Data: 20/06/2018 ore 17:30
Con l’audizione dell’Ance (l’associazione dei costruttori espressione di Confindustria) e con quella di Unioncamere (che racchiude le Camere di commercio dell’Isola) sono proseguiti oggi in Consiglio regionale i lavori della commissione speciale incaricata di indagare sulle ragioni della crisi del commercio e dell’artigianato sardo.
A rispondere per primo alle domande del presidente on. Roberto Deriu e dei commissari è stato Pierpaolo Tilocca, in rappresentanza del settore edile. Secondo Tilocca “se è vero che la dimensione delle nostre imprese è profondamente diversa da quella degli artigiani è anche vero che abbiamo problemi in comune. Ogni miliardo di euro fatturato dell’edilizia porta 15 mila posti di lavoro e di questi gran parte vanno agli artigiani, che sono a strettissimo contatto con noi. Ecco perché il mancato riaggancio della ripresa nel 2015 ha provocato ulteriori danni agli artigiani sardi e ha portato in tutto questo tempo al sacrificio di circa 35 mila posti di lavoro nell’edilizia sarda”.
Tilocca si è concentrato anche sulla legge urbanistica all’esame della commissione consiliare competente e ha detto: “Collaboriamo da due anni con l’obiettivo di un testo di legge snello e non farraginoso. Soprattutto chiediamo una semplificazione delle disposizioni che riguardano l’edilizia turistica. Bisogna che il Consiglio regionale dica con chiarezza in quale direzione vuole andare: se non consentiamo l’ampliamento significativo degli hotel, da valutare caso per caso secondo criteri obiettivi, non potremo poi lamentarci se il turismo non cresce nei mesi di spalla”. Il presidente di Ance Sardegna ha ricordato che “ci sono ottanta alberghi all’asta in Sardegna in questo momento e se volete aiutare questo settore dovete consentire agli imprenditori di realizzare con gli ampliamenti quelle strutture come le spa e le piscine coperte che ormai tutta la clientela chiede, perché le trova dappertutto. Il brand Sardegna è apprezzato e conosciuto ma la concorrenza si fa sentire”.
Ha preso poi la parola Gavino Sini, vicepresidente regionale di Unioncamere, che ha portato alla commissione speciale “i dati degli artigiani e dei commercianti, entrambi accomunati da una crisi che ha investito i due comparti attraverso l’edilizia. La Sardegna ha mostrato un certo grado di resistenza e nel commercio registriamo una importante vitalità degli esercizi commerciali, legata all’e – commerce e all’adozione delle nuove tecnologie e dei social. Non basta però avere una pagina su internet se non la si usa adeguatamente per farsi conoscere e vendere”.
Sini ha illustrato le nuove funzioni delle camere di commercio, che riguarda tra l’altro la cultura e l’impresa digitale. Rispondendo alle domande dei commissari sul fenomeno dell’abusivismo e dell’evasione fiscale ha detto: “A volte si tratta della risposta sbagliata davanti a un peso ingiustificato sotto il profilo burocratico e fiscale. Quando si supera la soglia del regime fiscale agevolato l’imprenditore a volte è portato a commettere un’azione illegale per evitare di rientrare nel regime fiscale non più agevolato”. (c.c.)