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Organismo pagatore regionale in agricoltura, audizione dell’assessore Pierluigi Caria e dei sindacati in Quinta Commissione.

Data: 14/03/2017 ore 10:30

«Contiamo di far entrare a regime il nuovo organismo pagatore regionale (Argea) entro il prossimo anno». Lo ha annunciato questa mattina il neo assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria durante l’audizione in Quinta Commissione “Attività Produttive”.

«Da tempo si sentiva l’esigenza di un ente pagatore regionale per stabilire un contatto diretto con i territori e potenziare le attività di controllo, ha proseguito l’assessore, la sua istituzione nasce da una precisa volontà politica. L’obiettivo di tutti è rendere più efficiente il sistema».

Secondo l’esponente dell’esecutivo, il percorso per l’entrata a regime di Argea non sarà facile ma esistono tutte le condizioni per portarlo a termine. «Dal punto di vista dell’inquadramento contrattuale dei dipendenti non esistono problemi insormontabili – ha proseguito l’assessore – qualche dipendente potrà essere chiamato a svolgere compiti diversi. Questo però non deve spaventare, può invece rappresentare uno stimolo. Il personale, in ogni caso, sarà adeguatamente formato».

Stesso discorso sotto il profilo organizzativo: «Non ci saranno grossi stravolgimenti – ha detto Caria – ragioniamo su accorpamenti di tipo dirigenziale. Nulla è stato ancora deciso». A conferma che si tratta di un progetto ancora in itinere l’assessore, su sollecitazione del consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) che ha segnalato il rischio di un accorpamento dei servizi su Cagliari con una forte penalizzazione per l’ Ogliastra e il nuorese, ha dato piena disponibilità a valutare le richieste provenienti dagli altri territori.

Il direttore di Argea, Gianni Ibba, ha poi illustrato il cronoprogramma definito dalla Giunta per l’entrata a regime dell’ente pagatore regionale. «Partiamo da subito con la formazione del personale – ha detto Ibba – l’Agenzia è un ente certificato e per questo dovrà avere le qualifiche professionali richieste. Mancano alcune figure che potranno essere reperite attraverso la mobilità interna o con il ricorso a selezioni pubbliche».

Altro aspetto importante è quello della messa a punto di un sistema informatico all’altezza. «Siamo in contatto con l’organismo pagatore del Veneto che in Italia è un modello di efficienza – ha detto ancora il direttore di Argea – stiamo valutando la possibilità di un riuso di quel sistema. La Regione Veneto ha inoltre offerto la disponibilità ad affiancarci gratuitamente per la formazione del personale».

I tempi dell’entrata a regime del nuovo organismo pagatore non dipenderanno però solo dalla Sardegna. «La sua costituzione è in capo al Ministero. Una volta ricevuta la domanda dalla Regione ci sono sei mesi di tempo per decidere – ha concluso Ibba – noi contiamo di subentrare ad Agea (Organismo pagatore nazionale) nell’esercizio finanziario 2018. Argea intanto potrà cominciare a lavorare sui controlli».

Forti perplessità sull’istituzione di un organismo pagatore regionale in agricoltura sono state invece manifestate dai sindacati.

I rappresentanti di Cgil, Uil, Sadirs e Fedro hanno lamentato la mancata concertazione su Argea. A preoccupare le organizzazioni dei lavoratori sono alcuni aspetti contrattuali e organizzativi. «Questioni che devono essere discusse con le parti sociali – ha affermato il segretario del Sadirs Luciano Melis – per questo chiediamo il ritiro della delibera sull’istituzione di Argea e la riapertura del confronto con la Giunta». La questione più spinosa riguarda il personale Argea appartenente per il 50% al ruolo dei regionali per il quale non può essere modificata la natura giuridica del rapporto di lavoro. «La nuova dotazione organica di Argea – ha sottolineato il rappresentante di Fedro Antonello Troffa  – non corrisponde all’attuale inquadramento contrattuale dei dipendenti. Per questo è necessario coinvolgere l’assessore al Personale Filippo Spanu per la ricollocazione degli impiegati».

Dubbi, da parte sindacale, anche sull’utilità del nuovo ente. «Noi non siamo favorevoli all’istituzione di un organismo pagatore regionale – ha detto Pierluigi Marotto della Cgil – serve un discorso complessivo sulla governance in agricoltura, invece sui continua a ragionare per pezzi. Si rischia di creare ulteriori problemi di natura finanziaria e di organizzativa». 

Su quest’ultimo aspetto è intervenuto il segretario della Uil Funzione Pubblica Giampolo Spanu: «Argea accorperà due diverse funzioni occupandosi, allo stesso tempo, dell’ istruttoria delle pratiche e dei pagamenti. Due attività che invece devono essere tenute separate per legge».

Valutazioni contestate da alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione. Pier Mario Manca (Pds) Mario Tendas (Pd) Gianluigi Rubiu (Udc) e Gaetano Ledda (La Base) hanno difeso, pur con differenti argomentazioni, la scelta di istituire l’organismo pagatore regionale che si propone, fatti salvi i diritti dei lavoratori, di rendere più agile il sistema di erogazione delle risorse alle imprese agricole.

Un invito a riaprire il confronto con le parti sociali è arrivato dal consigliere del Pd Cesare Moriconi: «E’giusto ascoltare tutti – ha detto – un processo di riforma non può andare avanti in modo unilaterale».

«Non c’è nessuna volontà di escludere i sindacati – ha chiarito il presidente Luigi Lotto – Argea ha preso avvio per il forte impulso dato da questa Commissione, non è un capriccio ma un’esigenza vera. Vogliamo creare un sistema più efficiente per la gestione dei fondi comunitari in agricoltura».

L’assessore Caria, al termine dell’audizione, ha offerto ai sindacati la disponibilità ad un incontro per ascoltare le loro argomentazioni ed entrare nel merito delle proposte. (Psp)

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