Data: 15/11/2018 ore 17:30
La Sesta commissione (Sanità), presieduta da Raimondo Perra (Cps), ha dato parere positivo con l’astensione dei consiglieri della minoranza, alla Manovra finanziaria per le parti di competenza. Dopo aver sentito gli assessore della Pubblica Istruzione e del Lavoro, questa mattina la Commissione ha audito l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru.
Nel corso della seduta l’esponente dell’Esecutivo, insieme alla responsabile del Servizio programmazione sanitaria ed economico-finanziaria e controllo di gestione, Francesca Piras, ha illustrato i punti principali del testo.
“La manovra di bilancio 2019 prevede uno stanziamento complessivo di 3,192 milioni al netto della copertura per i disavanzi ed escluso tutto ciò che riguarda l’informatizzazione. Il fondo sanitario regionale – ha spiegato la dottoressa Piras – è stato stanziato sullo storico degli ultimi tre anni, ossia 2.972 milioni per il 2019, 3,028 per il 2020 e 3.087 milioni per il 2021”. E’ stato, inoltre confermato che nella Manovra “non sono state inserite le risorse necessarie per l’attivazione del Mater Olbia”.
All’interno del fondo sanitario, sulla base delle intese Stato-Regioni, sono state finanziati anche il fondo di esclusività, l’assistenza per gli extracomunitari regolari, il fondo per il contrasto al gioco d’azzardo (1,37 milioni), per i vaccini, per il piano funzioni, per la fibrosi cistica, per la prevenzione dell’Aids e per lo screening neonatale. “Sempre di questo capitolo fanno parte – ha proseguito la dottoressa Piras – 1,8 milioni per i dispositivi di controllo per la glicemia per i pazienti diabetici. Stiamo garantendo, inoltre, il finanziamento delle borse di studio dei medici di medicina generale con risorse regionali (2,623 milioni), mentre è assicurata dallo Stato la medicina penitenziaria e i fondi per gli ospedali psichiatrici giudiziari”.
Dai dati è emerso, inoltre, che il saldo della mobilità passiva nazionale e internazionale è pari a 73 milioni di euro, di cui 3 milioni per la mobilità internazionale, calcolata sulla base dei dati 2016.
Per quanto riguarda gli extra Lea (ciò che è fornito in misura superiore rispetto ai Lea o che non è Lea), i rappresentanti dell’assessorato hanno spiegato che è stata garantita “la vigilanza delle guardie mediche e dei punti di continuità assistenziale per 21,16 milioni di euro, 5 milioni per la veterinaria, 2,2 milioni aggiuntive per l’Izs, e i contributi per le spese di viaggio e soggiorno per i malati pari 4,8 milioni di euro”.
Gli esperti dell’assessorato hanno poi illustrato il fondo per le coperture dei disavanzi: “Una legge recentemente approvata ha stanziato 101 milioni per il riequilibrio 2018, quindi chiuderemo il 2018 in pari. Per l’anno 2016 sono stati stanziati 65 milioni, e copriremo completamente il 2016 in parte grazie a un capitolo di bilancio che prevede 162 milioni e in parte con uno stanziamento legato a una norma nazionale, che consente di iscrivere per il disavanzo 2016 una somma di 80 milioni. Questi fondi ci consentono di coprire tutto il 2016 e nel 2019 copriremo anche il 2017”, ha spiegato la dottoressa Piras. Tra l’altro, secondo i tecnici dell’assessorato, in base a una più attenta e approfondita verifica, la quota dei 400 milioni di debito per le perdite 2012, derivanti dalla mancata sterilizzazione degli ammortamenti, “ammonterebbe invece a circa 145 milioni che saranno rateizzati in 25 anni”. Secondo gli esperti dell’assessorato della Sanità “grazie anche alla riduzione delle perdite di questi due anni, con questa manovra non si dovrebbero più avere perdite e si dovrebbe avere una riduzione del disavanzo”. (eln)