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Commissione Trasporti: audizione dell’Ad di Cin-Tirrenia Massimo Mura

Data: 19/06/2018 ore 15:00

“Abbiamo avuto una complessa operazione di fusione per incorporazione fra Cin-Tirrenia e Moby, incardinata presso il Tribunale delle imprese di Milano, che richiede una serie di passaggi tecnico-giuridici, legali e finanziari (tutti agganciati alla sede legale) da seguire al massimo livello, anche per garantire la chiusura nei tempi brevi che ci siamo dati, al massimo entro il prossimo novembre”.

Lo ha dichiarato l’amministratore delegato della Cin-Tirrenia Massimo Mura (accompagnato dal presidente Pietro Manunta) assicurando che, al termine della fusione, la compagnia “tornerà sicuramente in Sardegna, ritrasferendo la sua sede legale, con un impatto positivo raddoppiato per la Regione, sia in termini di gettito fiscale, volume d’affari e di qualità del servizio”.

Mura, inoltre, ha manifestato disponibilità, già espressa in un precedente incontro al presidente della Regione Francesco Pigliaru ed all’assessore dei Trasporti Carlo Careddu, ad attivare un tavolo tecnico sulle tariffe fermo restando, ha precisato, che “i prezzi praticati dalla compagnia sono sottoposti alla vigilanza dei Ministeri firmatari della convenzione ancora in vigore.”

Successivamente numerosi consiglieri regionali hanno formulato domande ed osservazioni critiche, insieme a dubbi e riserve sul futuro, ricordando la centralità strategica del problema dei trasporti marittimi per la Sardegna.

Hanno preso la parola Antonello Peru e Giuseppe Fasolino di Forza Italia, i capigruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu e di Cps Piefranco Zanchetta, Pier Mario Manca del Pds, Eugenio Lai di Art.1-Mdp, Giuseppe Meloni del Pd, Giovanni Satta e Paolo Dessì del Misto.

Nelle conclusioni, il presidente della commissione Antonio Solinas ha affermato che “prendiamo per buone le dichiarazioni dei vertici di Cin-Tirrenia ma terremo alta l’attenzione sul tema dei trasporti marittimi, ricordando fra l’altro gli impegni assunti dalla stessa compagnia per una società di navigazione sempre più sarda (il mantenimento della sede legale nell’Isola era fra questi) al di là del quadro contrattuale vigente che, purtroppo, esclude ancora la Sardegna; da questo punto di vista ritengo inaccettabile ogni ipotesi di nuova convenzione che non comprenda la Regione fra le parti firmatarie”.

(Af)

 

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