Data: 05/08/2010
I capigruppo del Consiglio regionale assicurano il massimo impegno per risolvere i problemi che stanno mettendo in difficoltà il comparto agro pastorale della Sardegna.. Lo hanno affermato stamattina durante l’incontro che si è tenuto tra i presidenti dei gruppi consiliari e una delegazione del Movimento Pastori sardi. Alla riunione, organizzata e presieduta dall’on. Adriano Salis (Idv), erano presenti anche Mario Diana (Pdl), Giampaolo Diana (Pd), Pierpaolo Vargiu (Riformatori sardi), A. Francesco Cuccureddu (Mpa – Misto), Giacomo Sanna (Psd’az), Paolo Dessì (Psd’az), Giulio Steri (Udc), Luciano Uras (Comunisti – La Sinistra sarda – Rossomori) , Claudia Zuncheddu (Comunisti – La Sinistra sarda – Rossomori), Pietro Fois (Riformatori sardi), Francesco Mula (Riformatori sardi), Attilio Dedoni (Riformatori sardi). “Il comparto ormai è allo sfascio – ha detto Felice Floris – negli ultimi anni già 10.000 aziende hanno chiuso nel silenzio più totale. Oggi vogliamo capire se esiste la volontà politica per salvare il settore”. Il leader del movimento Pastori sardi ha illustrato la piattaforma politico – economica che dovrebbe rilanciare l’intero comparto. “Le questioni principali – ha detto Felice Floris ai commissari – riguardano il prezzo del latte e il ripristino immediato, per un periodo di pochi anni, del meccanismo delle restituzioni comunitarie destinate al mercato americano e canadese, unico strumento possibile per svuotare i magazzini della nostra industria casearia senza creare buchi di bilancio”. Felice Floris ha anche posto l’accento su altre questioni come la progettazione e la costruzione in Sardegna di 5/6 centri di stoccaggio per refrigerare il latte dando così la possibilità ai pastori di venderlo anche nel mercato europeo o la continuità territoriale delle merci. “E’ necessario anche – ha detto ancora Floris – impedire alle aziende private che trasformano il latte o alle cooperative di venderlo anziché trasformarlo”. I rappresentanti del Movimento Pastori sardi hanno chiesto anche la rimodulazione del Piano di sviluppo rurale (spostando le risorse dall’Asse 1 all’Asse 2 cioè dagli investimenti produttivi agli interventi delle misure Agro – ambientali e l’attuazione della norma “De Minimis”. Il Movimento dei pastori ha portato anche all’attenzione dei capigruppo la richiesta di dare la possibilità alle aree irrigue di utilizzare l’acqua a costo zero per la coltivazione di foraggere per uso zootecnico. “La Sardegna – ha affermato Felice Floris – è la regione del Mediterraneo che ha più bacini. L’acqua c’è, utilizziamola per l’agricoltura”. La delegazione ha poi posto l’accento sugli alti costi che gli operatori del settore devono sostenere per la macellazione delle carni. Queste spese potrebbero essere limitate realizzando piccoli mattatoi comunali e zonali. Acceso dibattito anche sulle energie rinnovabili che devono servire a dare energia a tutte le aziende agro-pastorali. L’ipotesi avanzata dal Movimento è che la Regione costituisca una società ad hoc con il compito di elettrificare tutte le aziende sarde. Inoltre, è stata chiesta una moratoria per almeno tre annualità dei contributi previdenziali e la ristrutturazione dei debiti scaduti e in scadenza di agricoltori e pastori e delle strutture di trasformazione in un periodo di 20/30 anni. Per Felice Floris potrebbe essere la Sfirs ad acquistare dalle banche i debiti degli agricoltori e poi a rinegoziarli singolarmente. L’on. Salis (Idv) ha assicurato, a nome di tutti i capigruppo, il totale impegno per risolvere i problemi che stanno mettendo in ginocchio l’intero comparto. “Chiederemo alla commissione agricoltura – ha aggiunto – di esaminare questa piattaforma. Noi non dobbiamo più considerare l’agricoltura come un settore marginale dobbiamo sburocratizzare il comparto e trasformare la politica attuale del “sovrastrutturale” in una politica del “consumatore”. L’on. Salis ha anche sottolineato la presenza all’incontro di tutti i capigruppo senza alcuna distinzione. “Solo con l’unità riusciremo a difendere le vostre ragioni che sono storiche e centrali per la Sardegna”. L’on. Steri (Udc) ha aggiunto che l’agricoltura è un argomento essenziale che la politica deve affrontare. In questa legislatura – ha detto – il Consiglio ha accolto tutte le proposte dell’assessore regionale all’agricoltura a dimostrazione della sensibilità verso i problemi del comparto. L’on. Cuccureddu (Mpa – Misto) ha affermato di non condividere la politica della multifunzionalità. La vostra posizione – ha aggiunto – rilanciare il lavoro dei pastori e non trasformarli in operatori di altri settori (turistici o del fotovoltaico) è corretta. “Oggi il problema fondamentale – ha concluso – è riuscire a vendere il prodotto. La Regione deve aprire un confronto con il ministero degli affari esteri per attivare nuovamente i contributi per l’esportazione. L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha assicurato che l’impegno sarà totale e ha proposto di monitorare costantemente l’attività “istituzionalizzando” questo confronto. L’on. Franco Mula (Riformatori sardi) ha posto l’accento sul ruolo essenziale dei mattatoi e ha parlato dei problemi legati all’energia e ai debiti. L’on. Claudia Zuncheddu (Comunisti – La Sinistra sarda – Rossomori) ha sottolineato l’importanza di un continuo confronto tra le istituzioni e il movimento del pastori sardi. Il rapporto di collaborazione – ha aggiunto – è essenziale per tentare di risolvere i problemi del comparto che sono talmente gravi da dover essere affrontati subito e senza nessun divisione politica. Per quanto riguarda i debiti, la consigliera regionale dei Rossomori è stata chiara: “Le banche si sono sostituite alla politica, non va bene. Riappropriamoci del nostro ruolo”.
L’on. Giacomo Sanna (Psd’az) ha auspicato l’unità di tutto il comparto. “Solo uniti – ha detto – avrete più forza e potrete ottenere risultati”. L’esponente del Psd’az ha ricordato che molte delle decisioni in materia di agricoltura dipendono dall’Unione europea e che solo facendo fronte comune i problemi della Sardegna potranno essere ascoltati. Sanna si è soffermato anche sulla energia alternativa che sta diventando appannaggio delle multinazionali. “Questa energia – ha detto – è una ricchezza che deve rimanere in Sardegna”. Il capogruppo del Psd’az ha anche ipotizzato la possibilità che consorzi di comuni acquistino “mattatoi mobili” per risolvere il problema della macellazione. L’on. Uras (Comunisti – La Sinistra sarda – Rossomori), ha avanzato dubbi sula possibilità che la Sfirs possa acquistare i debiti degli operatori del settore. “Rischiamo – ha detto – un regime di infrazione”. Il capogruppo dei Comunisti – La Sinistra sarda – Rossomori – ha assicurato la massima disponibilità e un controllo serrato nei confronti della giunta. “Nella vostra piattaforma – ha aggiunto – ci sono punti immediatamente realizzabili e altri che devono essere studiati. Noi siamo disponibili a sostenervi. (R.R.)