Data: 15/03/2017 ore 10:00
L’affidamento in house ad Abbanoa della gestione del servizio idrico integrato finisce nel mirino dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) e dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Ne ha dato notizia, questa mattina in conferenza stampa, il consigliere dell’Upc, Antonio Gaia, che, insieme ad altri 22 consiglieri, lo scorso giugno ha trasmesso all’Anac la richiesta di parere sulla gestione dell’acqua nell’Isola.
Gaia con i capigruppo di Psd’Az (Angelo Carta), Riformatori (Attilio Dedoni), Udc (Pierluigi Rubiu), Sinistra per la democrazia e il progresso (Daniele Cocco) e col consigliere dei Rossomori, Emilio Usula, ha illustrato la deliberazione dell’Agcm del 7 febbraio 2017 nella quale è scritto che “la disciplina del controllo analogo in vigore non consente in concreto ad Egas (ex Ato) l’esercizio effettivo dello stesso controllo sulla società di gestione”. L’autorità garante ha quindi invitato i soggetti interessati “a modificare la disciplina del controllo analogo di Egas su Abbanoa spa al fine di rispettare i requisiti previsti dall’ordinamento comunitario e nazionale per la legittimità dell’affidamento del servizio in house”.
È datata 13 febbraio, invece, la comunicazione con la quale l’Autorità nazionale anticorruzione ha ammesso possibili anomalie nella gestione del servizio idrico: «In quanto appare carente il prescritto requisito del controllo analogo, inteso come controllo che l’ente proprietario della società in house deve esercitare su quest’ultima con caratteri di incisività e dominanza analoghi a quelli che si rinvengono nel controllo che lo stesso ente esercita sui propri servizi». «Dagli atti – scrive l’Anac – sembra che il rapporto che si instaura tra l’ente titolare della quota azionaria maggioritaria (Regione Sardegna), che in tale veste dovrebbe esercitare il “controllo analogo”, e la società in house (Abbanoa spa) è solo indiretto, perché mediato da Egas che, quale ente di governo dell’ambito della Sardegna (ex Ato) svolge la funzione di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato affidata ad Abbanoa».
«Significa – ha precisato Antonio Gaia – che Enac e Agcm riconoscono fondate le nostre denunce sull’illegittimità dell’affidamento in house ad Abbanoa della gestione del servizio idrico integrato perché gli Enti Locali, attraverso Egas, non esercitano il cosiddetto controllo analogo sull’ente gestore dell’acqua, in caso contrario dovrebbero nominare il collegio dei revisori dei conti, il consiglio di amministrazione e il direttore di Abbanoa».
L’esponente della maggioranza ha quindi preannunciato la presentazione di una mozione consiliare bipartisan in Consiglio regionale per “restituire legittimità e correttezza alla delicata gestione dell’acqua in Sardegna”.
Gaia ha concluso il suo intervento denunciando una serie di comportamenti vessatori da parte di Abbanoa nei confronti dei cittadini sardi ed ha affermato: «Ci auguriamo che con gli interventi dell’Anac e dell’Agcm si possa dare “la svolta” perché Abbanoa è percepita in Sardegna alla stregua di Equitalia».
«Nessuno strumentalizzi la nostra iniziativa – ha tuonato il capogruppo Psd’Az, Angelo Carta – accusandoci di voler mettere a rischio la gestione pubblica della risorsa idrica perché noi vogliamo l’acqua pubblica gestita dai Comuni e le province e non già soltanto da sei grandi amministrazioni locali in accordo con la Regione».
Emilio Usula (Rossomori) ha parlato di “tentativi striscianti per privatizzare Abbanoa” ed ha ricordato come l’interpellanza a suo tempo presentata sull’argomento sia rimasta, dopo anni, senza alcuna risposta da parte del presidente della Giunta e dell’assessore dei Lavori pubblici.
«Sono uno dei trenta sindaci che non ha aderito al sistema Abbanoa – ha proseguito il capogruppo Sdp, Daniele Cocco – e denuncio pressanti ingerenze per costringere anche il mio Comune a farlo ma resisteremo, perché è evidente che la gente non sopporta più l’attuale gestione dell’acqua e se ci fosse un referendum i sardi voterebbero in massa contro Abbanoa».
Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha quindi ricordato l’appuntamento referendario di Oristano in programma domenica 19, proprio sull’adesione o meno ad Abbanoa, ed ha avanzato il dubbio che “dietro i grossi crediti delle grosse società di forniture “ si nasconda il tentativo di privatizzare la società che gestisce il servizio idrico.
«Apriamo il caso Abbanoa in Consiglio – ha concluso Rubiu (Udc) – ma portiamo in Aula anche gli altri due “mostri” che vessano i sardi, Area e Enas».
I consiglieri di maggioranza e opposizioni hanno quindi svolto una serie di considerazioni sulle politiche di recupero crediti adottate da Abbanoa ed hanno criticato duramente “gli slacci”: «Sono atti criminali, al di fuori delle regole».