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Commissione Attività produttive: audizioni del Consorzio del Pecorino romano e di Confindustria sulla crisi del comparto lattiero – caseario

Data: 31/01/2017 ore 16:00

Cagliari, 31 gennaio 2017 – La commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd) ha sentito in audizione i rappresentanti del Consorzio del Pecorino romano, del Consorzio del Fiore sardo e di Confindustria sullo stato di crisi del comparto lattiero caseario.

Nel suo intervento, il presidente del Consorzio Pecorino romano Domenico Mura ha ricordato che, già nei primi anni ’60, si verificò una grande crisi del settore che “spinse il Consiglio regionale ad imboccare la strada della diversificazione incentivando i produttori che facevano questa scelta; il sostegno pubblico durò per circa 10 anni e consentì a molte aziende di entrare sul mercato, pur non avendo grandi capitali”. Da allora molte cose sono cambiate, ha aggiunto Mura, “e certe soluzioni non sono riproponibili ma, tenendo presente che le crisi hanno un andamento ciclico bisogna imparare a governarle, sviluppando la diversificazione a partire dai Dop, gestendo le giacenze e immettendo nel mercato gradualmente le quote di prodotto che possono essere concretamente assorbite.” In sintesi, a giudizio di Mura occorre una “strategia di lungo periodo (3-5 anni) sostenuta dalle istituzioni pubbliche soprattutto per ampliare la conoscenza dei marchi e facilitare la commercializzazione dei prodotti, che richiede investimenti importanti in termini economici e manageriali, ma anche nella logistica e nella distribuzione”.

Secondo Pier Luigi Pinna di Confindustria la strategia per far ripartire il settore lattiero – caseario richiede “certezze sui dati della produzione di latte in Sardegna (286 milioni di litri) che ancora sono incompleti, perché non considerano quello esterno al circuito Dop e quello venduto fuori dall’Isola: la stragrande maggioranza di questa materia prima inoltre (206 milioni di litri) è stata trasformata in Pecorino romano in qualche modo al traino di un prezzo che nel 2015 ha superato anche quello di Parmigiano reggiano e Grana padano, una distorsione che non poteva durare.”

La diversificazione, ha spiegato ancora Pinna, “ha ampi margini di crescita ma deve essere sostenuta da interventi strutturali che non possono essere solo a carico dei privati, serve un soggetto regolatore pubblico fra sistema delle imprese, mondo del credito ed il nuovo organismo interprofessionale (Oilos) per ricondurre ad unità un mondo troppo frammentato.”

Pinna ha poi espresso apprezzamento per l’annuncio del Governo di ritirare una quota di giacenze per destinarla agli indigenti. Una proposta, ha sostenuto, “che assieme ad altre, come il rispetto delle quote di produzione, la diversificazione, il marketing internazionale e la vendita di latte fuori dall’Isola, possono rappresentare una risposta efficace a questo momento di difficoltà, guardando al futuro!”.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Gianluigi Rubiu (Udc), Gaetano Ledda (La Base), Gianmario Tendas e Piero Comandini (Pd), Luigi Crisponi (Riformatori) e Antonio Gaia (Cps).

 

Af)

 

 

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