CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interpellanza n. 87/A
PIU – SATTA Gian Franco – AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – STARA – ZEDDA Massimo sulla situazione del day hospital oncologico Santissima Annunziata e del reparto dialisi Ospedale civile di Sassari.
***************
I sottoscritti,
premesso che:
– nel corso del 2019, a 10.000 sardi è stato diagnosticato un tumore maligno e 76.000 hanno vissuto con una diagnosi recente o pregressa di cancro, con le evidenti implicazioni di natura clinica, psicologica e sociale;
– circa i due terzi della popolazione sopra richiamata risiede nel Cagliaritano, nell’Oristanese e nel Sulcis;
considerato che:
– nell’oncologia medica dell’Ospedale Businco di Cagliari, oltre a quarantaquattro posti letto di degenza ordinaria, vi sono trentadue poltrone di day hospital, sulle quali i pazienti ruotano in due o tre turni giornalieri;
– il day hospital sopra richiamato è uno dei più grandi della penisola:
– 40.000 accessi annui;
– più di 20.000 visite ambulatoriali;
– mediamente circa 70 chemioterapie in vena al giorno;
– terapie di supporto infusive;
– terapie antitumorali in compresse o in fiale per via intramuscolare o sottocutanea;
considerato, altresì, che le condizioni di sofferenza in cui si trovano i pazienti dell’Ospedale oncologico Businco di Cagliari, più volte riportate sulla stampa locale, e non solo, sono originate da molteplici fattori, come:
– aumento progressivo dell’incidenza dei tumori, con una mortalità per essi stazionaria ed un aumento significativo della sopravvivenza media dei pazienti neoplastici;
– la mancata attivazione della Rete oncologica regionale (deliberazione della Giunta regionale n. 4/25 del 30 gennaio 2018), che avrebbe consentito una migliore gestione dei pazienti sul territorio, garantendo la stessa qualità assistenziale e che sarebbe dovuta essere conseguente all’aumento dei pazienti;
– servizi di oncologia non connessi tra loro. nel sud Sardegna, oltre all’oncologico, vi è un servizio di oncologia nel Policlinico universitario di Monserrato e negli ospedali di Carbonia, San Gavino, Oristano, Muravera e Isili;
– il 70 per cento dei pazienti richiamati afferisce sia per le terapie antitumorali che per il follow up all’Ospedale oncologico Businco di Cagliari, già in grande difficoltà per la carenza di medici, infermieri e personale amministrativo;
tenuto conto che:
– la direzione generale dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, di cui fa parte l’Ospedale oncologico Businco, per cercare di risolvere il problema ha posto un tetto giornaliero di cinquantacinque chemioterapie infusive e ha istituito l’obbligo di far effettuare il prelievo ematico, indispensabile per lo svolgimento della chemioterapia, il giorno precedente il trattamento;
– le misure richiamate comportano da un lato la riduzione dell’attività assistenziale nell’Ospedale Oncologico Businco, con la necessità pertanto dei pazienti esclusi di rivolgersi ad altri presidi territoriali, dall’altro creano notevoli disagi a pazienti fragili e sofferenti ed alle loro famiglie, dovendosi recare per due giorni consecutivi presso l’ospedale;
tenuto, altresì, conto che:
– fino al 2018 era funzionante presso la Nuova casa di cura di Decimomannu un servizio di oncologia, con la direzione scientifica del dottor Carlo Floris, che garantiva un’importante attività assistenziale e rappresentava un validissimo supporto per l’Ospedale oncologico Businco di Cagliari e il Policlinico universitario di Monserrato, oltreché per i pazienti del Cagliaritano e del Sulcis;
– tale presidio venne chiuso per l’inadeguatezza dei rimborsi delle prestazioni da parte di ATS che esponevano la struttura al rischio di default finanziario;
– da notizie di stampa abbiamo appreso che la Nuova casa di cura di Decimomannu sarebbe disponibile a riaprire il servizio di oncologia, laddove gli venisse riconosciuto il giusto pagamento di tali prestazioni aggiuntive, ed il rimborso dei farmaci necessari;
– è stata recentemente autorizzata all’impiego di terapie antitumorali in convenzione la struttura privata del Mater Olbia, fatto questo che avvalora ancor più la necessità di un supporto oncologico del privato nel cagliaritano, zona in cui è molto alta l’incidenza e la prevalenza dei tumori e, quindi, è molto alto il bisogno assistenziale in ambito oncologico;
– risulta necessaria ed urgente, data la situazione sopra richiamata e più volte documentata dalla stampa locale, adottare provvedimenti che allevino le sofferenze dei pazienti e delle loro famiglie, non solo dovute alla loro patologia, bensì anche a quelle concernenti oltremodo il disagio che sono costretti a vivere quotidianamente in relazione alle condizioni esposte,
chiedono di interpellare l’Assessore regionale dell’igiene, sanità e dell’assistenza sociale, per sapere:
1) se sia a conoscenza dei fatti esposti nella presente interpellanza;
2) se, in quanto tempo e in che modo, intenda risolvere le problematiche oggetto della presente interpellanza;
3) se, in quanto tempo e in che modo, intenda attivare la Rete oncologica regionale (deliberazione della Giunta regionale n. 4/25 del 30 gennaio 2018);
4) se è a conoscenza della proposta formulata dalla Nuova casa di cura di Decimomannu di riapertura del servizio di oncologia e se intenda esitarla positivamente nel più breve tempo possibile.
Cagliari, 31 gennaio 2020