Data: 11/11/2015 ore 19:20
“In materia di bonifiche il principio-guida della Regione è chi inquina paga ma, subito dopo, il nostro primo impegno è sulla semplificazione delle procedure, la certezza dei tempi, la qualità dei progetti”.
Lo ha dichiarato l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano in una audizione davanti alla quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) in cui sono stati affrontati i problemi dei siti di interesse nazionale di Porto Torres e La Maddalena.
Per quanto riguarda Porto Torres l’assessore ha ricordato che, dopo un vecchio progetto del 2011 poi accantonato, “la Syndial (gruppo Eni) si è impegnata a ripresentare un nuovo programma esecutivo entro il prossimo 16 novembre, da sottoporre ad una conferenza di servizi; il piano, che recepisce una serie di osservazioni formulate anche dalla Regione, prevede un investimento che dai 60 milioni iniziali è passato ad oltre 80, la creazione di una piattaforma per il trattamento dei materiali ed la collocazione dei residui in discarica”.
Su La Maddalena, nell’area dell’ex arsenale, la Spano ha ribadito che sono disponibili risorse per oltre 15 milioni di euro che si potranno iniziare a spendere quando il Comune riceverà la conferma, già annunciata dal ministero dell’Ambiente, dello stralcio dei fondi dal patto di stabilità. Entro il 9 dicembre, ha poi assicurato, “sarà presentato il progetto definitivo in conferenza di servizi”. Il completamento delle bonifiche a La Maddalena, ha aggiunto l’assessore, “è la condizione per poter sostenere la candidatura di La Maddalena al prossimo G7; noi ci crediamo e per questo vogliamo avere tutte le carte in regola”.
La commissione ha poi affrontato il problema dei due parchi nazionali della Sardegna, La Maddalena e l’Asinara.
L’assessore dell’Ambiente, partendo dal parco di La Maddalena, ha affermato che, ferma restando la dimensione nazionale che fra l’altro assicura un flusso costante di risorse, “la Regione intende svolgere un ruolo particolarmente incisivo nella governance, per creare le condizioni per realizzare progetti di sviluppo sostenibile che siano percepiti positivamente dalla comunità”. Finora, ha proseguito, questi obiettivi non sono stati raggiunti: “il principale strumento di programmazione dell’attività, il Piano del parco, è stato deliberato alla fine di ottobre, comunque con un forte ritardo, ma ancora non è stato inviato alla Regione”. C’erano inoltre, ha aggiunto, “alcuni problemi interni agli organi di governo del parco che, grazie anche alla nostra mediazione, sono stati appianati”. In un recente incontro col ministero dell’Ambiente, ha precisato, “abbiamo approfondito queste questioni anche a proposito dell’isola di Budelli dove, comunque, la tutela non è in discussione; abbiamo però ottenuto che, per il futuro, gli incontri istituzionali legati al parco si tengano in Sardegna con la nostra partecipazione”.
In definitiva, ha concluso la Spano, “intendiamo attenerci anche per ciò che concerne i parchi nazionali al principio di leale collaborazione con lo Stato, dando però più valore alla presenza ed al ruolo della Regione, nell’interesse delle comunità interessate e di tutta la Sardegna”.
Nel dibattito successivo hanno preso la parola i consiglieri regionali Pierfranco Zanchetta (Cps), Salvatore Demontis e Giuseppe Meloni (Pd), Antonello Peru e Giuseppe Fasolino (Forza Italia). Tutti, con accenti diversi, hanno auspicato un ruolo più attivo della Regione, sottolineando che sia presso l’opinione pubblica delle comunità che presso le amministrazioni locali che ospitano i parchi, non si è ancora radicato un senso di appartenenza e prevale, purtroppo, un atteggiamento di distacco rispetto alle potenzialità positive che gli stessi parchi possono esprimere.
(Af)