Data: 21/04/2016 ore 10:00
«Una buona legge e una norma necessaria che segna un momento storico per la Sardegna perché allinea l’Isola al resto dell’Europa sul tema chiave della tutela e la valorizzazione del sistema forestale pubblico e privato». Così, il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, il presidente della commissione Governo del territorio, Antonio Solinas (Pd) e l’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, hanno salutato il varo della legge forestale, approvata ieri in Consiglio regionale con i voti dei soli rappresentanti del centrosinistra e con i gruppi di minoranza fuori dall’Aula, per protestare contro l’approvazione dell’articolo 48 che ha confermato l’attuale inquadramento contrattuale dei dipendenti dell’ex Ente foreste. Un atteggiamento che il capogruppo dei democratici ha definito “stucchevole” mentre Antonio Solinas non ha mancato di sottolineare come, sull’inquadramento degli operai forestali, dai banchi della minoranza abbia protestato anche chi “nella scorsa legislatura era alla guida dell’assessorato del personale”.
Il presidente della IV^ commissione ha ricordato i numeri dell’Ente che con Forestas si è trasformato in agenzia (6.500 dipendenti, 7 dirigenti, circa 400 amministrativi, 300 sedi dislocate in tutta l’Isola e 1.613 stagionali a tempo indeterminato da trasformare in full time) ed ha affermato che l’inquadramento di tutto il personale ex Ente Foreste nel comparto dei regionali con l’applicazione della legge 31 (così come auspicato dalla minoranza consiliare) avrebbe comportato, per il bilancio regionale, oneri aggiuntivi e “non sostenibili” per oltre 17 milioni di euro e che molte delle assunzioni sono state fatte senza l’espletamento di concorsi pubblici (requisito necessario per l’accesso alla pubblica amministrazione).
«Assunzioni trasparenti», promettono per il futuro l’assessore e gli esponenti del Pd che escludono (così come denunciato dall’opposizione nel dibattito in Consiglio) un ridimensionamento del ruolo degli Enti Locali. «Con l’istituzione del comitato territoriale, di cui faranno parte anche quattro rappresentanti indicati dal Cal, scelti tra i sindaci in carica nei Comuni in cui siano presenti terreni amministrati da Forestas, garantiamo ruolo e funzioni agli Enti Locali», hanno assicurato l’assessore Spano e il capogruppo Pietro Cocco, che hanno anche rimarcato la possibilità, per i Comuni, di stipulare convenzioni con Forestas per utilizzare il personale dell’agenzia per le manutenzioni, gli interventi urgenti anche di Protezione civile e a salvaguardia dei siti archeologici.
Ulteriori sottolineature positive hanno riguardato l’istituzione dell’albo delle imprese forestali, la certificazione forestale per i prodotti, la valorizzazione delle filiere di produzioni legnose e di quella del sughero a cui la legge riconosce valore strategico nell’ambito della politica forestale, nonché misure di semplificazione per le autorizzazioni e la cancellazione del consiglio di amministrazione dell’ex Ente foreste.
Pietro Cocco ha escluso inoltre penalizzazioni per le strutture ricettive («le norme previste dalla legge regionale sulle prescrizioni antincendi sono meno severe di quelle nazionali che, senza il provvedimento approvato ieri, avrebbero trovato piena applicazione in Sardegna e quindi le proteste dell’associazione degli albergatori sono parole fuori luogo») ed insieme con l’assessore Spano ed il presidente della commissione, Antonio Solinas, ha rassicurato circa i rischi per i premi Ue destinati al comparto agricolo. «Il rischio (denunciato in Aula da consiglieri del gruppo di maggioranza Sdl che non ha votato l’articolo 4 della legge Forestas) non sussiste – hanno dichiarato assessore, capogruppo e relatore di maggioranza – perché la definizione di bosco (superficie minima di 2mila metri quadrati con copertura del suolo pari ad almeno il 20%, determinata con la proiezione delle chiome sul piano orizzontale) e i criteri con i quali si procede alla determinazione dei premi Ue per il comparto agricolo sono gli stessi che vengono utilizzati dal 2001».