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Conferenza stampa Campo progressista su immobili pubblici

Data: 06/09/2017

Uras e Agus (Campo progressista Sardegna): sulla gestione degli immobili pubblici dalla Regione troppi sprechi invece che un’occasione di sviluppo

“Gli immobili della Regione hanno una messa a valore pari allo 0,2 per cento del patrimonio”, lo ha detto questa mattina, citando dati pubblici, il senatore Luciano Uras nel corso della conferenza stampa in Consiglio regionale insieme a Francesco Agus, consigliere regionale di Campo progressista Sardegna.
Secondo il parlamentare – che ha illustrato tra l’altro un’interrogazione (in allegato) al ministro dell’Economia e delle Finanze sul rischio di spreco di denaro pubblico nel caso si edificasse in via Simeto una nuova Cittadella finanziaria – “è sul tema dell’uso del patrimonio immobiliare, sulla sanità e sull’urbanistica che si misura il giudizio negativo che i sardi hanno di questo governo regionale e che sta provocando la sollevazione popolare. L’ho detto al presidente Pigliaru e ne sono sempre più convinto: le elezioni si vincolo o si perdono su questi punti”.
L’esponente di Campo progressista Sardegna ha proseguito sulle politiche di gestione degli immobili pubblici: “Con il riordino della rete ospedaliera che cosa accadrà del Binaghi di Cagliari, dove non sono ancora ultimati i lavori delle nuove sale operatorie? E che sorte sta investendo tutte le ex aree militari di Cagliari, compreso l’ex carcere di Buoncammino o l’ex ospedale militare? Sul patrimonio immobiliare sardo, quei 406 milioni di euro che rendono appena lo 0,2 per  cento, c’è una delibera del 2015, della Giunta regionale, intitolata “Totus in paris, est ora del faghere?”. Ecco, cosa è stato fatto? Nulla, proprio nulla. In questo contesto lo Stato ha un’opzione per l’acquisto da privati della Cittadella finanziaria di via Vesalio”, un’opzione di certo meno onerosa di quanto non costi realizzare con 50 milioni di euro e più un nuovo complesso finanziario in via Simeto.
Ecco perché ho presentato un’interrogazione al ministro e chiedo che in via generale la Regione e lo Stato decidano quali immobili recuperare e con quali risorse, anche con il concorso delle imprese. Che sono sempre attente quando il Consiglio regionale elabora norme urbanistiche ma farebbero cosa utile a inserirsi correttamente nei rapporti con lo Stato e la Regione e occuparsi anche del recupero e della gestione del patrimonio immobiliare pubblico”.
A titolo di scandalo, ancora poco esplorato, il senatore Uras ha citato il caso della Maddalena, “uno spreco per cui ancora nessuno paga. E mentre qualcuno ha incassato, le bonifiche non sono state fatte, ci sono un albergo e un centro congressi vuoto e le strutture delle banchine si stanno sbriciolando.  Però non ci sono i soldi per garantire un punto nascite alle donne dell’Isola”.
Della stessa opinione il consigliere Francesco Agus: “Questa legislatura regionale era iniziata nel segno della annunciata dismissione delle servitù militari e del trasferimento di quei beni alla Regione. Invece, in questi quattro anni manco un metro quadrato mi risulta sia stato trasferito. Il rischio è che queste strutture ex militari di Cagliari, come l’ex ospedale, facciano la fine ingloriosa dell’ex ospedale Marino. E il fenomeno pare purtroppo destinato ad aumentare, vedi il palazzo di piazza Giovanni XXIII sede dell’assessorato al Lavoro, per non parlare dell’ospedale San Giovanni di Dio, del Binaghi e del Marino nuovo, che a leggere la proposta di riordino della rete sanitaria sembrano proprio destinati alla chiusura”.       
 

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