Data: 14/10/2015 ore 17:30
Ha preso il via in Terza commissione, con l’audizione dell’assessore degli Affari Generali, Gianmario Demuro, l’esame del disegno di legge n. 192 che disciplina la partecipazione della Regione, degli enti regionali e degli enti locali, nelle società di capitali e consortili.
L’assessore ha ripercorso, in apertura del suo interevento, le varie fasi che hanno caratterizzato le attività delle cosiddette partecipate che a partire dall’approvazione della riforma Bassanini si sono affermare – così ha spiegato Demuro – come uno strumento adeguato a garantire maggiore flessibilità alle Pubbliche amministrazioni per l’erogazione dei servizi pubblici locali. Negli ultimi quindici anni però si è assistito, per effetto anche dei pronunciamenti della Corte Costituzionale e della stessa Corte dei Conti, ad una progressiva riduzione delle “libertà” gestionali e operative di cui tali società godevano nella prima fase della loro costituzione. «Attualmente – ha dichiarato il responsabile delle riforme dell’esecutivo Pigliaru – siamo in presenza di maggiori e più stringenti controlli con riferimento, soprattutto, all’utilizzo delle risorse pubbliche nelle società partecipate».
Il professor Demuro ha quindi sottolineato l’importanza del disegno di legge che si propone all’approvazione del Consiglio regionale e che ha l’obiettivo «di fare chiarezza nel panorama delle società partecipate non solo dalla Regione ma anche dagli Enti Locali». L’assessore l’ha definito «il primo intervento di riordino sistematico della delicata materia».
Si è quindi passati all’illustrazione del testo di legge, approvato dalla Giunta lo scorso 19 marzo, e che si compone di 29 articoli suddivisi in sette titoli (disposizioni generali, partecipazioni alle società, governo delle partecipazioni e rapporti finanziari con le società partecipate, organi delle società, disciplina delle società partecipate, disposizioni in materia di trasparenza e disposizioni transitorie e finali). In riferimento agli organi delle partecipate, l’assessore Demuro ha affermato che la norma in discussione muove verso la composizione monocratica (amministratore unico) degli stessi, in linea con le volontà referendarie espresse con la consultazione del maggio del 2012, e disciplina con apposito articolo (17) il divieto di cumulo negli incarichi. Per quanto attiene le retribuzioni è previsto un importo massimo lordo annuo (120.000 euro per l’amministratore) “modulato sulle dimensioni e complessità della società amministrata” mentre è fissato a 14.000 euro\anno omnicomprensivo, per gli organi di controllo e revisione. (articolo 18 e articolo 19). Di particolare interesse le disposizioni contenute nell’articolo 20, laddove si afferma che per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi si applicano le norme vigenti nella Pubblica amministrazione, e nell’articolo 23 che introduce una preventiva valutazione da parte della pubblica amministrazione della convenienza sotto il profilo economico e della idoneità all’esecuzione dell’attività, dell’eventuale affidamento alle società in house.
A conclusione dell’intervento dell’assessore Demuro, il presidente della commissione Bilancio e Programmazione, Franco Sabatini (Pd), ha annunciato l’avvio della discussione generale e dell’articolato del disegno di legge n.192 nella prossima seduta in programma martedì 20 ottobre alle 10.