Data: 20/10/2015 ore 10:00
Si è tenuta questa mattina nella Terza commissione, presieduta da Franco Sabatini (Pd), l’audizione del direttore generale del centro regionale di programmazione (Crp), Gianluca Cadeddu, che ha illustrato lo stato di attuazione della programmazione dei fondi europei del settennio 2007-2013 e di quello 2014-2020.
In riferimento alla spesa dei programmi 2007-2013, il direttore del Crp ha pressoché escluso il rischio di disimpegno delle risorse comunitarie per quanto attiene il programma operativo Fse (fondo sociale europeo) ed ha rassicurato sul raggiungimento dei livelli di spesa prefissati per i fondi Fesr (fondo europeo di sviluppo regionale) e Psr (programma di sviluppo rurale) entro il 31 dicembre 2015. E’ questo, infatti, il termine stabilito per la certificazione della spesa.
Nel dettaglio, il fondo sociale europeo (Fse) al 31 dicembre 2015 dovrebbe registrare un over spending di oltre 32 milioni di euro. Rispetto alla dotazione del Piano operativo (suddiviso in sei assi) pari a 675.053.206 euro le proiezioni di spesa al 31.12.2015 sono, infatti, pari a 708.028.782 euro (302.020.756 euro imputate all’asse IV “Capitale umano”).
Il piano operativo Fesr 2007-2013, con dotazione finanziaria di 1.361.343.530 euro, registra impegni ammessi pari a 1.505.109.830 euro ed ha certificato alla data del 30 settembre 2015 l’importo di 990.578.992 euro, mentre la spesa da certificare alla chiusura (31 dicembre 2015) è pari a 370.764.537 euro, con una previsione di spesa identica alla dotazione finanziaria iniziale (1.361.343.530 euro).
Il programma di sviluppo rurale (Psr), con dotazione finanziaria pari a 1.284.746 euro conta 184.334.997 euro di spesa da certificare alla chiusura del 31 dicembre ed alla data del 12 ottobre 2015 ha già certificato un ammontare di spesa complessiva pari a 1.100.411 euro.
Cifre e proiezioni – così ha dichiarato il dottor Cadeddu – che confermano, nella sostanza, gli obiettivi di spesa della Regione per la programmazione 2007-2013 e che inducono ad affermare che la Sardegna “non perderà un euro delle risorse comunitarie”. «Ma – ha spiegato il direttore del Crp – per la conferma di tali risultati dovremo attendere il mese di marzo del 2017, dopo che l’intero 2016 sarà dedicato alle procedure del cosiddetto “controllo della spesa”».
Gianluca Cadeddu non ha tuttavia nascosto le difficoltà della struttura regionale “nel fare spesa nei tempi richiesti dalla commissione europea”, così come non ha mancato di evidenziare le problematicità che hanno caratterizzato il precedente settennio di programmazione («gran parte dei problemi nascono dal manifestarsi della crisi economica che a partire dal 2008 ha interessato tutti i soggetti chiamati a gestire i diversi programmi europei»). Le principali difficoltà riscontrate – a giudizio del direttore del centro regionale di programmazione – possono essere così riassunte: difficoltà delle imprese nel portare a compimento gli investimenti; mancato rispetto dei crono programmi da parte delle amministrazioni locali; complessità dell’iter degli appalti pubblici; le difficoltà derivanti dai limiti imposti dal patto di stabilità.
«Per la programmazione 2014-2020 – ha dichiarato Gianluca Cadeddu – dobbiamo tener conto degli insegnamenti appresi con l’attuazione della programmazione dei fondi comunitari 2007-2013 e tenere sempre presente che il sistema amministrativo è diverso rispetto a quello che caratterizza i classici interventi a carico esclusivo dell’amministrazione regionale».
In riferimento ad un quesito posto dal presidente della commissione, Sabatini, in ordine alle difficoltà delle amministrazioni locali a “programmare e progettare” – il direttore del Cpr ha preannunciato che è allo studio l’ipotesi di costituire un apposito “fondo progettazione” destinato ai Comuni per fare fronte alle difficoltà legate all’attività di progettazione ed alla qualità della stessa.
Ulteriori chiarimenti sono stati forniti sull’efficacia dei fondi di garanzia («il fondo di garanzia della Regione sarda – ha affermato Cadeddu – da 223 milioni di euro è il più capiente d’Europa ed è diventato un positivo modello da seguire dopo le iniziali perplessità al livello comunitario») ed alla specializzazione degli stessi nei diversi settori di intervento («pensiamo alle garanzie sull’emissione da parte delle imprese private dei mini bond»).
Raccogliendo l’invito del presidente Sabatini per una sempre “migliore ed efficace spesa dei fondi comunitari” il dottor Cadeddu ha concluso il suo intervento con un ringraziamento ai componenti la commissione “per le utili indicazioni contenute nell’apposita risoluzione, a suo tempo approvata nel parlamentino del Bilancio, proprio in materia di attuazione dei programmi europei” ed in riferimento alla programmazione 2014-2020 ha ricordato la conclusione degli iter di approvazione della commissione europea dei piani Fse, Fesr e Psr, nonché l’impegno a procedere con le successive fasi ad incominciare dalla costituzione dei comitati di sorveglianza per ciascuno dei fondi e con l’approvazione dei criteri di selezione.