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Panificazione e tutela pani tipici. Inizia in Quinta Commissione l’esame di due proposte di legge.

Data: 02/02/2016

Con l’audizione dei rappresentanti di Confcommercio e dell’Associazione dei panificatori della Sardegna, la Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale ha iniziato l’iter per l’approvazione di una norma organica sull’attività di panificazione e la tutela dei pani tipici della Sardegna.

         All’attenzione del parlamentino presieduto da Luigi Lotto due diverse proposte di legge: la n.93, prima firmataria Daniela Forma (Pd) e la n.290, primo firmatario Luigi Crisponi (Riformatori). «L’orientamento della Commissione – ha detto il presidente Lotto – è quello di arrivare in tempi rapidi a un Testo unico che disciplini l’attività di produzione del pane, tuteli i prodotti della tradizione, garantisca i consumatori, promuova e valorizzi le filiere produttive».

         Un’iniziativa accolta con favore da Confcommercio e Associazione dei panificatori. In Sardegna sono presenti 1050 panifici che danno lavoro a oltre 4000 dipendenti con un fatturato di 300 milioni di euro. «E’ una realtà che attende da tempo una legge di settore – ha detto il presidente regionale dell’Associazione panificatori Gianmario Sechi – una norma servirà a fare chiarezza a vantaggio dei consumatori. Oggi c’è molta confusione: non si distingue più tra pane fresco e pane riscaldato, tra prodotti ottenuti con materie prime scadenti e prodotti di alta qualità».

         Antonello Cesaraccio, presidente dell’Associazione dei panificatori di Sassari ha invece sottolineato la difficoltà a valorizzare le filiere produttive: «In Sardegna solo il 20% del pane è prodotto con grano sardo, il resto viene importato dai mercati esteri – ha detto Cesaraccio – non c’è materia prima sufficiente a soddisfare la richiesta, si può provare a incentivare la produzione ma occorre fare chiarezza sui ruoli e combattere il fenomeno dell’abusivismo. Gli agricoltori devono fare gli agricoltori, noi ci occupiamo di produrre il pane». Per marcare ancora di più questa distinzione, i rappresentanti dei panificatori hanno proposto di istituire l’Albo regionale dei produttori presso l’assessorato dell’Artigianato anziché dell’Agricoltura. «Siamo per il 90% imprese artigiane – ha affermato il presidente dell’Associazione dei panificatori del Sud Sardegna Gianfranco Portas – vorremmo che la nostra professionalità venisse riconosciuta ed esaltata. Il panificio nei nostri paesi non ha solo un valore economico ma anche sociale e culturale».

Soddisfazione per l’iniziativa consiliare è stata espressa anche da Gianluca Deriu, presidente della Confcommercio di Nuoro, che ha annunciato alla Commissione la presentazione di un testo scritto con le osservazioni dell’associazione di categoria alle due proposte di legge.

I primi firmatari delle due iniziative Forma e Crisponi hanno accolto con favore i suggerimenti.

«Vogliamo difendere chi opera alla luce del sole e rispetta le regole – ha detto Daniela Forma – è nostra intenzione contribuire alla diffusione della cultura del pane. I consumatori devono essere tutelati così come vanno difese le professionalità del settore. Un modo per contrastare l’abusivismo potrebbe essere quello di legare il riconoscimento della qualifica di panificatore allo svolgimento di un tirocinio formativo nei panifici». 

«Il nostro obiettivo è valorizzare l’arte bianca e i suoi imprenditori – ha detto Crisponi – è importante assicurare trasparenza al consumatore con corrette distinzioni tra pane fresco, pane preconfezionato e pane surgelato».

I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio con le audizioni dei docenti universitari Costantino Palmas e Antonio Farris, del Direttore Generale di Laore Maria Ibba e dei rappresentanti di Cna, Casartigiani, Confartigianato, C.L.A.A.I. e Confindustria. Domani saranno invece sentite le associazioni di categoria agricole. (Psp)

 

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