CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interpellanza n. 101/A
COMANDINI – GANAU CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PIANO – PISCEDDA sulla situazione dei servizi per l’infanzia.
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I sottoscritti,
premesso che:
– le strutture e i servizi educativi per l’infanzia costituiscono un sistema educativo integrato che concorre, con la famiglia, alla crescita dei bambini, alla formazione della loro identità personale e sociale ed allo sviluppo delle loro competenze ed abilità , sia che si tratti di nidi d’infanzia, sezioni primavera o scuole dell’infanzia;
– la Regione ha da sempre avuto un occhio di riguardo per i servizi per l’infanzia operanti sul territorio regionale al fine di garantire l’offerta di un servizio pubblico indispensabile per le famiglie, in particolare attraverso l’erogazione di contributi per la gestione delle scuole dell’infanzia paritarie;
– l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, sia a livello nazionale che locale, ha reso necessari a stretto giro di tempo tutta una serie di provvedimenti che riguardano anche le scuole dell’infanzia. La chiusura di queste ultime ha determinato non pochi problemi di gestione per tutte quelle scuole paritarie (cioè inserite nel sistema scolastico nazionale) a gestione privata che si sostengono soprattutto con le rette che le famiglie corrispondono mensilmente;
– molte scuole dell’infanzia paritarie usufruiscono dei finanziamenti regionali e o statali per sostenere le spese di gestione e le attività in genere, che è un esile aiuto anche in condizioni di normalità ;
– altri servizi per l’infanzia a gestione privata, come gli asili nido, si sostengono interamente sulle rette mensili pagate dai genitori, ma concorrono ad integrare i servizi educativi per l’infanzia 0-3 erogati dagli enti locali;
considerato che:
– gli aiuti varati dai diversi DPCM, come ad esempio la proroga delle scadenze fiscali, la possibilità di accedere (all’80 per cento) alla cassa integrazione straordinaria per i dipendenti, non sono sufficienti a salvaguardare queste realtà dal possibile fallimento; i costi vivi come locazione, quota parte per il personale, utenze ed accessorie quali onorari del commercialista e del consulente, non ultimo poi le tante difficoltà che incontreranno alla riapertura delle attività , ovvero il versamento dei contributi Inps ed Inail e delle ritenute Irpef, al momento sospesi, ma che si ritroveranno a dover pagare in seguito, sommati a quelli ordinari;
– in questo periodo di chiusura le famiglie non versano le quote mensili per cui alle scuole dell’infanzia e agli altri servizi per l’infanzia a gestione privata (autorizzate dai comuni sulla base della legge regionale n. 23 del 2005, regolamento n. 3 del 2008, di attuazione dell’articolo 43 della citata legge regionale n. 23 del 2005; deliberazione della Giunta regionale n. 62/24 del 14 novembre 2008 integrata e modificata dalla delibera della Giunta regionale n. 28/11 del 19 giugno 2009), viene a mancare il maggior sostegno economico;
vista:
– la scadenza del 19 ottobre 2019 per la presentazione del rendiconto finalizzato alla liquidazione del saldo del contributo per l’anno scolastico 2018/2019, per il sostentamento delle spese di gestione delle scuole dell’infanzia paritarie della Sardegna, concesso con determinazione del Direttore del Servizio politiche scolastiche, Direzione generale della pubblica istruzione, n. 786 del 13 novembre 2018;
– la determinazione del Direttore del Servizio politiche scolastiche, Direzione generale della pubblica istruzione, n. 804/11611 del 28 novembre 2019, in applicazione della legge regionale 25 giugno 1984, n. 31, articolo 3, lettera c): erogazione di contributi a favore delle sole scuole dell’infanzia non statali per le spese di gestione. Anno scolastico 2019/2020. Assegnazione dei contributi e assunzione dell’impegno di spesa dell’importo complessivo di euro 17.370.312,50; e successive determinazioni di liquidazione anticipo dell’80 per cento del contributo concesso;
considerato ulteriormente che molte strutture che erogano servizi per l’infanzia (micronidi, nidi d’infanzia, centro per bambini e genitori, nidi aziendali, sezioni primavera e servizi in contesto domiciliare, ludoteche, autorizzate sulla base della legge regionale n. 23 del 2005 e successive modifiche ed integrazioni) non possono accedere ai contributi di cui alla citata legge regionale n. 31 del 1984,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere se non ritengano opportuno:
1) procedere, per le scuole beneficiarie del contributo di cui alla legge regionale n. 31 del 1984, anno scolastico 2019/2020, e che hanno avuto l’accredito dell’acconto dell’80 per cento, in via del tutto eccezionale (carattere temporaneo, solo per quest’anno vista l’emergenza) con la liquidazione del saldo del contributo concesso, nelle more della presentazione dei rendiconti;
2) prevedere un contributo straordinario per tutte quelle scuole dell’infanzia paritarie che accedono ai contributi di cui alla legge regionale n. 31 del 1984, ma che attualmente non stanno percependo le entrate derivanti dalle rette pagate dai genitori;
3) prevedere la distribuzione anche alle scuole e alle strutture private dei fondi sui servizi 0/6 anni della legge 3 settembre 2015, n. 107 (articolo 181, lettera e), commi 1-8. Il comma 4 esplicita il cofinanziamento sui costi di gestione (Stato/famiglie). Il comma 3 esplicita l’esclusione dai servizi a domanda individuale (la legge prevede che la gestione fascia 0/6 faccia capo non più all’Assessorato politiche sociali, ma alla pubblica istruzione), anche in considerazione del fatto che i fondi stanziati crescono di anno in anno (338 milioni nel 2016, 480 milioni nel 2020). Dei fondi finora stanziati (dal 2015 ad oggi) le scuole paritarie e i nidi privati non hanno mai ricevuto finanziamento. I fondi sono stati utilizzati per finanziare la gestione dei nidi e delle scuole pubbliche (anche per l’edilizia scolastica) e “l’avanzo” è stato utilizzato per aumentare i finanziamenti dei progetti iscol@ (impropriamente) dai quali le scuole paritarie sono tagliate fuori);
4) prevedere un contributo straordinario per tutte quelle scuole che non possono accedere ai contributi di cui alla legge regionale n. 31 del 1984, ma in regola con le indicazioni della legge regionale n. 23 del 2005, e successive integrazioni, stabilito in virtù del numero degli alunni iscritti.
Cagliari, 1° aprile 2020