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II^commissione, audizioni su rete scolastica, consulta per il cinema e lingua sarda

dal 17/12/2019 ore 16:00 al 17/12/2019 ore 18:30 

Rete scolastica
La Seconda commissione, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori), ha aperto il ciclo di audizioni in vista della formulazione del parere alla delibera della Giunta, approvata il 29 novembre 2019 (n. 48/18), sulle “linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa 2020/2021”. Il primo ad essere ascoltato dal parlamentino della Pubblica istruzione è stato il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, che, se da un lato ha rimandato la consegna del documento dell’associazione degli Enti Locali alla conclusione delle previste conferenze provinciali, dall’altro non si è sottratto a riaffermare alcuni principi cari agli amministratori locali in materia di scuola. In primo luogo ha sollecitato la Regione sarda all’approvazione di una legge ad hoc sulla scuola sarda, in applicazione dell’articolo 5 dello Statuto di Autonomia che riserva alla Sardegna potestà legislativa integrativa. Deiana ha inoltre auspicato il ricorso alle vigenti disposizioni in materia di riconoscimento di minoranza linguistica e quelle a favore dell’istruzione, contenute nella legge regionale n. 3/2009, per scongiurare chiusure e ridimensionamenti di istituti a autonomie scolastiche. Un’ulteriore sottolineatura ha riguardato la cadenza annuale della programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa: «Il programma deve avere cadenza almeno triennale se non anche quinquennale».
Consulta regionale per il cinema
La commissione ha quindi espresso, a maggioranza,  parere favorevole (6 sì e 2 astenuti) alla deliberazione n. 49/22 del 5 dicembre 2019 con la quale la Giunta ha nominato i componenti della Consulta per il cinema (L.R. 20/2006, n.15, articolo 22). Così come spiegato dal direttore generale dell’assessorato alla Cultura, dottor Renato Serra nel corso della specifica audizione, l’esecutivo ha riconfermato, per sei mesi, i componenti precedentemente indicati con la delibera del 12 giugno 2015 (n.29/3). Ed è proprio sulla durata del mandato dei componenti la consulta che nel parlamentino presieduto da Alfonso Marras, si è sviluppato un confronto con i consiglieri regionali Desirè Manca (M5S), Stara (Iv), Lancioni (Psd’Az), Comandini (Pd), Ignazio Manca (Lega) e Schirru (Psd’Az). È stato infatti evidenziato come l’articolo 22 della legge 15/2006 (norme sul cinema in Sardegna) al comma 5 stabilisce che “la Consulta resta in carica per la durata della legislatura”. Da qui, la formulazione del parere favorevole della commissione, a condizione che sia rispettata la norma in vigore, con riferimento anche alla durata dell’incarico di componente la consulta regionale per il cinema.
Operatori lingua sarda
La Seconda commissione ha quindi svolto l’audizione di Antonio Flore, operatore della lingua sarda, in rappresentanza dei lavoratori del settore che, a causa dell’entrata in vigore delle norme contenute nella legge regionale n. 22 del 3 luglio 2018 (disciplina della politica linguistica regionale) hanno interrotto l’insegnamento e l’utilizzo veicolare della lingua sarda nelle scuole, in orario curricolare. L’abrogazione della legge 26 e la mancata attuazione delle disposizioni contenute nella nuova legge 22 sulla lingua (non è costituito il comitato interistituzionale, non si è proceduto con la certificazione degli insegnanti, non è stato approvato il piano linguistico e dunque non è quantificabile il piano annuale di spesa per la lingua) – così come affermato dal dottor Flore – ha portato alla cessazione dell’insegnamento del sardo ed alla inattività circa cento operatori della lingua sarda. «Un danno non solo per i diretti interessati che hanno perduto il reddito – ha spiegato Flore – ma un pregiudizio grave per la cultura e la credibilità dell’insegnamento della lingua sarda nelle scuole». A conclusione dell’intervento di Antonio Flore, i consiglieri della maggioranza Lancioni e Schirru (Psd’Az), Sechi (Udc) e Ignazio Manca (Lega) hanno abbandonato i lavori per protestare contro l’intervento della consigliera del Movimento 5 Stelle, Desirè Manca, che  – a giudizio degli esponenti del centrodestra prima indicati – avrebbe rivolto al dottor Flore una richiesta di chiarimento preceduta però da una serie di considerazioni critiche rivolte alla Giunta per i ritardi con i quali procede nell’applicazione della legge n. 22 del 2018.

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