze con disabilità di poter svolgere, nel rispetto delle regole di distanziamento sociale, attività all’aria aperta;
5) a individuare tutte le soluzioni tecniche possibili, anche attraverso la collaborazione dei soggetti che operano sul mercato, per implementare la connettività in tutto il territorio regionale, anche tramite l’acquisto e la distribuzione di schede sim, assicurando che possa essere portata avanti la didattica a distanza, evitando su questa materia che si creino ulteriori disuguaglianze tra un territorio e un altro;
6) ad assicurare la continuità e l’operatività di tutti i contratti stipulati con gli operatori del Progetto Tutti a Iscol@, che da un giorno all’altro si trovano a non poter esercitare la loro funzione e conseguentemente a non poter percepire il compenso economico previsto;
7) a individuare, con riferimento alle scuole paritarie, una misura di ristoro economico che sopperisca al mancato introito derivante dalle rette, consentendo alle stesse di assicurare la continuità dei contratti dei docenti e degli operatori che vi lavorano, garantendo anche per i loro studenti tutte le forme possibili di didattica a distanza;
8) a mettere in atto, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, ogni strategia che garantisca a tutti gli alunni e a tutte le alunne sarde pari opportunità nella fruizione delle forme di didattica a distanza che le scuole con tanta energia, fatica e senso di responsabilità stanno mettendo in campo;
9) a far sì che la Regione, con gli strumenti di sussidiarietà che la Costituzione le consente, diventi rete di protezione della scuola sarda in questo momento così drammatico e inedito, affinché non precipiti nel vuoto della solitudine nella quale molto spesso le istituzioni la dimenticano.

Cagliari, 9 aprile 2020

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