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Commissione Bilancio: audizioni dell’Autorità di gestione dei fondi Ue e del Centro di Programmazione sulla Legge di Stabilità 2017

Data: 19/01/2017 ore 16:00

La commissione Bilancio, presieduta dall’on. Franco Sabatini (Pd) ha proseguito il ciclo di audizioni sulla Legge di Stabilità 2017 ascoltando i responsabili dell’Autorità di gestione dei programmi europei (Fesr, Fse e Psr) ed il direttore del Centro regionale di Programmazione.

Dalle relazioni, a fronte della complessità della procedure e della tempistica necessaria a mettere in moto una programmazione dal basso in cui sistema istituzionale ed economico possano esprimere una capacità progettuale vicina ai territori, è emerso un quadro generale positivo sullo stato di avanzamento dei vari programmi, in uno scenario nazionale che vede la Sardegna ai primi posti in Italia.

Tuttavia è stato sottolineato che il lavoro da fare resta molto e non mancano le criticità, in alcuni settore chiave per l’economia della Sardegna.

Il presidente della commissione Franco Sabatini, in particolare, si è soffermato sui problemi del comparto agricolo e lattiero-caseario mettendo l’accento sul fatto che “il sistema-Regione comprendente l’assessorato e le varie Agenzie ha una struttura imponente e gestisce un volume importante di risorse ma fornisce un servizio ancora inadeguato”. Bisogna quindi fare molto di più, ha aggiunto, “accelerando le procedure, sbloccando i pagamenti incagliati ed eliminando quelle sacche di burocrazia, a volte incomprensibile, che appesantiscono alcuni bandi”.

Sabatini ha poi evidenziato la necessità di riformare profondamente il sistema di monitoraggio della spese dei fondi europei. La Regione, ha lamentato, “produce molti interventi ma non c’è chiarezza sulle ricadute reali delle varie misure sui territori ed inoltre, altro elemento di criticità, le azioni appaiono dispersive e incapaci di determinare miglioramenti strutturali”.

Il direttore del Centro regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu ha messo ha affermato che “il ciclo della programmazione europea, nella sua struttura organizzativa attuale, attraversa di fatto un lungo arco di tempo che copre due o tre legislature e, spesso, i ritardi nascono all’interno della stessa Unione europea”. Nonostante questi problemi di fondo, ha osservato, “il ciclo 2017-2013 si è chiuso molto positivamente pur collocandosi in una fase economica caratterizzata dalla crisi del 2008 ed in un quadro istituzionale contrassegnato dall’applicazione agli Enti locali dei vincoli del patto di stabilità”.

Per quanto riguarda il ciclo 2014-2020, approvato dall’Unione europea solo nel maggio del 2014, Cadeddu ha messo in evidenza che “questa tempistica produrrà comunque effetti positivi perché garantirà una buona continuità fra programmi conclusi e programmi avviati, con questi ultimi che potranno immettere nel sistema le risorse assegnate entro 16-18 mesi”.

Rispondendo alle sollecitazioni del presidente Sabatini, il direttore del Centro di Programmazione ha ricordato l’importanza della “cabina di regia che consentirà di elevare li livello della programmazione territoriale (che per la prima volta utilizza il motore dei fondi europei) ed annunciato l’introduzione di nuovo modello di monitoraggio della spesa dei fondi Ue. A breve, ha precisato, “sottoporremo alla Giunta una proposta di valutazione unitaria delle varie misure contenute nei programmi con una nuova banca – dati; questo modello potrà essere applicato anche alla valutazione degli interventi per mettere a disposizione dei decisori politici e dell’opinione pubblica conoscenze puntuali ed aggiornate sull’utilizzo delle risorse comunitarie”.

Nel dibattito hanno preso la parola il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ed il consigliere regionale Fabrizio Anedda, del gruppo Misto.

(Af)

 

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