dal 17/12/2019 al 17/12/2019 ore 13:30 Cagliari
La Quinta Commissione del Consiglio regionale ha avviato in mattinata il primo ciclo di audizioni sulla proposta di legge di istituzione dell’imposta regionale di sbarco presentata da alcuni consiglieri del centrodestra, primo firmatario Antonello Peru (Cambiamo).Â
Il parlamentino presieduta da Piero Maieli (Psd’Az) ha sentito l’assessore al turismo Gianni Chessa, il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana e il presidente di Unioncamere Gavino Sini.
La proposta di legge prevede l’istituzione di un’imposta minima (dai due ai 5 euro) da richiedere a tutti i turisti in arrivo nell’Isola con un gettito stimato di circa 50 milioni all’anno.«Si tratta di risorse che potrebbero essere investite per migliorare i servizi turistici e finanziare le politiche di settore – ha spiegato il primo firmatario della proposta Antonello Peru – non è una tassa, ma un contributo che si chiede ai turisti per rendere più accoglienti ed efficienti le località di vacanza. E’ una misura completamente diversa dalla tassa di soggiorno applicata oggi da pochi comuni della Sardegna. In questo caso, i turisti pagheranno una sola volta con la certezza di vedere i loro denari destinati al miglioramento dei servizi. L’imposta di sbarco mira inoltre a disinnescare la tassa di soggiorno che oggi fa incassare soltanto 3,6 milioni di euro a pochi comuni costieri».
Favorevole all’istituzione dell’imposta di soggiorno l’assessore al Turismo Gianni Chessa: «E’ arrivato il momento di prevedere un contributo d’ingresso come avviene in tutto il mondo – ha detto Chessa – non bisogna aver paura. I turisti sono contenti di pagare se hanno servizi efficienti. Ciò che deve preoccuparci è invece la precarietà del sistema dei trasporti». Secondo l’assessore, l’imposta garantirebbe risorse importanti per la programmazione turistica: «Occorre però evitare equivoci – ha aggiunto Chessa – l’imposta di sbarco non si deve sovrapporre alla tassa di soggiorno. I comuni che attualmente la applicano dovranno avere delle compensazioni».
Positivo anche il giudizio di Anci Sardegna. «Siamo favorevoli all’operazione che ribadisce un principio sacrosanto: la capacità impositiva della Regione – ha detto Deiana – un principio che consente alla Sardegna di decidere autonomamente come reperire le risorse per garantire i servizi ai cittadini». Per il presidente di Anci non ci sono controindicazioni all’adozione della nuova imposta: «L’importante è accordarsi con i comuni costieri che attualmente applicano la tassa di soggiorno e garantire loro gli stessi introiti. La nuova legge dovrà essere concordata con tutti gli operatori del sistema turistico in modo da evitare errori di comunicazione come avvenuto in passato con l’istituzione della tassa sul lusso. La Regione ha il dovere di trovare nuove risorse che potrebbero essere investite anche a favore dei piccoli comuni».
Un plauso all’iniziativa anche dal presidente di Unioncamere Gavino Sini: «Siamo favorevoli a una tassa di scopo che lasci le risorse sul territorio – ha detto Sini – un’operazione che solleverebbe le imprese dal ruolo di esattore ricoperto con l’attuale tassa di soggiorno. L’importante è che non ci siano sovrapposizioni. L’imposta di sbarco deve spazzare via la tassa di soggiorno. Altra questione riguarda la destinazione delle risorse: i soldi incassati devono essere reinvestiti per il miglioramento dei servizi ai cittadini e alle imprese».         Ampia disponibilità a discutere è arrivata anche dai consiglieri di minoranza che si sono espressi a favore della imposta di sbarco chiedendo però di approfondire tutte le questioni in campo per evitare di commettere errori.
Disponibilità accolta con favore dal presidente della Commissione Piero Maieli: «In questa Commissione si lavora con grande spirito di collaborazione. Il clima è favorevole, le audizioni serviranno a chiarire alcune perplessità e, se necessario, ad apportare qualche modifica migliorativa al testo di legge».
La seduta della Commissione proseguirà nel pomeriggio alle 16,00 con le audizioni dell’assessore alla Programmazione Giuseppe Fasolino e dei rappresentanti di Federalberghi e Asshotel.