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Commissione Trasporti: audizione dell’assessore Carlo Careddu sulla riforma del trasporto pubblico locale

Data: 18/12/2018 ore 11:00

La commissione Trasporti presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha ascoltato una relazione dell’assessore Carlo Careddu, che ha illustrato i contenuti principali del Disegni di legge n.567 sulla riforma del trasporto pubblico locale non ferroviario.

Si tratta di una proposta, ha sottolineato l’assessore, “coerente con il quadro normativo nazionale ed europeo che, dal dicembre del 2019, prevede procedure aperte per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale e rappresenta una opportunità importante per la Regione, il sistema delle autonomie, i soggetti pubblici del settore e gli operatori privati”.

La Sardegna, ha proseguito, “ha bisogno di una riforma coraggiosa che metta i cittadini-utenti ed i territori al centro del nuovo sistema, non solo per garantire i cosiddetti diritti minimi (studio, lavoro, sanità) ma per dare ai sardi un servizio globale di mobilità interna funzionale ed efficiente, proiettato nel futuro.”

Il disegno di legge della Giunta, preparato col supporto di uno studio trasporti stico che ha analizzato domanda ed offerta del mercato incrociando i dati delle principali fonti ufficiali, prevede l’istituzione di un bacino unico regionale e la costituzione di un ente di governo aperto alla partecipazione di tutti i soggetti istituzionali: Regione, province, Città metropolitana di Caglia, Comuni capoluogo e delle Città medie, Unioni dei Comuni.

Alla Regione spetterà il compito di definire indirizzi e linee guida mentre programmazione, gestione e promozione del servizio saranno affidate al nuovo ente di governo, che si occuperà anche dell’affidamento dei servizi e della sottoscrizione dei relativi contratti.

L’assessore Careddu si è poi soffermato sulle preoccupazioni legate al nuovo progetto, espresse dalla organizzazioni sindacali e dalla stessa Arst. Questa riforma ha una portata strategica, ha sostenuto, “ma è sbagliato ipotizzare scenari apocalittici, perché punta a migliorare i servizi pubblici, apre al protagonismo delle autonomie locali, assegna un ruolo agli operatori privati (ora in Sardegna sono 52) che però dovranno riorganizzarsi, mette in sicurezza il personale con la clausola sociale”.

Non va dimenticato inoltre, ha ricordato, “che la stessa riforma prevede il controllo quinquennale dei risultati ottenuti e, nella fase di avvio, ci sarà una prima verifica di coerenza allo scadere dei 3 anni con la possibilità di apportare le necessarie correzioni”. In ogni caso, ha concluso Careddu, “quella della Giunta è una proposta aperta al contributo della commissione e del Consiglio”.

Al termine della relazione dell’assessore hanno preso la parola diversi consiglieri. Piero Comandini, Valerio Meloni e Luigi Lotto del Pd hanno sollecitato il confronto con i soggetti che dovranno applicare concretamente la riforma e le parti sociali, Eugenio Lai di Art.1-Sdp che ha raccomandato l’attenzione per i piccoli Comuni, Pierfranco Zanchetta (Cps) che ha auspicato la sollecita condivisione della riforma, Gian Filippo Sechi (Udc) che ha evidenziato la necessità di chiarire il ruolo degli operatori privati ed Antonello Peru di Forza Italia secondo il quale una riforma così importante è arrivata in ritardo per responsabilità della maggioranza.

Nella conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha messo l’accento sul fatto che la Sardegna ha bisogno della riforma del Tpl, sia per rispettare la scadenza del 2019 che per dare ai sardi un servizio migliore. Sappiamo che i tempi sono molto stretti, ha aggiunto, per cui invieremo subito il testo alle parti interessate convocandole l’8 gennaio per le audizioni, sottoponendo il testo alla commissione il giorno successivo. Poi, ha detto infine, rimetteremo la decisione finale ai capigruppo.

 

(Af)

 

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