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Audizioni in Quinta Commissione su situazione del Consorzio di bonifica di Oristano e Testo Unico del Turismo.

Data: 08/02/2017

La difficile situazione finanziaria del Consorzio di Bonifica dell’Oristanese e la promozione del turismo religioso e culturale. Due questioni al centro delle audizioni di ieri della Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale.

 

CONSORZIO DI BONIFICA DELL’ORISTANESE

Il commissario straordinario Andrea Abis ha illustrato alla Commissione i dati della situazione economico-finanziaria del Consorzio.

«Stiamo ultimando le verifiche contabili – ha detto Abis – ma possiamo dire che il buco del Consorzio non sarà inferiore a 11 milioni di euro. L’Ente è in dissesto, il disavanzo è conclamato. Sarà certificato a giugno con l’approvazione del bilancio. Una situazione difficile dovuta a diversi fattori: l’altalenanza ciclica dei contributi pubblici e il ritardo nell’erogazione delle risorse, la mancata riscossione dei ruoli (istituzionali, manutenzione e uso irriguo) e l’assenza di un sistema di controllo efficiente per il monitoraggio dei consumi idrici in agricoltura. Per porvi rimedio serve un intervento di sostegno pubblico agganciato a un serio piano di risanamento».

Il commissario straordinario ha poi risposto alle domande dei consiglieri sulle ultime cartelle esattoriali emesse al Consorzio e notificate agli agricoltori. «Si tratta di ruoli per l’uso irriguo – ha spiegato Abis – la somma complessiva è di 4,3 milioni di euro e riguarda i conguagli per il periodo 2006-2008. Il Consorzio ha emesso le cartelle per evitare la prescrizione ma ci sono ulteriori crediti per altri 11 milioni di euro (ruoli istituzionali e per la manutenzione) che l’Ente difficilmente riuscirà a recuperare perché ormai inesigibili».

I ruoli sono stati recapitati a 3856 aziende, 2175 dovranno pagare meno di 100 euro,  altre 100 hanno invece un debito di oltre 10mila euro con picchi di 80mila. La maggior parte dei debiti è a carico del sistema Arborea.

«Per anni il Consorzio non ha fatto pagare i ruoli istituzionali – ha spiegato Abis – a questo si aggiunge l’esiguità dei contributi pubblici negli anni 2005-2010. La situazione ora è molto grave. Se ne esce solo garantendo al Consorzio liquidità, in modo da abbattere gli oneri finanziari per le anticipazioni di cassa che pesano sul bilancio per oltre un milione di euro e consentire all’ente di lavorare a un piano di risanamento. Servono circa 10 milioni di euro, non necessariamente da incassare in un’unica soluzione. Con questa garanzia credo che il piano di risanamento potrebbe essere portato a termine nel giro di cinque anni. Un Consorzio efficiente poi dovrà puntare a potenziare il sistema di controllo dei consumi con contatori a ogni stazione di sollevamento e presso tutti i ripartitori, senza dimenticare la vertenza con Enel per la gestione delle centrali idroelettriche. La soluzione di questa partita rappresenterebbe un grande vantaggio per il Consorzio».

Il presidente della Commissione Luigi Lotto ha preso atto dei dati illustrati dal Commissario e annunciato un’iniziativa della Commissione: «C’è la necessità di approfondire il tema e analizzare la questione in tutti i suoi aspetti. Nei prossimi giorni la Commissione sentirà gli assessori all’Agricoltura e ai Lavori Pubblici».

 

TURISMO RELIGIOSO E CULTURALE

Il parlamentino delle Attività Produttive, che in questi giorni ha ripreso l’esame del Testo Unico sul turismo, ha poi sentito i rappresentanti della Fondazione “Cammino minerario di Santa Barbara” che hanno realizzato un itinerario culturale in 24 tappe tra il Sulcis Iglesiente e il Medio Campidano. Un percorso di 400 km lungo gli antichi sentieri dei minatori tra archeologia industriale, paesaggi mozzafiato e luoghi di culto.

«Il progetto è nato alcuni anni fa grazie all’iniziativa di un gruppo di volontari che per diletto ha ripristinato i sentieri percorsi per anni dai minatori del Sulcis – ha spiegato il presidente della Fondazione Giampiero Pinna – questa idea è stata subito accolta con entusiasmo dalle istituzioni e dagli escursionisti. La Regione ha istituito il registro regionale dei cammini religiosi e il progetto è piaciuto a enti locali e Vaticano. Un interesse tradotto in un protocollo d’intesa firmato nel 2013 da 20 comuni e dalle Province del Sulcis e del Medio Campidano. Successivamente il Cammino di Santa Barbara è stato presentato all’Expo di Milano e inserito dal Ministero tra i primi quattro itinerari di eccellenza a livello nazionale».

Un progetto vincente che adesso necessita di interventi promozionali e di valorizzazione per sfruttarne le potenzialità. «Il cammino di Santa Barbara può diventare uno straordinario strumento di promozione turistica del territorio – ha detto Pinna – occorre però intervenire su due fronti: definire una normativa organica sull’escursionismo e individuare le risorse ( circa 500mila euro) per realizzare una segnaletica permanente e provvedere alla manutenzione di alcuni tratti del percorso».

Il presidente Lotto, sentiti anche i pareri favorevoli dei consiglieri di maggioranza e opposizione Pietro Cocco, Gigi Rubiu e Luigi Crisponi, ha assicurato l’impegno della Commissione per un intervento normativo: «Il Testo unico sul turismo è l’occasione per normare la materia. C’è la necessità di facilitare l’accesso degli escursionisti nei terreni privati e allo stesso tempo garantire i diritti dei proprietari – ha detto Lotto – per mettere tutti d’accordo serve uno specifico articolo di legge. Sulle risorse necessarie per le opere di manutenzione e la segnaletica, occorrerà invece valutare la disponibilità finanziaria in occasione dell’esame della prossima manovra di bilancio».

             

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